Recensione

Devil May Cry 3: Special Edition

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a cura di Makinit

Informazioni sul prodotto

Immagine di Devil May Cry 3
Devil May Cry 3
  • Sviluppatore: Capcom Production Studio 1
  • Produttore: Capcom
  • Distributore: Ubisoft
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH , PS2 , PS3 , X360
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: Disponibile - 20 febbraio 2020 Switch

La serie Devil May Cry (partorita dalla mente di Shinji Mikami, noto anche come creatore di Resident Evil) è nata nel 2001, inventando un nuovo genere: lo stylish-action-horror. Il primo episodio entrò di diritto nell’olimpo dei videogiochi come killer application della PlayStation 2, e da un suo eventuale seguito era lecito aspettarsi molto. Ma come i fan ricordano, DMC2 non ha saputo mantenere il trono che il predecessore aveva saputo leggittimamente conquistarsi. Quando uscì DMC3 però, la saga si risollevò notevolmente dallo standard qualitativamente basso a cui era giunta, grazie al ritorno in grande stile di Dante, alla dinamica più coinvolgente dei combattimenti, e al design dei livelli molto ispirato. Sfruttando la scia del successo, per il passaggio alla linea economica di questo capolavoro (disponibile su PS2, solo in Giappone e America, e PC, anche in Europa), Capcom ha fatto le cose in grande, sviluppando un edizione speciale con contenuti inediti.

Tra il vecchio e il nuovoTutti gli elementi che hanno reso grande l’edizione originale sono stati ovviamente mantenuti, compresi però alcuni difetti. Proprio parlando di quest’ultimi, la telecamerà rappresenta ancora il tallone d’Achille del gioco, dato ogni tanto va a posizionarsi in angoli assurdi, che rendono anche difficile il suo posizionamento manuale, causando così di dover combattere più contro la telecamera stessa che contro i nemici. Altro difetto tecnico sono i maggiori rallentamenti, i quali, incredibile a dirsi, erano assenti nella versione originale; in DMC3 l’azione scorreva sempre fluida anche nelle situazioni più affollate, mentre nella Special Edition (SE d’ora in poi) vi sono sporadici rallentamenti quando troppi nemici compaiono su schermo e si eseguono le mosse più coreografice. Altro problema del gioco originale era la difficoltà forse troppo elevata: quidi in SE tutte le modalità di difficoltà hanno subito uno slittamento (es.: la Normale in DMC3 è diventata la Facile in SE), questo per facilitare i giocatori che hanno ritenuto troppo arduo finire il gioco anche ai livelli più bassi; sempre a proposito di difficoltà va segnalata l’aggiunta della modalità Very Hard (una via di mezzo tra Hard e Dante Must Die).

Il nuovoPer facilitare ancora di più i giocatori, è stato inserito il sistema delle Gold Orbs (Sfere d’oro), che a differenza delle Sfere gialle (Yellow Orbs) le quali costituivano i “continue” e facevano riprendere dopo una morte solo dalle statue del tempo come accadeva in DMC1, queste permettono di tornare in vita nello stesso punto in cui si è morti, e conferisce “continue” infiniti come accadeva in DMC2. Sarà comunque sempre possibile scegliere anche l’antico sistema delle Yellow Orbs, a propria discrezione. Altra novità che farà felici i “velocisti” dell’azione, è la modalità Turbo, attivabile dal menù delle opzioni, che velocizza l’azione complessiva del 20% rispetto alla norma.Per chi ha invece apprezzato notevolmente la trama e vorrebbe rivedere le sequenze d’intermezzo, sarà felice di sapere che è stata inserita l’opzione Demo Digest, che permette appunto di vedere tutte le scene scoperte durante la modalità principale.Chi non ha mai sopportato l’irritante Jester, ha ora la possibilità di combatterlo più volte nel corso dell’avventura (3 volte in tutto, le ultime 2 battaglie sono opzionali) e proprio in questi scontri si hanno i maggiori rallentamenti sopra citati, e il nemico non rappresenta di certo una sfida impegnativa, risultando, ai veterani, facile da battere anche alle difficoltà più alte.

Palazzo di sangueFa il suo ritorno la modalità Bloody Palace, già apparsa in DMC2. Consiste in una serie di scontri continui in una arena circolare da affrontare senza possibilità di curarsi, trasformando questa modalità in una specie di “sopravvivenza”. Le battaglie sono distribuite in livelli (ognuno dei quali può contenere più ondate di nemici), i quali sono in tutto 10.000. Arrivare alla fine del BP significa riuscire a sconfiggere il nemico del 10.000° livello, ma per nostra fortuna non dovremo affrontare ogni singolo stage, ma potremo usare delle scorciatoie. Sconfitta l’onda di nemici si apriranno infatti tre portali: il portale d’acqua permette di avanzare al livello successivo, il portale elettrico permette di avanzare di 10 livelli e il portale di fuoco permette di avanzare di 100 livelli; si capisce che, nonostante possiate più volte accorciare la via di 100, vi rimangono sempre 100 livelli da completare in successione! L’unica ricompensa utile sono gli orbs rossi che vi vengono dati come ricompensa, e sono direttamente proporzionali al numero del livello raggiunto (più alto è il livello, più orbs verranno consegnate); è anche possibile ottenere dei costumi, ma questi possono essere sbloccati anche in altre vie, e tecnicamente non sareste costretti nemmeno a toccare questa modalità, che è tanto frustrante quanto monotona.

VergilCiò per cui vale veramente la pena di giocare a DMC3SE è sicuramente il personaggio aggiuntivo, il gemello di Dante, Vergil. Ciò che lo differenzia dal protagonista è il modo di combattere unico, e le sue abilità esclusive. Lo stile è anch’esso differente, si tratta del DarkSlayer, che permette istantaneamente di teletrasportarsi in vari punti, come di fronte al nemico (magari per raggiungerlo più in fretta) o sopra di esso (magari per far partire un attacco aereo); e qui è evidente il primo difetto di questo personaggio: un solo stile è troppo poco se paragonato ai 6 di Dante, specialmente se tale stile ha delle abilità legate ai “level up” così banali e poco utili ai fini del gioco. Vergil possiede tre armi, tutte disponibili sin dall’inizio e tutte equipaggiabbili contemporaneamente (mentre Dante poteva portare in missione solo due armi per volta), sono Yamato, Beowulf e Yamato+Force Edge, e ad ognuna di queste armi corrisponde, come da copione, un modo diverso di combattere; anche qui però, la presenza di un numero di armi inferiore al bagaglio di Dante si fa sentire, anche per via del fatto che Vergil non ha armi da fuoco, al posto delle quali usa delle Phantom Swords, le quali lacunano in velocità ma non in potenza. Altra peculiarità da segnalare è la possibilità di trasformarsi in demone fin dall’inizio. Ciò che potrebbe non piacere è anche il fatto che Vergil debba essere sbloccato (finendo il gioco con Dante): dal momento che questo personaggio costituisce il fulcro della SE sarebbe stato meglio renderlo disponibile fin dall’inizio. Ma la nota di biasimo più grande và al mancato inserimento di una storia vera e propria: giocando con Vergil infatti, ripercorrerete tutti i livelli di Dante, senza alcuna variazione; gli unici filmati d’intermezzo sono i due all’inizio dell’avventura (il cui contenuto è preso di straforo dal fumetto americano, e narra il primo incontro tra Vergil e Arkham); durante le missioni 7, 13 e 20 non affronterete nemmeno Dante come boss, ma semplicemente una copia di Vergil, vestita di rosso col duplice obbiettivo di distinguere i due personaggi altrimenti uguali, e fare somigliare il clone a Dante.

Vince ma non convinceLa carta Vergil poteva essere sfruttata meglio, e nonostante sia un grande personaggio con un ottimo stile di combattimento, l’amarezza rimane per la mancata trama a lui dedicata, per scarso numero di stili e armi, e per tanti altri piccoli tagli. Inoltre, le altre aggiunte sono tutte quantomai banali e obsolete, fra cui spicca per inutilità la modalità Bloody Palace, delle quali non se ne avvertiva il bisogno.

– Tante nuove aggiunte…

– …fra cui Vergil

– Molti più segreti

– Difficoltà più bilanciata

– Prezzo economico

– Vergil ha poche mosse…

– …e non ha una avventura propria

– Il Bloody Palace è inutile

– Se si possiede il gioco originale, ci sarà molto meno divertimento

9.0

Il gioco divide gli utenti fra quelli che hanno già giocato all’originale DMC3 e quelli che non hanno mai avuto modo di provarlo. Coloro facenti parte del primo gruppo rimarranno brevemente affascinati dal nuovo personaggio giocabile, ma delusi da tutte quelle altre banali aggiunte; nemmeno tutte le infinite possibilità che poteva offrire un combattente come Vergil sono state sfruttate appieno, non dandogli un numero competitivo di armi, stili e abilità rispetto a Dante, e privandolo anche di una trama; proprio per quei giocatori, potrebbe non valere la pena spendere altri 20$ solo per un personaggio e per qualche modalità… Per tutti quelli che non hanno mai giocato a DMC3, il discorso è diverso: troverebbero semplicemente un gioco incredibilmente curato e ben fatto, uno dei migliori titoli di questa generazione, e uno standard per tutti i futuri giochi d’azione-avventura, tutto questo ad un prezzo veramente competitivo.

Voto Recensione di Devil May Cry 3 - Recensione


9