Recensione

Fighting Vipers

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a cura di Star Platinum

Verso la metà degli anni Novanta i picchiaduro ad incontri assunsero connotati più specifici, invogliati dal particolare concept “serioso” che alcuni prodotti quali Virtua Fighter avevano introdotto riscuotendo ottimi consensi di pubblico. Da queste premesse fu convertito per Saturn un certo Fighting Vipers, prodotto di ottime potenzialità che sicuramente non mancò di originalità abbinando a dinamiche sostanzialmente classiche alcune introduzioni apprezzabili. Scopriamo insieme cosa ne è stato di quel gioco e soprattutto se, a distanza di diversi anni, gli appassionati ed i collezionisti potrebbero trovarlo ancora appagante nonostante i profondi mutamenti che il mercato videoludico ha subito.

Le otto regole del doloreRispetto agli odierni picchiaduro ciò che impressiona fin da subito di Fighting Vipers, purtroppo non certo in positivo, è l’esiguo numero di combattenti che saranno messi a disposizione del giocatore. Il loro numero è infatti pari a otto unità ed ognuno di essi si diversificherà dagli altri non solo per aspetto e tecniche ma anche per il bizzarro abbigliamento a disposizione, decisamente lontano dal richiamare una parvenza di serietà e non certo esaltante dal punto di vista dello stile adottato, piuttosto di moda all’epoca dell’originaria pubblicazione ma decisamente poco attuale rivisto dopo tanti anni. In virtù di questa premessa iniziale, a dire il vero va precisato che il gioco non può certo essere considerato un capolavoro e per questi ed altri motivi non riscosse un successo tale da farlo ricordare come una delle migliori produzioni ludiche per Saturn pubblicate per il mercato Pal. Nonostante all’epoca non fossero rari i casi di arcade perfect quando si parlava di coin-op Sega, le caratteristiche della scheda Model 2 questa volta non riuscirono ad essere riprodotte perfettamente a livello di dettaglio grafico, pur portando comunque ad un risultato finale più che pregevole. Un’altra particolarità del gioco, che negli anni non avrebbe trovato riscontri favorevoli finendo inevitabilmente per essere quasi abbandonata da lì a poco, consisteva nella presenza di ambienti tridimensionali in cui i combattimenti non avvenivano consentendo al giocatore di potersi muovere liberamente e attraverso elementi con cui interagire per liberare nuove aree, ma in stage che all’atto pratico rappresentavano delle specie di gabbie. Ciò richiedeva un approccio diverso, sia per le dimensioni delle stesse, sia per la possibilità di utilizzare i limiti stessi di ogni scenario come fossero sostegni per dare il via a combinazioni di colpi e attacchi multipli. Fighting Vipers non offre nulla di originale se analizzato per le modalità offerte al giocatore. Oltre all’Arcade che consente di combattere contro gli sfidanti proposti dalla cpu, vi è il classico Versus per sfidare un amico, il Training per familiarizzare con i comandi ed infine il Time Attack. Per i meno esperti, appare interessante la possibilità di poter apprendere pregi e difetti dei singoli personaggi attraverso una visione di alcuni match presenti sotto forma di filmati. Nulla di stravolgente, sia ben chiaro, ma una piacevole variante alle sessioni di allenamento standard.

Tecnicismi e tecnicheCome accennato in precedenza, se da un lato FV pare quasi togliere libertà al giocatore limitandolo in due elementi chiave quali il numero di personaggi disponibili e le dimensioni delle ambientazioni in cui poter combattere, dall’altro è indubbio che nella mente degli sviluppatori vi fosse la volontà di coinvolgere attraverso un gameplay ben approfondito ed in grado di trasmettere un approccio tecnico di ottimo livello. Per tale motivo, analizzando il sistema di controllo risulta impossibile non trovare più di un riferimento alla configurazione implementata a suo tempo con Virtua Fighter, ossia con tre pulsanti adibiti alle azioni base quali pugno, calcio e parata, cui si aggiungono alcune proiezioni offensive, prese e attacchi a terra, senza dimenticare la possibilità di amplificare i danni offerti scaraventando il proprio avversario opportunamente contro i “limiti” dell’arena. Contrariamente a quanto si possa pensare, i comandi base genereranno un numero esponenziale di variabili in grado di rendere il set di mosse a disposizione di ogni lottatore molto vario e numeroso, oltre che originale per quanto sia possibile farlo in un picchiaduro. Proprio in questo frangente entra in gioco anche l’interattività, riscontabile attraverso le numerosi parti protettive ed indumenti che sarà possibile far saltare via ai personaggi in seguito ai colpi inferti. A livello tecnico la conversione da coin-op a Saturn è stata fatta in modo pregevole ma non valido come si potrebbe pensare. I maggiori difetti principalmente riguardano il comparto grafico, nonostante la valida risoluzione proposta (per l’epoca), in quanto sia per scarsa qualità delle textures che in generale per una gestione dei poligoni non sempre ottimale (bad clipping), occasionalmente è possibile assistere a qualche difetto. Molto buona invece la caratterizzazione dei personaggi, le animazioni con cui sono state riprodotte le loro movenze e in generale la fluidità su schermo, seppur non costante ma condizionata dalla mole di lavoro da gestire. Energico ma non indimenticabile il sonoro, supportato da discreti brani e da effetti sonori nella media.Nonostante le imperfezioni tecniche presenti, alla fine il gioco risulta interessante, giocabile e divertente, oltre che supportato da una meccanica classica ma definita attraverso un gameplay piuttosto tecnico nel suo insieme. La longevità è purtroppo assai limitata ma se doveste aver occasione di trovare questo gioco da qualche parte ve ne consigliamo comunque l’acquisto, specialmente se siete appassionati di picchiaduro.

– Ottima caratterizzazione e design

– Divertente e tecnico

– Numerose mosse a disposizione

– Alcune imperfezioni a livello grafico

– Longevità molto ridotta

– Poche modalità a disposizione

6.7

Fighting Vipers può essere considerato come un ottimo picchiaduro nonostante tecnicamente non appaia certo come il migliore esponente del genere. Eccezion fatta per i difetti rilevati in sede di recensione il gioco risulta comunque molto divertente e supportato da un gameplay convincente, che abbina di pari passo un notevole tasso tecnico ad una grande varietà e differenziazione per i personaggi, purtroppo presenti in numero molto limitato. Fatte queste considerazioni fate la vostra scelta, ricordandovi di essere di fronte ad un vero pezzo di storia dei videogames.

Voto Recensione di Fighting Vipers - Recensione


6.7