Recensione

Dig Dug

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a cura di SAH

Il marketplace di Xbox Live ha da poco sfondato quota cento titoli a fronte di oltre cinque milioni di download complessivi solo per quanto riguarda il comparto degli Arcade. I titoli minori, acquistabili per pochi euro, hanno conquistato sia il grande appassionato che il nostalgico, offrendo non solo titoli nuovi e sviluppati in esclusiva per la nuova piattaforma Microsoft, ma anche vecchie glorie, riviste e migliorate solo dal punto di vista tecnico per non intaccare il gameplay originale. Direttamente dal 1982 siamo andati a ripescare una perla dimenticata da molti: Dig Dug.

L’anti Pac-ManIn Dig Dug l’obiettivo del gioco è quello di riuscire ad eliminare il maggior numero di nemici. Esistono sostanzialmente due metodi per sopraffare i vari draghetti e fantasmini che vivono sotto terra: creare un percorso che permetta ai vari massi incastrati di crollare e di finire addosso ai nostri nemici o più semplicemente con l’ausilio di una frusta in grado di far scoppiare letteralmente il malcapitato. L’area di gioco è una griglia piuttosto larga, inizialmente coperta completamente da terra, ma procedendo al suo interno si elimineranno man mano ampie sezioni aumentando così le possibili vie di fuga ma esponendosi maggiormente ad un attacco. Inizialmente i nemici saranno pochi e lenti, ma basterà completare i primi livelli di gioco per notare un progressivo cambiamento di numero e velocità che metterà alla prova anche i giocatori più esperti. Superato il decimo livello infatti i nemici cominceranno ad aggirarsi intorno alla decina e la loro velocità sarà quantomeno pari a quella del giocatore, per poi aumentare nel corso del livello. Pertanto non è necessario solo eliminare i mostri ma farlo nel minor tempo possibile! In termini grafici il gioco è rimasto il medesimo del 1982 e l’area di gioco non è a scermo interno ma racchiusa tra due disegni dello scavatore protagonista del gioco. Anche le musiche non sono cambiate, pertanto chi ha apprezzato l’essenzialità e la ripetività del titolo originale non avrà problemi a rispolverare questo glorioso titolo, mentre tutti gli altri giocatori dovrebbero ponderare bene l’acquisto anche in virtù di una giocabilità non proprio varia. Inoltre la possibilità di ricominciare dall’ultimo livello al quale il giocatore era arrivato mina pesantemente la già non lunghissima longevità del titolo. Unica sostanziale novità riguarda la presenza degli obiettivi che, se non altro, rappresenteranno per gli appassionati un valido motivo per allungare oltremodo la propria esperienza di gioco nell’universo sotterraneo di Dig Dug.

– E’ un grande classico

– Obiettivi

– Adatto ai retrogamer

– Grafica, sonoro e giocabilità obsoleti

5.5

Dig Dug, quando uscì negli anni ’80, si rivelò una simpatica alternativa al mito di Pac-Man. A distanza di oltre vent’anni il titolo Namco Bandai non riesce ad offrire al pubblico moderno le giuste motivazioni per spendere i Microsoft Points necessari all’acquisto. La presenza di un comparto audio, grafico e tecnico privi di modifiche rendono Dig Dug un titolo destinato solo ai nostalgici dell’originale, gli altri giocatori sono invitati a rivolgere altrove le proprie attenzioni.

Voto Recensione di Dig Dug - Recensione


5.5