Anteprima

Dead Nation

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a cura di Antony

Cavalcando l’onda del successo del genere apocalittico, gli studi Housemarque , già creatori dell’ottimo Super Stardust HD, propongono Dead Nation, uno sparatutto in terza persona che tenta di amalgamare le surreali atmosfere del miglior Resident Evil d’annata con le classiche orde di infetti del più recente Left 4 Dead; esclusivo al servizio PSN, il titolo si è reso disponibile per una prova su strada, di seguito le nostre impressioni.

Infezione mondialeSin dalla schermata iniziale è possibile notare come la componente multiplayer sia il punto focale della produzione, difatti l’avventura potrà essere vissuta in cooperativa, sia sulla stessa console, ma soprattutto online, opzione fortemente richiesta da molti videogiocatori sin dalla presentazione alla GamesCom 2010.Dead Nation darà la possibilità di creare una partita privata ed invitare un contatto della nostra lista amici, oppure attendere l’arrivo di un secondo giocatore sconosciuto nella modalità aperta, andando poi a selezionare a piacimento una determinata missione e relativa difficoltà. Molto interessanti saranno le differenze strutturali che si andranno a creare nelle rispettive modalità; se l’avventura singolo giocatore è incentrata principalmente sulla sopravvivenza, la modalità cooperativa andrà a spazzare via ogni elemento survival, per mettere l’acceleratore alla componente sparatutto e arcade del titolo. Con questo proposito collide perfettamente l’idea degli sviluppatori di inserire una classifica a punti, sempre consultabile dal menù di gioco, per registrare tutti i record nei diversi livelli a disposizione. Molto simpatica l’idea di creare uno “Stato Globale dell’infezione”, dove verranno sommati tutti gli zombie uccisi nel gioco in ogni singola nazione del mondo, per poi decretare lo stato più combattivo.

Questione di punti di vistaAltra peculiarità di Dead Nation è il comparto grafico; partendo dalla visuale isometrica fissa, sino all’impressionante numero di zombie a schermo, non possiamo certo dire che il lato tecnico sia di secondaria importanza, anzi, non ci farà certo rimpiangere produzioni di calibro maggiore. La varietà dei nemici è notevole e si farà sin da subito sentire, sia dal lato estetico, sia da quello pratico: ogni infetto avrà le sue caratteristiche peculiari, come la corsa, il salto o l’abilità di farsi esplodere, il che imporrà l’utilizzo di diverse strategie, dando sempre un’occhiata alla barra della salute, dato che il minimo errore potrebbe farla esaurire drasticamente. Tutto ciò si dipana in ambientazioni cittadine, devastate dall’infezione e ormai sull’orlo del collasso, in cui ci aggireremo utilizzando lo stick analogico destro, mentre con quello sinistro avremo il comando a 360 gradi dell’arma, all’inizio una semplice doppietta, la quale potrà essere sostituita a piacimento con l’uso delle frecce superiori. Il sistema di combattimento sembra intuitivo e maneggevole, ma pad alla mano si avrà più di qualche grattacapo, soprattutto nelle fasi più concitate: per ottenere una maggiore precisione nello sparo ci si dovrà forzatamente fermare e utilizzare il solo stick destro per mirare, in più di un’occasione questo causerà la vostra prematura dipartita facendovi ripartire dal precedente checkpoint. I livelli di gioco sono quasi totalmente lineari, concedendosi saltuariamente qualche variazione sul tema, con strade secondarie e passaggi nascosti; tutto questo è d’altro canto mascherato dall’ottimo uso di luci ed ombre, che indicheranno la via da seguire fino alla successiva area sicura.

Alti e bassi apocalitticiNonostante le meccaniche di gameplay siano molto semplici, sin dall’inizio la storia mostrerà la sua ossatura, con un breve filmato diverso a seconda del personaggio scelto, il quale introdurrà in una storia umana di sopravvivenza dai risvolti inaspettati. I filmati sono caratterizzati da tavole in stile fumetto noir, in cui una voce narrante racconta aneddoti di vita personale e narra i fatti che hanno portato il mondo intero sullo orlo della distruzione. Per quanto apparentemente godibile, la storia non riesce a colmare il vuoto di un’offerta ludica non molto densa; la campagna, seppur presentando la possibilità di essere giocata in multigiocatore, risulta essere l’unica modalità di gioco disponibile e anche se longeva verrà ben presto a noia, e difficilmente invoglierà il giocatore a ripeterla per migliorare il proprio punteggio.

– Ottima componente tecnica

– Centinaia di nemici a schermo

– Ambientazione claustrofobica

Dopo le prime prove Dead Nation sembra un prodotto a metà, certamente solido da un punto di vista tecnico, ma non in grado di soddisfare pienamente le richieste di gameplay, e la mancanza di modalità aggiuntive si farà sentire una volta arrivati alla schermata finale. Adatto soprattutto a chi ha la possibilità di una connessione internet, mentre per gli altri si consiglia la lettura di una recensione completa, presto in arrivo su queste pagine, per valutare l’acquisto del prodotto completo.