Anteprima

Final Fantasy IV

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a cura di Zart

Benché le console casalinghe Nintendo non siano più state graziate di un solo capitolo della serie ufficiale Final Fantasy dall’ormai lontano 1994, la stessa sorte non può essere sicuramente attribuita alla controparte handheld della fortunata casa di Kyoto: è ormai nota, infatti, la politica Square Enix che vede al centro di un fruttuoso flusso di introiti i vecchi capitoli della serie. Final Fantasy, il secondo, il quarto, il quinto e il memorabile sesto capitolo, infatti, sono stati protagonisti di numerosi rifacimenti per svariate postazioni di gioco: Wonderswan Color, Playstation, Cellulari e lo stesso GameBoy Advance hanno potuto saggiare la validità di questa serie, affinatasi negli anni nella struttura tecnica e grafica, pur non intaccando l’aspetto narrativo. Il terzo rivoluzionario capitolo, invece, ha inaugurato la tendenza di portare nuovamente questa serie alla ribalta grazie ai virtuosismi tecnici della nuova console a due schermi Nintendo, sfruttandone le potenzialità tecnico-grafiche e la sua natura portatile, appunto. Facile accessibilità e target d’utenza ampissimo, quindi, alla base di queste produzioni.

A distanza di ben 16 anni Square Enix riporta in auge un capitolo piuttosto amato dai fan di vecchia data, trattasi chiaramente di Final Fantasy IV, trampolino di lancio della serie su SNES e prima messa in scena, nella serie, di una vera e propria sceneggiatura dalle tinte drammatiche. A differenza del capitolo precedente, infatti, il quarto episodio presenta un cast di protagonisti ben definiti e caratterizzati, ognuno dotato di un proprio background narrativo coerente con l’universo del gioco stesso. Protagonista, Cecil Harvey, comandante della flotta aeronavale Red Wings del regno di Baron, un Dark Knight caratterizzato da un passato misterioso, riluttante all’idea di portare avanti la guerra che ormai da tempo semina il caos nei regni limitrofi. Al centro delle vicende, la ricerca dei quattro cristalli di luce che corrispondo agli elementi di Fuoco, Aria, Acqua e Terra, reliquie dalle misteriose proprietà che, al solito, riescono a far gola a qualsiasi malintenzionato bramoso di potere. Cecil dovrà affrontare numerose peripezie, affrontando tradimenti e sopportando svariate tragedie che, nel corso dell’avventura, tempreranno il suo spirito di cavaliere, fino alla scoperta della verità riguardo il suo passato. Comprimario maschile della vicenda, Kain Highwind, amico di infanzia del protagonista, comandante dei Dragon Knights del regno di Baron. E fulcro del triangolo amoroso che si creerà fra lui, Rosa Farrel, e il protagonista stesso. Sì, nominata in precedenza, la bella Rosa Farrel altri non è che la tipica protagonista femminile da fiaba: bella, eterea maga bianca al servizio del regno di Baron, troppo insicura della propria posizione sociale per ammettere il proprio amore nei confronti del giovane protagonista. Il cast di protagonisti messo insieme, all’epoca, da Takashi Tokita (Chrono Trigger, Live a Live, Parasite Eve) e Hironobu Sakaguchi, sembrano usciti da una novella medioevale e sebbene l’intreccio emotivo-sentimentale permei l’intera avventura, le vicende si dipanano lungo una linea narrativa volutamente coerente e contraddistinta da svariati picchi drammatici, da molti considerati l’archetipo dello storytelling che verrà poi ripreso in Final Fantasy VI. Non c’è da stupirsene dopotutto, essendo gli elementi tematici di questo capitolo l’amore, il sacrificio, l’amicizia e la ricerca di noi stessi.

A differenza del remake del III capitolo, FF IV è stato riconsiderato dalle basi narrative fino a quelle tecniche. Questo significa una maggiore manipolazione dell’episodio originale in funzione di una migliore resa tematica e, sì, un sacco di contenuti originali! Sebbene il titolo che tutti conosciamo come FFIV fosse, già di per sé, un’autentica perla per l’epoca in cui uscì su SNES, lo stesso Tokita ha affermato che questo remake contiene 2/3 della sceneggiatura originale che all’epoca si decise di eliminare per una maggiore fruibilità (o per meri limiti tecnici, molti sosterranno). Un’aggiunta, quindi, non indifferente, che stuzzicherà il palato dei fans di lunga data e impreziosirà un prodotto studiato ad hoc per avvicinare anche l’utenza meno smaliziata a questa rinomata serie, che ormai da 20 anni intrattiene milioni e milioni di giocatori di tutte le etnie. Lo sviluppo è stato affidato ancora una volta a Matrix Software ( Alundra, Torneko: The Last Hope) creatori del remake del terzo episodio – campione di incassi in tutto il mondo – coadiuvati da numerosi membri del team originale, per mantenere l’appeal del titolo del 1991 senza snaturare troppo uno dei migliori episodi della saga. Il gameplay del titolo originale, oltre ad essere stato affinato e ricalibrato in funzione di un maggiore bilanciamento delle battaglie, ha subito svariate implementazioni di elementi del tutto originali, come la possibilità di affidare abilità di personaggio in personaggio – FFIV è contraddistinto da un cast di personaggi ognuno con particolarità uniche – così da non perdere determinate caratteristiche all’uscita di uno di questi dal proprio party. Sarà quindi possibile affidare determinate abilità da un personaggio all’altro. Sebbene questa scelta possa risultare infelice nei termini della coerenza allo Scenario Writing – snaturare i personaggi è un passo fin troppo semplice da compiere – i più anziani ricorderanno con un po’ di nostalgia quei continui – e fastidiosi – cambi di party, in funzione della narrazione, che molte volte compromettevano una vera e propria scelta strategica negli scontri. Il team, inoltre, ha pensato ad introdurre un sistema per rendere più fluida la navigazione fra le interminabili schermate di battaglia, lasciando la possibilità al giocatore di intervenire sull’ordine dei comandi nel menù : sarà quindi possibile impostare magie lenitive, ad esempio, come primo comando di personaggi dedicati alla mansione di curatori. L’esplorazione stessa dei nuovi ambienti tridimensionali è incentivata da premi e oggetti speciali che il giocatore riceverà non appena avrà esplorato il 100% della mappa e sebbene i dungeon siano meno ospitali di quelli passati, siamo sicuri che la curiosità spingerà i giocatori a farsi coraggio e ad avventurarsi nelle tenebre di qualsiasi labirinto si parerà loro davanti. Da segnalare, inoltre, l’inserimento di un simpatico minigioco che permette di crescere una piccola evocazione al servizio di Rydia, la verde evocatrice del cast di personaggi, e farla scontrare contro quella di altri amici attraverso la modalità wi-fi locale. Nessuna modalità, invece, sembra riguardare il gioco online.

Tecnicamente il titolo è una gioia per gli occhi, siamo totalmente lontani dai modelli grezzi e sgraziati di Final Fantasy III; FF IV sfoggia uno stile grafico squisitamente super deformed, altamente dettagliato e molto espressivo. Gli ambienti riproducono fedelmente quelli della controparte bidimensionale e ancora una volta il team ha voluto mantenere un sistema di telecamere il più vicino a quello originale, a volo di uccello, sulle teste dei protagonisti. Sebbene tecnicamente il gioco presenti una struttura grafico-tecnica molto simile a quella del predecessore, Final Fantasy IV pone un accento caratteristico sulle cut scenes, vero fiore all’occhiello di questa produzione, che vede alla regia Takashi Tokita e, tenetevi forte, Yoshinori Kanada, famoso per il suo lavoro su capolavori di animazione giapponese come Galaxy Express 999, Principessa Mononoke e Nausicaa della Valle del Vento. Il commento sonoro, com’era prevedibile, è stato affidato nuovamente a Nobuo Uematsu, rinconfermato come vero guru della serie, il quale ha ri-arrangiato per l’occasione “Theme of Love” (Ai no Theme) , tema musicale portante del titolo, affidandone l’esecuzione canora a Megumi Ida. Final Fantasy IV è uscito da poco sul suolo nipponico registrando un ottimo successo di vendite; sebbene l’uscita occidentale sia quasi scontata ancora non è stata annunciata nessuna data in merito, e considerando i tempi di localizzazione e conversione Square Enix, l’attesa per noi fan europei potrebbe essere più lunga del previsto.

Dietro ad un’opinabile scelta commerciale potrebbe nascondersi un gioiello di raro valore. Il team di sviluppo ha cercato di ricreare la magia onirica di uno dei titoli che più decretarono il successo della saga in tutto il mondo e benché la console portatile Nintendo possa non essere ritenuta in grado di dare il giusto valore a questo titolo dalla potenzialità immense, la direzione artistica riesce a confezionare comunque un titolo davvero appetibile, indirizzato non solo ai fan della serie ma anche – se non sopratutto – ai neofiti del genere e all’utenza più giovane. Solo il tempo ci dirà se FF IV possa essere considerato un Must Have.