Recensione

Deus Ex: Un passato criminale

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Dopo la Frattura Interna che ha provato a mettere insieme le meccaniche della campagna di Deus Ex: Mankind Divided e quelle della sua modalità Breach, è giunto il momento di un nuovo appuntamento con Adam Jensen, questa volta impegnato in un prequel. In Un Passato Criminale, in vendita a 11,99€ e parte del Season Pass del gioco, accompagneremo Adam nel corso della sua prima missione sotto copertura per la TF29, che lo porterà all’interno di un super-carcere per potenziati in Arizona. Il suo obiettivo? Entrare in contatto con un altro agente che sta lavorando sotto copertura dalla prigione, che si trova però nel blocco opposto del penitenziario.

Privato di ciò che sono
Salutate Praga, quindi, perché lo scenario che era stato “riciclato”, portandoci dentro la Palisade Bank, in Frattura Interna, non trova alcuno spazio in Un Passato Criminale. Ai piedi del laconico Adam, infatti, c’è tutta una prigione da svelare che, almeno nelle prime sequenze, potremo cercare di scoprire esplorandone alcuni anfratti. Una volta ottenuto l’obiettivo di raggiungere l’altro blocco di celle, separato da un cortile altamente sorvegliato, i contenuti dell’espansione e il level design si fanno più lineari, al punto che vi troverete al centro di alcuni scenari che sono dei veri e propri corridoio altamente sorvegliati. Alti e bassi, quindi, tra rimandi alla libertà di esplorazione e interazione concesse nel gioco principale dagli scenari di Praga e altre fasi più costrittive, che vi metteranno a dura prova.
A rendere ulteriormente complessa la sfida proposta da Un Passato Criminale troviamo la gestione dei potenziamenti: se, nel caso di Frattura Interna, questi erano stati azzerati per fini ludici, questa volta la loro sparizione è addirittura plausibile a livello narrativo, essendo le vicende ambientate prima di Mankind Divided. Gli sviluppatori hanno voluto lasciare la libertà decisionale in mano al giocatore: una volta arrivato in carcere, Adam sarà sottoposto all’impianto di un chip soppressore, che disattiverà i suoi potenziamenti. Per diverse volte, però, nel corso delle vicende, avrete la possibilità di decidere se aggirare o meno il chip per riguadagnare i vostri potenziamenti. Una volta fatto, starà a voi decidere anche se volete seguire le vicende dell’intreccio della saga Deus Ex, o se invece volete avere accesso alla possibilità di sbloccare proprio tutti i possibili potenziamenti di Adam. Non facciamo altre anticipazioni, consapevoli che chi ha completato la campagna principale del gioco avrà compreso di cosa stiamo parlando.
Il fatto che sia il giocatore a poter scegliere se e quando servirsi dei potenziamenti rende la sfida di Un Passato Criminale ulteriormente complessa, oltre che interessante da rigiocare. Negli scenari del carcere, infatti, non sono presenti abbondanti kit Praxis, il che significa che dovrete scegliere in modo estremamente oculato quali abilità sviluppare. Col procedere delle vicende, vi renderete conto che probabilmente la scelta migliore è tenere da parte qualche kit, per apprendere delle abilità (una su tutte, l’hacking, sempre utilissimo) nei momenti di estrema necessità e concludere il piano che avevate stilato per procedere.
 
Pad alla mano, quindi, Un Passato Criminale non riesce a replicare l’ottimo level design del gioco principale, proponendo uno scenario fortemente ispirato ma a tratti troppo lineare e quasi frustrante, soprattutto nelle fasi più avanzate. La scelta di costringere il giocatore a dosare saggiamente l’uso dei potenziamenti evita che la sfida, pensata sicuramente per dare parecchio filo da torcere anche ai veterani della serie, possa ridursi semplicemente ad un super-poliziotto potenziato che prende il sopravvento sulle non proprio cristalline sentinelle del penitenziario. A sommarsi a tutto ciò c’è anche il fatto che anche le armi da fuoco, per buona parte dell’espansione, rimarranno un miraggio, costringendovi quindi ad evitare il più possibile gli scontri dai quali non potreste in alcun modo uscire vincitori.
La durata della singola run, nel nostro caso, si è aggirata intorno alle cinque ore a difficoltà normale, ma può oscillare tra le quattro e le sei circa in base al vostro rapporto con i target opzionali: si arriva alla longevità superiore in caso accettiate di completare tutti gli obiettivi secondari che vi saranno proposti, ma francamente questi non sempre risultano stimolanti al punto da spingere al backtracking, come in alcuni casi vi viene richiesto.
I retroscena di Adam
Ad una colonna sonora sempre decisamente in forma si affianca un comparto narrativo che non è riuscito a colpirci fino in fondo: Un Passato Criminale si snoda a partire da un prologo estremamente interessante, che sembra voler promettere di farci scoprire molti dettagli in più sul background di Adam in quanto essere umano, pur con tutti i suoi potenziamenti. Terminata l’espansione, anche indagando sugli obiettivi secondari proposti e sulle persone che incontrerete, le vicende rimangono invece estremamente marginali all’interno dell’epopea di Deux Ex, prive di capovolgimenti di fronte capaci di renderle memorabili. Il fatto che il carcere sia lo scenario di pratiche non proprio legali, ad esempio, è ampiamente prevedibile se non addirittura banale, così come i comportamenti discutibili di alcuni individui all’interno del penitenziario, intorno all’approfondimento dei quali si snoderà parte della vicenda. Non si tratta, insomma, della sceneggiatura più indimenticabile che vivrete nei panni di Jensen e indubbiamente il team non ha voluto porre l’accento sulla scrittura, nonostante l’interessante contesto che poteva davvero portarci un po’ più a fondo nell’animo del nostro agente potenziato preferito. Risulta comunque gradito il fatto di poter prendere alcune decisioni che andranno a modificare le dinamiche della storia, consentendo così al giocatore di plasmare Walthers (questo il nome di Jensen sotto copertura) in base alla sua interpretazione del personaggio

– Lo scenario del carcere è molto interessante

– Il gameplay di Mankind Divided è sempre un piacere

– Offre una sfida molto ardua…

– … forse troppo

– Fin troppo lineare in alcuni tratti

– Sceneggiatura con buone premesse ma ben poco da ricordare

7.5

In definitiva, Un Passato Criminale è un more of the same di Mankind Divided, che prova a variare la formula portandoci in uno scenario tutto nuovo e mettendo un forte freno ai potenziamenti di Adam. Il risultato è un’espansione ben fatta ma non memorabile, non sempre brillante nel level design nè nella scrittura, ma che riesce comunque a proporre alcune scelte interessanti al giocatore e a farlo immergere nuovamente nel mondo della serie Deus Ex. La consigliamo, trattandosi di un prodotto più che discreto, a chi ha amato la campagna principale e non vede l’ora di affrontare una nuova (e difficile) sfida nei panni dell’agente della TF29, a patto che vogliate concedervi anche a tutti gli obiettivi secondari: completando questi ultimi, infatti, la longevità si estende e giustifica in modo più accettabile gli euro richiesti per seguire Adam in prigione.

Voto Recensione di Deus Ex: Un passato criminale - Recensione


7.5