Recensione

Disgaea 2: Cursed Memories

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a cura di Cyberdex

C’era una volta una modesta software house che operava principalmente in Giappone, chiamata Nippon Ichi Software. La Dea bendata le aveva palesemente voltato le spalle, puntando su lidi forse maggiormente meritevoli di attenzione da parte sua. Aveva concentrato tutte le sue forze su un progetto, il suo primo lavoro per il monolite nero targato Sony, un gioco di ruolo estremamente orientale come stile (ma va?) che però non conquista il pubblico come sperato, le vendite non puntano in alto come preventivato, e forti dell’insuccesso già incassato a suo tempo con Rhapsody decise di non espatriare da lì in avanti i suoi giochi al di fuori della terra del Sol levante. La nostra SH, protagonista di questa storia, decide quindi di mettersi al lavoro su un nuovo progetto, del tipo “o la va la spacca” alla Final Fantasy e finalmente trovano il bandolo della matassa, comincia il boom di Disgaea. Il successo supera abbondantemente le più rosee aspettative, e spinge la Nippon Ichi non solo a pubblicarlo negli altri continenti, ma cavalcando l’onda del successo vengono poi convertiti anche La Pucelle: Tactics, Phantom Brave, Makai Kingdom ed ovviamente il seguito tanto atteso, Disgaea 2: Cursed Memories. Un bel passo avanti per noi europei, tradizionalmente bistrattati per quanto concerne produzioni di questo tipo, se si pensa che il primo Disgaea arrivò da noi con estrema riluttanza impiegandoci circa un anno e mezzo contro il mesetto scarso previsto per Disgaea 2, la cui uscita è fissata per ora intorno al 20 Ottobre.

Cursed MemoriesAbbandonati al proprio destino i vari Laharl, Etna, Flonne e compagnia bella (parte del cast principale del primo prequel, per chi non lo sapesse), Disgaea 2 ci propone una story line praticamente indipendente, senza particolari riferimenti a ciò che è già accaduto nell’universo dominato dagli Overlord. L’unico particolare in comune fra i due giochi è la presenza di Etna in entrambi, seppur con ruoli diversi. I protagonisti principali sono Adell e Rozalin (così come Laharl e Etna per il primo capitolo) venuti a conoscenza l’uno dell’altro in una maniera un po’ bizzarra. Adell è un uomo, abitante di un pianeta comandato da un Overlord maligno, colui che è ritenuto essere l’Overlord più forte in assoluto, che “ha ucciso diecimila Overlord”, Lord Zenon. Si diffonde sul pianeta da lui conquistato una strana maledizione, che trasforma chiunque viva su di esso in un mostro, con la conseguente e graduale perdita di memoria della vita che fu (e da cui deriva il sottotitolo Cursed Memories, letteralmente Memorie Maledette). Vengono colpiti tutti gli esseri viventi indistintamente, tranne uno, un ragazzo dai sani e forti principi, dai capelli rossi e molto portato per il combattimento, per l’appunto Adell. Non è una situazione invidiabile la sua, che vede tutti i suoi cari che di giorno in giorno peggiorano, assumendo sembianze mostruose sempre più definite. Adell non può rimanere con le mani in mano, e con la collaborazione della madre, che per misteriosi motivi conosce piuttosto approfonditamente l’arte dell’ invocazione, prepara una trappola per il grande Lord Zenon. Preparando il rito, gli ingredienti, la formula, il nostro eroe si prepara psicologicamente ad affrontare l’essere più potente dell’universo, con la convinzione di potercela fare. In ogni caso Adell sarà legato indissolubilmente alla persona evocata dalla magia in preparazione, ma tanto l’obiettivo è quello di combattere fino alla morte e così di fermare l’avanzata della maledizione, quindi ha davvero poca importanza questo particolare. L’evocazione è cominciata, e un bagliore di luce acceca tutti i presenti. Una volta messo a fuoco ciò che gli occhi stentavano a vedere si materializza dinanzi ad Adell una figura che neanche lontanamente poteva somigliare all’immagine che egli aveva del misterioso Zenon: compare una ragazza. Sorvolati gli imbarazzi iniziali, la ragazza si presenta: si chiama Rozalin, ed è la figlia di Adell. Nasce da qui in poi una relazione forzata che lascia scontenti tutti, almeno all’inizio…

Casa dolce casaAnche se semplicemente una limatura dell’originale, il gameplay è sicuramente uno dei migliori di questo genere, avendo già riscosso grande successo in passato. Fondamentalmente il gioco si snoda seguendo un canovaccio prestabilito, con una divisione in episodi (simile ad altri lavori della Nippon Ichi) composti a loro volta da, in genere, quattro o cinque dungeon in cui combattere. Quasi sempre un episodio termina dopo aver sconfitto un particolare boss, di poca o molta importanza ai fini della storyline a seconda dei casi. Prima del combattimento, invece, avremo sempre la possibilità di farci una breve passeggiata nella “casa base” a nostra disposizione, un piccolo luogo dove fare rifornimento di armamenti, oggetti vari, curarci all’ospedale e quant’altro. Fra i tanti, spicca il custode della Porta Dimensionale, capace di teletrasportare il nostro team in qualunque punto dell’universo: in pratica ci offrirà una comoda lista di dungeon, che aumenterà man mano che avanzeremo nel gioco. Qualunque dungeon può essere rivisitato, ammesso che ce ne sia il bisogno, per fare esperienza o raccogliere bonus utili (esperienza, soldi, oggetti). La partita può essere salvata esclusivamente quando ci si trova nel luogo appena descritto, quindi in preparazione della battaglia e non durante. Occhio quindi a non ritrovarsi in situazioni pericolose senza aver prima prudentemente messo in cassaforte tutto ciò che abbiamo fatto durante la partita. Vediamo con precisione tutto ciò che possiamo fare nel nostro quartier generale:– Ospedale: Scommetto che molti di voi avranno già indovinato. Ebbene sì, l’Ospedale viene generalmente utilizzato per curare i personaggi al termine di ogni battaglia. Purtroppo non è gratis, ma la somma di denaro spesa per curare le ferite avrà un equo ritorno in termini di oggettistica: ogni tanto ci verrà donato qualche interessante gingillo, a volte di enorme utilità!– Shop: Saranno tre le persone da cui potremo acquistare materiale, una per le armi, una per gli oggetti destinati al potenziamento della difesa (se ne possono equipaggiare un massimo di tre), e infine per oggetti vari: curativi, potenzianti, e quant’altro. Ad ogni acquisto aumenterà la nostra personale barra che indica il “livello di acquirente”: ogni qual volta saliremo di un livello sarà possibile proporre al Concilio la richiesta di miglioramento degli utensili venduti nei negozi.– Concilio Oscuro (Dark Assembly): Sicuramente la caratteristica migliore, e più innovativa, proposta da questa saga. Qualunque decisione di rilevanza, così come nei paesi moderni civilizzati, viene proposta al sommo giudizio collegiale, e se meritevole viene in seguito accettata e messa in atto. La principale funzione è quella della creazione di personaggi per il nostro team: si può scegliere fra una vastissima gamma di esseri, umani e non, con abilità proprie e personali preferenze in ambito bellico (spada, lancia, ascia, archi, ed altri). Il numero aumenterà sempre di più incontrando nuove “specie” come nemici, e quindi avanzando nel gioco, fino ad avere anche molti potenziamenti di guerrieri già esistenti, con caratteristiche (HP,SP, difesa, etc.) migliori e percentuale di aumento di questi parametri di livello in livello più alta. Niente però viene ottenuto senza sforzo, infatti bisognerà pagare una quota di “Mana” per qualsiasi proposta avanzata al Conciclio, e quindi anche per la creazione di personaggi. La quantità di Mana necessaria è estremamente variabile, perché oltre a scegliere quale tipologia di essere evocare (scelta che già di per se comporta una variazione di Mana, in alcuni casi) saremo chiamati ad essere ancor più selettivi, dovendo decidere anche la personalità (geniale, nullafacente, talentuoso, e tante altre) e quindi i punti bouns liberamente assegnabili da noi stessi. Naturalmente migliore è il grado di personalità, e quindi maggiore è il numero di punti bonus, e maggiore è anche il costo in Mana. In più, per i gradi più alti, è necessario avanzare la proposta di fronte ai Senatori, che potrebbero anche rifiutare, occhio quindi. Pian piano salteranno fuori anche diverse altre mozioni da presentare al Senato, come nemici più forti, oggetti più costosi, incrementare il contrattacco (costoso ma molto utile, più alto è il contrattacco e maggiore è la possibilità di contrattaccare più volte il nemico a seguito di un attacco normale subito), e tante altre ancora.– Item World: Di oggetti, armi e armature in Disgaea 2 ce ne sono davvero tanti, ma non è l’unico fattore positivo. Per approfondire un gameplay già di per se ottimo è stato creato l’Item World, che come suggerisce la parola altro non è che un mondo dentro ogni oggetto. Qualsiasi utensile, bellico e non, presente nel gioco può essere potenziato decine di volte, sta a noi scegliere. Una volta entrati nell’Item World di un particolare oggetto ci ritroveremo in un dungeon creato casualmente, spesso con molti Geo Panels e diversi nemici il cui livello è direttamente proporzionale alla qualità dell’oggetto in cui ci troviamo (più è alta la qualità e maggiore è il livello degli esseri che vi abitano). Per avanzare non dovremo far altro che raggiungere il portale, o uccidere tutti i nemici (l’obiettivo principale di quasi tutti i dungeon di Disgaea 2), entrambi i metodi sono perfetti. Per ogni piano che supereremo, con il portale o con il massacro dei nemici, l’oggetto aumenterà di un livello, con il conseguente aumento delle proprie caratteristiche (attacco, difesa, et similia). Ogni 10 piani troveremo un dungeon speciale, in cui vi è un boss: qui è la svolta, perché il completamento del decimo piano funge da checkpoint per la nostra avventura nell’Item World, e possiamo quindi scegliere di continuare o tornare indietro. Nel caso del ritorno, l’oggetto verrà potenziato di dieci livelli (un livello per ogni piano, naturalmente), così da rendere i nostri sforzi decisamente fruttuosi.

Alle armi!Come consuetudine nei lavori della Nippon Ichi, i dungeon che dovremo affrontare sono suddivisi in una precisa scacchiera su cui dovremo far avanzare i nostri personaggi. La battaglia si sviluppa a turni, prima il team amico ed in seguito quello nemico, in cui ci si può muovere ed attaccare. La mobilità è molto variabile, esseri volanti possono naturalmente muoversi per spazi più ampi rispetto ad altri terrestri e molto pesanti, ad esempio. Una volta che ci siamo portati in prossimità di un nemico possiamo cominciare l’attacco, normale o speciale. Naturalmente avanzando di livello si potrà acquisire la conoscenza di diverse abilità speciali di attacco, per sferrare colpi sempre più devastanti. Ci sono armi adatte principalmente al danno di intere aree (e quindi collettivo) ed altre usate per il singolo danno, come le asce ad esempio. Colpire di lato, da tergo, o da posizione rialzata comporta una maggiore quantità di danni provocati, quindi è importante valutare bene la situazione e lo scenario. In ogni caso è presente nel gioco un esauriente tutorial che spiega tutte queste basilari meccaniche. L’obiettivo di solito è quello di sconfiggere tutti i nemici presenti nell’area di gioco, cercando di creare più combo possibili (attaccando lo stesso bersaglio oppure posizionando i personaggi nelle caselle adiacenti all’attaccante, in modo da far entrare in gioco con un singolo attacco un massimo di quattro elementi) in maniera tale da far aumentare sempre più la barra dei bonus: più alto sarà il livello raggiunto da questa barra, maggiori saranno i bonus che riceveremo alla fine, per un massimo di 9 livelli. Interessante è anche la funzionalità che hanno i Geo Panels, altra prerogativa di Disgaea. Spesso i dungeon presentano una pavimentazione che brilla di una particolare colorazione che sta a testimoniare la presenza, da qualche parte, di una piccola piramide anch’essa colorata che dona bonus (negativi o positivi che siano) a tutte le caselle del colore su cui si trova. Non è detto che il colore della piramide corrisponda a quello del Geo Panel sottostante, e qui arriva il bello: se la colorazione non corrisponde, distruggendo la piramide tutti i Geo Panel acquisteranno il suo colore, arrecando danno a chiunque si trovi su una casella in procinto di cambiare colorazione. Se sono presenti due o più piramidi, durante il cambiamento di colore anch’esse subiranno danno e verranno presumibilmente distrutte avviando un cambiamento di colore a catena che porterà la barra del bonus a schizzare verso i livelli più alti, e rendendo quindi facilmente acquisibili bonus davvero gustosi.

Il migliore? Non graficamente.Ciò che non ha subito la minima variazione rispetto al passato è il comparto tecnico, rimasto praticamente identico negli anni, senza aver mai brillato neppure agli albori. Pur non demeritando graficamente, visti i buoni design dei personaggi, tecnicamente è il solito gioco della Nippon Ichi privato di una cosmesi adeguata. Come si può però non tessere le lodi a questo lavoro, probabilmente il migliore jrpg strategico disponibile su Playstation 2 e non solo, nonostante la pecca descritta poc’anzi. Un grande doppiaggio e musiche tutto sommato piacevoli lo rendono riuscito anche dal lato sonoro, per non parlare dell’ottima longevità di decine e decine di ore spese in compagnia di Adell e soci.

– Gameplay estremamente profondo

– Doppiaggio ottimo

– Decisamente longevo

– Leggero umorismo

– Graficamente datato

8.6

Grande gioco, grande seguito. Lima le leggere imperfezioni dell’originale e ripropone quanto di buono è già stato fatto, confermandone l’ottima fattura. Uscita prevista in Europa nella seconda metà di Ottobre, consigliato caldamente a chi è conscio di avere già dimestichezza con questo genere di giochi, abbastanza particolare.

Voto Recensione di Disgaea 2: Cursed Memories - Recensione


8.6