Recensione

Final Fight One (Jap)

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a cura di Sem

Anno 1991, sul Super Famicom approda il gioco che negli anni novanta ha rappresentato il capostipite della rinascita del genere dei picchiaduro a scorrimento dai tempi di Double Dragon: Final Fight. La versione a 16 bit della vetusta console Nintendo vantava una trasposizione praticamente perfetta dell’originale da sala giochi ma per imposti limiti tecnici uno dei tre personaggi selezionabili venne sacrificato.Il 2001 ha visto l’immissione sul mercato della nuova console portatile di Nintendo, il Game Boy Advance, una console a 32 bit con un processore estremamente potente basato prevalentemente sulla gestione della grafica bidimensionale. Quale migliore occasione allora per rispolverare giochi che hanno rappresentato le colonne portanti del Super Famicom?Final Fight One è la riedizione di quel fantastico picchiaduro che spopolò una decina di anni fa.Ora però la potenza del GBA ha permesso una conversione ancora più fedele dall’originale, infatti ritroviamo unito il trio degli street fighters: Cody che dosa sapientemente le doti di velocità e potenza, Guy meno forte ma agile e veloce ed infine Haggar che compensa la sua poca dinamicità con una notevole energia fisica.Per i pochi che non conoscessero Final Fight diciamo che è un picchiaduro a scorrimento che si sviluppa su sei aree principali composte nella loro totalità da locazioni cittadine; spazieremo dalla Uptown con strade degradate e malfamate passando attraverso il mitico livello della metropolitana fino ad arrivare allo scontro finale con il cattivone di turno che ha rapito la ragazza di Cody e sua volta figlia di Haggar. Ecco forse ora si capisce perché nella conversione del gioco per SF avevano deciso di eliminare Guy…forse voleva fregare la ragazza a Cody…Bè laciamo perdere gli affari di famiglia e passiamo al gioco vero e proprio. La data di pubblicazione dell’originale Final Fight e piuttosto in là con gli anni e questo viene pesantemente sottolineato dalla piattezza e dalla sconcertante linearità del modulo di gioco. Ai giorni nostri sarebbe inaccettabile uno schema di questo genere (infatti i picchiaduro a scorrimento sono praticamente morti e sepolti). Ma alcuni fattori importanti vanno mossi in favore di questa rediviva produzione. Uno tra questi è sicuramente la fama che Final Fight si è conquistato e che riscuote ancora ai giorni nostri. Un altro importante elemento è la console su cui è stato convertito o meglio il tipo di hardware: una console portatile. Una conversione su una console casalinga sicuramente non avrebbe avuto senso in quanto secondo il mio parere la linfa vitale per le console portatili sono giochi di stampo arcade con una struttura semplice ed immediata. Questo perché ritengo il tipo di console, quella portatile, una sorta di piccolo cabinato da bar, nel senso che il tempo medio che solitamente si dedica ad una sessione di gioco su una macchina di tal genere, nella maggior parte delle volte è paragonabile a quello che si passa davanti ad un gioco da bar. Paradossalmente su un GBA ha più senso un gioco alla Final Fight che un GDR alla Final Fantasy, pur avendo uno spessore di gioco enormemente superiore. Non dico che giochi più complessi e meno da “elettroencefalogramma piatto” non sono adatti anzi, ma ribadisco che titoli come Final Fight si sposano perfettamente con il contesto di gioco di “una partita e via”.I programmatori comunque per rendere più appetibile questa produzione hanno pensato di fare delle gradite sorprese come ad esempio l’inserimento di due nuovi personaggi disponibili una volta raggiunti particolari punteggi. Direttamente dalla serie di Street Fighter Alpha approdano le versioni di Zcody (con indosso gli abiti da galeotto con tanto di catene alle caviglie ) e di ZGuy. Queste new entry godono di una rappresentazione grafica e di un design allineato agli standard odierni quindi molto piacevoli da vedere anche se le mosse a disposizione si limitano come negli altri personaggi a salto, attacco e supermossaspazzaviatuttociòchecicirconda.Altri piccoli segreti sono inseriti nel gioco ma si limitano soltanto alla scelta del colore delle vestigia di ogni personaggio, alla possibilità di iniziare dal livello che si preferisce e alla implementazione di un attacco più veloce: il Rapid Punch.Grafica e sonoro che ai tempi avevano del miracoloso al giono d’oggi potrebbero apparire ridicoli ma anche se oggi appare superato, veder muoversi una serie di energumeni che se la danno di santa ragione sul piccolo schermo del GBA stupisce ed emoziona ancora.

Immediatezza e divertimento.

Sul piccolo schermo la grafica e favolosa!

Impianto di gioco ormai superato.

Poco longevo.

8

Final Fight One rappresenta una conversione perfetta e una delle scelte migliori che Capcom potesse fare tra i suoi innumerevoli capolavori prodotti sul Super Famicom .

Grafica sonoro e giocabilità possono far sembrare questo gioco del periodo Cretaceo ma ragazzi il tutto sullo schermo del GBA si muove che è una meraviglia e funziona alla grande.

Brava Capcom ora non ci resta che aspettare Ryu e soci…

Voto Recensione di Final Fight One (Jap) - Recensione


8