Recensione

Doom 3 BFG Edition

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a cura di Pregianza

A Id Software si devono alcuni dei più grandi passi avanti mai fatti nel mondo dei videogiochi. La casa ha praticamente inventato lo sparatutto moderno, forgiato le basi del pc gaming, e si è guadagnata negli anni uno status quasi leggendario, tanto da essere una delle poche software house a potersi permettere una conference annuale dedicata. 
Visto il suo status scalzarla dagli altarini dei giocatori su computer dovrebbe essere quasi impossibile, eppure si sono alzate non poche fiamme quando Carmack e soci hanno combinato un mezzo disastro con i driver video del port di Rage. C’è in parte da capire questa rabbia, vedere una casa leggendaria per l’utenza pc voltare le spalle al proprio popolo non fa piacere, ma forse le reazioni sono state un po’ eccessive. Stiamo pur sempre parlando di un team che ha regalato ai suoi aficionados innumerevoli titoli storici e non dovrebbe bastare un passo falso a renderlo il nemico numero uno.
In attesa di Doom 4, Id ora prova a riguadagnarsi in parte la fiducia dei suoi fan più sfegatati con Doom 3 BFG Edition, una riedizione completa con grafica migliorata e contenuti extra dell’ottimo terzo capitolo della serie. Basterà a dare il contentino ai giocatori prima del piatto forte?
L’inferno lo ricordavo meno accogliente
Pur presentando per ovvie ragioni una trama più elaborata rispetto ai predecessori, Doom 3 non brilla certo per la narrativa. Impersonerete un marine senza nome della UAC, impegnato inizialmente in una missione di ricognizione in un istituto di ricerca su Marte, supervisionato dal dottor Malcolm Betruger. Quella che era iniziata come semplice scampagnata sul pianeta rosso diventa ben presto una situazione da incubo, quando un portale per l’inferno si apre nella base e gran parte degli occupanti della struttura si tramutano in mostri. 
Niente stravolgimenti  nella storia insomma, ma la BFG Edition offre sia il gioco originale che l’espansione, Resurrection of Evil, mettendo nel piatto persino alcuni contenuti aggiuntivi ed esclusivi chiamati The Lost Mission. Un buon pacchetto, ulteriormente nobilitato dalla presenza delle versioni complete e perfettamente giocabili di Doom e Doom 2. I veterani si preparino quindi a versare qualche lacrimuccia dinnanzi a queste due divinità degli fps. 
Il gameplay non è invece uscito senza ritocchi dalla fabbrica, poiché gli sviluppatori hanno deciso di modificare sostanzialmente uno degli elementi più insultati e contemporaneamente apprezzati della versione originale: la torcia. Doom 3 era stato criticato da molti giocatori per l’incapacità del protagonista di fare luce e sparare contemporaneamente, nonostante la scelta fosse chiaramente voluta per aumentare la tensione. Nella BFG Edition il “problema” è stato risolto, e ora non solo è possibile far fuoco durante l’illuminazione, ma la visibilità una volta accesa la pila è aumentata in modo sensibile. Mossa furba? Sì e no. Da una parte questo cambiamento rende tutto più fluido e accessibile, ma dall’altra fa calare di molto l’atmosfera, trasformando sezioni al buio in passato terrificanti in passaggi fin troppo facili e prevedibili. L’opera Id è ancora in grado di spaventare, ma molti utenti storceranno lo stesso il naso di fronte a questa semplificazione del sistema. 
Le sparatorie perlomeno sono rimaste immutate, e con esse il solito impeccabile feeling delle armi. La potenza di ogni bocca da fuoco è sempre cristallina, così come la variazione dell’effetto del colpo a seconda della rosa di fuoco e della distanza. Far fuori un demone con una fucilata a bruciapelo in un gioco con la firma di Carmack dà ancora soddisfazioni. Bisogna ad ogni modo precisare ai palati abituati agli sparatutto odierni che Doom 3 potrebbe risultare ripetitivo ai più. Il titolo fonda gran parte del suo appeal sulla componente horror e sulla responsività dei comandi, e segue una semplice struttura che richiede principalmente di esplorare le mappe alla ricerca di chiavi d’accesso per accedere all’area successiva. Persino i nuovi contenuti non si discostano da questa formula, caratteristica che rende il solo Resurrection of Evil abbastanza unico, grazie ad alcune trovate legate al motore fisico e ad armi speciali.
BFG: Better Fu**g Graphics?
Chiaramente il comparto che ha subito più modifiche è quello tecnico. Il vecchio Doom 3 fece implodere milioni di mascelle al momento dell’uscita, al punto da riuscire anche oggi a difendersi discretamente bene.
Per la BFG Edition Id Software ha deciso di migliorare l’aspetto grafico del titolo originale, ma di non stravolgerlo, pertanto ha optato per inserire nel motore alcuni sistemi testati in Rage, specialmente per quanto riguarda illuminazione. Il titolo ora presenta colori più accesi, e ombre nettamente migliorate, così come perfezionato è l’effetto della torcia di cui parlavamo sopra. Anche le texture sono maggiormente definite, per un effetto generale più che piacevole. Certo, si può recriminare il fatto che alcune mod sono attualmente in grado di rendere il titolo base più bello di questa edizione, ma va detto che nel farlo ne fanno calare mostruosamente l’ottimizzazione e il frame rate e che i mod per Doom 3 versione BFG non tarderanno ad arrivare.
Ci ha un po’ rattristato constatare che l’intelligenza artificiale non è migliorata. Tutti gli avversari seguono pattern prestabiliti, facili da prevedere e arginare una volta appresi. Inizialmente non ci si fa caso, ma alla trecentesima lentissima palla di fuoco lenta scagliata da un Imp un po’ irrita. Rimangono anche alcuni piccoli bug correlati al ragdoll dei nemici una volta morti, che passano facilmente in secondo piano non inficiando in alcun modo il progresso della campagna. 
Non manca infine il multiplayer, con tutte le tipiche modalità del caso. Abbiamo notato un lag pesantuccio nelle prime partite, ma il problema potrebbe essere solo temporaneo e dovuto ai primi giorni di release. O almeno così speriamo.

– Doom, Doom II, Doom 3 più espansione e contenuti extra in un unico pacchetto

– Buon lavoro di rifinitura, specialmente per quanto riguarda l’illuminazione

– La torcia ora è più comoda da usare e rende il gameplay più accessibile

– Il miglioramento grafico non è nulla di trascendentale, ed è inferiore a quello ottenibile con certe mod

– La nuova torcia rende certe fasi fin troppo facili, e fa calare molto la tensione

– Nessun miglioramento a I.A. o struttura del gioco

7.5

Doom 3 BFG Edition è indubbiamente una buona riedizione, ricchissima di contenuti e in grado di fare la felicità degli amanti della serie. Meriterebbe l’acquisto già solo per il fatto di contenere i primi due Doom, ma offre anche missioni extra e un restyle grafico ben fatto, seppur tutt’altro che imponente. I cambiamenti apportati alla torcia faranno probabilmente storcere il naso ai puristi, ma l’opera di Id mantiene gran parte della sua atmosfera e il classico gameplay che tanto l’ha fatta apprezzare al momento dell’uscita. I modder avranno pane per i loro denti fino all’arrivo del quarto capitolo.

Voto Recensione di Doom 3 BFG Edition - Recensione


7.5