Recensione

Final Fight: Double Impact

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a cura di AP

Oltre ad essere famosa come una delle più importanti case produttrici di videogiochi, Capcom è anche una di quelle che maggiormente spreme i propri brand più celebri. Se negli anni abbiamo assistito ad evoluzioni di saghe storiche come Street Fighter o Resident Evil, uno dei suoi maggiori successi degli anni 90 non ha mai potuto godere di una versione migliorata, aggiornata e soprattutto capace di tener testa all’originale. Il nome che si cela dietro a questo titolo è Final Fight, picchiaduro a scorrimento che con il carisma dei suoi personaggi e al suo gameplay frenetico e al tempo stesso ragionato, ha affollato le sale giochi di quegli anni facendo spendere ai frequentatori più assidui, centinaia di monetine. Ora che le sale giochi sono diventate virtuali, è quindi difficile resistere al fascino che questo titolo riesce ancora ad esercitare, rendendo praticamente d’obbligo per tutti i fan il download dal proprio store di preferenza. Vediamo perché.

Cara vecchia Metro CityMetro City. Una telefonata risuona nell’ufficio del sindaco. Dall’altra parte del filo una voce annuncia che la figlia del politico è stata rapita. Questo è l’incipit piuttosto classico che dà il via alle tante scazzottate che vi vedranno protagonisti nei sei livelli in cui si sviluppa l’avventura. Un tasto per saltare e uno per tirar pugni sono i soli due input che insieme allo stick direzionale ripuliranno le strade di questa città dal crimine. Descrivere ulteriormente il gioco ed il suo gameplay ci sembra francamente superfluo. Basti ricordare ai più distratti che il gioco riprende pedissequamente il coin-op originale (formato da 6 livelli lineari) e dà la possibilità di impersonare i tre carismatici protagonisti che lo hanno reso celebre per combattere contro avversari altrettanto ben studiati, sia per caratterizzazione delle mosse disponibili, sia per i loro peculiari tratti somatici. Quello che però ci preme sottolineare in questa sede è il grande lavoro di adattamento e di riarrangiamento effettuato per questa versione.Dopo aver acquistato il gioco dal PSN o dal Live Arcade, vi troverete davanti un cabinato originale da sala giochi. Le possibilità offerte prima di avvicinarsi ad esso sono varie e piuttosto interessanti. Per prima cosa potrete decidere se affrontare una partita da soli o in cooperativa via internet. La prima cosa da fare quindi è decidere se si vuole permettere ad un giocatore qualunque di poter entrare nella vostra partita, esattamente come se foste davanti al cabinato e qualcuno inserisse la monetina proponendosi per un “doppio”. Potrete quindi decidere se accettare tutti o solo quelli a cui eventualmente vorrete mandare un invito. Fatto ciò potrete personalizzare ulteriormente la partita scegliendo la difficoltà generale prima di dare il via alle danze. Se avrete già giocato in precedenza vi verrà proposto di continuare dal punto in cui avevate terminato, attraverso un sistema di salvataggio invisibile ma funzionale. Arrivati alla scelta del vostro alter ego e iniziato il primo livello verrà visualizzato per qualche secondo a fondo schermo un requisito per ottenere un obiettivo (o un trofeo) o un extra. Se nel primo caso non servono spiegazioni particolari, nel secondo farà piacere sapere ai più nostalgici che, sottostando a particolari condizioni come per esempio terminare un determinato livello in un breve lasso di tempo o senza continuare troppe volte, si sbloccheranno fotografie, immagini e bozzetti inerenti il gioco o il cabinato originale, e capaci di stuzzicare la curiosità di chiunque conosca da vent’anni questo universo.

Un extra o qualcosa di più?Il fatto che questa raccolta si chiami Final Fight Double Impact dovrebbe far immediatamente capire che il maggior risalto è stato dato al picchiaduro di Haggar, Guy e Cody. Il fatto però di parlare di raccolta dovrebbe spingere a pensare che nel download è presente un secondo titolo. Basta infatti premere il tasto X o quadrato sul proprio controller per passare dal cabinato di Final Fight a quello di Magic Sword. Il gioco contiene le stesse opzioni e permette anch’esso di addentrarsi con un secondo giocatore all’interno del castello del cattivone di turno. Il prodotto è costituito da livelli decisamente più brevi di quanto ammirato in altre produzioni ma grazie alla loro quantità quello che potrebbe sembrare un problema, diventa agilmente un pregio grazie alle tante ambientazioni diverse. Inoltre dopo aver superato diverse zone, il giocatore si troverà di fronte al solito boss più o meno ostico. Le dinamiche del gameplay sono piuttosto diverse rispetto al primo gioco, visto che vi troverete a muovere un guerriero per livelli che andranno da sinistra verso destra senza la possibilità di andare in profondità e che vi vedrà impegnati in un titolo action ben diverso da un picchiaduro. Durante l’avventura potrete raccogliere oggetti diversi tra cui chiavi utili per aprire alcune porte dietro cui sono rinchiusi diversi tipi di guerrieri che vi forniranno un particolare supporto in base alla loro natura. Anche in questo caso il salto e l’attacco saranno sufficienti per contrapporvi contro i tanti pericoli che vi separano dalla battaglia finale, rimanendo quindi fedelissimo all’immediatezza dei coin-op. Nonostante sia un gioco più vecchio e meno famoso, Magic Sword riesce a divertire, grazie ad un gameplay semplice ed immediato e ad apparire non come un extra di poco conto, bensì come un bonus da non sottovalutare, soprattutto se giocato con un amico.

Come in sala giochi? No, meglio!Come se la possibilità di possedere sulla vostra console preferita un cabinato virtuale di Final Fight non fosse sufficiente, questa trasposizione su console HD può godere di tutta una serie di filtri grafici e di modalità di visualizzazione davvero notevoli. La più evocativa è sicuramente quella che inquadra lo schermo del cabinato, visualizzandolo al centro dei bordi del coin-op virtuale sul quale giocherete. In questo modo sarà proprio come essere chinati verso il cabinato, aspettare la vostra entrata in scena nel livello uno. Come se non bastasse potrete anche attivare un filtro grafico che simula lo sfarfallio dello schermo dei vecchi arcade, immergendovi ancora di più in quell’atmosfera. Se invece preferite un approccio ripulito dai pixel potrete attivare un formato video che li smussa, magari contemporaneo ad uno a schermo pieno che quindi rende la visualizzazione ancora più spettacolare. Ovviamente queste opzioni potranno essere cambiate durante la partita, rendendo estremamente fluido il passaggio da una visualizzazione all’altra. Discorso analogo è stato fatto per il comparto sonoro: anche se con meno varianti rispetto alla componente grafica, il comparto audio può godere di due diversi modi di approcciarsi al gioco. I più sentimentali potranno selezionare le musiche originali, mentre chi preferisce i suoni più “puliti” potrebbe preferire la versione remix creata per l’occasione. Questa per fortuna amplia e svecchia i suoni classici, ma si guarda bene dal modificarli eccessivamente, facendosi apprezzare anche da chi ricorda senza fatica le note originali dei vari livelli.Come facilmente intuibile il gameplay di entrambi i titoli è estremamente immediato, ma soprattutto con Final Fight, andare avanti mulinando i pugni difficilmente porterà a buoni risultati. Grazie al sapiente posizionamento dei nemici e alle loro caratteristiche diventerà di particolare rilevanza conoscere i livelli e i vari “trucchetti” per portare a casa la pellaccia anche quando si è circondati da tre diversi Andore. Se il pad è assolutamente ottimo per godere di questa raccolta, chiunque fosse dotato di un arcade stick potrà godere di una vera esperienza “arcade perfect” rendendo l’acquisto praticamente obbligatorio se si è amanti della saga e di questo primo capitolo in particolare.Terminando come di consueto parlando della longevità, non si può non segnalare la breve durata dell’avventura che, in puro stile arcade, si potrà risolvere in un’oretta scarsa per entrambi i titoli. Quello che però vi riporterà ad avviare più volte il gioco (soprattutto Final Fight) è la sua estrema rigiocabilità. E’ questa sua caratteristica che rende il gioco Capcom così particolare e capace di compiere vent’anni senza accusarne il peso come invece accade a diversi suoi “colleghi”. Per gli appassionati, un vero must have, per gli altri un valido passatempo.

– Arcade perfect di due validissimi giochi

– Tanti filtri per adeguare la grafica al proprio gusto personale

– Colonna sonoro originale e remixata

– Online curato e funzionale

– Gameplay impeccabile

– Rigiocabilità elevatissima…

– … ma giochi dalla breve durata complessiva

– Prezzo un po’ alto

– Nessun vero restyle grafico

8.0

Final Fight Double Impact è un prodotto abilmente confezionato. Riesce ad accontentare contemporaneamente neofiti e vecchi fan tramite filtri grafici differenti e alla componente audio originale arricchita dalla possibilità di selezionare dei nuovi remix. Il multiplayer online si dimostra semplice, affidabile e privo di lag, rendendo le partite in cooperativa davvero spassose ed immediate, come è giusto che sia. Se avete amato l’originale arcade, qui troverete la sua trasposizione più fedele mai realizzata. Se invece siete dei nuovi giocatori e non avete mai sentito parlare del sindaco di Metro City, questa è l’occasione per rimediare. Al prezzo di circa dieci euro potrete scoprire un gameplay semplice, immediato e terribilmente magnetico che, a dispetto della sua età, riesce ancora a divertire offrendo partite spensierate ma al contempo capaci di spronarvi a migliorare.

Voto Recensione di Final Fight: Double Impact - Recensione


8