Recensione

Diggs l'Investigatarlo

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a cura di Pregianza

Chiunque abbia vissuto i gloriosi anni del Super Nintendo, o del Saturn, o di qualche altra console storica, sa che “Mamma Industria Videoludica” di solito accompagna alle sue piattaforme tanti piccoli gingilli, gadget di ogni tipo che spesso hanno l’utilità di una bici senza ruote e sellino, ma fanno comunque un sacco figo esposti nella bacheca di casa. 
Le ultime console hanno fatto a meno di tali soprammobil… ahem, periferiche, per molto tempo, almeno finché le case produttrici non hanno voluto cavalcare la febbre dei motion controller con Move e Kinect. Sony però non ha tirato fuori dal cilindro solo una magica bacchetta con la punta sferica, ha voluto fare filotto con un libro di incantesimi appaiato di nome Wonderbook e pensato per sfruttare al meglio la realtà aumentata sul monolito nero. Il primo titolo per il librone è stato “Il Libro degli Incantesimi”, con tanto di testi ad opera di J.K. Rowling, e ora finalmente giunge il secondo videogioco dedicato, chiamato Diggs Nightcrawler (da noi Diggs l’Investigatarlo).
Abbiamo testato per voi questa fiaba interattiva, vediamo se ci ha fatto tornare bambini.
Un verme di nome ma non di fatto
Diggs Nightcrawler non vi mette nei panni del verme che dà il titolo al gioco, ma di un suo fantomatico partner umano, impegnato ad aiutare il prode investigatore strisciante nel suo ultimo caso. La malefatta stavolta riguarda il miglior amico di Diggs, Humpty Dumpty, noto uovo antropomorfo che si è rotto dopo essere stato buttato giù da una finestra. La ricerca dei pezzi di Humpty, sparsi qua e la da un misterioso individuo, vi porterà a esplorare il mondo delle fiabe e a scoprire che, per dirla alla noir, c’è qualcosa di veramente marcio dietro a ciò che è successo. 
La storia di Diggs è chiaramente una fiaba pensata per i bambini: è semplice, lineare, all’acqua di rose e ricchissima di citazioni legate alle favole più note. L’unico problema è legato alla traduzione in italiano, che seppure ben fatta non riesce proprio a rendere certe battute e correlazioni dirette che in inglese appaiono cristalline. Un bimbo non noterà la differenza (salvo non sia un prodigio nella lingua di Albione), ma un parente potrebbe rimanere leggermente stranito da alcune inevitabili forzature nei dialoghi.
Un libro che non sta mai fermo
Il gameplay del titolo Moonbot è estremamente basilare, e si basa quasi completamente attorno al movimento del libro su cui tutto compare. In pratica, come assistente di Diggs, avrete in ogni momento la visione totale della scena di gioco, e vi verrà richiesto saltuariamente di interagire con gli eventi così da mutarli a favore del prode vermone blu. Per farlo vi troverete a inclinare il libro per avvicinare oggetti a Diggs, a mostrarlo alla telecamera per trovare oggetti nascosti, a scuoterlo per cacciare animali fastidiosi o a ripulirlo con la mano per spegnere incendi e far sparire della fastidiosa nebbia. L’azione del giocatore è più limitata rispetto a quanto visto in Book of Spells, ove il Move risultava ben più utilizzato, e pecca di una certa ripetitività, ma è comunque riuscita e ben calcolata per i più piccoli, che apprezzeranno indubbiamente l’intuitività del tutto e la bellezza delle immagini tridimensionali che compariranno di volta in volta tra le pagine del libro.
Già, perché ancora una volta a stupire del Wonderbook non è la semplicistica giocabilità o la finezza della trama, ma il modo magistrale in cui la realtà aumentata è stata utilizzata. L’atmosfera da simil noir è riuscitissima e i vari modelli 3D sono molto dettagliati, oltre a fondersi alla perfezione con la periferica e a reagire attivamente ai suoi spostamenti, con tanto di mappe ruotabili a piacimento per notare dettagli extra nei capitoli o semplicemente per osservare la scena da ogni lato. La risposta poi è notevole, le imperfezioni pochissime e derivanti di solito esclusivamente da una calibrazione del Move riuscita male. Diggs l’Investigatarlo è indubbiamente una fiaba giocabile di fattura sopraffina, che stupirà più di un giovanissimo. 
Anche il sonoro in italiano è di qualità davvero elevata, grazie a doppiaggi ottimi e musiche azzeccate. Carina l’idea di far rapportare direttamente il giocatore a Diggs con continui rimandi, richieste e complimenti in caso di riuscita di un piano dell’investigatore. Qualche sbalzo della musica, a volte un po’ troppo alta rispetto al parlato, infastidisce, ma si tratta di inezie. 
Il vero neo della produzione è la longevità, davvero scarsa. Pur capendo che si tratta di una fiaba interattiva, un paio di ore (massimo tre) di gioco non sono certo molte, indipendentemente dal target e da quanto il prodotto sia curato. Fortunatamente il gioco ha un costo limitato (si trova in giro a circa 20 euro), seppur non si possa purtroppo dire lo stesso della combinazione di periferiche necessarie a utilizzarlo. Ora non resta che sperare in un supporto continuato del librone azzurro, visto che non si vede nulla all’orizzonte.

– Un prodotto estremamente curato che sfrutta molto bene la periferica

– Intuitivo e ben calcolato per i più piccoli

– Ricchissimo di citazioni

– Gameplay piuttosto ripetitivo e forse fin troppo semplicistico a tratti anche per un bambino

– Gran parte delle citazioni si perdono nella traduzione in italiano

– Molto breve

7.5

Diggs l’Investigatarlo è, così come Book of Spells prima di lui, una fiaba interattiva di ottima fattura, che sfrutta al meglio le capacità del Wonderbook e sarà sicuramente in grado di stupire i giocatori più piccoli e meno smaliziati, magari durante una serata fiabesca in compagnia di tutta la famiglia. Il gioco non vanta la varietà del predecessore ed è estremamente breve, ma resta un prodotto molto curato, che utilizza al meglio le potenzialità della realtà aumentata. Consigliato ancora una volta a tutti coloro che desiderano passare un paio di allegre serate con i propri bimbi.

Voto Recensione di Diggs l'Investigatarlo - Recensione


7.5