Anteprima

Fire Emblem: Fates

Avatar

a cura di Filrekt

Durante un evento stampa negli uffici di Nintendo, abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima Fire Emblem: Fates, nuovo capitolo della saga sviluppato da Intelligent Systems.
Fire Emblem: Fates è particolare, in quanto all’interno del gioco sono racchiusi tre titoli differenti, i quali verranno giocati in base alla scelta presa dal giocatore in una determinata missione: Retaggio è simile ad FE Awekening, consigliato per chi è nuovo al genere e alla saga, con la presenza delle Challenge, quest secondarie per aumentare il livello dei personaggi e trovare oggetti/armi bonus. Conquista è invece consigliato ai veterani della saga, in quanto il livello di complessità delle missioni è maggiore e si ha la mancanza delle sfide Challenge. Nella versione speciale, si ha anche una terza trama: Revelation.
Le vie del destino
All’inizio del gioco ci verrà chiesto di creare un avatar a nostro piacere, azione resa possibile da un’ampia scelta di personalizzazioni (sesso, corporatura, voce, capelli, ecc). Dopo aver creato il nostro personaggio capiamo la trama: facciamo parte della famiglia reale del regno Nohr guidato dal re Garon, nostro padre; veniamo cresciuti insieme ai nostri fratelli e sorelle, allenati per combattere e governare come un bravo sovrano dovrà fare. Veniamo poi a scoprire che siamo stati rapiti in tenera età, avendo assistito all’uccisione del nostro vero padre, il sovrano di Hoshido in una trappola. Questa è la storia comune di tutti i giocatori.
Il gioco in sé inizierà al capitolo 6, dove dovremmo decidere se rimanere con la nostra famiglia adottiva e conquistare gli altri regni per dominare la regione, avviando così Fire Emblem Conquista, oppure ritornare dalla nostra famiglia originaria e difendere il regno di Hoshido dall’esercito di Nohr, avviando cosi Fire Emblem Retaggio. Per i possessori dell’edizione speciale si ha anche una terza scelta, Revelation, ovvero non schierarsi con nessuna delle due fazioni e decidere di voler cambiare l’intera situazione bellica tramite il nostro coraggio e i nostri alleati. Nel caso si volesse giocare una delle altre trame, ciò sarà possibile tramite l’acquisto della relativa storia nello store (chi prenderà l’edizione limitata avrà la possibilità di giocare tutte e tre le trame senza dover pagare nulla in più).
Temporeggiare non sempre funziona 
Illustrata la trama del gioco, andiamo a vedere cosa proporrà il titolo.
Partiamo dalla difficoltà: essendo un gioco di strategia abbastanza complesso, una volta morti i nostri alleati in uno scontro, essi andranno persi per sempre. Per venire incontro ai nuovi giocatori, gli sviluppatori hanno aggiunto vari livelli di difficoltà oltre ai classici Normale e Difficile. Spuntano quindi per la prima volta la modalità Phoenix e Casual, le quali permetteranno di far tornare in vita i nostri alleati caduti in battaglia rispettivamente a fine scontro o fine missione. In qualunque momento della partita si può abbassare la difficoltà ma non alzarla; qualora si volesse aumentare, bisogna per forza iniziare una nuova partita.
Il gameplay che ci troveremo di fronte sarà uno strategico a turni su griglia in mappe ben strutturate e diversificate, nelle quali dovremo affrontare gruppi di nemici pronti a eliminare i nostri alleati. All’interno di esse si possono trovare i Dragon Vein Points, nuova feature molto interessante; mandando in campo un personaggio appartenente a una delle due famiglie reali, si ha la possibilità di cambiare lo scenario grazie al potere ereditato dagli antichi draghi. Dove prima c’era un fiume impossibile da guadare, con un colpo di lava creeremo un solido passaggio su cui far muovere le nostre truppe.
I will be a…
Le classi presenti sono state aumentate, presentandone nuove e mai viste, come quella del ninja, del basara, del monaco, del cavaliere Malig, del meccano e molte altre. Le abilità speciali di un personaggio possono essere “staccate” e riassegnate ad un alleato, così da poter creare la combinazione più potente di abilità (alcune però fanno eccezione in quanto uniche). Magie, armi a distanza e armi nascoste vanno a modificare quello che era il triangolo delle armi (una specie di carta-forbice-sasso ma con spade, asce e lance). Figure importanti presenti nel gioco sono quelle ricoperte da due nuove classi uniche nel loro genere: la maga cantante Azura, tramite le sue canzoni, potrà aggiungere un turno azione bonus a qualunque dei nostri personaggi. L’altra figura è quella di Gunther, il nostro maggiordomo dal quale potremmo salvare i nostri progressi ed ampliare il nostro castello. Sì, perché in Fire Emblem: Fates avremo come base un castello che dovremo ampliare con edifici, come botteghe da fabbri, statue ornamentali, arene in cui scommettere e perché no, una bella sauna in cui migliorare i rapporti con i nostri alleati. Non basterà però abbellire il nostro covo ma dovremo anche difenderlo da eventuali assalti, missioni speciali che verranno generate in maniera randomica. I castelli saranno visitabili ed essere presi d’assalto anche dai nostri amici, visto che nel gioco si ha la modalità multiplayer.
Fire Emblem: Fates supporterà gli Amiibo di Super Smash Bros dei vari personaggi della saga, i quali compariranno all’interno del castello e dopo averci parlato per tre volte in tre giorni diversi, ci sfideranno e in caso di vittoria si uniranno al nostro esercito.
Uniti è meglio
In questo capitolo viene introdotta la possibilità di far combattere assieme due personaggi, andando a migliorare le probabilità di colpo o di danno e aggiungendo un attacco bonus, il tutto a discapito della mobilità in campo. Unendo spesso gli stessi personaggi, si andrà a creare un legame sempre più forte e di conseguenza si andranno a migliorare le statistiche generali. Si ha inoltre la possibilità di far sposare due personaggi (anche dello stesso sesso) ed eventualmente far nascere un bambino, che sarà il risultato delle statistiche dei genitori. Non c’è bisogno di dire che gli hardcore gamer troveranno pane per i loro denti nel cercare di far nascere un figlio con le migliori statistiche possibili.
I personaggi salgono di livello dopo un certo quantitativo di punti esperienza, andando ad aumentare in maniera randomica dei fattori (forza, fortuna, resistenza, ecc). In ogni momento si possono guardare le statistiche dei nostri personaggi, ma per chi non ha voglia di perdersi in questi numeri, può semplificarsi la scelta del personaggio attenendosi al rating, livello calcolato in automatico dal gioco.
Arte tra la guerra
Dal punto di vista tecnico notiamo modelli ben definiti accompagnati da animazioni pulite e fluide. La possibilità di cambiare la visuale, anche in prima persona, durante gli scontri ci è sembrata una feature molto interessante. Mentre si è nell’area del castello, premendo un trigger dorsale si avrà la possibilità di ammirare il paesaggio in 3D, nel quale i programmatori hanno riposto molta cura. Degne di nota sono le cutscene animate, in cui il livello di animazione è alla pari di molti anime in circolazione. Il titolo è tradotto in inglese e quando una casella di dialogo comparirà, sarà accompagnata da un’esclamazione o un verso (a volte d’ambigua provenienza). Le musiche che accompagnano le scene di dialogo e di battaglia sono piacevoli e attinenti alla situazione. Non ci resta che aspettare l’uscita di Fire Emblem Fates negli store, prevista per il 20 maggio 2016.

– Quantità di novità enorme rispetto ai vecchi titoli

– Trama e personaggi ben realizzati

– Gameplay solido e avvincente

– Grafica e audio ben sviluppati

Fire Emblem Fates ha tutte le carte in regola per essere un ottimo titolo di strategia, sia per gli appassionati sia per i novizi, con una trama interessante e personaggi per caratterizzati e diversificati tra di loro. La diversità delle missioni all’interno delle varie storie rende il gioco rigiocabile e permette di sperimentare tipologie diverse di combinazione tra i vari personaggi. Il tutto è incorniciato con animazioni deliziose, musiche piacevoli e una componente multiplayer che allunga ulteriormente l’esperienza di gioco.