Anteprima

Dragon Age: Inquisition

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a cura di Alexander

Dragon Age: Inquisition torna a far parlare di sé dopo mesi di silenzio, e, considerato il nuovo flusso di notizie sul gioco in arrivo, è giunto il momento di tirare le fila del discorso sul terzo capitolo della serie dark fantasy targata Bioware. Sono emersi infatti, in occasione dell’annuncio della copertina di settembre di GameInformer dedicata proprio al titolo in questione, i primi dettagli e alcune informazioni inedite sulla produzione che si propone di ridare slancio al franchise dello storico studio canadese.Il gioco è in sviluppo (come i precedenti) presso i creatori della saga – storicamente una garanzia in fatto di GDR di qualità – che hanno ascoltato, e tuttora continuano a considerare, i pareri e i feedback dei fans: molte delle decisioni prese in fase di progettazione e durante la lavorazione del titolo sono andate in questa direzione, in seguito alle critiche ricevute dal secondo capitolo. Infatti, se l’esordio della serie è stato accolto con entusiasmo da critica e pubblico, il sequel uscito un paio di anni dopo ha diviso l’opinione pubblica e “costretto” Electronic Arts a un ripensamento del franchise al fine di assicurarne un futuro migliore. Bersaglio delle critiche è stata soprattutto la deriva action e la semplificazione di alcune dinamiche di gameplay prettamente legate agli aspetti ruolisitici del gioco.

Un nuovo inizio per Dragon AgeInnanzitutto, la versione PC del titolo, a differenza di Dragon Age II, sarà curata e ottimizzata per questa specifica piattaforma, sia a livello estetico sia come controlli, con il pieno supporto all’inseparabile accoppiata mouse+tastiera. E questa di per sé è un buona notizia, che sembra dissipare i dubbi sul trattamento riservato alla versione Windows, che non dovrebbe essere quindi un mero porting da console, ma anzi, la versione di rifermento insieme a quelle per la next-gen.Tecnicamente, il Frostbite 3 è stato usato per riprodurre scenari di ampio respiro: alcuni ambienti di gioco saranno distruttibili e saranno anche ricostruibili o manipolabili sfruttando la magia, ad esempio. In particolare, le conseguenze di tali “danni ambientali” potrebbero apportare seriamente delle novità in un genere avaro per sua stessa natura di innovazioni degne di nota. Ma per ora rimaniamo con il beneficio del dubbio su questa potenzialità, almeno sino a prova contraria.Il nuovo engine ha permesso a Bioware di avere a disposizione la potenza e la flessibilità necessarie per poter sviluppare cinque versioni del gioco in parallelo con i medesimi contenuti, riducendo a zero le differenze in termini di gameplay tra le versioni, sebbene quelle per PC, PS4 e Xbox One saranno graficamente migliori rispetto a quelle per PS3 e Xbox 360. Gli sviluppatori hanno anche affermato che il Frostbite 3 è destinato a colmare il divario tra l’attuale e la prossima generazione, e che il suo impiego ha portato, ovviamente, all’abbandono del precedente motore grafico, Eclipse, definito poco adattabile e limitante.Ritornando agli scenari, si parla di un mondo open-world pesantemente influenzato dagli aspetti narrativi, composto da location multiple di grosse dimensioni, con differenti regioni e vasti luoghi da esplorare in lungo e in largo e, a differenza del predecessore, privo di elementi estetici e ambienti ripetuti più volte. Bioware ha dichiarato che ogni area costruita è più grande di qualsiasi altra riprodotta in passato dal team, sebbene il titolo, per dimensioni dell’area di gioco, non sarà paragonabile ai campioni del genere come Skyrim, e non riconducibile alla definizione classica di open-world. Niente più level design ripetitivo e privo di personalità come nel recente passato: la varietà di ambientazioni sarà rimarchevole, con deserti, pianure, paludi, montagne, villaggi e fortezze; l’estensione della mappa dovrebbe comprendere Ferelden all’estremità est, e Orlais a quella opposta. Inoltre, per incoraggiare la fase esplorativa e facilitare la percorrenza di lunghe distanze, è stato introdotto un sistema di cavalcature. Maggiori dettagli sono attesi circa questa interessante funzione.
Nonostante la maggiore libertà concessa ai giocatori, Bioware non vuole perdere di vista la trama e il suo svolgimento, quindi sono previste limitazioni in questo senso. I giocatori potranno imbattersi in mostri e creature molto più forti durante il loro peregrinare, un po’ come la mod di Oblivion che eliminava il sistema di livellamento dei nemici in base alla forza del personaggio. Una soluzione (quanto definitiva non sappiamo) senza compromessi, che renderà la vita ardua a più di un gruppo di eroi avventurieri rendendo l’esplorazione un elemento di gioco importante.
Due degli elementi della rinascita: combattimento e tramaPer quanto riguarda gli scontri – elemento portante e centrale al pari del canovaccio narrativo in qualsiasi gioco di ruolo che si rispetti – siano essi all’arma bianca o a base di incantesimi magici, l’intenzione dichiarata dagli sviluppatori è quella di riprodurre un sistema di combattimento che sia veloce, moderno e tattico allo stesso tempo; si potranno selezionare a proprio piacimento e in qualsiasi momento gli alleati a propria disposizione, e gli ordini verranno eseguiti dall’IA in tempi stretti, dando maggiore ritmo all’azione sul campo di battaglia. I nemici disporranno di tattiche e pattern d’attacco peculiari per ogni tipologia, inoltre, sfrutteranno l’ambiente circostante a proprio vantaggio. Altri aspetti importanti sono l’equipaggiamento, il looting e la personalizzazione del personaggio, sia estetica, sia nelle skills. Torna il consueto albero delle abilità e delle specializzazioni, anche se ulteriori dettagli in merito non sono ancora emersi. Sarà presente un sistema di crafting attraverso il quale i giocatori potranno lavorare gli oggetti raccolti, creare pezzi unici e modificare le armature e le armi in possesso.Dragon Age: Inquisition potrebbe, oltre a sancire un ritorno al passato, introdurre alcuni elementi di novità, inediti per la serie e in parte per il genere cui appartiene: lo sviluppatore non ha confermato né smentito una possibile modalità multiplayer, anche se questa è stata accennata dal team e probabilmente è oggetto di valutazione. La compagnia crede che la componente online introdotta con Mass Effect 3 sia stata ben accolta dai giocatori, e loro stessi si sono detti felici di averla sviluppata oltre che soddisfatti dei risultati ottenuti. In ogni caso, per adesso, precedenza all’esperienza in solitaria.Last but not least, la trama, che avrà un ruolo centrale nel gioco, trattandosi a detta degli stessi sviluppatori di un’opera heavily story-driven. La storia si svolge nella terra di Thedas, piagata dal caos e dallo scontro tra religiosi e maghi. Il mondo viene scosso da un varco verso Fade, luogo di magia e malvagità che riversa sulla terra demoni e mostri. All’inizio dell’avventura i giocatori potranno scegliere tra tre razze (uomini, elfi e nani) e tra tre classi (guerriero, ladro e mago), oltre al nome e al sesso del protagonista. Quest’ultimo è l’Inquisitore ed è a capo della fazione dell’Inquisizione. Questa organizzazione da poco risorta avrà il duplice compito di consolidare il proprio potere e darsi da fare contro la minaccia demoniaca che ha sconvolto il mondo.Stando alle informazioni trapelate, gli eventi si susseguono in base alle proprie scelte e la reputazione sale o diminuisce a seconda delle proprie azioni, al completamento di determinati obiettivi e con l’aiuto dato ai NPC. Al momento non è chiaro quanto le gesta del giocatore influenzino la trama del gioco, ma il sistema di dialoghi è stato migliorato e alcune conseguenze si avvertiranno anche sugli scenari di Thedas, a un livello anche profondo, con ambientazioni precluse o meno in base alle azioni intraprese in passato. Quindi, una sorta di memoria storica terrà conto della condotta del giocatore e delle scelte – difficili o meno – intraprese (The Witcher 2 è tra i titoli che hanno fatto scuola in quanto a scelte complesse e conseguenze annesse).

Dragon Age: Inquisition uscirà verso la fine del 2014 ed è in sviluppo per PC, PS3, PS4, Xbox 360 e Xbox One. Una versione Mac del gioco non è ancora confermata.

– Ritorno della saga al modello GDR classico

– Mondo vasto e complesso, almeno sulla carta

– L’utilizzo del Frostbite Engine 3 promette bene

– Versione PC curata e al centro della produzione insieme a quelle next-gen

Electronic Arts e Bioware sembrano aver compreso e metabolizzato la parziale delusione del secondo capitolo della saga e, consci di avere tra le mani un lore fantasy maturo e profondo come quello creato per Dragon Age, con Inquisition si sono poste l’obiettivo di ritornare all’esperienza di ruolo classica che aveva caratterizzato l’esordio del franchise. Nonostante le informazioni frammentarie e l’uscita ancora lontana, le promesse, nonché le idee, sembrano dare ragione all’ottimismo degli sviluppatori circa una produzione di livello, in linea con gli standard elevati cui il team canadese ci ha abituato nel corso della sua storia decennale.