Recensione

Final Fantasy III

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a cura di AleZampa

Trovarsi a recensire un gioco di ventuno anni fa fa sempre un certo effetto. Per i ricordi legati ad esso, per l’epoca totalmente differente (ludicamente parlando) nella quale uscì, per le meccaniche che, per quanto valide, fanno comunque sentire il peso degli anni. Final Fantasy III, recentemente convertito per iPhone e iPod Touch, riesce a mischiare tutte queste sensazioni, e, nonostante la versione pubblicata sia un potenziamento del remake del 2006 per DS, l’impianto di gioco è quello del 1990, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Facciamo allora questo tuffo nel passato ed entriamo nel canonico mondo dell’allora SquareSoft, fatto di predestinati, incontri casuali e combattimenti a turni.

I Soliti Sospetti
Per chi ancora non si fosse mai avvicinato al titolo Square Enix in nessuna delle edizioni uscite negli ultimi 20 anni, è forse il caso di fare un po’ di storia: tutto parte da Ur, piccola cittadina nella quale Luneth e il suo migliore amico Arc, cresciuti come orfani, scoprono di essere stati prescelti per una epocale battaglia tra luce e oscurità, in una sorta di rivincita di quanto già accaduto molto tempo addietro. Mille anni prima era infatti la Luce a tentare di prendere il sopravvento sull’Oscurità, e per mantenere l’equilibrio furono scelti quattro campioni, chiamati appunto Cavalieri dell’Oscurità. Ora, a parti invertite, Luneth e Arc, insieme a Refia e Ingus (che incontreremo poco dopo l’incipit e i primi minuti di gioco), investiti di poteri speciali da un cristallo di luce che li ha attirati a sé a seguito di un terremoto, dovranno girare per il mondo cercando di riequilibrare la bilancia tra bene e male, prima che sia definitivamente compromessa. Se pensate che la trama dei predestinati che salvano il mondo non sia propriamente originale (nonostante sia il plot base di praticamente qualsiasi Final Fantasy) tenete almeno conto che il titolo è uscito oltre 20 anni fa, e che allora era indiscutibilmente meno trita e ritrita, nonostante non fosse comunque particolarmente innovativa nemmeno allora. Man mano che si proseguirà nella narrazione in ogni caso non mancheranno spunti interessanti qualche colpo di scena, per mantenere viva l’attenzione in un titolo che in ogni caso vi regalerà parecchie ore di gioco. I personaggi che comanderemo sono tutti ben delineati e caratterizzati, e, in perfetto stile GDR giapponese, sono la rappresentazione delle virtù umane necessarie al trionfo del bene sul male, come il Coraggio (personificato in Luneth), la Gentilezza (Arc), l’Amore (Refia) e infine la Determinazione e la Perseveranza, che possiamo facilmente riscontrare in Ingus.
Classi per tutti i gusti
Il gameplay di Final Fantasy III è quanto di più classico possiate immaginare in un gioco di ruolo giapponese: il nostro party, rappresentato nella World Map e in generale fuori dalle sessioni di combattimento dal solo Luneth, dovrà girare per le varie città e dungeon guidato da una trama che dà una certa libertà ma che incanala il giocatore quasi sempre verso l’obiettivo successivo, lasciando però solitamente del margine per quest secondarie o semplicemente sessioni di exp necessarie al potenziamento del gruppo. Di tanto in tanto, per fortuna in maniera mai eccessivamente invasiva ci imbatteremo in un combattimento casuale: questo comporterà un cambio di inquadratura nel quale verranno visualizzati tutti i personaggi presenti nel party e potremo finalmente iniziare a menare le mani. Il combattimento è strutturato a turni, quando toccherà ad un personaggio dovremo selezionare l’azione da fargli compiere, che varierà dall’attacco all’utilizzo di magie o oggetti, dall’arretramento (ogni personaggio può assumere di default una posizione all’interno del combattimento, se avanzata i suoi attacchi saranno efficaci al 100%, così come i danni subiti, se arretrata invece i danni inflitti e subiti verranno ridotti del 50%) alla difesa, che ci consentirà di resistere per più tempo agli attacchi nemici. Ogni volta che vinceremo uno di questi incontri riceveremo punti esperienza che aumenteranno il livello del personaggio e quello della classe. Un’altra importante novità che ebbe questo titolo al tempo della sua uscita infatti fu l’introduzone all’interno della serie del Job System: ogni membro del party infatti potrà intraprendere una determinata carriera (dopo magari aver raggiunto un determinato livello) che lo caratterizzerà nelle abilità e nell’aspetto, e potrà cambiarla in qualsiasi momento. Si potranno così formare party per ogni occasione e per ogni stile di gioco: da quelli melee basati esclusivamente sull’attacco fisico e la rapidità di esecuzione, a quelli più canonici con tank, damage dealer, healer e support healer, fino alle più svariate combinazioni comprendenti gli ultimate job come Ninja e Sage. In questa versione, che altri non è che un porting del remake per DS, le classi sono state ulteriormente bilanciate, rendendole di fatto tutte utili fino alla fine dell’avventura, e introducendo anche la classe segreta dell’Onion Knight così come item speciali per ogni classe (se portata al massimo livello). I controlli sono tutto sommato buoni, ogni volta che vorremmo muoverci ci basterà toccare lo schermo per far apparire un joystick virtuale che sposterà il nostro personaggio. Per interagire con i diversi NPC ci basterà invece avvicinarci a loro, e se sarà possibile l’interazione apparirà un punto esclamativo che se toccato darà il via ad un piccolo dialogo.
Di remake in remake
Come già detto, Final Fantasy III è uscito nel lontano 1990, e nonostante l’ottimo remake realizzato per DS nel 2006 (di cui questo titolo è la diretta conversione), il peso degli anni si sente eccome. Il titolo è molto piacevole da guardare, la grafica è colorata e i modelli poligonali buoni e disegnati con personalità. Ogni volta che cambieremo classe il nostro personaggio si vestirà con l’abbigliamento dedicato preso dagli archetipi della serie: vedremo quindi sempre i Black Mage con tuniche nere e cappelli a punta, i Red Mage con la tenuta rossa d’ordinanza e il cappello largo, e i Ninja vestiti… da Ninja! 
La conversione è buona, si nota un incremento della risoluzione (e in generale della resa visiva) dei personaggi che appaiono ben definiti, mentre lo stesso non si può dire per i fondali e gli effetti grafici, totalmente mutuati dalla versione DS senza quasi nessun miglioramento grafico. Il gioco è in ogni caso apprezzabile e attirerà anche qualche nuovo utente, ma da una console in grado di far girare Unreal Engine 3 e Infinity Blade forse è lecito aspettarsi qualcosa in più. Invariate le musiche, che in perfetto stile Square sono perfettamente a tema e accompagnano l’avventura in un crescendo epico.
Ultima nota, discriminante però ai fini dell’acquisto, è il costo di 12,99€. Se da una parte è pur vero che lo stesso titolo per DS costa il doppio (se non il triplo), dall’altro non possiamo non notare che è comunque un gioco del 2006 che ne riutilizza uno del 1990, su una piattaforma, oltretutto, dove a 79 centesimi si trovano titoli nuovi, costantemente aggiornati e pensati appositamente per l’utilizzo del touchscreen. Certo, con 13 euro ci si porta via un gioco di assoluto valore, profondo, longevo e divertente (oltre che totalmente localizzato in italiano), ma che sembra quasi un pesce fuor d’acqua in uno store pensato per un mercato moderno ed in continuo cambiamento.

– Un grande classico finalmente su iPhone

– Job System profondo e appagante

– Ore e ore di divertimento

– Prezzo troppo alto sotto tutti i punti di vista

– Si poteva fare di più con la conversione

7.5

Final Fantasy III è un ottimo titolo, che regalerà ore e ore perse tra una storia forse scontata ma tutto sommato avvincente, menù, equipaggiamenti, quest varie e un job system appagante e ben realizzato. Quello che però non possiamo non far notare è l’eccessivo costo al quale il titolo è proposto, che scoraggerà i più, a meno che fan, all’acquisto. E’ vero che la produzione Square Enix è di assoluto valore, ma in una piattaforma nata per il gioco mordi e fuggi proporre un gioco del 1990, per quanto rifatto, a 13 euro è forse troppo, ed è un peccato perché le avventure di Luneth e dei guerrieri della Luce meritano sicuramente di essere vissute.

Voto Recensione di Final Fantasy III - Recensione


7.5