Recensione

Double Dragon

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a cura di Mauro.Cat

Da bambino ero solito investire una piccola porzione della mia mancia settimanale nella vicina sala giochi. Amavo sperimentare i nuovi titoli ma alla fine mi ritrovavo sempre a passare la maggior parte del tempo su tre capolavori (visti con gli occhi del bambino): Exciting Soccer, Bubble Bobble e Double Dragon. Gli ultimi due si elevavano su tutti grazie alla gradita possibilità di vivere l’intera avventura a fianco di un amico. Talvolta ho rafforzato amicizie, che in alcuni casi sono ancora vive dopo venti lunghi anni, proprio grazie a divertenti missioni di gioco vissute con quei primordiali titoli arcade.

Il fratello LeeBilly e Jimmy Lee, due esperti di arti marziali, vivono in una New York post guerra atomica devastata dalle lotte tra gang organizzate. In seguito al rapimento di Marian, la fidanzata di Billy, per noi comincia una vera e propria missione allo scopo recuperare la fanciulla in balia di alcuni criminali senza scrupoli. Il titolo, lanciato da Technos Japan nel 1987 e portato in Italia grazie a Taito è uno dei primi, e tuttora uno dei migliori, picchiaduro a scorrimento mai prodotti. Quando ho visto questo titolo nella lista dei giochi per Virtual Console ho capito immediatamente che presto il mio destino e quello di Billy Lee si sarebbero incrociati di nuovo. DD vantava una meccanica di gioco semplice ma al tempo stesso assai curata. L’aspetto migliore era legato al meraviglioso design dei personaggi che si alternavano senza mai lasciare quel senso di ripetitività che si avverte in molti picchiaduro moderni. Sia i semplici comprimari che i boss di fine livello sprizzavano stile e su tutti svettava il terribile boss finale, uno dei nemici più infami della storia dei videogiochi, armato di una terribile mitragliatrice che faceva consumare gettoni su gettoni ai poveri giocatori. Il titolo disponibile per 500 Wii Points è perfettamente giocabile con il telecomando Wii posizionato orizzontalmente.

Un Nes da buttareLe mie speranze di rivivere questa straordinaria avventura si sono presto scontrate con la brusca realtà. La versione del titolo disponibile su Virtual Console è quella programmata nel 1988 per NES. Questo potrebbe non significare nulla per i meno attenti, ma i veri appassionati sicuramente storceranno il naso.La versione NES di Double Dragon è in realtà una sorta di riedizione in peggio dell’originale da sala. Le varie e molte limitazioni, che non intaccano totalmente la qualità di un prodotto comunque di livello discreto, alla lunga sono davvero spiacevoli.Il primo clamoroso difetto è legato all’assenza della partita multiplayer. Le carenze tecniche del NES non permettevano di gestire in maniera soddisfacente i due giocatori (negli episodi successivi venne introdotta questa modalità) e quindi si decise di eliminare uno dei maggiori punti a favore del titolo.La modalità a due giocatori in contemporanea è stata sostituita da un’altra con i giocatori a turno e da una improbabile sessione speciale di gioco alla Street Fighter II (in tre dimensioni) nella quale sfidare un amico in match uno contro uno.Le stesse limitazioni tecniche hanno costretto a ridurre il numero di nemici su schermo, per cui non avremo mai più di due avversari su schermo. La sensazione di rissa da strada finisce col passare per questo leggermente in secondo piano.A questi difetti si aggiunge una inspiegabile variazione dei livelli di gioco (legata forse a problemi di diritti?). Non troverete buona parte dei boss e dei livelli dell’originale da sala. La fase dell’ascensore con i nemici che appaiono in sequenza ad esempio è stata quasi totalmente ricostruita, anche con fasi in due dimensioni pure, lasciando un profondo amaro in bocca.Tecnicamente il gioco fa il suo dovere e, nonostante si sia perso molto nella caratterizzazione dei personaggi, alla fine il titolo si lascia giocare. La longevità è discreta e garantita da un livello di difficoltà a dir poco granitico. La giocabilità, menomata dalla mancanza del multiplayer, resiste grazie alla solidità del titolo originale.In definitiva Double Dragon non mi ha del tutto convinto a causa del ricordo originale rovinato in parte da questa conversione. Forse si sarebbe potuto trovare il modo di riproporre la versione arcade originale visto che ormai le limitazioni dell’epoca non hanno senso in questo momento I giovani che vogliono invece rivivere un buon gioco del passato, pur incompleto, troveranno in Double Dragon una sfida divertente anche se tecnicamente molto datata.

– Sfida impegnativa

– Ispirato al miglior picchiaduro di sempre

– Manca il multiplayer classico

– Struttura leggermente differente rispetto all’originale

– Pochi nemici su schermo

6.8

Double Dragon per Virtual Console è un titolo ispirato al ben più gradevole originale ed omonimo gioco arcade. La mancanza del multiplayer, le novità strutturali ed il numero ridotto di nemici su schermo sono una pessima notizia per i fan dell’originale. L’ambientazione e alcune meccaniche di gioco rimaste invariate, rendono comunque questa rivisitazione in stile NES un prodotto divertente e degno di nota. Gli appassionati della serie farebbero meglio ad attendere una futura conversione più fedele all’originale. Un buon titolo che però non soddisferà i veri appassionati della serie.

Voto Recensione di Double Dragon - Recensione


6.8