Recensione

Deus Ex: Human Revolution

Avatar

a cura di SlimShady89

Era il 22 Giugno 2000 quando Eidos lanciava nel nuovo millennio il precursore dell’action-RPG moderno, quello, per dirla in parole povere, “alla Mass Effect”. Deus Ex, la storia dei due fratelli Denton e della nanotecnologia sulla Terra, anno 2052, governata da corporazioni scientifiche senza scrupoli in un contesto cyberpunk estremo. Accolto dalla critica tra scetticismo ed entusiasmo per la rinfrescata di gameplay che il titolo Ion Storm portava con sé, tre anni e qualche mese dopo si vide affiancato da un seguito, Deus Ex Invisible War, stavolta da giocare nei panni di Alex D ed ambientato qualche manciata di anni dopo le vicende dei Denton.Otto anni e una generazione videoludica dopo tocca ad Adam Jensen, protagonista di Deus Ex Human Revolution, erede spirituale della saga voluto e creato da Square Enix, attuale proprietaria di Eidos Interactive.

Forzare l’evoluzione umanaStavolta la cyber-sinfonia messa in piedi da Eidos è ben diversa: come detto, siamo nel 2052 e le prime super-potenze in grado di guardare al futuro iniziano a prendere il sopravvento. L’umanità si divide tra scetticismo, stupore ed esaltazione circa le nuove nanotecnologie che vedono protagonisti i due poli estremi: gli scienziati della clinica Limb, fautori della stessa tecnologia di potenziamenti, ed il Fronte Umanitario di William Taggart, che ripudia tali scoperte scientifiche. A far da sfondo alle vicende principali di cospirazione, condizione economico-sociale ed interessi comuni, ci sono manifestazioni popolari della Setta Purista e spaccio di neuropozina tra i potenziati, la droga che limita il dolore procurato dagli innesti cyber-tecnologici della Limb. Il protagonista della Rivoluzione Umana di Eidos Montreal è Adam Jensen, ex SWAT, ora al reparto della sicurezza della Sarif Industries, corporazione fondata da David Sarif, attuale Presidente della struttura, che appoggia appieno le scoperte tecnologiche sulle nanotecnologie ed i biopotenziamenti della clinica Limb, conducendo anche ricerche personali nella propria struttura scientifica.È proprio questo lo scenario dell’epilogo: a poco da una conferenza di Megan Reed, scienziata di spicco della Sarif industries, sulle ultime clamorose scoperte della donna, la struttura scientifica viene attaccata da un gruppo terroristico non identificato. La questione, che funge da prologo e da tutorial per il videogiocatore, si conclude tragicamente: Adam viene colpito duramente e resta l’unico sopravvissuto dello scontro. Nel caos più totale, in cui intervengono i maggiori esponenti politici internazionali, Adam viene rimesso in sesto grazie agli investimenti di David Sarif ed alle strutture biomediche della Limb, facendo di lui, da quel momento in poi, un potenziato. Sarif e Adam avranno un obiettivo comune: trovare i responsabili dell’attacco alla struttura, costi quel che costi.È questo l’incipit di Deus Ex Human Revolution, che attraverso numerosissimi colpi di scena in linea con la saga, vi porteranno a scoprire tutti i vari scenari della storyline principale ed a conoscere altri spunti ed approfondimenti nascosti tra quest parallele che spesso e volentieri andranno a chiudere il cerchio delle informazioni sulle vicende più calde.

Da ribelle autoritario a cagnolino?Deus Ex Human Revolution offre una struttura narrativa più semplice dei precedenti lavori Ion Storm.Abbandonate quasi totalmente le fazioni abituate a portare con sé ideologie religiose, politiche e sociali, così come le varie potenti corporazioni che si pestano i piedi, Adam non è altro che un “semplice” scagnozzo del potente di turno che esegue missioni su missioni per gran parte dell’avventura.Chi ha ammirato la sceneggiatura del primo Deus Ex, saprà certamente che il titolo ha ben altro potenziale se il protagonista viene lasciato completamente libero di agire a livello ideologico: nessuna forzatura su stare dalla parte di una fazione piuttosto che un’altra, nessun compito preciso, nessun capo a cui obbedire.La storia di J.C. Denton è molto particolare ed atipica, finendo col diventare a poco a poco il punto di riferimento che ognuna delle potenze è disposto a “comprare” più che ad uccidere. Anche Alex D., nonostante venga guidato da altri interessi, finisce per divenire il premio ambito della vittoria da più parti.Sfortunatamente Deus Ex Human Revolution non è in grado di offrire gli spunti sopra citati, finendo con l’affiancarsi ai canoni del moderno action-GDR con storyline non lineare.Abbandonata ogni speranza di ritrovarsi il degno sostituto del primo storico capitolo, il titolo riesce comunque a differenziarsi sotto numerosi aspetti all’offerta videoludica della concorrenza grazie ad un’identità particolare e precisa che ne fa un prodotto unico.

Un aspetto più umano: i dialoghiI campi in cui Adam dovrà far emergere le proprie qualità non sono solamente quelle tipicamente action da agente SWAT né tantomeno quelle stealth da buon emulatore di Sam Fisher. Infatti, particolarmente curata in questo terzo capitolo della saga è la componente sociale, sia dal punto di vista della giocabilità che da quello strettamente narrativo. La Sarif Industries, così come ogni realtà importante della città che saremo “invitati” a spulciare, ha la sua bella dose di rivalità, complicità e segretezza tra i vari membri della corporazione.Per raggiungere tutti gli obiettivi, Adam sarà spesso costretto a tenere sedute di psico-analisi amatoriali, riuscendo ad affrontare i dialoghi con i personaggi nella maniera migliore. Ogni personaggio ha un proprio carattere che sarà manipolabile a seconda della circostanza: generalmente per risolvere situazioni di stallo occorrerà lavorare di eloquenza prendendo una posizione. Sarà possibile ammirare (e dunque ammaliare) il proprio interlocutore, intimidirlo, insultarlo, compatirlo o cercare di farlo ragionare.Tipicamente, queste situazioni comporteranno il ricevere o meno informazioni utili allo svolgimento della quest, oppure decidere come proseguire a livello della storyline, invitando dunque il videogiocatore a riflettere e scegliere in modo accurato una risposta piuttosto che un’altra.Il sistema di dialogo viene ulteriormente rafforzato dal cyber-potenziamento ACISA, ovvero un particolare algoritmo in grado di donare ad Adam maggiore perspicacia. Attivando il sistema passivo ACISA in ogni dialogo con i personaggi sarà possibile attivare un particolare feromone che consentirà ad Adam di forzare l’interlocutore a rivelargli informazioni preziose o convincerlo a compiere una determinata azione. Il tutto si svolgerà tramite la cattura delle sfumature caratteriali del personaggio, che a seconda dell’inclinazione maggiore tra tipo Alpha, Beta ed Omega, potrà essere persuaso attraverso una precisa opzione di dialogo.Inoltre, per quelli più importanti cambierà anche l’angolo di visuale della telecamera, trasformando il confronto verbale in un vero e proprio “uno contro uno” fatto di emozioni, evidenziando il comportamento dell’interlocutore e il grado di approvazione del dialogo: in questi casi, il sistema ACISA disporrà di ulteriori informazioni sul profilo caratteriale del personaggio, evidenziandone magari il vittimismo, l’aggressività o l’insicurezza. Vincere un dialogo di eloquenza spesso e volentieri consentirà ad Adam di evitare strade più lunghe e/o pericolose per giungere ad un preciso obiettivo. Fortunatamente, non esiste un preciso sistema di “buono e cattivo”, quindi l’utente non sarà mai influenzato nelle decisioni da prendere.

Infinite possibilitàL’intera esperienza con il titolo Eidos si protrae proprio attraverso queste scelte di convenienza, e non solo a livello sociale. È bene subito chiarire un aspetto fondamentale: come è stato più volte ripetuto precedentemente, Deus Ex non è per niente una saga FPS, e nonostante vengano messe a disposizione bocche da fuoco piuttosto importanti, arrivare all’epilogo sparando all’impazzata fa perdere l’intera anima del prodotto. Per chi non ha avuto il piacere di giocare i precedenti due (e vi invitiamo a farlo quanto prima, magari prima dello stesso Human Revolution) è dunque sconsigliato tirare in ballo la serie Fallout o Mass Effect per trarne un confronto: a seconda dei vostri gusti ne rimarrete delusi o felicemente sorpresi, poiché la profondità di gameplay di Deus Ex è notevolmente più grande. Fin dalla prima missione viene messo in risalto il doppio approccio che è possibile adottare, tra stealth ed action. Chiaramente ognuna delle due strade prevede un equipaggiamento maggiormente adatto a tale scopo, e tutti i risvolti in missione del caso. Se, come detto, l’approccio action è ben curato ma fa perdere di vista l’anima del titolo, la strada stealth mette in risalto in modo assoluto le qualità del prodotto Eidos, che ricalcano fedelmente i due lavori di Ion Storm. Il level design è stato messo in piedi per garantire al videogiocatore diverse coperture e strade da percorrere per esplorare l’area di gioco. Vi saranno numerosissime posizioni in cui nascondersi, come semplici corrimano, container, casse, tubi e le pareti delle stanze. Attivare la copertura e muoversi senza staccarsi dal sistema è molto semplice: tramite la pressione del tasto destro del mouse, Adam aderirà perfettamente alla superficie e potrà sia spostarsi orizzontalmente andando verso sinistra o verso destra, sia sporgersi per guardare meglio aldilà della copertura o prendere la mira per colpire un avversario. È altresì possibile muoversi dalle coperture in maniera dinamica spostandosi tra ripari adiacenti con la pressione della barra spaziatrice, mentre con la pressione costante dello stesso tasto è possibile girare l’angolo della copertura stessa.In situazioni in cui è necessario capire il pattugliamento delle guardie, il sistema di copertura oltre a rivelarsi estremamente semplice è anche funzionale, senza incappare mai nei soliti bug tecnici che possono portare il protagonista a non coprirsi perfettamente o a non captare il comando impartito.Il gioco prevede anche una doppia strada per la fase stealth: infatti, sarà possibile stordire i nemici oppure metterli KO definitivamente. Nel primo caso, usando un fucile tranquillante, una balestra o una pistola stordente il nemico perderà i sensi, e sarà importante nascondere il corpo poiché altrimenti gli altri nemici potrebbero svegliarlo. Gli sviluppatori apprezzano maggiormente questa tecnica, regalando qualche punto esperienza in più. L’altra strada prevede il semplice abbattimento nel nemico senza farsi vedere, e anche in questo caso è importante nascondere il corpo poiché altrimenti scatterà l’allarme. Il sistema stealth viene ulteriormente potenziato tramite l’introduzione di un doppio controllo scivolando alle spalle del nemico: una volta dietro il malcapitato potremo decidere di metterlo KO oppure di “addormentarlo” con le cattive.In questo caso, Adam spenderà una cella energia (indicata con l’icona classica della batteria per cellulari), di cui solo l’ultima sarà ricaricata automaticamente, così da obbligare il videogiocatore a dosare bene gli scontri corpo a corpo.Esplorare le grandi aree che man mano si incontreranno sarà molto importante, e anche in questo caso gli sviluppatori hanno garantito una buona dose di alternative. Vi saranno numerosi condotti di ventilazione nei quali infilarsi, come scale, condotti fognari o piccoli stratagemmi ambientali come abbattere un muro fragile o violare una porta. Può anche essere necessario dover creare una scala di fortuna mettendo su cassonetti e barili per salire su una piattaforma altrimenti irraggiungibile. Esplorare le aree di gioco consentirà all’utente di entrare in uffici che possono nascondere informazioni importanti, oppure accedere a sale di comando in cui sarà possibile interagire con i computer per mettere, ad esempio, fuori uso le telecamere o rivoltare le torrette contro i nemici a patto di possederne l’abilità.Per violare un sistema di sicurezza, gli sviluppatori hanno utilizzato lo stesso sistema visto online con il sito virale messo in circolazione qualche mese prima del rilascio del gioco: attraverso 5 livelli di difficoltà, dovremo raggiungere il nucleo di sicurezza per hackerarlo passando dalla cattura di registri e software spyware o spam che rallenteranno il tracciamento di realtà esterne all’interno del sistema, così da non farci scoprire. Questo sistema di hacking differisce dagli altri poiché gli schemi dei nuclei e dei registri varieranno continuamente, andando a creare un “enigma” dinamico piuttosto che costituire il classico compitino da svolgere per violare un terminale.Spesso e volentieri però, non ci sarà bisogno di questa procedura, poiché grazie ad un’accurata esplorazione dell’ambiente o dialoghi vincenti, sarà possibile ricavare User e Pass di computer o codici di accesso per sbloccare una porta, memorizzati magari in un palmare. Questi forniranno anche altre informazioni sulla trama o su eventuali indizi per raggiungere un’area bonus, come un’armeria o una stazione medica.Dal punto di vista dell’interfaccia, così come da quello dell’inventario, gli sviluppatori ci mettono a disposizione tutto il necessario: l’hub retinale di cui dispone Adam controlla la posizione dei nemici tramite un piccolo radar nell’angolo in basso a sinistra, mentre negli altri vedremo la quantità di munizioni a disposizione e l’eventuale collegamento remoto tramite l’Infolink di chi ci sta contattando.Come detto, le bocche da fuoco sono tante per garantire a chiunque l’approccio preferito, ma il videogiocatore potrà contare anche su elementi di ristoro quali barrette energetiche, bevande e antidolorifici, oppure chicche belliche quali granate EMP, shock ed armi più pesanti come il lanciarazzi.

Il PotenziatoHuman Revolution non farebbe parte della serie Deus Ex se non si parlasse di nanopotenziamenti. Infatti, il sistema di crescita è affidato agli “innesti” biotecnologici della Limb che consentono ad Adam di potenziare una specifica parte del proprio corpo. I potenziamenti vanno dal poter raffinare l’intelletto o la scienza, il sistema di hacking e le abilità stealth, a quelle più classiche come l’aumento della forza o dell’armatura cutanea. Vi sono anche alcune novità, come la possibilità di marcare i nemici per osservarne meglio i movimenti, l’invisibilità temporanea o scariche elettriche Typhoon, di cui non sveliamo niente poiché legate alla trama principale. L’acquisto di un innesto sarà possibile solo se Adam avrà a disposizione almeno un Kit Praxis: i Kit Praxis possono essere acquistati presso un centro Limb oppure guadagnati con l’esperienza. Alcuni si troveranno in aree nascoste del gioco. Sbloccare un’abilità principale dal costo di due Kit Praxis consentirà ad Adam di potenziare quel ramo di abilità su più fronti.Abbandonate però l’idea di costruire il super-potenziato di turno, poiché gli sviluppatori hanno dosato per bene i punti esperienza, costringendo il videogiocatore a scegliere accuratamente e in base al suo stile di gioco, l’abilità da potenziare. È presente anche un minimo di upgrade per le armi, che avranno particolari moduli di potenziamento su cui contare.

Non commettere l’errore di considerarlo FPSCome è possibile intuire, Eidos Montreal ha tenuto tantissimo ad accontentare i fan, senza snaturare la saga che ha dato il LA agli action-GDR odierni. Le strade da percorrere sono numerose, così come gli approcci messi a disposizione. Per entrare in un edificio o raggiungere un determinato obiettivo spesso è possibile avere vita facile tramite un dialogo condotto perfettamente, utilizzando capacità di eloquenza, ma in caso contrario una o più strade alternative consentiranno al videogiocatore di ottenere la stessa soluzione. Gli approcci contro i nemici e l’esplorazione degli avversari sono molteplici, così da accontentare ogni sfumatura videoludica dell’utente, che non sarà mai costretto ad agire attraverso un percorso che non gli va a genio. Il sistema di crescita è in linea con la produzione, preferendo stavolta abilità passive a quelle attivabili manualmente.Non solo giocabilità, poiché Eidos Montreal ha fatto centro soprattutto a livello di atmosfera: seppur Adam Jensen deluda a livello di carisma rispetto a J.C. Denton, così come David Sarif e gli altri coprotagonisti non siano all’altezza della prima avventura, l’aria cyberpunk e di ribellione è palpabile fin dai primi istanti. Il gioco prosegue molto lentamente per chi non ha fretta di concludere, cercando piuttosto di completare le quest secondarie ed esplorare tutto l’ambiente di gioco senza perdersi una virgola: in questo caso c’è davvero tanta carne al fuoco, e consigliamo sul serio di sostare almeno una decina di ore all’interno di una città, così da “spulciarla” fino al midollo.

Fittizie Dx11, level design di livelloChiariamo subito: in un titolo come questo, texture ed effetti particellari hanno davvero valenza bassissima, però è chiaro che ci aspettavamo qualcosa di più soprattutto con la versione PC. Il gioco è pronto per le ultime DirectX, tanto da attivare automaticamente le DX 11 per i sistemi 64 bit. Sfortunatamente, impostando tutti i parametri al massimo di aliasing e dettagli, non ci si trova di fronte il capolavoro che qualcuno si aspettava. Deus Ex Human Revolution sfrutta il motore grafico di Tomb Raider Legend, chiaramente proprietario ed opportunamente potenziato. Sfortunatamente la scelta non risulta delle più felici: nonostante ci siano le attenuanti degli spazi aperti, dei caricamenti pressochè nulli se non per l’ingresso in alcuni edifici e di alcuni elementi a schermo dotati di fisica, le texture risultano globalmente poco curate. Nei primi giorni, sia i tester che gli utenti finali che hanno acquistato il titolo al dayone hanno accusato da subito problemi con schede video ATI e/o sistemi AMD, ma gli sviluppatori sono corsi ai ripari mettendo a disposizione su Steam una prima patch ufficiale che, oltre a risolvere i bug tecnici e le incompatibilità di sistema, arriva fino a dimezzare i tempi di caricamento. Vi invitiamo dunque a collegarvi col vostro account Steam e scaricare l’hotfix di Deus Ex: Human Revolution se ancora non l’avete fatto. Il motore grafico comunque è decisamente leggero, e a dettagli altri in Full HD non presenta rallentamenti di alcun tipo con sistemi dotati di processore Intel i5 e scheda video di fascia medio-alta.Il level design è a dir poco magistrale: sfruttando appieno l’atmosfera che porta con sé la saga, il risultato finale è un universo terrestre davvero originale, che regala dettagli a schermo tra i più fantasiosi. Ogni area è opportunamente arredata da casse, dettagli ambientali o oggetti che donano vita all’ambiente. Anche le persone per strada nella città non fungono da manichini ma spesso sono impegnate a parlare tra loro, al cellulare, giocare con il proprio palmare o scambiare due chiacchiere con Adam circa gli ultimi avvenimenti che hanno scosso il panorama sociale. Peccato per le cut-scene realizzate in Computer Grafica, che appaiono sfocate, in bassa risoluzione e dalla scenografia poco convincente ed appassionante. Le strutture sono realizzate con cura ed è possibile visitare numerosi appartamenti senza alcun caricamento.Sottolineiamo che non abbiamo notato alcun bug tecnico, calo di framerate o tearing, ma in alcune circostanze abbiamo avuto problemi di compenetrazione poligonale tra i personaggi oppure difficoltà a spostare un corpo che si incastrava nel pavimento proprio a causa di questo problema. Fortunatamente, tali situazioni sono presentate in numero ridotto e quasi trascurabile.Una seconda nota negativa risulta l’illuminazione, assolutamente statica (a differenza di Deus Ex Invisible War). Ottima anche la duttilità dei comandi, ben pensata per gli utenti PC. Oltre a disporre di dieci scorciatoie per l’inventario, tramite cui è possibile scegliere velocemente quale arma impugnare o che oggetto utilizzare, risulta molto più gestibile il sistema di hacking e dell’inventario, oltre che la doppia funzionalità di alcune opzioi (ad esempio il tasto azione o la copertura) che in situazioni combinate non davano il meglio pad alla mano. Deus Ex Human Revolution versione prevede comunque il pieno supporto al pad.Dal punto di vista sonoro, siamo entusiasti di poter giocare un’avventura di questo tipo completamente in italiano, come già lo erano i primi due capitoli della saga. Aldilà di sincronizzazione col labiale parecchio imprecisa e una realizzazione delle animazioni facciali non particolarmente convincente, il titolo riesce a trasportare per la qualità di recitazione fusa con una soundtrack tipica del genere, grazie a un mix di brani “noir-elettronico” che scandisce ogni situazione in cui Adam è costretto a destreggiarsi.

HARDWARE

Requisiti minimi:

* SO: Windows XP, Windows Vista o Windows 7 con DirectX 9.0c* CPU: 2 GHz dual core* RAM: 1 GB RAM (Windows XP) / 2 GB (Windows Vista e Windows 7)* SCHEDA VIDEO: NVIDIA GeForce 8000 series o ATI Radeon HD 2000 series* HARD DISK: 8.5 GB

Requisiti raccomandati:

* SO: Windows 7* CPU: AMD Phenom II X4 o Intel Core 2 Quad* RAM: 2 GB* SCHEDA VIDEO: AMD Radeon HD 5850

– Infinita libertà d’approccio alle missioni

– Sistema di crescita ponderato e curato

– Atmosfera immutata

– Scorciatoie da tastiera spesso fondamentali

– Storyline non all’altezza dei precedenti due

– Dx11 praticamente non sfruttate

– Pochi dettagli per i modelli poligonali

9.0

Siamo arrivati alla conclusione dell’analisi sponda PC di un seguito importante, di uno storico titolo uscito in sordina poco più di 10 anni fa e che è diventato il precursore dei capolavori action-GDR che attualmente ci appassionano di più.

Deus Ex Human Revolution ed Eidos Montreal non tradiscono i fan: il titolo è in perfetta simbiosi con i primi due capitoli, e la sceneggiatura è all’altezza. Attraverso un buon protagonista e un contesto politico-sociale ben delineato e di tutto rispetto, il titolo riesce a rievocare l’atmosfera cyberpunk e di repressione che ha reso famosa la serie, anche grazie a storie parallele ed eventi vincenti.

Giocabilità profondissima e che lascia spazio a diverse interpretazioni circa l’approccio all’area di gioco completano il quadro dei ragazzi di Eidos: comunque si scelga tra l’atteggiamento stealth o action, il gioco riesce a supportare egregiamente il videogiocatore tramite vari espedienti, e anche chi ha intenzione di spulciare per bene ogni location avrà il suo bel da fare. Un’ottima implementazione dell’approccio sociale e il sistema di upgrade mirato, fanno di Adam Jensen un personaggio praticamente unico di tutto il panorama videoludico. Nonostante ci aspettassimo qualcosa di più per la versione PC dal punto di vista tecnico, le location non deludono in quanto a level design e dettagli ambientali, ma una maggior cura nelle cinematics, nell’illuminazione artificiale e un mirato sfruttamento delle DirectX 11 avrebbe di gran lunga aumentato la qualità generale del titolo sotto l’aspetto puramente estetico.

Conclude il quadro assolutamente positivo il comparto audio, dotato di un ottimo doppiaggio italiano e di una corposa quanto azzeccata soundtrack. Indubbiamente un titolo consigliato a tutti, a patto che non lo giochiate fucile in mano per tutta l’avventura: non stareste giocando Deus Ex, ma un ennesimo FPS riciclato dal mercato.

Voto Recensione di Deus Ex: Human Revolution - Recensione


9