Recensione

Football Manager Handheld 2011

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Dopo aver mietuto il solito, annuale, successo, tanto da venire premiato solo poche settimane fa nella sua incarnazione PC, Football Manager 2011 sbarca anche sulle nostre fide PSP, guadagnando, come da tradizione, il suffisso Handheld ma perdendo, fatalmente, gran parte della magia che ha contraddistinto, anche quest’anno, il lavoro di Sega e Sports Interactive su personal computer. Eppure non è tutto da buttar via, soprattutto per i milioni di allenatori virtuali che farebbero girare molto meglio una Juve ancora in rodaggio o restituirebbero smalto alle tante stelle offuscate dell’Inter.

Benvenuto, misterAustralia, Belgio, Brasile, Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Italia, Portogallo, Scozia e Spagna: questo l’impressionante elenco dei campionati selezionabili, come ci appare sin dalle prime schermate, promettendo faville, soprattutto considerando che, come sempre, loghi, maglie, stadi e nomi dei calciatori sono tutti minuziosamente riprodotti, essendo il titolo dotato di tutte le licenze del caso. Per ognuno dei paesi selezionati, inoltre, ci si potrà cimentare anche con le leghe minori, come la Championship inglese o la Lega Pro (ovvero la vecchia C1), anche se, a onor del vero, man mano che si scende di categoria, la precisione nella riproduzione delle rose e l’aggiornamento dei trasferimenti si fanno sempre meno certosini, tanto che, selezionato il Foggia, spettacolo dei giovani forgiati dal redivivo mister Zeman, non possiamo non notare imprecisioni anche gravi come, ad esempio, la totale assenza del bomber della squadra, Marco Sau, peraltro capocannoniere del girone B della Lega Pro al momento in cui scriviamo questa recensione. Pur non avendo ovviamente visionato tutte le squadre dei campionati minori, siamo pressoché certi, basandoci anche sull’esperienza della versione 2010, che le cose non differiscano molto selezionando il girone settentrionale. Riguardo alla massima serie, invece, a parte un’attribuzione quantomeno discutibile di voti per i singoli giocatori e abilità particolari, c’è davvero poco di cui lamentarsi, anche se i tifosi del Palermo rimarranno delusi dalla mancanza di una delle sorprese di questa prima parte di stagione, lo sloveno Ilicic, mentre, sarà presente, peraltro tra i titolari, l’altro neoacquisto rosanero, Bacinovic: questa scelta appare incomprensibile, se si pensa che i due sono stati prelevati nell’ambito della stessa operazione di mercato dalla stessa squadra slovena avversaria del Palermo nel turno eliminatorio di Europa League, e denota la scarsa attenzione rivolta a questa versione del gioco.

Touch screen e mouse dove siete ?Rispetto alla versione dell’anno scorso, le migliorie apportate si contano davvero sulla punta delle dita, e nemmeno utilizzandole tutte: lo stesso, scomodo sistema di controllo ci costringerà ad una navigazione difficoltosa e inutilmente macchinosa tra i mille menù e sottomenù che compongono le schermate di gioco e, di conseguenza, il discreto livello di complessità e libertà lasciate al giocatore finiscono per ritorcersi contro la produzione Sega, delle volte davvero difficile da padroneggiare. Il sistema di scout, la negoziazione dei contratti, una fase di mercato particolarmente ostica (che riproduce realisticamente la situazione di stallo del calciomercato internazionale) e un ventaglio di opzioni aggiuntive settabili nell’immediato pregara sono sicuramente degli argomenti validi che, nonostante altre mancanze, piazzano il titolo sul trono di campione d’inverno, in attesa di eventuali, ma molto improbabili, sfidanti.Al momento, infatti, l’unico titolo dello stesso tipo presente nel catalogo PlaystationPortable è un gioco di pochi mega della serie Minis, tale This is Football Management, davvero troppo poco per spaventare il colosso made in Sports Interactive, che può vantare un database di tutto rispetto, sebbene assai povero in confronto a quello, smisurato, visto su PC e quella profondità tipica della serie che terrà incollato lo zoccolo duro degli appassionati nonostante l’analogico di PSP sembra faccia di tutto per rovinare il divertimento. Come la controparte da salotto (o, dovremmo dire, da scrivania), il gioco offre un livello di sfida entusiasmante che, come unico limite, avrà la vostra voglia di mettervi in gioco e scovare talenti in giro per il mondo, da valorizzare e rivendere a suon di milioni, in perfetto stile Ajax, o crescere una nidiata di campioni fatti in casa investendo ingenti risorse nel settore giovanile piuttosto che nella fase di scouting e di mercato. Le possibilità, una volta scesi a patti con il sistema di controllo e la poverissima presentazione, sono davvero infinite, e se il voto è sensibilmente inferiore a quello attribuito alla versione dello scorso anno è perché, anche a fronte di cambiamenti davvero minimi, ancora una volta la versione Handheld di Football Manager 2011 arriva sugli scaffali a prezzo pieno, costando ben di più della (infinitamente migliore) controparte per PC. Francamente troviamo questa scelta assolutamente inspiegabile e poco rispettosa verso i milioni di appassionati di calcio possessori della console portatile di Sony.

Povertà tecnicaLa pochezza del versante tecnico dell’ultima fatica Sega è davvero disarmante: scordatevi il discreto motore tridimensionale che accompagna, già da un paio d’anni, la versione principale del gioco, perché l’unico modo per visualizzare i match sarà quello classico, con una visualizzazione 2D del campo e tanto testo, praticamente come se la serie fosse ferma a 7/8 anni fa, quando invece PSP ha dimostrato di saper gestire ambienti tridimensionali complessi e particolareggiati.Non inficia l’esperienza di gioco l’assordante silenzio che accompagnerà le nostre partite, se è vero che in giochi di questo genere l’accompagnamento è puramente accessorio.Qualche passo avanti è stato fatto, invece, per quanto concerne i tempi di caricamento, immotivatamente lunghi dodici mesi fa e oggi snelliti notevolmente, seppure ancora leggermente sopra la media, soprattutto considerando il fatto che, come detto, il gioco non ha che schermate testuali da caricare.Se sarete così coraggiosi da spendere i soldi richiesti dall’acquisto (continuiamo a suggerirvi la più economica versione PC), sarete però ricompensati da una longevità virtualmente infinita, che probabilmente vi porterà agilmente fino alla fine della stagione in corso (ovvero al mese di giugno), se non oltre, considerando che la versione 2012 (non ancora annunciata ma altamente probabile) non giungerà nei negozi specializzati prima del prossimo autunno.

– L’unica scelta per gli amanti dei gestionali di calcio

– Discretamente completo

– Prezzo pieno per un mero update

– Database con alti e bassi

– Sonoro, questo sconosciuto

7.1

Sulla falsariga di quanto fatto, per decenni, dalla premiata ditta Capcom – EA, famose per le infinite iterazioni dei loro brand, rispettivamente di picchiaduro e titoli sportivi, Sega e Sports Interactive, pur vincendo lo scudetto dei manageriali sportivi senza troppa difficoltà, confezionano un gioco davvero troppo uguale al suo predecessore, senza prendersi la briga di inserire novità di rilievo né, tantomeno, di proporre il prodotto finale ad un prezzo budget, come sarebbe stato più giusto fare. Il risultato è che, ne siamo sicuri, i dati di vendita premieranno comunque un lavoro di grande profondità e longevità, ma la nostra (fondata) paura è che questi siano figli più della mancanza di alternative che non del reale valore di una serie che necessita di una decisa rinfrescata almeno in alcuni aspetti, tenendo buoni per il futuro un database non perfetto ma comunque più che soddisfacente e lo snellimento dei tempi di caricamento di cui questa versione 2011 si fa latrice.

Voto Recensione di Football Manager Handheld 2011 - Recensione


7.1