Recensione

Fatal Fury 2

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a cura di Star Platinum

I picchiaduro degli anni Novanta hanno dato vita a saghe che ancor oggi sono ricordate a distanza di tanti anni per divertimento e qualità. La serie di Fatal Fury, nata per contrastare lo strapotere del celebre Street Fighter II, divenne presto ben più che un semplice clone, grazie ad alcune idee ben riuscite, che se nel primo episodio non impressionarono più di tanto, riuscirono ad appassionare gli utenti a partire dal secondo episodio, disponibile da qualche tempo anche per Virtual Console al costo di 800 Wii Points. Un’ottima occasione per ripassare la storia dei videogames.

Il fascino della seconda dimensioneLa trama che fa da contorno a Fatal Fury 2 è presto raccontata. A distanza di un anno dalla vittoria di Terry Bogard nel torneo The King of Fighters (a qualcuno questo nome ricorda qualcosa?), un nuovo e temibile lottatore decide di voler mettere nuovamente alla prova l’abilità del campione in carica, organizzando una seconda edizione del torneo. Da qui in poi la storia la potete immaginare con una certa facilità, in quanto altro non è che un banale pretesto per dare il via all’ennesima girandola di combattimenti in diversi angoli del globo, ritrovando vecchie conoscenze cui se ne aggiungeranno altre per l’occasione. Così come era avvenuto per il primo episodio, anche in questo caso il gioco è fondamentalmente un picchiaduro ad incontri in 2D, ma rispetto al diretto rivale Capcom vi è però una differenza importante da segnalare, che anche all’epoca della pubblicazione originale fu accolta con notevole entusiasmo. Nonostante il gioco sia interamente in due dimensioni, ai lottatori è concessa la possibilità di spostarsi attraverso un secondo piano di combattimento, utile sia per evitare gli attacchi avversari in linea diretta che per copire l’avversario con particolari mosse alternative.Il numero di personaggi controllabili è salito ad otto unità, tra cui compaiono alcuni nomi leggendari quali Terry ed Andy Bogard, Joe Higashi e Mai Shiranui. Ad essi si aggiungono poi i quattro boss finali, come da tradizione del genere.A livello di modalità non vi è molto altro da segnalare se non il classico Versus Mode che permette a due avversari umani di confrontarsi, elevando la giocabilità oltre il già ottimo livello iniziale.

Mosse sempre più specialiIl gioco non smentisce le sue origini e propone lottatori molto ben definiti a livello di stile di lotta e mosse speciali (alcune sono virtualmente imparabili se non ci si sposta in un altro piano). Riguardo a questo aspetto, è bene sottolineare come esse siano molto spettacolari e coreografiche, oltre che dannose, anche se non tutti i personaggi appaiono ben bilanciati da questo punto di vista ed alcuni risultano più difficili da padroneggiare pur non potendo contare su un bagaglio tecnico altrettanto performante in termini di danno inflitto e abilità in generale. Il sistema di controllo, fortunatamente, compensa in parte i difetti del passato risultando comodo e preciso.Il secondo piano dimensionale, unito ad un livello di sfida molto alto, quasi impone un approccio ai combattimenti in parte ragionato e tattico (alla Street Fighter per intenderci), ma senza cali di ritmo, che anzi risulta sempre molto elevato e dinamico.Nonostante il trascorrere del tempo il gioco risulta ancora molto accattivante dal punto di vista tecnico. I personaggi sono dotati di un ottimo character design, animazioni pulite e dimensioni molto generose. La palette grafica fa uso di molti colori e le ambientazioni risultano convincenti e dotate di dettagli animati, con alcuni elementi suscettibili a distruzione.Il sonoro è composto da alcuni brani di elevato spessore e da altri molto meno adrenalinici, più tutta una serie di effetti sonori e voci ben riprodotte.Il gioco offre una longevità discreta se affrontato in singolo, ma il giudizio cambia se consideriamo il fattore rigiocabilità, che in parte lo rivaluta. Molto meglio del capitolo uno, ma un livello di difficoltà in alcuni casi eccessivo non lo rende il migliore in assoluto e l’acquisto va valutato con cura e in prospettiva alle prossime produzioni SNK che potrebbero essere riproposte.

– Un classico dei picchiaduro

– Migliorato rispetto al primo episodio

– Ottima giocabilità

– Gameplay alla lunga ripetitivo

– Blianciamento tecnico non perfetto

– Occasionalmente frustrante

7.3

Fatal Fury 2 era e resta uno dei più migliori picchiaduro ad incontri del passato, risultando gradevole anche a distanza di molti anni. Migliorato sensibilmente rispetto al primo episodio, il gioco abbina ad un gameplay palesemente ispirato alla nota serie Street Fighter ma ben sviluppato alcune interessanti e lodevoli novità che lo rendono coinvolgente e divertente. La presenza di lottatori carismatici e ormai divenuti famosi non può che impreziosire ulteriormente un titolo giocabile, dotato di un ottimo livello di sfida e più che mai consigliato se desiderate un classico SNK per la ludoteca della vostra Virtual Console. Tirando le somme, si tratta di un’ottima conversione ma se siete fan della serie attendete fiduciosi uno degli episodi successivi, potenzialmente ancora migliori.

Voto Recensione di Fatal Fury 2 - Recensione


7.3