Recensione

Desperados 2: Cooper's Revenge

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a cura di Fabfab

All’incirca cinque anni fa usciva nei negozi Desperados, un emulo del celebre Commandos, che poteva contare su un’ambientazione piuttosto originale e sempre affascinante, il vecchio West! La risposta da parte di pubblico e critica fu buona, al punto che un seguito sembrava inevitabile, invece non è più uscito nulla fino ad oggi, quando finalmente Desperados 2 vede la luce. E’ un momento magico per il West nei videogiochi, recentemente si sono visti un discreto numero di titoli ambientati nel polveroso mondo di indiani e cowboys (“Red Dead Revolver”, “Gun” e “Dead Man’s Hand”) ed ora anche il titolo Atari si aggiunge alla lista, proponendoci un approccio più strategico all’azione.

La vendetta di CooperIl primo Desperados era un titolo che si collocava in una sottocategoria degli strategici, potendo vantare inediti elementi di azione ed infiltrazione. Il gameplay, mutuato direttamente da Commandos, era molto semplice: alla guida di un gruppo di cinque personaggi dalle differenti abilità, occorreva infiltrarsi in tutta una serie di strutture fortemente sorvegliate per portare a compimento un determinato incarico. La visuale era isometrica dall’alto ed offriva un buon colpo d’occhio, per aiutare il giocatore ad avere sempre sotto controllo una buona porzione dell’area di gioco.Non molto è cambiato in questi ultimi cinque anni: Desperados 2 è sempre uno strategico con elementi action/stealth in cui si richiede al giocatore di guidare il proprio gruppo di personaggi all’interno di ambienti presidiati per portare a compimento determinati compiti, che possono spaziare dalla cattura di un ricercato al salvataggio di ostaggi. Varia anche l’approccio alle missioni, dato che se quando ci si infiltra in un covo di banditi è possibile tralasciare qualsiasi scrupolo morale, lo stesso non vale – ad esempio – in un paese abitato da civili oppure in un forte delle giacche azzurre: in questi casi i possibili ostacoli vanno superati senza fare loro del male (non troppo, almeno).Ai cinque protagonisti del primo episodio ne è stato aggiunto un sesto, a rinfoltirne le fila. Ritroviamo dunque Cooper, leader carismatico e pistolero eccellente, che non disdegna però pugni o coltelli quando serve; Kate, rossa e sexy, che sa come far girare la testa ad un uomo e distoglierlo dai suoi doveri; Doc, abile come cecchino o avvelenatore; Sam, ragazzo di colore amante degli esplosivi; Sanchez, il “gorilla” del gruppo, che predilige armi pesanti ma è abile anche nel piazzare trappole; ed infine Hawkeye, l’immancabile indiano abilissimo a muoversi sui terreni più impervi e ad eliminare le sentinelle senza fare il minimo rumore.I 24 livelli di gioco offrono un discreto numero di ambienti diversi, tutti mutuati direttamente dall’immaginario Western e sono legati tra loro da una trama ben sceneggiata ed appassionante che tratta del sempre scottante tema della vendetta.

Nel centro dell’azione Da quanto detto finora potrebbe apparire che non ci siano differenze rispetto al passato, ma per fortuna non è così. Una prima novità – inevitabile – è stato il passaggio dal 2D al 3D: il gioco beneficia dunque di un nuovo motore interamente tridimensionale che permette di ruotare e zoomare liberamente gli ambienti di gioco, in modo da avere sempre il pieno controllo della situazione.Una seconda, interessante, novità è rappresentata dalla possibilità di prendere parte in prima persona all’azione, impersonando uno dei protagonisti ed agendo direttamente sul campo. Si tratta di un’aggiunta interessante, che aumenta il grado di coinvolgimento e permette di occuparsi di persona delle situazioni più complicate. Ma presenta anche degli svantaggi: una volta sul campo non è più possibile tenere d’occhio il quadro globale ed inoltre i nostri compagni vengono lasciati alla mercé della loro scarsa I.A., che potrebbe portarli a male interpretare gli ordini pre-impostati senza qualcuno che li controlli “dall’alto”.Proprio l’intelligenza artificiale è il problema principale del gioco: affligge i nostri compagni quando non li controlliamo direttamente, ma inficia soprattutto l’efficacia degli avversari, che spesso sono troppo inclini a farsi sorprendere e mettere fuori gioco. Quest’assunto non è però sempre valido, perché a volte, senza apparente logica, capita invece di trovarsi di fronte a situazioni in cui questi appaiono eccessivamente reattivi. Insomma, questo spinge a non rilassarsi mai perché la missione potrebbe fallire in qualsiasi momento per una banale distrazione, ma allo stesso tempo rende le cose un pochino frustranti perché talvolta si viene colti in fallo senza colpa apparente da parte nostra.

TecnicaCome detto il gioco dispone di un buon motore 3D che permette di ruotare la visuale senza problemi e di zoomare per allargare o restringere l’inquadratura. I personaggi, siano essi protagonisti o comparse, appaiono molto ben dettagliati, sia nell’aspetto che nei movimenti.L’interfaccia di gioco è molto semplice ed intuitiva e permette di accedere alle varie opzioni sia cliccandoci sopra che ricorrendo a shortcuts sulla tastiera. Di negativo ci sono solo da segnalare la lunghezza dei caricamenti, a volte davvero esasperanti!Prevedibilmente l’audio ci propone una colonna sonora in stile Ennio Morricone che comunque aiuta a calarci nell’atmosfera da vecchio West proposta dal gioco. Un punto negativo, invece, per la localizzazione: il gioco è interamente in italiano – e questo è bene – ma al solito la scelta delle voci ed il tenore del doppiaggio nostrano è troppo sopra le righe e caricaturale e rovina non poco la resa generale. Chissà se accadrà mai che i doppiaggi dei videogiochi vengano effettuati con la medesima cura di quelli di film e telefilm…La longevità, infine, è molto elevata. Sempre che vi piaccia il genere – che richiede tempo, pazienza e molti tentativi a vuoto prima di riuscire – le 24 missioni vi porteranno via molte ore, regalandovi in cambio altrettante soddisfazioni.

HARDWARE

Requisiti di sistema:
– Windows 2000/XP– CPU 2 Ghz– 512 Mb di RAM– Scheda video con 128 Mb e supporto DirectX9 e T&L

– Bella trama

– La serie diventa 3D

– L’I.A.

– Caricamenti molto lenti

7.3

Il primo Desperados era davvero un gran bel gioco e Desperados 2: Cooper’s Revenge non tradisce le aspettative di tanti utenti che lo hanno pazientemente atteso per ben 5 anni. Va detto che a parte il passaggio alla terza dimensione e l’introduzione della possibilità di prendere direttamente il controllo dei personaggi, per il resto non ci sono moltissime differenze rispetto al prequel, ma considerando che la formula risultava già quasi perfetta non c’è da lamentarsene troppo.

Voto Recensione di Desperados 2: Cooper's Revenge - Recensione


7.3