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Dragon Age: Origins - Il canto di Leliana

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a cura di Fabfab

I DLC non sono certo una novità, ma possiamo dire che pochi come Bioware hanno finora saputo sfruttare in maniera massiccia questo mezzo. Grazie anche al fatto che i giochi di ruolo si sposano molto bene con l’idea di missioni aggiuntive, dall’uscita di Dragon Age: Origins nel novembre 2009 gli appassionati hanno già potuto godere di ben cinque contenuti scaricabili. Non tutti riusciti, indubbiamente, tuttavia il sistema è senz’altro ben pensato, dato che gli appassionati non disdegnano mai di tornare nelle locazioni a loro note per scoprire retroscena o vivere nuove avventure con i propri personaggi preferiti.Questa volta tocca a Leliana tornare in scena: nel gioco originale la si incontrava nei panni di un’adepta della Chiesa, solo per scoprire in seguito un passato di amore tradito e congiure. E’ ora il momento di approfondire ciò che accadde tra Leliana e la sua amante e mentore, Marjolaine!

Il bardo di OrlaisPer fortuna Il canto di Leliana evita due dei maggiori difetti dell’uscita precedente, quel Cronache della Prole Oscura rivelatosi alquanto deludente. Innanzitutto, questa volta, si va ad aggiungere ai consueti combattimenti una trama, che si sviluppa attraverso numerose cut-scene e dialoghi a risposta multipla; inoltre trattandosi di un prequel il coinvolgimento è maggiore, in quanto si vive un’avventura non del tutto avulsa alla storyline principale del gioco, anche se non la influenza minimamente. Nel breve volgere di due ore circa il giocatore impersonerà Leliana nelle ultime fasi della sua avventura con Marjolaine: inizialmente coinvolta in missioni di spionaggio e sabotaggio, dai risvolti spesso divertenti, la ragazza vivrà il dramma del tradimento, in un crescendo dal grande pathos ripercorrendo una discesa negli inferi e conseguente risalita, con la quale viene narrato di come Leliana decide di unirsi alla Chiesa del Ferelden.Va detto che due ore sono poche per sviluppare a dovere gli avvenimenti e si ha più volte l’impressione di correre verso un finale già scritto (e ovviamente conosciuto dal giocatore di Dragon Age), nonostante la sceneggiatura alterni sapientemente svariate situazioni; inoltre gli improvvisati compagni di party introdotti appositamente per l’avventura finiscono per risultare del tutto anonimi, non avendo il tempo per sviluppare un qualche tipo di personalità.Al giocatore viene concessa una certa interazione: i personaggi partono dal decimo livello, aumentandolo più volte nel corso dell’avventura e dando così la possibilità di determinarne abilità e poteri. E’ un aspetto che non va sottovalutato, perché un’errata progressione delle skill renderebbe decisamente ostico il finale di gioco. I dialoghi a risposta multipla consentono di caratterizzare Leliana, orientandola verso sentimenti di disperazione oppure di vendetta; purtroppo si tratta pur sempre di un prequel e le decisioni prese non incideranno molto sullo svolgimento della storia.Il resto non si discosta molto da quanto già visto nel gioco principale, a partire dalle ambientazioni, che sono state in buona parte riciclate. Al termine dell’avventura il giocatore beneficerà di una nuova armatura per Leliana, oltre ai nuovi obiettivi di gioco.

– Tutti i retroscena delle vicende che spinsero Leliana ad abbandonare Marjolaine ed entrare nella Chiesa

– Equipaggiamento extra

– Troppo breve

– Libertà di scelta solo apparente

6.0

Dopo la delusione delle Cronache della Prole Oscura, Il canto di Leliana risolleva in parte le sorti dei DLC di Dragon Age, risultando un’espansione abbastanza divertente e curata. Tuttavia, se da un lato la scelta di narrare uno spicchio del passato di Leliana interesserà certamente l’appassionato della saga, il fatto di rivivere vicende comunque note fa si che ci si diriga ad un finale scontato, e al giocatore viene concessa una falsa libertà di scelta, che in concreto è più apparenza che sostanza. Indipendentemente dalle decisioni prese, la Leliana del gioco principale non cambierà di una virgola, così come la fine della sua disputa con Marjolaine.

In definitiva un’espansione discreta, migliore della precedente, ma che non soddisfa del tutto. Bioware dovrà impegnarsi di più la prossima volta.

Voto Recensione di Dragon Age: Origins - Il canto di Leliana - Recensione


6