Recensione

Fire Emblem: Radiant Dawn

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a cura di Star Platinum

La serie di Fire Emblem è una delle più longeve della storia del mercato videoludico. Vi basti sapere che il primo episodio apparso su NES fu distribuito in Giappone nel lontano 1990. Da allora si sono susseguiti diversi capitoli e il gioco fu pubblicato per diverse console Nintendo in un crescendo costante ed esponenziale di successo. I motivi per cui tale saga è tuttora considerata con più di un motivo di rispetto da parte di tutti gli appassionati è da considerarsi nella complessa struttura narrativa che da sempre la caratterizza, abbinando personaggi carismatici e psicologicamente ottimamente caratterizzati ad un gameplay che sapientemente miscela elementi classici dei gdr di stampo nipponico ad una predominante componente strategica, ottenendo quindi un mix affascinante e ottimamente bilanciato. Dopo l’episodio Path of Radiance ammirato su Gamecube si potrà parlare ancora una volta di un progetto vincente anche su Wii? Scopriamolo insieme.

Alla ricerca della luceTroppo spesso parlando di produzioni recenti, ci siamo lamentati di potenzialità solo accennate e di vicende fin troppo lineari a livello di storia, con il risultato di avventure spesso mancanti in quello che da sempre rappresenta uno degli elementi più importanti nel giudicare il valore qualitativo di una produzione: la profondità di gioco. Questo, ci teniamo a sottolinearlo, è invece un aspetto estremamente curato in Fire Emblem: Radiant Dawn e da solo rappresenta più di un valido motivo per lasciarsi catturare dalle magiche atmosfere di questo mondo, che vi racconteremo solo in parte per non rovinarvi nemmeno un frammento dell’articolata e imponente trama che vi ritroverete a percorrere. Il tutto ha inizio tre anni dopo le vicende narrate nel capitolo precedentemente pubblicato su Gamecube e sebbene i due episodi possano essere giocati indistintamente in modo separato, come avrete modo di scoprire voi stessi vi è più di un richiamo al passato, oltretutto decisamente ben costruito dal punto di vista cronologico. Pare quindi più che opportuno dare almeno qualche breve riferimento a riguardo. Dopo la cocente sconfitta del regno di Daein, il popolo di Ozna pare finalmente aver ritrovato la pace e un nuovo ideale in cui credere, rispecchiandosi sempre più nella nuova regina, figlia del rimpianto re. Se però il destino sembra porgere una mano benevola su questa fazione non si può dire lo stesso di Daein, oppresso dalla ferocia dell’Impero di Begnion e destinato ad un lungo periodo di sofferenza e stenti. Ma le anime di coloro che credono ancora in futuro migliore avranno presto una speranza di salvezza, rappresentata da un gruppo di ribelli chiamati la Brigata della Luce. Mentre tutto cresce esponenzialmente d’intensità, nuovi e vecchi conflitti saranno chiamati a ricoprire un ruolo chiave all’interno di un confronto più che mai aperto a infinite possibilità… E questo non è che l’inizio di una delle più interessanti e coinvolgenti storie che un videogame abbia mai raccontato.

Una questione di strategiaCome da tradizione, anche in questo episodio la componente strategica riveste un ruolo fondamentale e la crescita d’intensità della trama corrisponderà di pari passo ad una più accurata e attenta scelta delle azioni da compiere a livello di approccio. Il gameplay si sviluppa quindi seguendo un percorso che tutti gli appassionati conosceranno a memoria, ma che ci sembra opportuno descrivere non soltanto per coloro che si avvicinano a Fire Emblem per la prima volta, ma soprattutto per elencare le numerose novità introdotte in questa occasione. Lo scheletro del gioco è costituito da una struttura gdr che alterna sequenze narrative e brevi filmati a una serie di missioni basate su battaglie a turni legate a dei movimenti prestabiliti da compiere su una mappa che idealmente suddivide la mappa di gioco attraverso una griglia. Le unità a disposizione del giocatore sono molteplici, disporranno di differenti caratteristiche personali e saranno in grado di essere personalizzate ed evolvere più volte nel corso del gioco. Le peculiarità di ognuna incidono inoltre sul raggio d’azione degli spostamenti e degli attacchi effettuabili, richiedendo quindi una certa dose di ragionamento prima e durante le battaglie. Se le azioni base possono quindi essere riassunte con spostamenti dei propri personaggi e l’esecuzione di diversi tipi di azioni, è importante sottolineare come non si può mai vincere uno scontro basando tutto su un solo guerriero, ma sarà sempre il lavoro collaborativi di tutto il gruppo a premiare il giocatore, soprattutto negli scontri più duri. La storia si compone di oltre quaranta missioni da affrontare e, in base ai personaggi che riusciranno di volta in volta a restare incolumi, prenderà pieghe diverse. Una delle principali caratteristiche di questa serie è infatti quella di non permettere di resuscitare alcun membro del proprio party, pertanto sarà importante fare attenzione ai minimi dettagli nel corso di ogni capitolo. Uno degli aspetti meno rivoluzionati del gioco è sicuramente il sistema di controllo, nonostante le diverse configurazioni utilizzabili, che risulta decisamente poco innovativo rispetto a quanto ci si potesse aspettare. Va comunque precisato che trattandosi di uno strategico a turni, fin dalle prime fasi non si avverte una reale necessità di cambiamento e saranno sufficienti pochi minuti per prendere confidenza con i comandi.Utilizzando ad esempio il Wii Remote, attraverso il D Pad è possibile muovere il cursore lungo la mappa, selezionare un’unità e spostarla sulla casella scelta (dove consentito) in base al tipo di azione che vorrete effettuare e/o alla posizione del nemico. Le possibilità a disposizione variano da personaggio in personaggio e possono essere attivate dal Menu di Comando. Il tutto si traduce in una serie di comandi molto noti quali attacchi, l’utilizzo o lo scambio di strumenti, oltre alla possibilità di “spostare” un personaggio o anche solo di restare in attesa. Niente di nuovo all’orizzonte, ma assolutamente funzionale.

Artefici del proprio destinoL’aspetto che maggiormente accresce la profondità di questo prodotto è rappresentato dalle numerose ed elaborate tecniche e strategie che è possibile attuare per aver ragione anche di nemici particolarmente potenti o numerosi. Serve ovviamente una certa dose d’esperienza per riuscire ad ottenere i risultati migliori, ma è altrettanto vero che sono necessari ben pochi accorgimenti per sovvertire gli esiti di una battaglia in qualsiasi momento. Una delle prime e più semplici tattiche che vi consigliamo è quella di non lanciarvi in attacchi scriteriati ponendo sempre le vostre unità in duelli uno contro uno, ma al contrario –soprattutto quando avrete ancora un livello d’esperienza molto basso- cercate di utilizzare le vostre azioni concentrandole su un unico avversario per volta, ottenendo quindi il massimo danno possibile in tempi brevi. La studio della morfologia della mappa rappresenta inoltre un altro elemento di cui tener conto, in quanto in base alle rispettive posizioni di difensore e assalitore possono variare anche le percentuali di riuscita di un attacco e il relativo danno inflitto. A questi preziosi accorgimenti ne aggiungiamo inoltre uno che è probabilmente quello davvero essenziale ai fini della storia. Proteggendo i propri personaggi chiave con un’adeguata copertura da parte di quelli dotati di migliore salute non soltanto potrete tenerli sempre con voi, ma avrete maggiori possibilità che questi possano evolvere divenendo vere e proprie macchine da guerra nel momento di maggior bisogno. Vi sarebbero molte altre soluzioni a livello strategico che sarebbe il caso di prendere in esame, ma preferiamo lasciare a voi tutto il bello di scoprire ora dopo ora le infinite possibilità offerte dal sistema di combattimento che, ribadiamo ancora una volta, trae forza dalla collaborazione di tutto il gruppo.Per quanto riguarda la realizzazione tecnica possiamo tranquillamente parlare del vero punto debole del gioco. Non fraintendeteci, la grafica è di pregevole fattura così come lo sono il character design di personaggi e le sequenze cinematiche presenti, ma a livello generale non si è compiuto alcun passo in avanti rispetto al buon lavoro giunto a suo tempo sul Gamecube. La possibilità di giocare in 16:9 è comunque presente e il lavoro svolto risulta in ogni circostanza esente da difetti da rilevare. Molto buono il comparto sonoro, con un doppiaggio ben realizzato e musiche orchestrate che seppur non raggiungendo l’eccellenza svolgono alla perfezione il proprio compito.Il principale pregio di questo titolo è sicuramente una giocabilità molto solida, in grado di tenervi letteralmente incollati allo schermo per diverse ore, senza contare una profondità eccellente legata ad una trama assolutamente interessante e ricca di colpi di scena ed evoluzioni. La longevità generale si attesta su diverse decine di ore e non è affatto poco se considerate la durata media dei giochi di questi ultimi tempi. Concludiamo segnalando l’interessante possibilità offerta dagli sviluppatori di poter recuperare i dati salvati da Fire Emblem: Path of Radiance (pubblicato su GameCube), in quanto ritroverete alcuni vecchi personaggi che saranno così in grado di utilizzare particolari abilità, legate anche al passato di ognuno di loro. Nel complesso un gioco da prendere seriamente in considerazione per tutti gli appassionati di questa serie o più in generale di giochi di ruolo strategici.

– Trama molto coinvolgente

– Oltre quaranta ore di divertimento

– Sonoro di ottimo livello

– Si possono utilizzare i salvataggi di Path of Radiance!

– Tecnicamente a livello del capitolo precedente

– Utilizzo marginale del controller del Wii

8.0

Fire Emblem: Radiant Dawn compensa una realizzazione tecnica pregevole ma un po’ datata con una giocabilità di alto livello, impreziosita da una storia sempre coinvolgente e interessante. Il sistema di controllo poco innovativo, ma perfettamente funzionale, è un difetto marginale se considerate gli oltre quaranta capitoli che compongono questo gioco e una longevità davvero impressionante unita a un livello di strategia molto articolato e ben pensato. Manca un’opzione multiplayer ma in questo caso non sembra un’assenza davvero rilevante. Consigliato agli appassionati della serie e a tutti coloro che vogliono fare un tuffo in un mondo magico e ricco d’emozioni, senza dimenticare l’interessante possibilità di poter utilizzare i vecchi salvataggi del capitolo precedente. Non ne resterete delusi.

Voto Recensione di Fire Emblem: Radiant Dawn - Recensione


8