Anteprima

Final Fantasy Explorers

Avatar

a cura di LoreSka

La serie Final Fantasy: Crystal Chronicles ha rappresentato un vero e proprio filone nel complicato e prolifico universo di questa saga. Nonostante la virata verso il single player avvenuta all’inizio di questo decennio con The Crystal Bearers, questa famiglia di spin-off orientata all’azione ha portato con sé alcune esperienze multiplayer abbastanza divertenti – sebbene non sempre riuscite.
Final Fantasy Explorers, nuovo titolo per Nintendo 3DS, sembra proprio partire dai vecchi titoli della serie Crystal Chronicles per offrici un gameplay volto all’esperienza multiplayer, ma capace di intrattenere anche il giocatore singolo con una struttura che sembra sposarsi bene con la natura portatile di questo gioco. Lo abbiamo provato, e queste sono le nostre prime impressioni.
Armiamoci e partiamo
Dopo una sommaria creazione del personaggio, Final Fantasy Explorers ci getta nell’hub di gioco, il villaggio di Libertas, dal quale veniamo introdotti ai tipici personaggi presenti in ogni avamposto da RPG: ci sono i vendor, il tizio del crafting, il venditore degli oggetti rari e, naturalmente, il quest giver. A fianco ad essi troviamo una chiromante – il cui ruolo è quello di “benedirci” per consentirci di ottenere un bonus in battaglia – e un grosso cristallo dal quale acquistare abilità speciali e magie, più altri personaggi il cui ruolo verrà svelato nel corso dell’avventura.
Attraverso tre missioni tutorial veniamo introdotti al sistema di gioco, che si è rivelato particolarmente semplice e intuitivo. In Final Fantasy Explorers, infatti, il giocatore non deve fare altro che menare fendenti a destra e a manca per eliminare i nemici, utilizzando di tanto in tanto abilità speciali e magie. L’elemento di originalità è dato dal contatore dell’affinità, un sistema che tiene conto della capacità di un giocatore di inanellare combo basate sulle magie e sulle abilità. In altre parole, ogni colpo inferto attraverso le magie o le abilità aumenta il contatore della risonanza, un valore che consente di scatenare un potere (detto Crystal Surge) quando raggiunge le 150 unità. Il Crystal Surge, una volta attivo, dura per un periodo limitato di tempo e ci concede la possibilità di scatenare attacchi e mosse difensive di enorme potenza. Il sistema, inoltre ha la possibilità di “mutare” e modificare ulteriormente le abilità in gioco, raddoppiando di fatto le mosse offerte al giocatore. Se consideriamo, poi, che il valore della risonanza è condiviso fra tutti i giocatori presenti sul campo di battaglia, la natura multiplayer del titolo dovrebbe emergere con forza.
In ogni caso, che stiate giocando da soli o con amici, avrete certamente intuito quanto questo sistema basato sulle combo spinga il giocatore a restare costantemente attivo in combattimento, e a mantenere elevato il livello di azione messa in campo grazie anche alla presenza di un sistema di lock-on del nemico che ci consente di individuare bersagli anche apparentemente molto lontani. ç’utilizzo di abilità e magie viene inesorabilmente frenato dalla presenza dei punti abilità, che ricaricano con il tempo o combattendo con l’attacco primario, ma nel nostro breve test ci è capitato raramente di vedere le nostre combo spezzarsi a causa dell’esaurimento dei punti abilità.
Ciò non significa, però, che Final Fantasy Explorers non si conceda momenti più rilassati: una volta liberata un’area, infatti, il giocatore è caldamente invitato a raccogliere tutti gli elementi droppati dai nemici sconfitti e a raccogliere rocce ed erbe per arricchire il proprio inventario: il sistema di crafting presente nel gioco, infatti, consente sia di creare nuove armi e armature che di migliorare quelle in nostro possesso. Il miglioramento delle armi – disponibile presso il fabbro di Libertas – è un passaggio cruciale per affrontare le missioni successive, e in generale passeremo molto più tempo ad affilare le nostre lame che a procurarcene di nuove.
Mutaforme
Una delle caratteristiche di Final Fantasy Explorers si riscontra nella possibilità di effettuare il cambio di professione del proprio personaggio in qualsiasi momento, attraverso il menù di pausa o direttamente dall’hub. Anche se armi, armature e abilità sono spesso legate solo a una tipologia di professione (e dunque è necessario prendersi il proprio tempo per riuscire ad ottenere un personaggio all’altezza della situazione in ogni classe), questo sistema è stato pensato per consentire ai giocatori di affrontare ogni situazione con un briciolo di tattica, perlomeno in multiplayer. Talvolta, infatti, i giocatori sono chiamati a sconfiggere dei boss che richiedono particolari tattiche per poter essere sconfitti senza troppe preoccupazioni: in questo caso la coordinazione e un team con i giusti personaggi può rivelarsi cruciale per centrare l’obiettivo, ed è qui che entra in gioco la pre-pianificazione con conseguente respec del proprio alter ego.
Questo sistema sembra funzionare bene (e non si discosta molto da quanto visto, ad esempio, in Final Fantasy XIV) e siamo certi che verrà sfruttato dai giocatori, in particolare in multiplayer. 
A tale proposito, non abbiamo ancora avuto la possibilità di provare il gioco online ma solo in multiplayer locale, scoprendo come funziona il sistema di progressione. Procedendo nell’avventura (sia in single player che in multiplayer) si sbloccano nuove quest, le quali possono essere rigiocate in qualsiasi momento. Se nel party si segnala la presenza di un giocatore rimasto indietro con la storia, egli potrà comunque aggregarsi agli altri giocatori per completare missioni più avanzate. Se, tuttavia, è il giocatore rimasto indietro a scegliere la quest da affrontare, egli potrà attingere solo dalle missioni già sbloccate nella propria partita personale. 
Poiché il gioco non ha un sistema di leveling per i personaggi, tutti possono potenzialmente affrontare qualsiasi missione. Il bilanciamento, come detto, è dato sia dall’equipaggiamento che dalle magie e abilità, acquistabili grazie al denaro raccolto dopo ogni quest. In questo modo, il giocatore è naturalmente portato a rigiocare le missioni per poter ottenere un personaggio ben equipaggiato in ogni classe; il grinding, dunque, è parte dell’esperienza di Final Fantasy Explorers e crediamo che la scelta di orientare questo titolo al multigiocatore sia non solo saggia, ma necessaria per sopperire all’inevitabile ripetitività in nuce a questa struttura di gioco.

– Azione costante e intensa

– La tattica in multiplayer ha un ruolo importante

– Divertente anche in brevi sessioni

Final Fantasy Explorers è un gioco che deve molto ai Crystal Chronicles e che, contemporaneamente, sembra coniugarsi bene con la console Nintendo 3DS. La sua struttura, basata su brevi missioni altamente rigiocabili e su un sistema di raccolta e crafting necessario ai fini della progressione, potrebbero renderlo un titolo molto divertente per brevi sessioni in modalità single player e particolarmente indicato per sessioni più lunghe in multiplayer. La nostra prima prova ci ha divertiti e, sebbene sia ancora presto per giungere a una conclusione, questo spin-off per la portatile di casa Nintendo ha buone possibilità di crearsi un proprio seguito anche da questo lato del globo.