Recensione

Deathrow

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a cura di Pacman

Varca la soglia della realtà affrontando i tuoi avversari in scontri all’ultimo sangue in decine di arene del ventitreesimo secolo…ma ricorda: “In Deathrow solo il più astuto e forte sopravvive!”

Ideato inizialmente per PC nel lontano 1999 con il nome “Blitz – Disc Arena” dalla SouthEnd Interactive, società di sviluppo fondata alla fine del 1998 da un gruppo di cinque amici: Anders Jeppsson, Daniel Jeppsson, Peter Ekstrand, Magnus Bergholtz e Lenny Olsson, nel 2001, con il supporto del produttore UbiSoft, il progetto è stato dirottato dal PC all’Xbox.Deathrow (come avrete sicuramente capito un gioco di parole con Death+Throw) è un titolo di combattimento sportivo a squadre e si basa essenzialmente sul lancio di un disco mortale verso il nostro avversario. Nel gioco infatti, due squadre, all’interno di un’arena, si contendono un disco metallico con l’obbiettivo di centrare la “buca” della squadra avversaria.

La tramaLa trama, che serve essenzialmente per impostare la giusta atmosfera per il gioco ed i suoi ambienti, si svolge più o meno così: 2197, Los Angeles – Blitz, uno sport molto violento ed illegale fa la sua comparsa. Viene usato dalle varie gang della zona per reclutare nuovi membri. 2218 – La Prime Network si impadronisce di questo sport. Ne detta le regole e crea la BDA: Blitz Disc Association. Vengono disputati dei match con grossi premi in denaro. Lo spettacolo diventa popolare attraverso tutto il sistema solare.2219 – Si tiene la prima gara ufficiale di Blitz. Dopo un processo selettivo a dir poco sanguinario, rimangono in gara 14 team in tutto. Questi sono stati scelti per la loro abilità in combattimento ma soprattutto per la loro brutalità. Le mutazioni cibernetiche, chimiche o genetiche effettuate sui partecipanti raggiungono livelli di violenza mai visti prima alla TV. Il credo del nuovo gioco è solo uno, insindacabile: “Lo spettacolo deve continuare!”

Il lancio del discoIn DeathRow ci sono 14 squadre tra cui poter scegliere. Ogni squadra è caratterizzata da una propria storia, da abilità speciali e da un design specifico. Ciascuno dei 140 giocatori del campionato ha un’unica serie di statistiche (circa 15) che ne regolano comportamento / potenza / velocità / precisione / debolezza. DeathRow include 32 arene differenti, che vanno da vasti stadi all’aperto sino ad altri molto piccoli, o ancora, a stadi completamente aperti e piani ad altri dotati di rampe, jump-pads ed altre geometrie in 3D, che si rivelano davvero utili durante la partita.

In ogni arena sisfidano due team formati da quattro giocatori che lottano tra di loro per avere il possesso del disco rotante. Il team che alla fine avrà più punti, dopo quattro round, sarà quello vincente. Oppure vincerà quello che riuscirà a sopravvivere. Infatti, riuscendo ad eliminare fisicamente il team avversario si vincerà per KO. E’ possibile inoltre guadagnare del denaro ad esempio vincendo i vari match oppure infliggendo ferite agli avversari. Questi soldi possono essere spesi per comprare altri giocatori, per allenarli o per la loro convalescenza. Quando si allenano i vari atleti, statistiche come forza, velocità, stamina, abilità nel lancio possono variare; allo stesso tempo i giocatori possono imparare nuove tecniche o stili di combattimento che li aiuteranno a sopravvivere nell’arena. Inoltre, i vari team hanno diversi setup di movimento, combinazioni e prese. Possono talvolta differire tra di loro nel tipo di “fuga” e di “corsa” usati.

Tutto comunque ruota sulla vincita dei match, e per fare questo si usa ogni mezzo possibile. Una volta dentro l’arena non si potrà più tornare indietro. Si deve lottare per la propria sopravvivenza. Nella modalità default “no rules” si possono dare pugni, calci, afferrare e colpire l’ avversario sino all’abbattimento completo. Tuttavia se si fa parte di un team più debole questa non è considerata una buona tattica. In questo caso colpi veloci e bene assestati possono invece rivelarsi più efficaci. Esiste inoltre una modalità meno violenta con la regola extra che non si possono colpire gli avversari che già si trovano a terra. Se non si osserva questa regola si viene puniti con dei “lock down”: i nostri piedi vengono ancorati a terra per un certo tempo rendendoci vulnerabili ai nostri avversari.

Le telecamereDethrow viene giocato con una visuae first-person di tipo “trailing”. Più o meno si ha lo stesso tipo di controllo dei giocatori che si ha, ad esempio in Halo, ma con la telecamera è piazzata ad un metro circa dalla testa del giocatore. In questo modo si riesce ad avere un controllo completo su di esso ed allo stesso tempo si riescono ad ottenere più facilmente dei combattimenti di tipo ravvicinato.A seconda che si giochi in modalità “pass-play” accesa o spenta, il controllo passa facilmente da un giocatore all’altro mentre si cambia inquadratura con la telecamera, al momento del lancio del disco al giocatore ricevente. Questa funzione è molto efficace e rende il gameplay ed il controllo molto più veloce. Si può anche passare direttamente ad un altro giocatore solamente rivolgendosi verso di lui e premendo il bottone nero. Se si preferisce, comunque, si può disattivare questa funzione ed effettuare altre “charges” con i bots (utenti inattivi). Si può inoltre cambiare la strategia generale del gioco in 5 fasi che vanno dalla difesa quasi estrema all’attacco senza tregua. Inoltre la AI riesce ad analizzare continuamente la situazione corrente e, in definitiva, a capire le intenzioni del giocatore. Riesce dunque ad adattarsi in modo individuale ad ogni specifica situazione, rendendo quasi unico ogni match.

Quando si gioca in modalità “top-down” (più o meno come nell’hockey)la telecamera segue il giocatore e non il disco (come farebbe invece nell’hockey). Questo permette di concentrarci maggiormente su quelle che sono le reali intenzioni del giocatore, piuttosto che forzarlo per tutto il tempo a prendere il disco come si farebbe in un gioco di calcio o di hockey, appunto. Qui invece si ha tutta la libertà di provocare il portiere nemico, di correre a prendere uno dei tanti pick- up (aiuti) a disposizione nell’arena, ingaggiare una lotta con un avversario ferito o ancora piazzarsi in posizione per effettuare un buon passaggio. Lo stesso avviene, più o meno, quando si gioca in modalità 3D. La funzione più interessante che si ha quando si gioca in top-down 3D, è comunque un “radar” costituito da cerchi rossi o blu, che indicano dove e quanto siano lontani gli altri giocatori. Questo permette di effettuare dei passaggi più efficaci e di prendere delle migliori decisioni strategiche.

Un’IA molto singolareL’IA di Dethrow non include nessuna delle caratteristiche standard che si usano nella maggior parte degli sports-game. Qui ciascun giocatore dotato di AI può “pensare liberamente” e si comporta in modo diverso a seconda delle proprie statistiche. Un giocatore molto aggressivo, ad esempio, incorrerà in molti combattimenti, mentre uno con un buon team-play potrà effettuare più passaggi. I personaggi gestiti dal cpu avranno degli obbiettivi minori, come affrettarsi a prendere una posizione migliore, difendersi da un giocatore che li sta attaccando e che è in possesso del disco, proteggere la porta, salvaguardare le prospettive di lancio, ecc. ecc. Inoltre avranno anche degli obbiettivi di maggiore rilevanza, che tuttavia dipendono dalla situazione del punteggio, dal punto in cui ci si trova nel gioco e, anche, dalla strategia difensiva adottata. Un’altra parte interessante della cosiddetta “mente AI” è il sistema delle “emozioni” di ciascun giocatore. Infatti si può affidare ai bots la possibilità di scegliere quali tra tutti i giocatori “piacciono” o “odiano”. Logicamente i giocatori odieranno i “goal scorer” (i cannonieri) degli avversari e soprattutto i giocatori che colpiscono loro o le loro porte. Può anche capitare che si accendano delle colluttazioni tra membri dello stesso team se ad esempio questi si colpiscono accidentalmente. Il gioco include anche un sistema di bilanciamento in background (solo nei livelli di difficoltà più alti) che permette ai team “computer only” di recuperare un po’ di terreno se si trovano troppo indietro con il punteggio. Tuttavia non esiste nessuna agevolazione per i team “umani”. Quindi se non ce la fai significa che stai giocando su un livello troppo alto per le tue possibilità!

Grafica&AudioDal punto di vista grafico Deathrow è davvero ottimo! I personaggi sono incredibilmente dettagliati e modellati: per ciascun di essi sono state utilizzate più di 55 ossa per dare vita ai movimenti e fino a 7000 poligoni per conferire loro delle forme realistiche. Le animazioni facciali sono talmente dettagliate che i personaggi sono in grado di sbattere le palpebre e parlare, oltre ad esprimere sentimenti come il dolore, la rabbia, la felicità e altri stati d’animo.Il motore grafico ci permette di assaporare a pieno le funzioni dell’ Xbox. Per la realizzazione del gioco sono state adoperate tonnellate di pixel e di vertex-shader per tutto ciò che va dall’animazione dei personaggi al calcolo dei diversi tipi di per-pixel-bump-mapping (che permettono di aggiungere straordinari effetti di profondità e realismo); o ancora lo “specular highlight” (per chi non lo sa, la tecnica di renderizzazione applicata alle immagini riflesse da materiali lucidi, quali il metallo ecc. ecc.). Tutto ciò permette di raggiungere il frame-rate ideale e una qualità visiva straordinaria.Anche il settore audio è di grande livello. Tutto, dalle musiche coinvolgenti, al rumore delle ossa che si rompono, alle grida del pubblico, è molto realistico e ben realizzato.

– Innovativo e divertente

– Realizzazione tecnica accurata

– Sonoro da urlo

– Dopo ore e ore di gioco leggermente ripetitivo

– Abbastanza difficile

8.5

Pochi giochi riescono a coinvolgere il giocatore come Deathrow! Il gioco riesce a combinare in un mix assolutamente perfetto la giocabilità dalla velocità supersonica dei giochi d’azione in terza persona al gioco collaborativo di squadra e alla rudezza del rugby, offrendo un’esperienza di sport di combattimento unica.

Da acquistare!

Voto Recensione di Deathrow - Recensione


8.5