Recensione

Demon Chaos

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a cura di Fabfab

Il XVI secolo ha rappresentato un’era particolarmente tormentata per il Giappone, un periodo di caos e feroci guerre civili, ma riveste un’importanza fondamentale per la storia del paese asiatico perché fu anche l’inizio del lungo regno degli Shogun.Deve essere per questo che moltissimi giochi provenienti dal Sol Levante sono ambientati sempre in quel periodo e figure carismatiche come il condottiero Oda Nobunaga sono ormai diventate estremamente familiari anche al pubblico dei videogiocatori occidentali.Non stupitevi, dunque, se l’ennesimo action ad ambientazione storica ci porterà nel Giappone del 1500, dove ci troveremo ancora una volta ad avere a che fare con il buon Nobunaga e tutta la folla di eroi che vissero in quell’epoca.

Demon Chaos rappresenta l’ennesimo titolo nato dal filone iniziato dalla serie Dynasty Warriors di Koei, ma bisogna riconoscere che il titolo Genki, una volta tanto, introduce elementi nuovi ed interessanti, che valgono a caratterizzarlo rispetto all’originale.L’ambientazione è storico-fantastica: i sanguinosi conflitti che flagellano il XVI secolo hanno avuto la spiacevole conseguenza di risvegliare orde di demoni che bramano la distruzione della razza umana. Una divinità conferisce alla sacerdotessa Aoi la missione di sconfiggere la minaccia avvalendosi di un combattente divino, il taciturno ma potentissimo Inugami. Da quel momento in poi, ogni volta che i demoni appaiono sul campo di battaglia, Aoi ed Inugami accorrono in aiuto degli umani per aiutarli a sventare la minaccia.La trama si dipana senza soluzione di continuità, portando i protagonisti ad incontrare alcuni dei condottieri di quel periodo e a partecipare ad alcune delle più famose battaglie. In genere tra una missione e l’altra intercorre un più o meno lungo lasso di tempo, durante il quale non è dato sapere cosa facciano Aoi ed Inugami. Diciamo che chi è appassionato, o comunque conosce un minimo di storia giapponese, riuscirà a seguire lo svolgersi “storico” delle vicende, mentre a tutti gli altri Demon Chaos apparirà come un susseguirsi di scontri quasi del tutto slegati tra di loro.

Quanto alla giocabilità, come detto Demon Chaos è un “action di massa” sul genere di Dynasty Warriors. In soldoni questo significa che ogni livello è ambientato su di un campo di battaglia, con soldati alleati a spalleggiarci e orde di demoni nemici che ci assalgono da ogni dove.A differenza del titolo Koei, al giocatore spetta il compito di impersonare il solo Inugami, un guerriero soprannaturale dal volto di cane bianco (chi ha detto Inuyasha?). Inugami è virtualmente inarrestabile, le orde di demoni che lo assalgono hanno ben poche possibilità di creargli dei problemi ed anche i boss in genere vengono eliminati piuttosto facilmente.Inugami dispone di un paio di attacchi normali ed uno speciale, che consuma l’energia contenuta in un’apposita barra ma coinvolge un numero maggiore di avversari. Inoltre può entrare in modalità Spirit e sterminare centinaia di nemici alla volta, ma per un periodo di tempo limitato dalla barra energetica: una volta esaurita la carica, occorrerà ripristinarla abbattendo altri nemici oppure recuperando oggetti di recupero. Pochi attacchi, dunque, ma sufficienti per spazzare vie anche le orde di demoni più insistenti.Dunque Demon Chaos è un gioco troppo facile? No, perché l’attività di sterminio è sempre accessoria ad altri obiettivi ben più importanti. Inugami deve sempre preoccuparsi di preservare la vita di Aoi e degli altri condottieri alleati presenti sul campo di battaglia, nonché dei loro uomini. Questo perché i poteri del protagonista hanno dei limiti, anche se non molto logici. Ad esempio non può sfondare porte, oppure distruggere i cristalli che generano i demoni: per riuscire deve fare in modo che le truppe umane giungano sul posto e ci pensino loro e l’unico modo è quello di scortarle aprendo loro la strada. Al giocatore è concesso un limitato controllo sui soldati alleati, potendo comandare loro di stazionare sul posto in attesa che il protagonista sconfigga i demoni che ostruiscono il passaggio, oppure di seguirlo verso l’obiettivo indicato. Paradossalmente le centinaia di soldati umani che ci affiancano servono ben poco in battaglia, dove Inugami basta e avanza, ma sono indispensabili per svolgere i compiti accessori. Per questo, tra i poteri a disposizione, è possibile evocare delle colonne sacre con varie funzioni di supporto per le truppe: esistono colonne curative, colonne offensive (che aumentano la potenza d’attacco contro i demoni), colonne demolitrici (aiutano i soldati a demolire più in fretta una porta, ad esempio).Combattendo Inugami non guadagna esperienza né sale di livello: l’unica variante alle sue capacità è rappresentata dalle armi che recupera nei vari livelli, le quali possono fornire maggiore potenza d’attacco o velocità al protagonista. Ce ne sono un centinaio da recuperare.I vari obiettivi da raggiungere nel corso dello scontro ci vengono puntualmente indicati da Aoi ed in genere vanno conseguiti nel minor tempo possibile, per non complicare troppo la situazione.In definitiva è in quanto detto sopra che Demon Chaos si distingue dai titoli Koei, una variante interessante, ma che sostanzialmente potrà interessare solo i veri appassionati del genere, perché per tutti gli altri diventerà ben presto troppo ripetitivo, dato che si finisce per fare sempre le stesse cose, dall’inizio alla fine.

Un aspetto su cui Genki ha puntato molto nella realizzazione di questo gioco è l’impressionante numero di nemici su schermo, che eclissa quello dei titoli della concorrenza. Tra truppe alleate e nemici, si parla di decine di migliaia di figure in movimento, gestiti senza intoppi dal motore di gioco, e bastano pochi colpi di spada per vedere l’indicatore di avversari abbattuti salire vertiginosamente. Davvero impressionante, non c’è che dire, ma purtroppo questa ricerca di spettacolarità ha comportato conseguenze non certo trascurabili.Le ambientazioni sono abbastanza vaste, pur se delimitate da invalicabili muri invisibili, ma sono anche estremamente spoglie, con pochissimi elementi, quasi nulla di interattivo (si parla giusto di qualche vaso da rompere ed oggetti da recuperare) ed una linea dell’orizzonte inesistente. Alleati ed avversari sono composti da pochi poligoni, animati rozzamente e, soprattutto, tutti uguali tra loro: non si notano mai più di un paio di varianti tra le truppe in campo ed il pessimo design dei demoni (tutti con forme insettoidi) non è che aiuti molto il coinvolgimento. Lo stesso protagonista, pur se leggermente più curato degli altri, non fa comunque una gran figura, apparendo legnoso e senza personalità.Le textures usate sono di bassa qualità, cosicché durante le battaglie tutto finisce per impastarsi in un brodo di pixel e colori nei quali risulterebbe quasi impossibile distinguere nemici ed alleati. Fortuna che è presente una mini-mappa che indica sempre con pallini di diverso colore la posizione delle truppe in campo! A questi problemi si aggiunge una pessima conversione Pal, con mancata ottimizzazione per il mercato europeo. Così si gioca con le classiche, orribili bande nere sotto e sopra ed i personaggi tutti schiacciati, il che peggiora ulteriormente l’impatto visivo del prodotto. Inoltre, ad eccezione delle scene realizzate in stile cartone animato, appaiono davvero risibili le sequenze di intermezzo in cg, di una bruttezza tale da ricordare i primi giochi per PS2. Un po’ meglio la situazione sotto il profilo audio: il parlato è rimasto in giapponese, perfetto vista l’ambientazione, il tutto adeguatamente tradotto con sottotitoli italiani.La longevità, infine: dato per scontato che chiunque decida di acquistare un titolo simile si aspetti a priori una inevitabile ripetitività del gameplay, bisogna comunque constatare come il giocatore possa scegliere unicamente tra la modalità Storia e le Sfide, in cui abbattere il maggior numero di demoni nel minor tempo possibile. Un po’ poco, anche considerando l’inesistente IA di nemici ed alleati…

– Qualche interessante novità

– Migliaia di nemici su schermo

– Localizzato in italiano

– Pessima conversione Pal

– Impatto visivo scarso

– Gameplay confusionario

5.5

Demon Chaos rappresenta un’interessante variante ai titoli sul genere “Dynasty Warriors”, ma è comunque inferiore alle produzioni Koei e quindi consigliato unicamente agli appassionati del genere. Si apprezza qualche interessante novità del gameplay, ma purtroppo l’enorme mole di personaggi a schermo si paga con un impatti visivo rozzo e pasticciato, il tutto aggravato dalla pessima conversione in formato Pal. Davvero un peccato, potenzialmente il titolo Genki poteva essere ben più interessante…

Voto Recensione di Demon Chaos - Recensione


5.5