Anteprima

FIFA 12

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a cura di drleto

Milano – Siamo a maggio, qualche settimana prima dell’E3, evento centrale dell’anno, dove tutti gli sviluppatori sgomitano per un posto al sole, fatto di annunci roboanti e copertine patinate. Qualche settimana prima del momento nel quale, solitamente, venivano mostrate le prime informazioni sul nuovo FIFA, ed addirittura qualche mese prima di una prova, solitamente coincidente con la fiera di Colonia. Quest’anno invece siamo a maggio e non solo abbiamo avuto modo di volare, in esclusiva italiana, a Vancouver per farci raccontare direttamente dagli sviluppatori gli elementi chiave del capitolo marcato 12, ma abbiamo già potuto provare tali novità comodamente negli uffici milanesi di Electronic Arts, introdotti nientemeno che da David Rutter, vero e proprio uomo copertina del brand sportivo, uno dei principali fautori del cambio di marcia che ha portato la serie a convincere la critica, ma soprattutto a vendere oltre 11 milioni di copie, facendola diventare di gran lunga il brand più redditizio di un colosso come quello canadese.

Molto prestoIl fatto che siamo ancora a maggio si riflette inevitabilmente su molti aspetti della build presentata, ma nonostante le molte limitazioni osservate, questa dimostrazione di forza mette in luce una sicurezza ed una fiducia notevoli, ma soprattutto la consueta voglia di condividere le novità per capire in anticipo le reazioni dei giocatori e predisporre eventuali accorgimenti per venire incontro alle problematiche emerse. Prima di fiondarci sui pad, Rutter ha brevemente introdotto, a beneficio di coloro che hanno solo potuto leggere e riportare le prime informazioni trapelate, le principali novità di FIFA 12, con una premessa: nonostante alcuni passaggi possano sembrare impietosi nei confronti di FIFA 11, questo non vuol dire che “FIFA 11 è un cattivo gioco, tutt’altro. FIFA 11 è un titolo eccezionale, di gran lunga migliore di qualsiasi altro gioco di calcio sul mercato (chissà a chi si riferiva? Ndr), solo che FIFA 12 è di gran lunga migliore”.La novità principale consiste nel rinnovato Impact Engine, ovvero la pietra angolare intorno alla quale sono state costruite e derivano le altre novità di quest’anno. Dietro questo nome si cela un nuovo motore fisico deputato al calcolo degli impatti tra i corpi dei calciatori utile da un lato ad abbandonare il set di animazioni precalcolate sul quale si fondavano i capitoli precedenti, dall’altro a rivoluzionare la fase difensiva. Questo perchè un’animazione precalcolata, per quanto precisa e varia, necessita sempre il completamento prima di poter dare l’avvio al movimento seguente, così da mantenere una dinamica fluida e credibile. Ovviamente tutto ciò comportava l’impossibilità di cambiare un movimento quando accadeva qualcosa di imprevisto (un nuovo contatto con un altro giocatore), oltre che la presenza di compenetrazioni poligonali o una non perfetta lettura degli impatti da parte dell’arbitro. Il nuovo Impact Engine donerà invece al gioco la consapevolezza di ogni parte del corpo dei calciatori, di come è avvenuto uno scontro e cosa è stato colpito, riproducendo reazioni credibili e nel caso voli spettacolari. Questo nuovo sistema necessitava dunque un ripensamento della difesa. In FIFA 11 era necessario mantenere premuto il tasto del tackle per far sì che il difensore si incollasse all’attaccante, ostacolandolo e sottraendogli la palla. L’effetto era divertente, ma effettivamente non molto realistico, dato che difficilmente i vari Chiellini, Thiago Silva o Lucio si fiondano contro il possessore della palla per soffiargliela, considerato l’alto rischio di venir superati in dribbling o di commettere fallo, data l’irruenza della corsa. Nello stesso modo in ci si dovrà comportare in FIFA 12, dato che un intervento scomposto verrà puntualmente punito dall’arbitro, mentre un movimento fuori dalla posizione verrà punito dall’attaccante: il segreto sarà quello di temporeggiare, in attesa di un errore nel passaggio o nel dribbling, momento in cui sarà opportuno intervenire. Per aiutare in questo compito il pressing sarà sostituito dal “contenere” ovvero la capacità del difensore di porsi automaticamente tra attaccante e porta, seguendo attentamente i suoi movimenti.

EstrapolazioneGli altri momenti individuati come cambiamenti sono tutti figli di questa nuova fisicità dei giocatori, in grado dunque di schermare meglio il pallone, di muoversi con più precisione (non avendo più animazioni prefissate) e di effettuare una migliore lettura dei vari impatti e delle situazioni di gioco. Allo stesso modo è stato mostrato come il nuovo Impact Engine interverrà sugli infortuni, calcolando con precisione le parti colpite ed i tempi di recupero, scoraggiandovi a forzare un campione non ancora guarito, oltre che a sfiancare un giocatore, che potrebbe andare incontro a guai muscolari.Va comunque detto come tutti questi elementi, se estrapolati dal contesto di una normale partita, possano sembrare persino troppo impattanti. Una volta preso in mano il pad abbiamo invece potuto constatare come questi cambiamenti si inseriscano all’interno del gameplay classico della serie in maniera organica, andando semplicemente a rendere l’esperienza ancora più fluida e realistica.A questo stadio preliminare dello sviluppo l’impianto generale è infatti lo stesso di FIFA 11, con persino la stessa schermata di caricamento o gli stessi menù di gestione della squadra, nel quale sono stati inserite “a forza” le novità. Basteranno comunque pochi secondi per far capire come l’esperienza sia comunque decisamente diversa dal passato, grazie a scontri più realistici ed una maggiore fluidità delle animazioni. Quello che colpisce immediatamente è il nuovo, totale controllo di palla consentito, in grado finalmente di rendere felici i funamboli abituati agli slalom di PES. Sarà discretamente facile infatti, per i giocatori più dotati tecnicamente, difendere la palla dagli attacchi dei difensori che, se agiranno in maniera avventata, saranno facilmente saltati come dei birilli. Per evitare che le partite si tramutino nel festival del dribbling è stato creato il sistema di contenimento, che assieme all’alto rateo di errore dei giocatori limita sufficientemente la pericolosità dei dribbling, andando a bilanciare nuovamente l’esperienza di gioco. Questo aspetto sarà comunque quello su cui si giocherà il successo di questa nuova versione, dato che sotto molti altri punti di vista la simulazione è andata a colmare alcuni dei difetti emersi dopo centinaia di partite di test, come una difesa poco reattiva sui cross o sui palloni ribattuti, menù lenti e confusi oltre che un comparto grafico sotto molti aspetti inferiore a quello della concorrenza. Da questo punto di vista abbiamo registrato una maggiore fedeltà di alcuni volti, perlomeno quelli dei campioni più famosi di Chelsea e Arsenal, le uniche due squadre presenti, con alcuni dettagli come il taglio di capelli o i lineamenti. Ma se queste fattori sono accessori, una volta scesi in campo la nuova telecamera di base, un po’ più vicina e schiacciata che in passato, aumenta sensibilmente la similitudine delle partite con quelle mostrate in TV, oltre a favorire il controllo del dribbling.La strada prima della pubblicazione è comunque ancora lunga, per ora l’impressione è che sia quella giusta.

– Impact Engine

– Grafica migliorata

FIFA 12 continua a stupire. Le promesse fatte, una volta provate all’interno di una partita, convincono immediatamente, grazie ad un sensibile aumento della fluidità delle animazioni una fisica più realistica ed una capacità di dribbling migliorata. È ancora troppo presto per capire come tutte queste novità siano state bilanciate per offrire un’esperienza divertente ed appagante, in grado di restituire le stesse sensazioni dei match in televisione, ma anche quest’anno i ragazzi di EA Canada hanno in programma una serie di cambiamenti che potrebbero valere il prezzo del biglietto.