Recensione

Dragon's Dogma: Dark Arisen

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a cura di FireZdragon

Ci sono titoli che passano un po’ in sordina, giochi che, nonostante una campagna pubblicitaria massiccia e il continuo rilascio di video e trailer per la community, faticano comunque a lasciare il segno. Questo è quanto accaduto lo scorso anno con Dragon’s Dogma, GDR targato Capcom capace sì di vendere oltre il milione di copie, ma non di entrare nelle memorie dei videogiocatori in maniera definitiva. I motivi sono molti, ma quello principale, con buona probabilità, è che i gdr orientali non godono più di una fama eccellente come in passato e, salvo rare eccezioni (qualcuno ha detto Dark Souls?) il loro livello di attesa è sempre piuttosto basso.Capcom tuttavia, conscia di avere tra le mani un prodotto di buona qualità, insiste sul progetto e si ripresenta sul mercato con Dragon’s Dogma: Dark Arisen, espansione del capitolo originario che porterà nuovamente tutti gli eroi di Cassardis a mettere in pericolo le proprie vite in una nuova e difficilissima avventura.

A caccia di draghi, demoni e tesoriDark Arisen non è nient’altro che un data disk, un contenuto aggiuntivo sostanzioso che va ad ampliare quanto di buono visto in Dragon’s Dogma. Furbamente però Capcom ha deciso per questa volta di non pesare sulle tasche dei giocatori offrendo il bundle completo con il capitolo originale a circa trenta euro, un pacchetto davvero di gran valore considerata la qualità del gioco e il numero di ore che questo vi terrà impegnati.Essendo rimasto il gameplay praticamente immutato, con l’introduzione marginale di un nuovo tier di abilità per le classi, ci concentreremo in questa recensione esclusivamente sulle aggiunte più importanti, rimandandovi alla nostra precedente video recensione per i dettagli.La nuova questline presente in Dark Arisen è suggerita per tutti quei giocatori che hanno già portato a termine la storia principale o che, quantomeno, hanno raggiunto il livello 50. Purtroppo noi, avendo utilizzato un codice review, non siamo stati in grado di continuare a giocare con il nostro Arisen, dovendoci affidare quindi a un personaggio preimpostato di livello 75 con armi già riforgiate dalle fiamme del drago Grigori.Dark Arisen non solo vi permetterà di importare un vostro salvataggio da Dragons’ Dogma (rimane sempre il problema dello slot unico) ma se lo farete vi ricompenserà anche con centomila cristalli della faglia, sei nuove armature e una pietra del viaggiatore infinita, cosa che un po’ va a limare uno dei più grossi problemi del prodotto: gli spostamenti per la mappa di gioco.Una funzione che torna particolarmente utile su Gransys e in maniera limitata anche sull’isola di Nerabisso, il nuovo luogo di perdizione.

Olra vi da il benvenutoLa storia si ripete e laddove tutto ha avuto inizio, proprio dove il cuore vi è stato strappato dalle carni la prima volta, farà la sua comparsa una misteriosa ombra di nome Olra che vi chiederà di aiutarla e vi accompagnerà personalmente all’ingresso di Nerabisso: un dungeon oscuro pieno di insidie e difficoltà, infestato nientemeno che dalla morte stessa. E questo non è solo un modo di dire perché uno dei nemici che vi si pareranno davanti sarà proprio il tristo mietitore.Gli sviluppatori di Dragon’s Dogma avevano annunciato che questa sarebbe stata un’espansione davvero tosta, ma mai ci saremmo aspettati di dover fronteggiare nemici così pericolosi. La morte infatti non solo è dannatamente resistente ma ha una quantità di vita esagerata, è in grado di causare status alterati di varia natura e può uccidervi semplicemente toccandovi con la sua falce, il che la rende uno degli essere più pericolosi di tutto il dungeon.Colti alla sprovvista, impreparati e con una classe poco affine al nostro stile di gioco non abbiamo potuto far altro che fuggire verso le profondità della roccaforte, lasciandoci alle spalle pedine urlanti e grida di sofferenza.Per nostra fortuna le Pietre della faglia non mancano e in men che non si dica abbiamo avuto modo di riassestarci e formare un gruppo più consono. Altro problema sostanziale del muovere i primi passi in questo dungeon è che le pedine nella faglia avevano pochissima conoscenza della zona, delle quest e dei nemici, aggiungendo al già alto tasso di sfida ancora più difficoltà. Nel caso non ne foste a conoscenza infatti i nostri compagni di avventura, rigorosamente controllati dall’intelligenza artificiale, imparano durante i combattimenti e possono poi essere mandati online per aiutare altri avventurieri: una feature affascinante che ci ha sempre piacevolmente colpito anche se, e lo ribadiamo ancora una volta, la cooperativa con un altro giocatore avrebbe portato sicuramente tanto divertimento in più.Raccattate dunque le pedine più forti che abbiamo trovato, due maghi dotati di poteri curativi e rimozioni di maledizioni e un tank fortemente corazzato, ci siamo rigettati nel dungeon pronti davvero a qualsiasi cosa, e non ne siamo rimasti delusi.L’ambientazione di Dark Arisen è molto lontana dalle verdi colline e vallate del mondo principale, il dungeon in cui ci addentreremo fa dell’oscurità il fattore principale, con continui corridoi e passaggi nascosti che culminano spesso con porte sigillate. Sarà pertanto necessario un po’ di backtracking prima di trovare la chiave giusta per poter proseguire e in tutto questo forse si evidenzia il fastidioso problema del respawn, amplificato dal fatto che qui i mostri non resteranno morti a lungo, ma anzi, le carni in putrefazione richiameranno nemici sempre più grossi e pericolosi in un circolo vizioso che spingerà il giocatore a dover sudare le proverbiali sette camicie per non soccombere. Non stiamo parlando di semplici grifoni o troll, no, il terrore si incarnerà in draghi non morti, colossi alti come un’intera torre e beholder giganteschi da abbattere con fatica e sudore. L’unica alternativa spesso sarà quindi la fuga, un elemento da non sottovalutare se non volete rimanere inchiodati per una buona mezz’ora all’interno di una stanza ad affettare nemici.Purtroppo le evocazioni non sempre sono calcolate benissimo, trovarsi un drago enorme in una stanza dalle dimensioni ridotte non è esattamente “divertente” e spesso si affronteranno i bestioni lanciando magie da corridoi più stretti in cui non riescono a entrare, o ancora cercando di arrampicarsi su di loro per poterli andare a colpire direttamente in testa.

Power UpCon l’uccisione dei nemici, nuovi equip, oggetti ed esperienza vi verranno concessi, così da poter migliorare le vostre armi o cambiare addirittura qualche pezzo di armatura. Olra all’ingresso potrà inoltre togliere le maledizioni da tutta una serie di oggetti incantati, alcuni dei quali in grado di donarvi abilità aggiuntive o potenziare quelle già esistenti.Non solo ricompense fisiche però, dato che la morte per esempio dopo essere stata sconfitta vi garantirà un boost permanente alla barra della salute: un dono che di sicuro vale lo sforzo fatto per abbatterla.Tra gli altri nemici degni nota si annoverano interi eserciti scheletrici, potenziati per l’occasione e ora con armatura bonus durante l’evocazione, guerrieri armati di armi a due mani in grado di gettarvi nei profondi baratri che costellano gli stretti ponti barcollanti della location e anche necromanti capaci di evocare draghi o demoni enormi. La collaborazione con Miura ha lasciato ancora qualche segno e i più non avranno certo fatto fatica a rivedere Zodd L’Immortale nel demone maggiore che vi attenderà nel dungeon.Dal punto di vista tecnico non sono moltissime le migliorie apportate al prodotto, le bande nere sono ancora un elemento presente e il frame rate non riesce a rimanere stabile, soprattutto durante gli scontri più confusionari.Eccellenti invece come sempre gli effetti delle fiamme e delle torce, che vanno ad illuminare le nuove texture in hd in maniera superba.Molti i ritocchi alle armi, sia per quanto riguarda le statistiche base (è stato fatto un gran lavoro sugli archi magici) sia per il ribilanciamento di alcune abilità.Anche il titolo originario è stato rivisto e, forti dei feedback della community, gli sviluppatori hanno abbassato il costo delle pietre per il teletrasporto e aumentato le location dei portali, il tutto per tentare di limare uno dei problemi più evidenti della produzione.

Da segnalare infine la possibilità di giocare il titolo in modalità Speedrun, nel tentativo di completare la storia nel minor tempo possibile, e con un ulteriore livello di difficoltà.

– Dragon’s Dogma e Dark Arisen a un prezzo ridotto

– Una decina abbondante di ore di gioco extra

– Nuovi nemici

– Tasso di sfida elevato

– Tutti i difetti principali del capitolo originario

– Manca la possibilità di scaricare separatamente Dark Arisen

8.0

Se vi siete persi l’originale Dragon’s Dogma, Dark Arisen è la versione perfetta per sopperire a questa mancanza. Nuovi bilanciamenti per le armi, una nuova area capace di tenervi impegnati per almeno una decina di ore abbondanti di gioco, avversari inediti e un livello di sfida davvero elevato non potranno che fare la gioia di tutti gli Arisen. Il nostro consiglio è quello di metterci le mani sopra il primo possibile, nella speranza che le buone vendite del prodotto possano spingere Capcom a dare presto alla luce un vero seguito. Noi lo attendiamo con ansia.

Voto Recensione di Dragon's Dogma: Dark Arisen - Recensione


8