Anteprima

Dragon's Prophet

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a cura di bl4ckm4x

Dragon’s Prophet ci prova e si unisce alla mischia. In un panorama dove persino il re incontrastato (World of Warcraft) sta perdendo, con le dovute misure, utenti e dove grossi nomi non sono riusciti a fare breccia (BioWare e Star Wars), Runewaker, creatore di Runes of Magic, tenta di conquistare gli appassionati con un mix di classicismo e novità.
Come lo stesso titolo del progetto suggerisce, l’esperienza e il mondo di gioco ruotano attorno ai draghi che, nell’universo ideato, sono le divinità che hanno creato il mondo e i cui ibridi popolano il pianeta in pace con gli uomini. Tale presupposto narrativo come viene rappresentato nel gameplay? La pacifica convivenza tra esseri umani e draghi porta i primi a poter addomesticare gli animali ibridi, siano essi uccelli o rettili più comuni, e poterli allenare, caratteristica che ha portato molti a definire Dragon’s Prophet un compromesso ludico tra Pokémon e l’MMORPG di Blizzard Entertainment. In un sistema che può ricordare la confraternita di Assassin’s Creed: Brotherhood, per citare un titolo al di fuori del genere, il giocatore può lasciare i suoi draghi catturati dall’apposito allenatore e inviarli in missioni di raccolta materiali (legna, oggetti per il crafting, cibo e altro ancora) o semplicemente farli combattere tra di loro. Entrambe queste situazioni porteranno il drago a evolversi, a migliorare le proprie abilità e a divenire, col passare delle ore, un compagno di viaggio adattato al nostro stile.
I draghi “ibridi”
Un punto su cui gli sviluppatori hanno voluto porre l’accento è l’eterogeneità delle abilità dei draghi. Quando uno di questi viene catturato infatti gli vengono date abilità casuali, basate sul suo tipo e sul suo livello. Così facendo si viene a eliminare una delle situazioni più comuni in un gioco di ruolo: la caccia all’oggetto (in questo caso un drago) più potente, fatto che può portare a un’eccessiva omogeneità tra i personaggi dei livelli più alti. Altra scelta che approviamo è il trascorrere del tempo “reale”: ciascuna missione che viene assegnata ai draghi ha una durata (le più semplici richiedono un’ora); tale tempo necessario però trascorre anche a gioco spento. A tal proposito, infine, lo sviluppatore sta studiando un’applicazione complementare che si concentri unicamente sull’addestramento e la gestione dei draghi.
Se, quindi, sulla carta il sistema di sviluppo degli animali da battaglia è ben studiato, ci siamo accorti nel corso della nostra prova, basata sull’Open Beta scaricabile dal sito ufficiale, che i draghi non sono strettamente necessari. Si potrebbe pensare che, data la loro presenza e la possibilità di migliorarne le capacità, la difficoltà e la struttura di gioco spingano a utilizzarli al meglio e a realizzare strategie “a due” per superare dungeon altrimenti molto difficili; in pratica nelle diverse ore che abbiamo passato girando per il mondo non ne abbiamo mai avuto davvero bisogno, potendo contare unicamente su spada e scudo per sbaragliare i nemici. Questo fatto finisce per screditare, parzialmente, il lavoro svolto dal team di sviluppo: escludendo la possibilità di addestrare i draghi Dragon’s Prophet è piuttosto anonimo.
Combattimenti dinamici
Togliendo tale peculiarità, dicevamo, l’MMO non lascia intravedere particolari qualità che, in un genere così densamente popolato, possano aiutarne la giusta diffusione: le missioni si alternano tra raccolta e “uccidi un determinato numero di creature”, il mondo di gioco, totalmente fantasy, non esprime né originalità né personalità e l’intera struttura di Dragon’s Prophet non stupisce per novità. Va comunque sottolineata la natura completamente free-to-play del progetto, motivo che potrebbe comunque spingere anche gli scettici a dare un’occhiata al titolo.
Le classi sono quattro: Guardian, Ranger, Oracle e Sorcerer. La razza è unica ma le possibilità di personalizzazione estetica, gli si deve dare atto, sono ampie e ogni dettaglio fisico può essere rivisto, dalla larghezza delle spalle ai tre colori dell’armatura. Un’altra nota di merito va al sistema di combattimento, che unisce il dinamismo di un gioco d’azione con la consueta attenzione alle caratteristiche del personaggio dei giochi di ruolo, il cui risultato diverte. Da contraltare dev’essere sottolineato invece lo scarso appeal che, almeno nelle fasi iniziali dell’avventura, hanno storia e carisma del gioco, poiché, come anticipato sopra, non riescono a colpire e coinvolgere appieno.

– Sistema draghi studiato

– Free-to-play

– Sistema di combattimento dinamico

La nostra risposta a Dragon’s Prophet è “nì”. L’Open Beta mette in mostra un sistema di allevamento dei draghi ampio e variegato, ma non perfettamente integrato nella struttura di gioco; le classi sono poche ed eterogenee e la mancanza di più di una razza viene sopperita, almeno esteticamente, da un valido sistema di personalizzazione; i combattimenti, infine, sono dinamici e divertenti, ma c’è il rischio che finiscano in secondo piano dietro l’anonimato di mondo di gioco e storia, troppo generici.