Recensione

Fifa 2003

Avatar

a cura di Massimo

Vabbè, lo ammetto, di Fifa 2003 ne avevo parlato con ironia nella mia preview, probabilmente per la mia passione per la serie WE e perchè sono prevenuto nei confronti del titolo EA a causa delle precedenti delusioni. Ogni anno la Compagnia Canadese ci promette mari e monti sulla giocabilità salvo poi presentarci la solita minestra riscaldata con qualche lieve aggiunta qua e la. Quest’anno, però, pare proprio che le cose siano cambiate e che io debba rimangiarmi quanto palesato nel mio articolo precedente… E ciò mi rende felice!

Dalla notte dei tempi…La serie di Fifa è il fiore all’occhiello della produzione videoludica della EA dai tempi probabilmente di Giulio Cesare, quando i ragazzini dell’Impero Romano si deliziavano con Fifa 2003 AD, che consisteva in una confezione contenente una base rettangolare, 22 statuine in argilla raffiguranti dei gladiatori, ed un segnalino da far prendere a “calci” dai sopra citati modellini. Così i giovani tifosi dell’epoca potevano immaginare di essere i propri beniamini del tempo, come Alexander Maximus Del Piero o Primo Pelato Ronaldo, uno schiavo sunnita, dai dentoni sporgenti, da poco evaso nella provincia ispanica dopo aver tradito il proprio padrone, il Console Maximo Severio Morattius. Via via, nel corso dei secoli, la EA si è evoluta, come del resto il mondo circostante, così la serie Fifa è iniziata a crescere fino a vedere la luce prima nei pacchetti di patatine, poi sugli schermi dei nostri Tv color grazie alle console a 16 Bit, Sega MegaDrive (o Genesis che dir si voglia) su tutte, fino ai giorni nostri, alla PS2 e a Fifa 2003…

Palla al centroFifa 2003 ha un non so che di familiare per chi, come il sottoscritto, è un fan di Winning Eleven. D’accordo, il titolo Konami punta sempre più in alto, ed è dunque sempre una spanna sopra tutti gli avversari, però questo titolo EA piace, lascia ben sperare per il futuro della serie, e già adesso intriga, invoglia il giocatore più esigente a giocare. I programmatori della EA avevano fatto intendere già dalle prime battute della preparazione del gioco che avrebbero cercato di colmare le lacune più grosse della saga, da sempre il Tallone d’Achille della produzione: l’IA dei calciatori virtuali e la fisica de pallone, in una parola, le basi del gameplay. Fifa 2003 appare sul serio più simulativo che mai, realistico. Gli impatti fisici sono stati ridisegnati da zero, e ora funzionano veramente bene (non ho visto calciatori passare letteralmente in mezzo agli avversari come invece avveniva nel recente passato), perfino le animazioni e la loro influenza sul modo di muovere i calciatori hanno ora una valenza. La promessa di una intelligenza virtuale incentrata su tre parametri base, gioco di squadra, tattiche ed attributi reali del giocatore, è stata mantenuta. Il gioco di squadra non è più solo un utopica speranza, ma una piacevole realtà. E’ fantastico poter finalmente vedere gli avversari ragionare nella costruzione delle azioni, riflettere sul da farsi prima di buttarsi a capofitto in un forcing forsennato o di chiudersi in difesa a resistere agli assalti del videogiocatore sotto di una rete che prova a sua volta a pareggiare, puntando magari sul contropiede. Le tattiche adottate dai vari teams sembrano fedeli a quelle utilizzate dalle loro controparte reali (non ho ovviamente potuto giocare con tutte le squadre per verificarlo!) e gli attributi tecnici dei calciatori sono davvero meglio calibrati, così che un Del Piero o un Rivaldo hanno realmente quel qualcosa in più rispetto agli avversari che gli permette di fare sul campo virtuale ciò che farebbero su quelli reali. Dunque aspettatevi uno Shevchenko che può saltare in velocità come birilli due difensori avversari, magari in un rapido contropiede, ed un Biehroff lento se lanciato in profondità ma letale se servito con continui cross dalle fasce. Tuttavia dimenticatevi di farvi palla al piede con il Fenomeno di turno da centro campo all’area avversaria! Verrete fermati in un attimo. Bisogna ragionare, pianificare le azioni per sperare di avere successo. Il sistema dei passaggi è stato ulteriormente aggiornato, con un ricalibramento verso l’alto della fisica della sfera. La palla viene semplicemente indirizzata verso un compagno, e non sui suoi piedi “calamitosi”. Ciò significa che se il calciatore che riceve palla è “sveglio” o non viene anticipato, potrà prendere e proseguire l’azione, altrimenti lascerà che la sfera finisca fuori o nei piedi di qualcun altro. Come già nel precedente capitolo, il Joypad analogico della PS2 viene valorizzato al massimo da un sistema di gestione tecnico dell’azione che fa si che, a secondo del lasso di tempo che impiegherete nella pressione dell’apposito tasto, la potenza con cui si realizza il passaggio varierà di intensità e lunghezza, un pò come avviene per i tiri. Altra novità di rilievo sui calci piazzati. Le tanto odiate punizioni di Fifa 2002 sono state sostituite da un nuovo sistema di gestione dei tiri da fermo per cui adesso, grazie ad una nuova interfaccia che richiede maggiore abilità e strategia da parte dell’utente, ma che garantisce anche un maggior controllo, è possibile gestire meglio i tiri da fermo. Si tratta per l’esattezza di un nuovo set-piece dinamico che fornisce un controllo completo sulla potenza e l’inclinazione delle punizioni. C’è un mirino che ha preso il posto dell’inutilissima vecchia freccia ed un regolatore di potenza. Il mirino va ovviamente puntato verso lo specchio della porta, nel punto in cui volete indirizzare la sfera, mentre l’indicatore avrà un semicerchio suddiviso in porzioncine colorate (ognuna delle quali indica un certo grado di effetto e potenza), all’interno del quale una sorta di lancetta si muoverà su e giù. A voi il compito di fermarla nel punto giusto per calciare la palla come meglio credete. Chiaramente anche in questo caso, i parametri tecnici di cui parlavo poco fa a proposito del nuovo engine che gestisce l’IA e i movimenti dei giocatori, influirà sull’esito finale della conclusione a rete. Roberto Carlos dalla lunga distanza, Zidane, Del Piero, Rivaldo, dal limite dell’area di rigore, avranno tantissime probabilità in più rispetto ad altri di far goal. Anche le finte sono state migliorate ed ora appaiono meno esagerate e più funzionali e naturali: esse si eseguono senza nessuna combinazione di tasti, ma semplicemente muovendo opportunamente la Croce Direzionale del Pad, quasi alla Winning Eleven. Con 175 licenze ufficiali, con 16 Campionati, 450 teams, tra cui le maggiori nazionali di calcio, 10,000 giocatori, una modalità Club Championship, stile Champions League, Fifa 2003 offre la solita, immensa longevità. Vi segnalo infine alcune chicche, come gli Highlights delle migliori azioni alla fine del primo e del secondo tempo, sullo stile di Winning Eleven 6, esultanze meno esagerate ed irreali, e la telecamera che zooma sui calciatori che si disperano quando calciano fuori una palla invitante oppure, a fine gara, per inquadrare in primo piano il cosidetto “Man of the match”. Da notare come ad ogni gol il risultato appaia, come nelle ultime produzioni Tv, sul manto erboso dello stadio!

Tv simulataLa grafica si attesta su livelli elevatissimi, soprattutto nella fedelissima riproduzione dei volti dei calciatori, identici alle rispettive controparti reali, e degli stadi, che offrono un pubblico non spalmato sugli spalti e reattivo a ciò che avviene sul campo, col nuovissimo, “infernale” stadio di Istanbul, quello del Galatasaray in primo piano (ma non dimentichiamo gli splendidi San Siro, Old Trafford e il Santiago Bernabeu). L’inconfondibile stile Tv di Fifa viene ancora una volta valorizzato da un egregio lavoro da parte dei programmatori, sia nella realizzazione dei menù, che sembrano tratti dalle trasmissioni televisive più recenti, sia nelle intro pre-partite degne di un match di Champions League. Mentre i calciatori fanno il loro ingresso in campo appaiono ad esempio le scritte inerenti le formazioni. Nota finale per le animazioni, che vantano parecchi nuovi movimenti, sia per i portieri che per i calciatori. “Amici sportivi buona sera, sono Bruno Longhi”… L’audio è come sempre “da Fifa”, cioè ottimo. Cori, rumori di fondo, tutto realissimo, tutto fantastico, anche se non sono all’altezza di quelli personalizzati all’inverosimile di Winning Eleven 6. Bella davvero la telecronaca, quest’anno affidata ad un grande commentatore della nostra Tv: Bruno Longhi. Coadiuvato dal commento tecnico di Giovanni Galli, il giornalista Mediaset da il meglio di se, accompagnando le varie fasi dell’azione in campo con la solita enfasi che mette nelle partite reali di Champions League. Non c’è che dire, un bel passo in avanti anche qui rispetto alle soporifere telecronache del duo Bulgarelli- Caputi.

Realizzazione tecnica e grafica notevolmente migliorata.

Licenza Ufficiale dei vari tornei.

Grande IA di portieri e avversari.

Fisica della palla migliorata.

Ottima telecronaca.

Centinaia di squadre e decine di competizioni, longevità garantita.

Non è ancora totalmente simulativo…

7.8

Commento

Eureka! Finalmente ci siamo: la serie Fifa ha compiuto il definitivo salto in avanti. Pur mantenendo il suo personale stile tecnico (presentazione dei match in stile televisivo, certi movimenti dei calciatori, etc), il gioco EA rinasce in una versione migliorata, evoluta, decisamente più incentrata sulla simulazione piuttosto che sull’immediatezza tipica del genere arcade (anche se qualcosina rimane comunque). Le tantissime novità implementate nel gioco, dalle nuovissime animazioni ad un nuovo engine per la gestione della fisica del pallone e degli impatti, rendono questa ennesima incarnazione della serie come un piccolo gioiellino in grado di offrire una buona alternativa a quello che resta il Re indiscusso delle simulazioni calcistiche, Pes. In due parole: Fifa 2003 è un grande gioco, una sorta di fratello minore del titolo Konami, dunque un titolone. Ed in conclusione vi riporto le parole di un mio carissimo amico, da sempre fan della serie: “Non è più Fifa” ha tuonato, “Non ci giocherò più!”. Segno che davvero le cose sono cambiate.

Voto Recensione di Fifa 2003 - Recensione


7.8