Recensione

Driv3r

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a cura di Yurixxx86-Zico

A game by Reflections…Il 1999 sarà ricordato da molti di noi come una data generica all’interno della quale non sono presenti ricorrenze particolari, ma che dal versante ludico segna l’inizio di un’era… Una sorta di avvento, sacrilegamente parlando.Quello fu infatti l’anno in cui fece la sua comparsa, su PSOne, il primo episodio della celebre – in seguito – serie Driver, che pur non creando un genere (GTA già esisteva), riusciva nell’ambizione di innovare radicalmente una tipologia di gameplay, proponendo per la prima volta intere città percorribili ed esplorabili realizzate interamente in 3D.Il successo di critica e di pubblico fu unanime, e rese questo titolo uno dei maggiori successi di vendite non solo in ambito Playstation.Il seguito – scontato – non si fece attendere e giunse puntualmente sugli scaffali il 14 novembre 2000, a distanza di solo un anno dal precedente episodio, riprononendo e migliorando gli aspetti che resero grande il capostipite. Nonostante questo però, i tratti del capolavoro non erano completi, presentando alcune lacune che fecero un po’ storcere il naso agli appassionati; mi riferisco in particolare alla modalità in terza persona, realizzata a furor di popolo ma resa in maniera superficiale e poco appagante. Ciònonostante, il prodotto offerto al consumatore era di eccellente qualità, e come prevedibile si trattò di un nuovo blockbuster.Da allora si sono spesso rincorse voci e insinuazioni sul futuro della serie, ed ufficializzazioni e smentite si rincorsero in un continuo gioco d’annunci. In seguito alla presentazione ufficiale molti dubbi vennero svelati su gameplay, ambientazioni, trama e quant’altro. Screenshots come se piovesse, location sempre più promettenti ed altri dettagli fecero crescere le aspettative per quello che a detta di molti era un capolavoro annunciato.Ora, in data 22/06/2004, Reflections pone fine alle attese, distribuendo finalmente il titolo, dopo oltre 3 anni di programmazione e di continue posticipazioni sulla data d’uscita inizialmente prevista.

Quanto scomodi possono essere i paragoni…Ei fu siccome immobileDato il mortal sospiroStette la spoglia immemoreOrba del portafogli…… Ehm, no scusate un attimino… Il portafogli c’è ancora a guardar bene, e non v’è traccia di sangue…Domanda: “Pardon, ma questo non è Grand Theft Auto?”Risposta: “E che diamine, no! Ma l’hai letto il titolo? Driv3r… Non Grand Theft Auto!”Domanda: “Vabbè ma non sono uguali?”Risposta: “Eccone un altro…”Dialoghetto introduttivo atto a preparare il terreno per una rivelazione che a molti di voi causerà uno schock emotivo irrimediabile (tono volutamente sarcastico)… Driv3r non è come GTA, punto. E non mi riferisco solamente alla qualità, ma alla struttura propria alla base dei 2 differenti prodotti.I tratti somatici generali sono quelli non lo nego, ma l’apparenza spesso inganna…Prima di scrivere la recensione ho sentito spesso commenti di videogiocatori delusi dalla mancanza di libertà, e l’immancabile paragone col titolo Rockstar non mancava mai. Questa concezione di Driv3r è però sbagliata, il titolo Reflections non è stato ideato ne tantomeno progettato per concorrere in quest’ottica con il famoso “rivale”.Mentre per sua natura Grand Theft Auto ha basato il successo sul completo arbitrio concesso al player, e – conseguentemente – alla grandissima libertà d’azione, con miriadi di obiettivi da portare a termine, Driv3r non fa sfoggio di queste caratteristiche.Il che non è da considerarsi necessariamente un difetto, ma più semplicemente una scelta “stilistica” ben precisa, distaccandosi da ciò che a detta di molti (me compreso) sarebbe stata solo dispersività, col risultato di spezzare l’atmosfera propria (ed unica) di questo titolo, che fa della componente “motorizzata” il suo fulcro e, inevitabilmente, il suo punto di forza.

Scelte di vita…Tanner, integerrimo poliziotto in incognito per conto dell’FBI dalle straordinarie capacità di guida, si troverà questa volta di fronte ad un traffico internazione di auto rubate. Un misterioso acquirente ha sotto controllo lo smercio di 40 veicoli, e per risalire sino a questo individuo Tanner si imbarcherà in un’avventura che lo condurrà all’interno di 3 splendide città: Miami, Nizza e Istanbul.E’ in Florida che tutto ha inizio: i cosiddetti “South Beach”, banda di ladri d’auto con a capo una splendida donna di nome Calita, ricevono dalla Siberia un “ordine d’acquisto” di 40 automezzi rubati ad alta cilindrata; dopo esserseli procurati, ha inizio il percorso che questi veicoli dovranno affrontare prima di giungere nelle mani dell’ignoto compratore.L’ FBI, in collaborazione col dipartimento distrettuale di Miami, affida a Tanner una missione all’altezza della sua fama, nonchè delle sue doti: infiltrarsi nella banda e sgominarla dall’interno, mandando a monte l’affare prima che i veicoli giungano all’acquirente.Il piano, però, fallisce a Nizza e da allora l’intransigente poliziotto unirà le forze col suo omologo francese, nel tentativo di impedire la consegna nell’ultima tappa obbligatoria prima dell’arrivo: Istanbul.

Stile di guidaCome già saprete, il gameplay di Driv3r si divide principalmente in 2 tipologie: “a bordo di veicoli” e “a piedi”, ed ognuna di esse dispone di diverse metodologie da applicare al meglio nel caso non si vogliano passare eccesive tribolazioni.Le sessioni a bordo di veicoli non comprendono esclusivamente automobili, bensì oltre 70 mezzi delle più svariate categorie di utilizzo e reperibilità: fuoriserie, utilitarie (c’è anche la mitica Renault 5!), macchine sportive, hot-rod, pickup, carrelli elevatori, go-kart, autobus, scooter, moto sportive, pescherecci, off-shore e quant’altro! Mancano solo gli aerei poi il quadro generale sarebbe completo; ma a prescindere da questi ultimi la variante di mezzi messici a disposizione è eccezionale e degna di elogio, trattandosi senza ombra di dubbio del titolo col parco veicoli più ampio prodotto sino ad ora (restando in quest’ambito ovviamente, senza scomodare racing game veri e propri).Nelle intenzioni dei programmatori, non è mai stato fatto segreto dell’ambizione di riuscire a riprodurre una fisica personalizzata per ciascuna vettura, in relazione alla potenza del motore, al peso specifico, alle diverse reazioni agli urti ed altri fattori variabili; il risultato ottenuto non è forse perfetto, ma senza dubbio encomiabile considerando la mole di lavoro che immagino questo abbia comportato.Ogni vettura è composta da centinaia di punti deformabili, nonchè da un massimo di 20 pannelli sganciabili (marmitte, portiere, ecc.), che reagiscono in maniera differente alle collisioni a seconda di come esse si verificano, per un risultato visivo assai soddisfacente.Le sessioni a piedi sono invece realizzate in maniera soltanto discreta e poco approfondita.E’ sufficiente, infatti, avanzare con cautela e regolare la mira con lo stick analogico destro per compiere in pratica tutte le azioni utili alla riuscita di questo tipo di missioni. Vi è la possibilità di accucciarsi ed effettuare una capriola in avanti (più dannosa che utile), ma a parte questi movimenti scontati non ci sono altre movenze particolari che rendano varie ed interessanti queste sezioni; nessuna possibilità di ripararsi dietro gli oggetti, nessun modo per sporgersi da un muro restando protetti (in puro stile stealth game), ecc. Ma queste componenti, come già detto, risultano essere elementi aggiunti ad un gameplay che basa la sua solidità sulla guida di automezzi e, pertanto, hanno un ruolo secondario nell’insieme (fermo restando che una realizzazione più meticolosa avrebbe giovato sia in termini di qualità che di voto finale).

La fretta è davvero cattiva consigliera?Beh, dipende dai casi…Le missioni a bordo di veicoli richiedono, di norma, di pigiare a fondo sull’acceleratore, poichè inseguimenti e fughe sono all’ordine del giorno, pur non disdegnando talvolta compiti più tranquilli quali pedinamenti et similia.La varietà è comunque piuttosto alta (splendido quando dovrete anticipare al ponte il treno che trasporta Jericho verso la libertà) e, in generale, queste sezioni offrono un livello di divertimento elevato, essendo sicuramente superiori in qualità a ciò che si è sinora visto in titoli simili (si, sono più belle anche di quelle di GTA).Mentre per tutto ciò che non riguarda le 2 o 4 ruote, la prudenza è d’obbligo, dato che il numero di nemici armati è sempre – e dico sempre – molto superiore alle nostre possibilità e gettarsi nella mischia spesso non serve assolutamente a nulla, tranne che a veder comparire su schermo la fatidica scritta “Game Over”.La trama principale è composta da 25 missioni, ognuna delle quali presenta vari obiettivi secondari da portare a termine in ordine logico sino al raggiungimento dello scopo primario, essenziale per l’avanzamento della storyline, raccontata tramite abbondante ausilio (oltre 40 minuti) di fmv dal taglio prettamente cinematografico e dall’ottima realizzazione.La longevità si attesta su buoni livelli, poichè anche una volta completata la modalita “Sotto copertura” (la modalità principale), sarà possibile – come nei precedenti Driver – dar prova della nostra abilità al volante in una modalità chiamata “Giochi di guida”, all’interno della quale sono presenti diversi compiti da portare a termine in ordine sparso (come più ci aggrada) e che variano dall’inseguire vetture al fuggire dalla polizia all’abbattere file di coni per completare un percorso, dal sopravvivere il più a lungo possibile con schiere di sbirri alle calcagna al raggiungere punti di controllo al passare in mezzo a serie di coni preposti alla funzione di “cancelli”.Come di consueto è presente una modalità nella quale visitare liberamente senza obbligo alcuno le città sinora sbloccate: “Fatti un giro” il suo nome.Veniamo infine agli extra presenti, che sono parecchi e di buon livello.Oltre alle canoniche possibilità di rigiocare le missioni e riguardarsi i fmv (questo in seguito al completamento della storia principale), sono presenti un video di “Terminator 3: The Redemption”, un breve documentario sulla realizzazione di Driv3r (Making of) e, soprattutto, la demo giocabile di Transformers, titolo Atari di recente pubblicazione. E se proprio avete voglia di ringraziare uno ad uno i programmatori per la realizzazione di questo titolo, potrete liberamente visualizzare i crediti.

Miami Vice? No, Miami Driver!Quanti di voi hanno avuto la fortuna di seguire per passione le gesta di Sonny (Don Johnson) a bordo della ormai storica Ferrari bianca, sua compagna in mille acrobazie spericolate?Allora forse vi ricorderete di inquadrature dinamiche che mettevano sempre in risalto la spettacolarità di ogni azione…Queste componenti sono state riprese da Driv3r, che permette al termine di ogni missione di gustarsi il replay di ciò che è appena accaduto, modificandone in lungo e in largo la “regia” delle riprese, facendogli acquisire quindi una grandiosità eccezionale, a seconda delle nostre abilità di “sceneggiatore”. I replay creati possono, ovviamente, essere salvati su memory card.Durante il gioco vero e proprio, oltre alle 2 canoniche inquadrature dall’esterno della vettura ed in prima persona, è interessante notare come sia stata introdotta la “Thrill Cam”, una camera fissa che, tramite contemporanea pressione dei tasti R1 ed L1, donerà all’azione una spettacolarità eccelsa, dovuta all’ardire delle inquadrature ed al motion blur applicato, che oltre a rallentare la velocità d’esecuzione dei comandi fornisce un effetto scia/sfocatura assolutamente splendido.L’utilità di questa camera è però decisamente ridotta; certo, utilizzarla durante un salto particolarmente lungo o nel bel mezzo di un inseguimento ad alta velocità dona molta enfasi all’azione, ma è ben poco pratico ai fini del completamento, dato che spesso si rimane ammirati a contemplare l’aspetto visivo ma subito dopo ci si da una facciata contro una macchina od un palazzo che l’angolo della telecamera non permetteva di vedere col dovuto anticipo.

Ora arrivano le magagne……In contemporanea col paragrafo dedito al comparto tecnico.Casualità? Purtroppo no.Il vero punto debole di questa produzione risiede nell’aspetto grafico; ad un livello di dettaglio piuttosto alto, soprattutto per quanto riguarda le autovetture (modellate in modo egregio e con effetti di rifrazione e riverbero della luce solare resi in maniera molto realistica), fanno da contraltare tanti piccoli difetti che ne minano il valore e compromettono in parte anche la giocabilità.Innanzitutto il pop-up, presente in dose massiccia e che infastidisce non poco; non è affatto piacevole andare a sbattere contro una vettura, un lampione od un semaforo comparso solo 20mt più avanti rispetto a dov’eravamo noi.In seconda battuta ci si accorge della mole di bug presenti, che possono alternare effetti più o meno simpatici (come vedere una persona colpita da un’auto volare in aria ad altezze assurde o rimbalzare letteralmente contro superfici solide manco fosse di gomma) ad altri decisamente fastidiosi, quali rimanere incastrati in un vicolo strettissimo e dover necessariamente riavviare la missione, impossibilitati a continuarla.In terza battuta (sto andando per ordine di importanza) si notano cali di frame-rate nelle situazioni più affollate, che possono alla lunga dar fastidio. Per fortuna non sono presenti in dose eccessiva.Altro punto da segnalare è lo spopolamento cittadino che talvolta lascia basiti.Va bene un eventuale calo demografico, ma qui si passa a volte per interi quartieri senza la benchè minima presenza di pedoni o auto!Va dato merito ad ogni modo ai 25 grafici Reflections di aver creato le città virtuali più belle e suggestive di sempre (sino ad ora) e l’atmosfera della quale sono intrise è in alcuni frangenti quasi magica (leggasi “collinetta di Nizza”), ed aiuta non poco il player ad immedesimarsi nella narrazione.Per concludere (dal punto di vista grafico) vi elenco ora un po’ di dati meramente statistici, ma che spero vi facciano capire che l’impegno profuso – seppur con sbavature finali – è assolutamente encomiabile:30000: Foto scattate per cogliere appieno l’essenza propria delle 3 città.1500: Km percorsi per scattare le foto di cui sopra.25: Grafici (Designer) per un totale di 3 anni di lavoro per costruire le città.251: Km l’estensione totale delle città.35768: Numero di edifici ricreati dagli sviluppatori.70000: Elementi di contorno inseriti (lampioni, semafori, cassonetti, ecc.)3000: Foto di persone dalle quali gli sceneggiatori del team Reflections hanno estrapolato le textures necessarie alla creazione e modellazione dei personaggi.

Evviva le autoradio…Il comparto audio è di discreta fattura, e presenta un doppiaggio multilingua di discreta qualità. Precisazione: “discreta” non vuol dire “buona”, ed infatti vi accorgerete di quanta poca enfasi sia stata posta per alcune interpretazioni; Calita (doppiata dalla celebre Federica Fontana) risulta avere una voce a tratti incerta e priva di carisma, tutto il contrario di ciò che visivamente lascia trasparire il personaggio.Addirittura, in alcuni filmati, il doppiaggio si rivelerà inspiegabilmente in inglese, con i soli sottotili nella nostra lingua; segno di uno sviluppo frettoloso e forse non ultimato di questa produzione.Il mio consiglio è: se l’inglese lo capite senza problemi, giocatelo in lingua madre, l’atmosfera generale ne guadagnerà enormemente.Le canzoni facenti parte della colonna sonora sono state selezionate tra miriadi di giovani band emergenti e si integrano piuttosto bene alle scene alle quali esse sono “abbinate”.Gli effetti sonori non brillano per qualità, ma altresì non demeritano affatto, risultando dal suono pulito e mai fastidioso.

– Giocabile nonostante alcuni difetti minori

– Buona longevità

– Fmv di qualità eccelsa

– E’ sbagliato paragonarlo forzatamente a GTA

– Tecnicamente solo discreto

– Sezioni a piedi poco ispirate

– Rispetto alle attese iniziali ha tutto sommato deluso

6.5

Ed eccomi al commento finale, di non facile stesura in quanto riguardante un titolo altamente contraddittorio nella sua realizzazione e nelle sensazioni che regala a coloro i quali non si scoraggiano di fronte all’impatto grafico non esaltante.

L’ hype costruito attorno a questa produzione era esageratamente alto, ed il risultato finale ne paga la conseguenze; preso di per sé Driv3r è – pur con i suoi difetti – un titolo discreto, ma che non può permettersi di prescindere dal nome che reca impresso in copertina, né dagli illustri predecessori che hanno reso celebre questo franchise in tutto il mondo.

Anche a costo di andare controcorrente, visti i voti ricevuti da altri siti e riviste, vi dirò che Driv3r non è affatto un gioco brutto come si vuol far credere, anzi, a mio modo di vedere è stato quasi eletto a “capro espiatorio” per il fallimento magari di altri titoli ben peggiori, e viene visto come l’apoteosi della delusione… niente di più falso. Agli appassionati del genere (e della saga in particolare) piacerà non poco, poichè comunque ripresenta gli elementi base dai quali nacquero i precedenti 2 episodi.

Non limitatevi al solo comparto tecnico, e non paragonatelo a tutti i costi a GTA; sarebbe sbagliato e vi porterebbe fuori pista sulle peculiarità delle quali dispone quest’ultima fatica Reflections.

Voto Recensione di Driv3r - Recensione


6.5