Anteprima

Dead Space 2

Avatar

a cura di andymonza

Uno sguardo agli speciali sui titoli più attesi del 2011 pubblicati negli ultimi giorni è più che sufficiente per rendersi conto di come, alle porte della fase conclusiva di questa generazione di console, gli sviluppatori non siano intenzionati a rischiare, proponendo perlopiù seguiti di brand ormai più che famosi ed affermati. Tra questi, Dead Space 2 rappresenta in un certo senso un’eccezione: per quanto si tratti infatti di un seguito, l’action survival horror di Visceral Games non ha conosciuto un successo immediato a causa di politiche di lancio discutibili e di un errato inquadramento del target di pubblico. Fortunatamente, dove ha fallito il marketing è arrivato il passaparola, che ha permesso al titolo di conoscere, anche se con ritardo, il meritato successo di pubblico. Ben conscia degli errori commessi al lancio del capostipite, Electronic Arts è ora visibilmente intenzionata a valorizzare il marchio ed ha lavorato in concertazione con gli sviluppatori per fare di questo sequel un grande successo. Le carte in tavola ci sono tutte: a circa due settimane dalla pubblicazione della nostra recensione vi proponiamo un breve hands on, naturalmente libero da qualsivoglia spoiler, al fine di inquadrare meglio quali siano i capisaldi della nuova spaventosa avventura di Isaac Clarke.

Il mio nome è Isaac ClarkePrima di passare alla disamina delle novità portate da questo seguito, è bene sottolineare come il legame con il precedente capitolo sia molto forte. Per quanto chiunque possa iniziare Dead Space 2 e giocarvi pur senza conoscere i dettagli dell’antefatto (anche grazie alla presenza di un pratico video introduttivo che riassume gli avvenimenti precedenti), i continui riferimenti al Marchio ed alla chiesa di Unitology rendono più che opportuno un eventuale recupero del primo capitolo, soprattutto se si considera il prezzo ridotto a cui oggi è possibile reperirlo e la sua assoluta attualità anche a due anni di distanza dal lancio.Per chi si fosse perso le molte anteprime pubblicate a partire dalle fiere estive del 2010, questo sequel recupera dal capostipite buona parte delle meccaniche di gameplay e dell’atmosfera, e naturalmente il protagonista, l’ingegnere Isaac Clarke. In seguito ai terribili eventi avvenuti sulla astronave mineraria Ishimura, quest’ultimo si trova afflitto da una grave forma di stress post traumatico, aggravata da stati allucinatori sempre più frequenti. Sorvolando sui primi minuti di gioco, ben presto vi ritroverete ai comandi di Isaac con la consueta visuale ravvicinata in terza persona, subito dietro la spalla destra. Per quanto il gameplay risulti invariato nella sostanza, presentando l’ormai familiare mix di esplorazione lineare, massiccio utilizzo di script e spaventosi incontri con i Necromorfi, i ragazzi di Visceral Games si sono prodigati per rendere l’esperienza ancora più vicina al materiale cinematografico cui il brand palesemente si ispira. Questo scopo è stato perseguito grazie ad una serie di accorgimenti, non tutti immediatamente percepibili: il primo e più evidente è sicuramente la rinnovata recitazione del protagonista, finalmente dotato di una voce ed in grado di rispondere a tono alle immancabili comunicazioni radio e fugaci incontri che costelleranno l’incubo ad occhi aperti. Per quanto si tratti di una differenza sottile rispetto al passato, dotare Isaac di un carattere e di una voce ne fa un personaggio a tutto tondo, in grado di fare da collante lungo la sequela di obbiettivi da completare e di prendere decisioni, eliminando quella fastidiosa sensazione di essere un burattino nelle mani di altri che caratterizzava narrativamente la precedente iterazione.La natura più spiccatamente cinematografica di questo sequel è inoltre percepibile grazie ad un utilizzo ancora più massiccio di script lungo il percorso tracciato dai livelli: gli sviluppatori si mostrano sempre più competenti nel confezionare “trappole” per il giocatore, atte a creare attimi di puro terrore, e nell’utilizzare con cognizione l’ambiente circostante, peraltro caratterizzato da spazi ben più ampi di quelli offerti dalla Ishimura, per mettere in scena sequenze davvero spettacolari, le quali coinvolgono interessanti espedienti: che ci si trovi inseguiti da un’astronave da guerra o involontari protagonisti del deragliamento di un treno, l’adrenalina scorrerà abbondante e l’azione riempirà gli occhi.

The SprawlVera protagonista del rinnovamento del gameplay offerto da Dead Space 2 è The Sprawl, la colonia spaziale che farà da teatro alle nuove disavventure di Isaac. Grazie a spazi molto più generosi e ad una maggiore varietà di ambientazioni, attraversare i livelli si rivelerà un’esperienza molto più diversificata e sorprendente che in passato; dopotutto, l’agglomerato urbano è stato costruito a misura d’uomo e tra le unità abitative trovano posto negozi, locali, ospedali e chiese di Unitology. In particolare queste ultime testimoniano la maturazione del design firmato Visceral Games, affascinando il giocatore con strutture complesse ed una simbologia evocativa. Per quanto i colpi al cuore e lo smembramento dei Necromorfi la facciano ancora da padrone, le ambientazioni e l’efficace contestualizzazione delle sequenze d’azione all’interno dei livelli sapientemente disegnati rende l’incedere molto più godibile e coeso. Passando alle novità più evidenti, si notano diversi nuovi ingressi tra le file dei Necromorfi, tra cui i Puker, in grado di vomitare letteralmente una sostanza corrosiva e collosa sul protagonista, ed i Pack, gruppi di mostruosità simili ad infanti che compensano la scarsa resistenza con l’attitudine ad attaccare in gruppo, mettendo a dura prova le riserve di munizioni. I mutanti si rivelano inoltre dotati di una rinnovata intelligenza artificiale, molto più consapevole dell’ambiente circostante: soprattutto quando attaccano in gruppo, le aberrazioni si rivelano abili nell’accerchiare il protagonista, costringendo spesso il giocatore a gestire gli scontri su più fronti. Sopravvivere alle molte minacce che infestano lo Sprawl sarà una missione non facile, ma la tuta mineraria di Isaac sarà in grado di riservare qualche asso nella manica: perlopiù invariati rispetto al predecessore tornano infatti poteri speciali, Stasi, in grado di rallentare per qualche secondo i movimenti dell’oggetto o del nemico mirato, Cinesi, in grado di sollevare e scagliare qualunque oggetto e la possibilità di muoversi anche in assenza di gravità. A ricevere aggiornamenti sono state soprattutto la Cinesi, che permette ora di utilizzare gli arti smembrati dei Necromorfi come armi da impalamento, ed il movimento a gravità zero, che concede finalmente un’esplorazione libera a 360 gradi.Novità anche per l’arsenale, che durante la nostra breve prova ha visto l’ingresso della Javelin Gun, in grado di sparare letali arpioni che inchioderanno letteralmente i Necromorfi al muro; nel caso un colpo non dovesse andare perfettamente a segno, potrete elettrificarlo con il fuoco secondario per ottenere un po’ di danno ad area.

– Sempre più cinematografico

– Ambientazione varia ed affascinante

Il nostro primo incontro diretto con Dead Space 2 ci lascia pieni di desiderio di potervi dire di più, obbiettivo che potremo coronare non prima di due settimane. Anche con il limitato materiale a disposizione, il ritorno all’opera di Isaac Clarke giunge accompagnato da un grande lavoro dietro le quinte da parte dei ragazzi di Visceral Games, i quali grazie ad una lunga serie di piccoli accorgimenti sono riusciti a conferire all’esperienza survival horror il carattere cinematografico che le mancava, quadrando il cerchio. Non resta che verificare se le promesse fatte durante le prime ore di gioco verranno mantenute lungo tutto l’arco narrativo, e naturalmente testare la componente multigiocatore, vera new entry di questo sequel. Rimanete con noi, il verdetto è vicino.