Recensione

Dead Rising 2 - Off the Record

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a cura di FireZdragon

Con il passaggio di Dead Rising nelle mani dello studio di Capcom Vancouver, la serie ha avuto il coraggio di rinnovarsi, cambiando completamente protagonista e introducendo una buona quantità di idee originali, prima su tutte la possibilità di combinare tra loro le diverse armi sparse per l’area urbanizzata di Fortune City. A poco più di un anno dall’uscita del secondo capitolo però, Jason Leigh ed i suoi ragazzi tornano sui propri passi, riproponendo al pubblico una versione riveduta e corretta di Dead Rising 2, arricchita da una nuova modalità e con il ritorno del padrone di casa, il cinico giornalista Frank West.

Cara e vecchia Fortune City, ci rivediamoIn seguito agli eventi di Willamette narrati con il primo Dead Rising, Frank West è passato dalla popolarità più sfrenata ad una bancarotta cronica, cosa che l’ha portato a darsi all’alcool ed ai bagordi pur di dimenticare la sua disastrosa situazione finanziaria. L’evento organizzato da TK a Fortune City sembra dunque l’occasione d’oro per poter racimolare un po’ di soldi e, nonostante il fisico chiaramente in sovrappeso e qualche capello in meno, il nostro ex giornalista d’assalto decide di partecipare al Terror is Reality. Esattamente come in Dead Rising 2 però, dopo lo spettacolo, la situazione precipita ed una falla nel sistema di sicurezza permette agli zombie di riversarsi in tutta la città, costringendo i pochi sopravvissuti a trovare riparo in un rifugio sotterraneo. Se questo incipit vi sembra già noto, sappiate che la storia narrata in Dead Rising 2 – Off The Record non riuscirà certo a stupirvi visto che segue fedelmente il plot di Dead Rising 2, con lievi variazioni sul tema. Se la vostra sete di ammazza-zombie vi ha portato a mettere le mani sul secondo capitolo della serie dunque, rivivere questa esperienza vi priverà quasi completamente dell’effetto sorpresa, dato che l’unica cosa che gli sviluppatori hanno deciso di modificare risultano le cut-scene, che ora hanno come elemento cardine il buon Frank al posto di Chuck Greene. Vedere dunque i CURE venire accusati della liberazione dei non morti e tutti gli eventi che ne conseguiranno, non farà altro che rafforzare quel senso di deja vu continuo che appare già dopo pochi minuti di gioco e che vi accompagnerà per tutta la durata di questa nuova iterazione. In termini di gameplay, le modifiche apportate sono legate unicamente al cambio di protagonista. Frank, come tutti ben saprete, non è un padre di famiglia e quindi Katey non sarà presente, evitando così l’annosa questione delle iniezioni di Zombrex e la relativa necessità di tornare al rifugio ogni ventiquattro ore per somministrare il siero al nostro pargolo. In compenso però sarà Frank ad averne bisogno, richiedendo al giocatore in ogni caso di procurarsi le dosi per tempo, ma lasciando la libertà di iniettarsele in qualsiasi posto ci si trovi. Il secondo più grosso cambiamento dipende dalla professione di Frank: l’invasione di zombie ed il relativo coinvolgimento dei CURE sembrano l’occasione perfetta per poter riscattare il suo nome, tornando a fare del sano giornalismo d’informazione. Riappare così la macchina fotografica, metodo rapido ed efficacissimo per guadagnare Punti Prestigio extra. L’inserimento di questa feature rende l’approccio alla campagna decisamente più semplice rispetto al passato visto che la quantità di punti esperienza extra che si riescono ad ottenere in questo modo permettono di salire di livello molto più celermente, abbassando di conseguenza la curva di difficoltà. L’aver introdotto questa caratteristica non ha fortunatamente limato la tanto osannata costruzione di armi, che torna intatta in questo nuovo capitolo.

Quindi cosa c’è di nuovo?La storia si dipana tra il classico salvataggio di ostaggi, la mattanza di zombie e psicopatici (a tal proposito ne troverete uno davvero particolare) e la ricerca della verità celata dietro gli avvenimenti di Fortune City. Nulla di nuovo sotto il sole dunque, eccezion fatta per l’Uranus Zone, un parco di divertimenti in tema alieno aperto per l’occasione. Insieme a questa area arriveranno nuove armi e conseguentemente nuove combinazioni decisamente stravaganti. Eccessive anche per lo stile di Dead Rising, la nuova maschera aliena in grado di sparare laser dagli occhi e la camera criogenica portatile fanno solo da antipasto per quella che si presenta come la zona più folle di tutta la città. Tra bancarelle cariche di minigiochi, giostre da usare come immense armi di distruzione di massa e nuovi ostaggi da salvare ci sarà una buona quantità di cose da fare che potrebbero, quantomeno in parte, giustificare il prezzo del biglietto. La parte del leone la fa in ogni caso la nuova modalità chiamata Sandbox, richiesta a gran voce nel corso degli ultimi anni dai fan e finalmente arrivata in pompa magna per cercare di regalare una mattanza senza limiti. Blue Castle Games ha messo così l’intera città di Fortune City alla mercé dei giocatori, rimuovendo completamente i limiti di tempo, il bisogno di assumere Zombrex e lasciando i superstiti al loro triste destino. Il gameplay di Dead Rising è sempre stato incentrato sulla necessità di trovare la giusta alchimia tra il tempo a disposizione per completare le quest principali ed i puri momenti di sfogo dove scatenare la propria indole violenta sulla marea affamata di zombie. In questo caso vi sarà però permesso di sperimentare tutte le combinazioni possibili, studiare a fondo la mappatura della città e accumulare con estrema calma una vagonata di soldi. I progressi che otterrete nella modalità Sandbox potranno essere infatti trasferiti nella campagna principale e viceversa, dando così veramente la possibilità di sfruttare questa feature al massimo. Quando viene data libertà assoluta la noia è sempre in agguato e per scongiurare un tale pericolo gli sviluppatori hanno inserito una gran varietà di missioni speciali, le quali vi richiederanno per esempio di uccidere un numero predefinito di zombie in breve tempo, raggranellare il maggior numero di PP, od ancora compiere gare di velocità attraverso percorsi prestabiliti. Nel caso in cui un secondo giocatore si unisse alla partita, si potranno poi intraprendere speciali missioni dedicate alla cooperativa con obiettivi più complessi e ricompense ovviamente maggiorate, attribuite in base alle vostre prestazioni.

Un anno dopo e quasi tutto come primaDal punto di vista tecnico Dead Rising – Off The Record cambia veramente pochissimo rispetto al suo predecessore. Grafica, fluidità ed animazioni sono rimaste invariate, con l’unica eccezione delle ombre sui volti dei personaggi durante le cut scene, ora più pulite e senza le numerose sbavature presenti in precedenza. Anche i caricamenti hanno ricevuto dei miglioramenti, riducendo la loro durata durante il passaggio da un quartiere all’altro di Fortune City. L’avvento dell’Uranus Zone, ha portato con sé nuovi modelli di zombie e nuovi vestiti inediti, ovviamente dalle tinte violacee, vero colore di riferimento per la nuova area. Capcom ormai ha fatto scuola con le versioni estese dei suoi giochi più importanti e Off the Record non fa certo eccezione, tutti i costumi speciali rilasciati precedentemente come DLC sono stati infatti inclusi e sparsi in ogni angolo della città. Il vestito da psicopatico, quello da vichingo, quello da ninja e quello da soldato faranno la loro comparsa una volta trovati nell’armadio del rifugio e saranno messi a disposizione in maniera illimitata ai giocatori che avranno la fortuna di trovarli. Per premiare la fedeltà dei propri fan, gli sviluppatori hanno inoltre aggiunto il costume alternativo di Chuck Greene, che verrà reso disponibile nel caso in cui si possegga un precedente salvataggio di Dead Rising 2, troppo poco a nostro modo di vedere per ricompensare tutti coloro che in realtà hanno comprato una versione castrata del prodotto oltre dodici mesi fa.

– E’ Dead Rising 2

– Nuove schede combo

– Prezzo ridotto

– La modalità Sandbox è un’interessante novità…

– E’ Dead Rising 2

– Poche migliorie tecniche

– Il coinvolgimento di Frank non convince appieno

– … ma rischia di annoiare in fretta

7.0

In puro stile Capcom, Dead Rising 2 – Off the Record non è nient’altro che un mero aggiornamento di quel Dead Rising 2 che ci aveva già convinto con le sue meccaniche oltre un anno fa. Il cambio di protagonista lascia piuttosto perplessi, perché se da una parte è vero che Frank ha dato vita alla saga, la seriosità di Chuck Greene e quella preoccupazione costante per la figlia ci avevano saputo convincere appieno nel precedente capitolo e rappresentavano un ottimo valore aggiunto alla trama. Dal nostro punto di vista la volontà di Blue Castle Games di dare una passata di spugna non è stata completamente vincente ed avremmo apprezzato enormemente invece il ritorno di Frank con una sua storia parallela piuttosto che riaverlo come mero sostituto. La modalità Sandbox risulta quindi solo un palliativo per quello che è in tutto e per tutto una versione alternativa di Dead Rising 2, consigliato dunque solo ai veri fan della serie o chi ancora non avesse avuto l’occasione di mettere mano sul secondo episodio.

Voto Recensione di Dead Rising 2 - Off the Record - Recensione


7