Recensione

Diehard Dungeon

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a cura di Specialized

Tricktale si era già fatta conoscere lo scorso settembre su Xbox Live con questo pixelloso dungeon crawler super-indie (praticamente una sola persona a svilupparlo), ma da alcuni giorni Diehard Dungeon si può acquistare anche su Steam a 4,99 euro in una versione meno buggata della precedente, soprattutto per quanto riguarda i “buchi” della colonna sonora. Da più parti si sono letti termini di paragone piuttosto forti (su tutti The Legend of Zelda), ma in realtà Diehard Dungeon è più dalle parti di un classico roguelike (permadeath, dungeon generati in modo random), con in più un’estetica e un sonoro da tipica era a 16 bit. I paragoni con Zelda sono invece più una facciata che altro, limitandosi praticamente ai cuoricini della salute e ad altri pochissimi riferimenti.
Sotterranei maledetti
Nel gioco dobbiamo guidare un tipico signor nessuno all’interno di un dungeon con la speranza di uscirne vivi, esplorando stanze, uccidendo i nemici e facendo progredire ilo nostro compagno di viaggio. Non si tratta di un altro personaggio in carne e ossa, bensì di uno scrigno che ci segue dappertutto e che, raccogliendo gioielli e oro, acquista anch’esso dei poteri e delle abilità, arrivando ad esempio a sparare proiettili, a colpire i nemici con spuntoni appuntiti e a rilasciare piccole torrette offensive. Il nostro avventuriero ha invece a disposizione una spada e, con il passare del gioco, anche un coltello da lancio e più avanti un’arma da fuoco decisamente potente. In pratica, giunti in una nuova stanza, dobbiamo distruggere tutto quello che vi troviamo dentro, uccidere i nemici e trovare la chiave che dà accesso alla stanza successiva. I bonus e i power-up sono numerosi (oro, gioielli, cuori salute) e ci sono scrigni che funzionano come delle slot machine, regalando nel migliore dei casi potenziamenti molto utili come la resistenza al fuoco, una maggior velocità, cuori aggiuntivi e upgrade di altro tipo.
Morte e cuoricini rossi
Giocare a Diehard Dungeon non rivela chissà quali grandi novità per chi è abituato alla commistione tra dungeon-crawler, roguelike ed estetica 16 bit. Il livello di difficoltà è piuttosto alto e anche con tutti gli aiuti dello scrigno e dei potenziamenti morirete molto spesso, vista anche la quantità di nemici che vi piomberà addosso in alcune stanze. Una volta passati a miglior vita, non ci sarà nessuna opzione per continuare o riprovare. Semplicemente si ricomincia dalla prima stanza con però tutti i power-up e i potenziamenti raccolti in precedenza, cosa che rende un po’ più “dolce” la permadeath. Altri elementi da segnalare sono i bivi “alto-basso” che incontriamo dopo un certo numero di stanze e un simpatico mini-gioco, in cui dobbiamo raccogliere un certo numero di fiamme senza possibilmente farsi toccare dai nemici. 
3 minuti di caos assoluto
Oltre alla modalità principale, che non vi porterà via molto tempo dopo una decina di partite, c’è anche la modalità Mayhem dove, nei panni del solito scrigno, dovremo uccidere più nemici possibili muovendoci e sparando in un’arena con i due stick analogici del pad. Più nemici uccidiamo e più oro e gioielli raccogliamo, più alto sarà il punteggio finale che potremo poi confrontare con quelli di altri giocatori grazie alle classifiche online. Un’aggiunta sicuramente breve (una partita dura 3 minuti) ma simpatica, un po’ come il gioco nel suo complesso. Diehard Dungeon non inventa nulla di nuovo, ha un character design piuttosto anonimo e il suo look nostalgico, come vale ormai sempre più spesso per i titoli indie più pixellosi, non piacerà a tutti. Eppure diverte, ha qualche bella trovata (lo scrigno) ed è difficile al punto giusto sfiorando solo in pochissimi punti (i boss) livelli di frustrazione. Per 4,99 euro sarebbe difficile pretendere di più.

– Immediato e divertente

– Modalità Mayhem azzeccata

– Quella dello scrigno è una bella trovata

– Impegnativo…

– … ma mai veramente hardcore

– Poche novità

– Character design un po’ anonimo

7.5

Con 5 euro ci si porta a casa un dungeon crawler simpatico e immediato ma al tempo stesso abbastanza impegnativo. Le idee carine non mancano (l’amico scrigno, la modalità Mayhem, i bivi da prendere) e il look 16 bit farà piacere a molti nostalgici, ma in fondo non c’è molto di nuovo in Diehard Dungeon e si ha spesso la sensazione di giocare a qualcosa di già visto altre decine di volte. Non che sia per forza un male, ma un po’ di personalità in più non avrebbe guastato e anche a livello di longevità non aspettatevi di passarci intere settimane.

Voto Recensione di Diehard Dungeon - Recensione


7.5