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Dead Rising 3: Operazione Aquila Abbattuta

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a cura di FireZdragon

Dead Rising 3 non è stato accolto con applausi scroscianti su queste pagine al suo debutto su Xbox One. Il motivo? È presto detto: i ragazzi di Capcom Vancouver, probabilmente a causa dell’inesperienza sulla nuova macchina, non erano riusciti ad ottimizzare il prodotto con la dovuta cura, proponendo al pubblico un videogioco sì divertente, ma anche piagato da un frame rate imbarazzante secondo solo a un comparto tecnico davvero con troppi problemi. Nei tre mesi successivi al rilascio, gli sviluppatori non hanno comunque abbandonato il progetto e, rimboccatisi le maniche, hanno tentato di sistemare tutti i difetti sopracitati, arrivando ad oggi, dopo tutta una serie di patch da oltre 20GB, ad avere finalmente un prodotto stabile, con texture definite e un framerate ancorato saldamente ai 30 FPS.Con gli occhi finalmente appagati ci siamo gettati speranzosi nel primo capitolo delle storie perdute di Los Perdidos, una serie di DLC che andranno a raccontare la vita di quattro personaggi differenti e tenteranno di approfondire alcuni particolari lasciati in sospeso dalla trama principale.

Armi in pugnoQuesto primo episodio si apre con l’arrivo a Los Perdidos di una squadra delle forze speciali capitanate dal comandante Adam Kane, un soldato determinato e tremendamente ligio al dovere, pronto a tutto pur di portare a termine i compiti assegnategli dal suo governo. L’obiettivo della missione tuttavia non è certo uno dei più semplici, visto che Adam ha sul suo ruolino di marcia la neutralizzazione di tutti gli ostili presenti a Los Perdidos e lo sterminio della cellula di ribelli capeggiata dalla Presidentessa degli Stati Uniti. Le cose quindi si mettono male sin dai primi istanti, e proprio mentre la squadra si prepara allo sbarco un razzo colpisce in pieno l’elicottero da trasporto, sparpagliando i nostri per le vie della città e lasciando Kane completamente isolato.La radio per fortuna è rimasta con noi e al nostro risveglio, dopo essere sopravvissuti all’incidente, una voce familiare inizia a ragguagliarci sulla situazione e a indicarci la via da seguire per completare i nostri compiti. La missione principale, come dicevamo, ci vede impegnati in una lunga esplorazione della città alla ricerca della presidentessa, con l’unico scopo di catturarla e attendere ulteriori istruzioni dai piani alti. La missione segreta inoltre non può essere compromessa e recuperare la scatola nera dell’elicottero diventa il secondo obiettivo principale. Giocata in modalità classica l’avventura lascerà al giocatore tutto il tempo necessario per gustarsi ogni singolo centimetro della città. Non ci saranno infatti timer da tenere d’occhio e per facilitarci ulteriormente le cose tutti i punti esperienza ottenuti con Nick Ramos, comprese le abilità e i progetti delle armi combo, verranno direttamente trasferiti sul nuovo protagonista. Nel nostro caso ci siamo trovati con un personaggio di livello 50, con tutti i punti caratteristica già assegnati, un fattore che ha limitato tantissimo il livello di sfida della missione, permettendoci di camminare come se nulla fosse all’interno delle sconfinate orde di zombie che ci attendevano. La quantità di non morti è molto simile agli ultimi due giorni della campagna principale e Capcom non ha perso occasione per infilare anche qualche zombie mutato, tanto per dare un pizzico di divertimento in più. Un peccato che non siano invece stati inseriti psicopatici, nuovi zombie o missioni secondarie di spessore, tutte caratteristiche estromesse di forza da questo DLC.Adam potrà infatti semplicemente tentare di ricongiungersi con i suoi commilitoni, scoprire se sono sopravvissuti e, nel malaugurato caso in cui questi si siano trasformati in zombie, raccogliere le medagliette tattiche per dargli i giusti onori. Oltre a questa tipologia, piuttosto insoddisfacente a dire il vero, arrivano anche altre missioni di esplorazione, durante le quali disattivare le telecamere della ZDC o infestare i rifugi di possibili terroristi, in quelle stesse locazioni nelle quali Ramos aveva soccorso e aiutato gli altri superstiti.Abbiamo impiegato circa due ore a completare il DLC, soddisfacendo ogni requisito secondario e recuperando tutte le piastrine, una longevità non esattamente entusiasmante se si pensa che l’esperienza non si discosterà di una virgola da quanto offerto dal gioco originale.

Vogliamo di piùAnche la trama , purtroppo, non riesce a lasciare il segno e ad eccezione di un piccolo guizzo introspettivo sul finale niente di significativo rimane al giocatore.Per dieci euro di spesa in fin dei conti ci troviamo quindi con due ore di gameplay aggiuntive, decisamente poco rigiocabili vista la facilità nel completare tutte le missioni secondarie, un veicolo nuovo di pacca, una sorta di mezzo blindato con torretta mitragliatrice ma nettamente meno potente di alcuni veicoli combo presenti nella versione liscia, e una manciata di nuove armi.Adam Kane sarà dotato inizialmente di due coltelli per affettare i mostri con spettacolari mosse corpo a corpo ma proseguendo con l’esplorazione entreremo in possesso di una sfiziosissima minigun, di un fucile a pompa a ripetizione e di un progettino per creare La Bestia, una nuova combo weapon che miscela la forza corpo a corpo della motosega con l’efficacia sulla distanza ravvicinata di un fucile.Dal punto di vista tecnico invece confermiamo i miglioramenti di frame rate e di texture e attendiamo ora con ansia il secondo capitolo delle storie perdute di Los Perdidos, nella speranza che questa volta riesca a intrattenerci in maniera più completa.

– Cinque armi nuove

– Un nuovo veicolo

– Una nuova arma combo

– Trama piatta

– Solo due ore di gioco extra

– quest secondarie banali e ripetitive

5.5

Due ore di gioco, cinque armi nuove, un nuovo veicolo e una nuova arma combo per dieci euro di spesa. Questo è il riassunto perfetto per valutare se questo primo DLC di Dead Rising 3 vale i vostri soldi. Dal nostro punto di vista ci saremmo aspettati una trama con maggiori risvolti personali sul personaggio di Adam, qualche colpo di scena interessante o quantomeno quest secondarie e principali in grado di coinvolgere il giocatore. Allo stato attuale ci troviamo invece per le mani un semplice more of the same, senza un vero motivo per essere rigiocato e con un apporto praticamente nullo all’esperienza di gioco offerta da Dead Rising 3. Un contenuto dedicato unicamente a chi vuole un’alternativa per continuare ad ammazzare zombie nell’attesa di raggiungere l’achievement delle centomila uccisioni.

Voto Recensione di Dead Rising 3: Operazione Aquila Abbattuta - Recensione


5.5