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Deus Ex: Mankind Divided - Frattura Interna

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Avevamo lasciato il caro Adam Jensen in pieno agosto, quando Deus Ex: Mankind Divided ci aveva portati in una Praga mai così divisa e discutibile per vivere la spietata apartheid meccanica. A qualche mese di distanza, Square Enix ha reso disponibile Frattura Interna (System Rift, nella versione originale), la prima espansione dedicata proprio alla più recente avventura dell’agente potenziato dell’Interpol. Vediamo quindi com’è questo ritorno in Repubblica Ceca, tra cospirazioni da svelare e la promessa di scoprire qualcosa di più su chi continua a tramare alle spalle di Adam.

Guarda guarda chi si rivede
Dal momento che Jensen non stava affrontando abbastanza guai, in quel di Praga, ci si mette anche il buon vecchio Francis Pritchard, che mantiene immutato il suo caratterino: nonostante la (debole) resistenza di Adam, l’informatico convincerà il nostro protagonista ad indagare sull’imponente banca Palisade e, addirittura, ad infiltrarsi nell’iconica Lama, l’archivio dati del colosso. Sembra una missione decisamente fuori scala, ma abbiamo imparato che sono poche le cose che Jensen non può fare. Nel corso del nostro cammino, il ritorno di Pritchard risulterà gradito, ma ci sentiamo di dire che si poteva osare qualcosina di più, magari dandogli più spazio. Nel percorso avremo a che fare anche con un altro personaggio, in realtà già noto, ma nel quale non ci eravamo ancora imbattuti di persona: ShadowChild. La donna hacker è infatti il vostro contatto nella modalità “breach” del gioco, che si rivela via via essere a suo modo protagonista della narrativa di Frattura Interna, al punto che possiamo dire che l’espansione sia l’anello di congiunzione tra le vicende di Praga e la già citata nuova modalità. Vale anche per ShadowChild, in ogni caso, il discorso fatto per Pritchard, dal momento che avremmo gradito scoprire qualcosa di più su un personaggio che risulta capace di destare interesse.
Dal punto di vista della scrittura, il contenuto aggiuntivo propone un intreccio attento ma a tratti pretenzioso, dal momento che pur affrontando tematiche interessanti con grande cognizione di causa non riuscirà mai a sorprendervi né a svelarvi davvero qualcosa di clamoroso sulle cospirazioni che aleggiano su Praga. Si tratta, insomma, di un plot che si lascia seguire e ben scritto, con tanto di piccolissimi obiettivi secondari che vanno ad aggiungere dettagli, ma che non riesce mai a cambiare ritmo e decollare.
Un passo alla volta
Frattura Interna è un contenuto completamente scisso dalla campagna. Lo precisiamo subito: mentre gli eventi si collocano nel bel mezzo delle indagini che Adam sta svolgendo per la trama principale del gioco, il DLC è talmente tanto una cosa a sé che risulta accessibile da una voce dedicata nel menù principale del gioco. Non aspettatevi, insomma, di caricare la campagna e trovare un nuovo obiettivo da raggiungere sulla mappa per dare il via all’espansione. La cosa, come è facile intuire, si traduce nel fatto che Frattura Interna azzera completamente tutti i progressi, sia in materia di armi che di potenziamenti, che avevate fatto, costringendovi a ripartire daccapo e a ridistribuire i punti Praxis che otterrete per rendere Adam sempre più augmented. Se, da un lato, la cosa ha senso per farvi sviluppare un Adam il più adatto possibile alla missione che dovrà compiere, dall’altro è anche vero che ritrovarsi ad apprendere passo passo anche potenziamenti basilari ai quali vi eravate abituati non risulta esattamente divertente.
Per quanto riguarda l’assegnazione delle abilità, anche l’espansione, come la campagna, vi consente di scegliere liberamente su quali caratteristiche di Adam volete porre l’accento – spaziando dalla forza fisica all’hacking, passando per le doti di combattimento armato e quelle utili per la ricognizione. Ci sentiamo però di dire, senza fare spoiler, che visti i contenuti dell’espansione e gli scenari proposti, la sfida sarebbe davvero molto più ardua in caso si decidesse di tralasciare le capacità di hacking, spesso davvero di importanza vitale per il prosieguo della missione. A tal proposito sottolineiamo che Frattura Interna vi consente, a inizio espansione, di scegliere il livello di difficoltà, dandovi quindi la possibilità di evitare una sfida che magari per voi sarebbe troppo ardua e quindi frustrante.
Lo stesso discorso fatto per i potenziamenti si ripete anche con le armi, dal momento che a inizio missione vi ritroverete dotati dei soli equipaggiamenti base di Adam. Considerando che non è possibile abbandonare il quartiere di Praga in cui si svolgerà la missione, non ci si può sbizzarrire particolarmente con l’arsenale, a meno di sottrarre i fucili e le pistole d’ordinanza alle sentinelle con cui avrete a che fare durante l’espansione. Abbiamo comunque trovato soddisfacenti le armi proposte durante Frattura Interna, che seppur non abbondanti consentivano anche di scegliere un approccio a viso aperto, in diversi scenari.
Di ritorno a Praga, ma solo in un quartiere e solo per un po’
Il fiore all’occhiello dell’espansione sono indubbiamente le meccaniche di gameplay granitiche già viste nella campagna, oltre ad un level design sempre ricercato e particolarmente ispirato. La possibilità di scegliere l’approccio più congeniale al proprio stile di gioco risulta sempre gradita e, anche quando vi ritroverete nelle aree più sorvegliate dell’espansione, non vi sarà mai proposta un’unica via. Eidos Montreal sa perfettamente che questo è il punto forte di Mankind Divided e non poteva fare altrimenti con Frattura Interna, dove sarete ancora voi a decidere in che modo agisce Adam per arrivare ai suoi obiettivi.
Nonostante l’apprezzabile level design e la libertà d’approccio, segnaliamo che l’espansione non supera comunque le quattro ore per il completamento di tutti gli obiettivi proposti – ma, anzi, è possibile portarla a termine anche in meno tempo, in base al proprio stile di gioco. Noi abbiamo impiegato tra le tre e le quattro ore che, considerando che il prezzo per il pubblico è di 11,99€, sono effettivamente troppo poche. Sebbene il DLC sia parte del Season Pass da 29,99€, era lecito aspettarsi una durata e una rigiocabilità maggiori, oltre che magari qualche altro incarico secondario da affrontare in giro per Praga. Anche se la missione risulta gradevole ed il gameplay scorre bene, insomma, il rapporto longevità/prezzo non può che avere un certo peso nella valutazione complessiva del prodotto.

– Tentativo interessante di collegare la campagna alla modalità Breach

– Gameplay e level design granitici come nella campagna

– Ritorna Pritchard e incontriamo ShadowChild…

– Costa 12 euro e dura tra le tre e le quattro ore

– Completamente slegato dai progressi fatti nella campagna

– … ma si poteva osare qualcosa in più nella loro scrittura

7.0

Dal momento che ripropone il gameplay solido e ben fatto di Mankind Divided, Frattura Interna non poteva che presentarsi con meccaniche navigate e sempre efficaci, capaci di intrattenere il giocatore e di farlo scivolare, sulle ali dell’approccio da lui scelto, fino al termine del DLC. Termine che, però, arriva fin troppo presto a fronte del prezzo pagato per accedere all’espansione, che si limita a tutti gli effetti ad una missione aggiuntiva senza osare concederci nuove scorribande per i quartieri di Praga. Discreta invece la scrittura, che si snoda bene ma senza climax da ricordare, e che purtroppo non ci fa scoprire Pritchard e ShadowChild come avremmo voluto.

Nel complesso, Frattura Interna è un’espansione godibile che non aggiunge niente all’esperienza ludico narrativa già fatta in Mankind Divided, ponendosi piuttosto come l’anello mancante tra la nascita di Breach e gli eventi di Praga.

Voto Recensione di Deus Ex: Mankind Divided - Frattura Interna - Recensione


7