Anteprima

Deadpool

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a cura di Mugo

Londra – Gran momento per i supereroi. Ultimamente sembra che al cinema i pantaloni attillati vadano per la maggiore, tra uomini pipistrello, arrampicamuri, allegre combriccole a difesa del mondo e alieni dallo sguardo infuocato. Anche nel mondo dei videogiochi si rispecchia questo andamento a base di super poteri, siamo volati (con l’ausilio di mezzi meccanici, niente super poteri per noi!) dunque a Londra per dare un’occhiata ad un eroe atipico, uno che, nonostante non sia famosissimo nel nostro paese, è riuscito a conquistarci con il suo umorismo irriverente e scanzonato: Deadpool

Fracassare la quarta parete 
La più grande particolarità di Deadpool è la sua consapevolezza di essere un fumetto, una situazione che gli permette di sfruttare tutta una serie di gag mirate direttamente al lettore, rompendo la parete che separa la finzione dal fruitore. La stessa cosa succede anche nella produzione High Moon Studios, di più, gli sviluppatori ci hanno raccontato che l’eroe in tutina rossa è addirittura coinvolto nelle decisioni di game design, un pretesto narrativo che permette di inserire nel titolo trovate fuori dagli schemi e tanto, tanto umorismo.Deadpool, infatti, non fa che girarsi verso la telecamera per rivolgersi direttamente al giocatore, ed è una continua fonte di battute dirette ai personaggi che incontra, fatte così, tanto per il gusto di farle. Non riesce a stare zitto, mai, neanche durante i combattimenti che sono una pioggia di insulti e sfottò, ed il suo movente principale pare essere la ricerca di donne il più procaci possibile. La sua spalla seriosa, Cable, per convincerlo a muoversi verso la fine del livello gli propone donnine formose, promesse che sembrano decisamente in grado di smuovere Deadpool più del proverbiale carro di buoi. 
Abbiamo riso molto, dunque, durante la presentazione organizzata da Activision, tanto che questo umorismo ci sembra in grado di rendere gradito l’eroe Marvel anche ai (molti) che non lo conoscono, l’aspetto che invece necessita di ulteriori valutazioni è sicuramente il gameplay, ma parliamone cercando di non anticipare le conclusioni. 
Tra il dire e il fare 
Il nostro incontro con Deadpool è stato esclusivamente platonico, niente prova con mano, un vero peccato se pensiamo che la tipologia ludica che ci viene proposta è una di quelle che non può prescindere da un’analisi pratica. Si tratta infatti di un action per la maggior parte del tempo molto classico, con livelli formati da stanze e corridoi stracolmi di nemici da abbattere con sequenze di combo il più lunghe possibili.Le armi in dotazione dello sboccato supereroe sono diverse e tutte in coppia, offrendo un’ampia scelta che spazia dalle armi bianche (katane, martelloni, pugnali) a quelle da fuoco (mitragliatrici, fucili a pompa, pistole e plasmagun), il tutto senza dimenticare granate e mine di prossimità. La sequenza degli strumenti di morte e distruzione potrà essere decisa dal giocatore in corso d’opera grazie alla facilità con la quale si passa da uno all’altro, permettendo sequenze di colpi particolarmente lunghe ed elaborate e la conseguente incetta di dp points, monete che permetteranno di potenziare le armi ed il moltiplicatore del punteggio. 
Tutto questo è certo molto promettente, ma soltanto una prova in prima persona saprà dirci se nei fatti si tratterà di un sistema di combattimento tanto diversificato come sembrerebbe da una prima occhiata. 
Me myself and I 
Abbiamo già parlato dell’umorismo tutto matto di Deadpool, ma la forza del personaggio non si limita alle battute o alla passione per il gentil sesso, il nostro eroe può vantare anche una capacità di auto guarigione ed una forza superiore al normale, un mix di abilità che gli permette di affrontare gli scontri con ancora più strafottenza vista la sostanziale impossibilità di morire. Certo, non si pensi di giocare con un god-mode sempre attivo, visto che sarà lo stesso protagonista a fermare il livello dopo avere ricevuto troppe mazzate, per poterlo ricominciare in tutta calma. Da segnalare che con l’aumentare dei danni subiti la tutina attillata del protagonista si strapperà e sporcherà in più punti, dando al colpo d’occhio l’idea del livello di salute del buon Deadpool. 
Altra caratteristica, in parte vincente ed in parte un punto debole, è quella di essere dotato di più personalità: di tanto in tanto non mancheremo di assistere a veri e propri stravolgimenti dei livelli dettati dalle allucinazioni del protagonista che preferirà immaginarsi in uno strip club piuttosto che circondato dai nemici, con le esilaranti conseguenze del caso. Altre deviazioi dal gameplay classico saranno dettate dalla partecipazione di Deadpool nell’ideazione del mondo di gioco, sappiamo che si tratta di un appassionato di videogiochi, non mancheranno dunque le citazioni ad opere storiche del nostro settore (abbiamo visto una fase di platforming bidimensionale a metà tra un vecchio Metroid e Castlevania), un artificio che, nonostante sia ormai sdoganato da altre produzioni recenti, ha sempre la capacità di rendere piacevolmente varia l’azione. 
Anche gli obiettivi che compaiono a schermo risentono del fatto di trovarsi, sostanzialmente, in una creazione dello stralunato eroe in rosso, “Be awesome” o “Prison showers, you know what to do” sono solo alcuni degli esempi che hanno contribuito a creare la sensazione di una produzione il cui scopo principale sembra sia far ridere il giocatore. Per quanto visto, infatti, le gag proposte sono variegate ed azzeccate e sembrano capaci di farsi apprezzare anche dal pubblico meno avvezzo alla lingua d’oltremanica grazie alla presenza di sottotitoli tradotti. Niente localizzazione del parlato però, una scelta che ci sentiamo di valutare come positiva visto che una traduzione avrebbe portato con se l’inevitabile perdita di diversi giochi di parole molto difficilmente traducibili in italiano. 
Il fumetto come punto di riferimento 
Bisogna essere appassionati di fumetti per conoscere Deadpool, non si tratta di un supereroe particolarmente noto in Europa e certo il suo richiamo non può essere pari a quello di altri uomini in calzamaglia più blasonati. Questo però non vuol dire che gli sviluppatori di High Moon Studios si siano concessi particolari licenze nella creazione del titolo, anzi, è stata garantita la fedeltà al fumetto (e non al film in lavorazione, attenzione) sia nella sceneggiatura che nello stile grafico adottato. La tecnica del cel-shading ci è sembrata una scelta azzeccata vista la sua vicinanza al mondo dei fumetti, ma ci sentiamo di segnalare una non felicissima serie di scelte cromatiche che rischiano di rendere monotoni i livelli, ed una generale necessità di una maggiore pulizia, sia sul fronte delle animazioni che su quello degli elementi ambientali. Molto apprezzato invece il livello di violenza cartonata a base di smembramenti ed esagerati fiotti di sangue a colorare gli spazi, così come ci è piaciuto l’inserimento di vere e proprie tavole disegnate a fungere da scene d’intermezzo o di presentazione dei personaggi.

– Molto divertente

– Potenzialmente un action ben strutturato

– Fedele allo spirito del fumetto

Il nostro incontro con Deadpool ha suscitato sentimenti contrastanti: da un lato abbiamo apprezzato molto l’umorismo della produzione High Moon Studios, ma dall’altro non possiamo sbilanciarci più di tanto per quanto riguarda la bontà del gameplay, visto che non abbiamo avuto la possibilità di provarlo in prima persona. Se, pad alla mano, la struttura ludica si rivelerà tanto solida quanto è divertente il protagonista, allora avremo un action capace di conquistare anche chi non dovesse conoscere l’eroe in rosso, ma per scoprirlo non ci resta che rimandare l’appuntamento ad un successivo incontro col titolo.