Recensione

Deadly Skies III

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a cura di Fabfab

La serie di Deadly Skies, meglio nota come Air Force Delta Strike, debutta ufficialmente su Dreamcast e solo in seguito approda su GBA, PS2 e XBox; la serie si propone da sempre come una concorrente diretta dei vari “Ace Combat” anche se, finora il prodotto Namco si è sempre rivelato superiore. Sarà giunto il momento del sorpasso?

Pianeta terra chiama squadra Delta…La trama che fa da base alle varie missioni aeree è ambientata in un imprecisato futuro, in cui le colonie spaziali, riunite sotto l’egida dell’OCC (Orbital Citizen’s Community), si sono ribellate alla cara vecchia Terra e l’hanno invasa: vista la superiorità tecnologica dell’OCC, la situazione volge subito al peggio per i terrestri, la cui unica speranza di salvezza va ricercata nell’EDAF (Earth Defence Alliance Force), che riunisce le forze militari superstiti.Approfittando di una situazione di stallo nella guerra, l’EDAF decide di scatenare la propria controffensiva arruolando quante più forze possibile, compresi riservisti e mercenari: è a questo punto che entra in scena il vostro alter-ego, tale Ken Thomas, pilota abilissimo e in cerca di vendetta per la morte della sua ragazza. Il ragazzo viene assegnato al famigerato Delta Squadron, capitanato dalla splendida Ruth Valentine e noto per essere composto da teste calde ed indisciplinati.La storia si dipana tra una missione e l’altra attraverso dialoghi tra le sagome, disegnate in stile anime, dei vari protagonisti: non aspettatevi quindi filmati spettacolari o intermezzi in cg, ma il risultato finale è comunque apprezzabile. Peccato solo che la pessima localizzazione in italiano (per la quale ho 2 ipotesi: o hanno usato un traduttore automatico, oppure chi se n’è occupato aveva imparato la nostra lingua con uno dei corsi DeAgostini…) renda spesso involontariamente comici dialoghi e situazioni in realtà molto drammatiche. Nonostante questo grosso difetto, la trama si fa comunque apprezzare per la cura con cui è stata elaborata, per l’attenta caratterizzazione dei vari personaggi ed il coinvolgimento che è in grado di garantire.

Sfrecciare nel cielo bluIl fulcro del gioco consiste, ovviamente, nelle missioni aeree in cui, alla guida di un caccia di vostra scelta (con visuale in prima persona o da dietro il velivolo) potrete sfrecciare liberi nel cielo, intenti ad abbattere gli aerei avversari o a bombardare obiettivi a terra.Dopo le prime missioni in cui prendere confidenza con i controlli nei panni del buon Ken Thomas, in seguito avremo la possibilità, prima di ogni decollo, di decidere quale pilota impersonare tra tutti quelli a disposizione: la scelta non è puramente estetica, perchè ogni pilota ha aerei (con relativi armamentario e manovrabilità) ed abilità differenti, diversità che si ripercuote anche sul sistema di controllo.A questo proposito, il giocatore può scegliere tra ben tre sistemi di controllo differenti, da quello prettamente arcade, in cui dovremo preoccuparci solo di virare e sparare (possibilmente evitando di precipitare), a quelli più complessi in grado di fornire un’esperienza più impegnativa ed appagante: l’approccio del titolo agli aerei rimane, comunque, assolutamente non simulativo, quindi a parte qualche rischio di stallo e susseguente caduta, il controllo dell’aereo non richiede azioni troppo complesse.Su schermo avremo, naturalmente, tutti gli strumenti e le indicazioni che ci servono: tra gli altri segnalo l’altimetro, il radar, la bussola, il numero di munizioni e i vari indicatori che ci permettono di agganciare i bersagli nemici.Da segnalare, in negativo, una certa lentezza nel movimento dei vari mezzi, che appare decisamente irrealistica visto che si dovrebbero pilotare jet che sfrecciano nel cielo.Le missioni, ambientate nei cieli terrestri ma anche nello spazio, cercano, per quanto possibile di variare gli obiettivi proposti: così una volta dovremo abbattere tutti i velivoli nemici, un’altra bombardare delle installazioni, un’altra ancora proteggere un trasporto e così via. Va anche detto che durante le missioni i vostri compagni ed avversari continueranno a comunicare con voi e tra loro, e in qualche modo questi scambi di battute servono per meglio comprendere le personalità di ognuno di essi: peccato che i dialoghi siano interamente in inglese e che, durante i combattimenti, non è che ci sia sempre il tempo di leggere i sottotitoli.Al termine di ogni missione, inoltre, potremo goderci il (confusionario) replay di tutta l’azione ed eventualmente salvarlo su memory card.Quando non saremo impegnati in combattimenti aerei, il nostro punto di riferimento sarà la base presso cui alloggiamo, interamente esplorabile (anche se tramite le solite schermate statiche). Le aree visitabili sono:– la Sala Operativa, in cui verremo informati sull’andamento della guerra;– il Negozio, in cui acquistare nuovi gingilli per potenziare il nostro veicolo o, perchè no, vendere il nostro aereo per acquistarne uno nuovo e più performante;– gli Alloggi, in cui consultare le statistiche dei nostri piloti;– la Sala Briefing, in cui verremo istruiti su ogni nuova missione assegnataci;– l’Hangar, dove potremo riparare o modificare il nostro velivolo;– la Sala Riunioni, in cui è possibile incontrare e chiacchierare con altri membri della base;– la Pista di Decollo, dove parlare con i membri della nostra squadriglia e partire per le varie missioni.

Briefing tecnicoQuello grafico non è esattamente l’aspetto meglio riuscito del gioco: la parte a terra si avvale, come detto, di schermate statiche su cui vanno e vengono le sagome dei personaggi. Il character design dei personaggi è davvero accattivante, il protagonista e i suoi compagni sono carismatici e non è difficile prendersi a cuore le loro vicende: tecnicamente parlando, tuttavia, non siamo di fronte a nulla che non si potesse fare già dieci anni fa.Nelle fasi in volo, naturalmente, si passa dal 2D al 3D, ma il risultato finale è comunque abbastanza scarno: i modelli degli aerei sono discretamente realizzati (si parla di circa 130 modelli, da quelli ad elica della Seconda Guerra Mondiale ai jet più moderni), ma poco dettagliati, così come parecchio scarni appaiono gli scenari, generalmente vuoti e assolutamente immobili a parte i velivoli in combattimento. La stessa povertà si riscontra nelle textures e negli effetti speciali, le esplosioni in particolare, che non restituiscono assolutamente quel senso di esaltazione che abbattere un aereo avversario dopo un estenuante duello dovrebbe trasmettere: se non altro la fluidità generale rimane piuttosto buona, senza rallentamenti degni di nota.Puramente funzionali gli effetti sonori mentre una vera e propria soundtrack praticamente non esiste visto che la maggior parte del tempo ascolterete comunicazioni via radio; il doppiaggio è interamente in inglese, con voci fin troppo caricaturali vista la serietà delle vicende narrate, mentre i sottotitoli italiani soffrono del problema già riportato.La longevità, infine, è discreta: le missioni sono numerose e piuttosto impegnative, specialmente per il fatto di essere tutte, inesorabilmente, a tempo, con quel dannato conto alla rovescia che non lascia spazio per divagazioni o incertezze…

– Il Character Design stile anime giapponese

– Missioni abbastanza varie e divertenti

– Buon numero di velivoli a disposizione

– Tecnicamente troppo scarno

– Localizzazione italiana piena di errori

7.0

Deadly Skies III è il classico titolo di medio cabotaggio, in grado di divertire ed impegnare gli appassionati del genere senza, tuttavia, riuscire a stupire o ad elevarsi dalla media; il titolo Konami, in particolare, risente di una realizzazione tecnica abbastanza spartana, nonostante la validità di alcune ottime trovate come la caratterizzazione in stile anime dei personaggi.

D’altronde l’ultimo Ace Combat è uscito da parecchio, mentre per il prossimo capitolo c’è ancora da aspettare diversi mesi: da questa prospettiva DS3 rappresenta senz’altro un’ottima maniera di ingannare costruttivamente il tempo in attesa del quinto capitolo della serie di Namco.

Voto Recensione di Deadly Skies III - Recensione


7