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Recensione

Deathtrap

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Avatar di FireZdragon

a cura di FireZdragon

Pubblicato il 04/02/2015 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7

L’Europa dell’est sta vedendo crescere con sempre maggior frequenza realtà davvero interessanti. CD Projekt Red ormai è divenuto uno studio di sviluppo rinomato e riconosciuto a livello internazionale ma, ovviamente, non è l’unica realtà che negli ultimi anni ha dimostrato di saperci fare con i videogiochi. Dal 2013 infatti anche i ragazzi di Neocore Games, con sede nella bellissima Budapest, hanno immesso sul mercato due eccellenti capitoli di Van Helsing, hack ‘n’ slash dalle tinte steampunk. Il buon successo di vendite ha quindi spinto Neocore a continuare con la sperimentazione, partorendo nell’ultimo anno un prodotto particolare, che abbiamo testato davvero con molto interesse.

La morte si fa trappolaDeathtrap, venduto su Steam a circa 20 euro, è un tower defense unico, capace di miscelare elementi da gioco di ruolo, come la personalizzazione del proprio alter ego virtuale, con meccaniche hack ‘n’ slash, aggiungendo infine alla formula una buona dose di tattica e pianificazione delle proprie mosse.Il giocatore si troverà così a dover scegliere inizialmente una tra le tre classi a disposizione, piuttosto basilari a dire il vero. Avremo il consueto tank corazzato in grado di resistere a una gran quantità di colpi, uno stregone dedito alle magie elementali e un cacciatore dotato di abilità velenifere. La scelta modifica in maniera sostanziale il gameplay e il modo di affrontare i tredici livelli messi a disposizione. Un numero che sembrerebbe essere risicato, se non fosse che ogni livello si ripropone in quattro tier differenti, modificando la composizione delle squadre di assalto nemiche, la posizione delle nostre barriere difensive da costruire su postazioni predefinite e, ovviamente, la resistenza dei vari esseri che usciranno dai portali per raggiungere il nostro nucleo.I livelli possono durare dai cinque ai dieci minuti l’uno, ma mettete in conto di dover ripetere più volte alcuni stage del medesimo tier se il vostro obiettivo è quello di arrivare a conquistare tutte le stelle e i relativi potenziamenti che il gioco mette sul piatto.Deathtrap ha un triplice sistema di livellamento per il vostro personaggio: il primo, e quello più classico, è relativo al vostro eroe che potrà guadagnare esperienza e progredire attraverso ben cento livelli, accumulando punti da suddividere nelle numerose skill a disposizione. Ci sono potenziamenti passivi e abilità attive da imparare e ogni eroe ha ovviamente le sue specializzazioni, per una adattabilità complessiva davvero eccellente. Molteplici sono le spec realizzabili e la libertà data al giocatore è tale che difficilmente si troveranno due build assolutamente identiche quando ci si getterà nelle partite online, che vedremo in seguito.Il secondo stadio si riferisce invece alle trappole stesse, le quali acquisiscono potenziamenti e abilità mano a mano che il nostro eroe progredisce con i livelli, sbloccandone anche di completamente nuove proprio sul finire dell’avventura. Alcune trappole sono semplicemente donate al giocatore dopo che questo avrà superato un numero prestabilito di livelli mentre altre, per l’appunto quelle avanzate, richiederanno il completamento di alcuni compiti per essere sbloccate. Il sistema funziona egregiamente e ci si sente spinti a raggiungere il prima possibile questi obiettivi, proprio per vedere quale tipo di macchinario strambo gli sviluppatori si sono inventati e aumentare il ventaglio di tattiche a disposizione.

A tutto vaporeRiprendendo l’ambientazione mezza steampunk vista in Van Helsing, troviamo un design ricercato e quantomeno diverso dal solito, con trappole a vapore, sputafuoco rotanti o anche pilastri capaci di scagliare magma e fulmini a nostro piacimento. Non mancano poi trabocchetti indirizzati verso le evocazioni, così da poter schierare al vostro fianco sul campo di battaglia non morti e lupi mannari, pronti a rallentare le continue ondate nemiche. Alla fine di ogni stage inoltre vi verrà donata una preziosa cassa del tesoro, contenente al suo interno un loot casuale che potrà ovviamente essere utilizzato per modificare le statistiche base del vostro eroe. Da questo punto di vista Deathtrap si distingue da tutti i prodotti similari, come Orcs Must Die o Dungeon Defenders tanto per citarne un paio, donando un sistema di crafting semplice ma efficace, oltre a uno shop dove vendere e comprare equipaggiamento, amuleti e rune di vario tipo.Elemento della produzione che invece non ci ha convinto completamente è la necessità di ricominciare l’intera campagna dall’inizio ogni qual volta decideremo di cambiare personaggio. Vista la già intrinseca ripetitività dei livelli avremmo preferito poter selezionare liberamente eroe in qualsiasi momento piuttosto che avere tre personaggi divisi in comparti stagni. La ripetitività, comunque, è sempre all’erta e il rischio di annoiarsi dopo il primo tier è piuttosto elevato. Fortunatamente entra in gioco la componente multiplayer, varia e ben strutturata anche se forse ancora carente al momento nei contenuti.

In quattro per respingere l’ordaFino a quattro giocatori, di qualsiasi classe, potranno cooperare per superare le diverse sfide che adatteranno la difficoltà al numero dei partecipanti. La raccolta delle essenze, valuta necessaria per acquistare nuove trappole, verrà divisa automaticamente tra tutti gli eroi presenti così che ogni giocatore possa gestire un lato della mappa o, eventualmente, potenziare le trappole dei propri compagni. È interessante in questo senso vedere ampliarsi sensibilmente la varietà di tattiche disponibili, potendo creare con un gruppo affiatato build complementari le une alle altre, con grandi punti di forza ma anche pericolose debolezze, compensate per l’appunto dalle scelte dei propri compagni.Deathtrap insomma trova proprio nella cooperativa uno dei suoi punti di forza maggiori, un peccato quindi che per poter giocare le varie mappe sarà necessario averle precedentemente sbloccate o, ancora una volta, ci si troverà a dover eseguire tutta la progressione livello per livello per mettere in pari gli altri giocatori.Neocore non si è tuttavia limitata alla sola co-op, ma ha inserito anche una modalità competitiva con tanto di classifiche e ladder dove le regole del gioco vengono stravolte. Qui un giocatore dovrà difendere come al solito, mentre il suo avversario si troverà a poter controllare un essere spettrale capace di prendere controllo delle varie orde bestiali e di potenziarle. Peccato per la sola mappa messa a disposizione, peraltro fortemente sbilanciata per il ruolo dell’attaccante a meno che il difensore non abbia raggiunto livelli altissimi, rendendo la difesa un vero gioco da ragazzi. Era d’obbligo in questo caso prevedere un livello standard sia per attacco che per la difesa, così da evitare i forti sbilanciamenti che abbiamo riscontrato.La visuale isometrica di Deathtrap fa il suo dovere e design e assets dei nemici sono presi a piene mani dalle creature mitologiche viste in Van Helsing, con le ovvie mutazioni del caso e l’aggiunta di qualche essere inedito. Preparatevi ad affrontare enormi ghoul, arpie, gargoyle e non morti di varia natura, per una buona varietà complessiva di classi. La colonna sonora invece non convince, con un solo brano ripetuto in maniera ciclica che purtroppo acuisce quel senso di deja vù che ci accompagna già dopo le prime partite.

– Longevità alle stelle grazie all’editor

– Ottima componente cooperativa

– Sistema di crescita e personalizzazione del pg eccellente per essere un tower defense

– Il Pvp è solo un riempitivo

– Non fa nulla per mitigare la ripetitività delle cose da fare

– Tre classi piuttosto basilari

7.0

Se Deathtrap nella sue singole componenti non fa davvero nulla per distinguersi da quanto i generi di riferimento abbiano già proposto negli ultimi anni, ma è la somma delle sue parti a farne un gioco particolare e divertente. Peccato per la poca cura riposta nel PvP, con una sola mappa disponibile, e per una certa ripetitività, purtroppo insita nella tipologia di gioco. Futuri aggiornamenti e contenuti tuttavia non mancheranno e il supporto della community, visto l’enorme editor messo a disposizione, svolgerà un ruolo importantissimo per il successo e la diffusione del prodotto. Se avete altri amici per affrontare dal principio la campagna potrebbe essere il tower defense che stavate cercando. In solitario, purtroppo, perde gran parte del suo appeal, pur rimanendo un titolo valido.

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