Anteprima

Dark Sector

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a cura di Hicestabe

Che tutto ciò che sia “dark” attiri l’attenzione è ormai cosa nota. L’aggettivo è sempre stato caro al mondo videoludico, passando per Alone in the dark, Perfect dark e tanti altri titoli. Anche oggi si parla di oscurità e lo si fa con “Dark Sector”, sviluppato da Digital Extremes per Xbox360 e Ps3.

C’è qualcosa di oscuro là fuori…Dark Sector catapulta il giocatore nei panni di Hayden Tenno, un agente segreto spedito per una missione omicida a Lastria, una città dell’est Europa quasi in rovina, che però nasconde un grande segreto della guerra fredda. Hayden, attaccato da un misterioso nemico, si risveglia in possesso di una strana arma scoprendo che una parte del suo corpo è stata infettata da qualcosa che gli ha donato incredibili abilità. Di per sé la trama non sembra aggiunga nulla di nuovo al panorama videoludico, prendendo ispirazione da titoli ben noti come Resident evil, Prince of persia e Metal gear solid. La caratterizzazione dei personaggi rende la trama più viva, e un doppiaggio d’eccezione perlomeno nella versione inglese del gioco che abbiamo avuto modo di provare, dona spessore al personaggio di Hayden, doppiato da Michael Rosenbaum. (Ndr. Lex Luthor nella serie tv “Smallville”).

Don’t touch my “Glaive”Il protagonista ha a disposizione fin da subito un arsenale di armi convenzionali, che possono godere di upgrade e diventare quindi più potenti col procedere dell’avventura. Tuttavia Hayden dispone di un’arma speciale a tre lame chiamata “glaive” che, una volta ottenuta dopo essere stato infettato, lo accompagnerà per tutta la durata del gioco. Questa potrà essere scagliata per liberarsi dei nemici nei modi più spettacolari, per esempio mozzando loro una gamba o un braccio, oppure segandoli a metà. E’ possibile inoltre, una volta lanciata la lama, tramite una seconda pressione del tasto di lancio, godere dell’inquadratura della telecamera direttamente dietro essa, in modo da indirizzarla a piacere; per quanto riguarda l’edizione PS3 tale azione potrà essere eseguita tramite l’inclinazione del SixAxis. Interessante anche la possibilità di conficcare il “glaive” negli oggetti per poterli prendere e scagliare contro i nemici. Il protagonista sarà in grado, nel corso dellí avventura, di acquisire poteri speciali che gli permetteranno l’interazione tramite il “glaive” con elementi quali fuoco, ghiaccio ed elettricità.

Il comparto grafico risulta complessivamente gradevole e talvolta si raggiungono picchi di grande qualità nella realizzazione delle esplosioni. Le textures appaiono in alcuni momenti ben realizzate, in altri un po’ meno, soprattutto nella versione PS3. Gli effetti di illuminazione di dimostrano più che soddisfacenti in ogni situazione e, anche questi ultimi, rendono meglio su xbox360, mentre su ps3 appaiono più spenti. Le cut-scenes sono di ottima fattura e molto cinematografiche, realizzate in real-time interamente con il motore grafico del gioco. Dave Kudirka, production assistant di Digital Extremes, ci ha rivelato che il gioco è stato prima compilato per PC e solo successivamente convertito per le due console contemporaneamente, il che garantisce di poter fare un confronto alla pari delle due versioni.

Il gameplayPad alla mano Dark Sector si fa giocare con piacere. La configurazione dei tasti cambia leggermente tra le due console, appare però più intuitiva su Ps3, data per esempio la funzione di lancio del glaive affidata al trigger R2, dove su xbox360 è affidata al tasto RB, meno comodo da raggiungere quando si è concentrati sull’azione di gioco. La telecamera è posta alle spalle del personaggio “alla Resident Evil 4”, che come ci ha confermato Kudirka, è stata la principale fonte di ispirazione per gli sviluppatori. C’è di interessante che in principio non ci viene chiesto di selezionare una difficoltà di gioco, ma essa aumenta a seconda delle proprie capacità in battaglia. Questo particolare fa si che ogni giocatore possa godere dell’avventura in modo totalmente, ed involontariamente, personalizzato. Durante il gioco non è presente alcun indicatore su schermo: tutto quello che abbiamo bisogno di sapere ci viene mostrato attraverso il personaggio ed il suo equipaggiamento. Le munizioni sono visibili direttamente sull’arma e la “vita” del protagonista si misura ogni volta che quest’ ultimo viene ferito, in quanto perde in mobilità e risulta più difficile da controllare.

Il primo impatto con Dark Sector è più che positivo: frenetico, intrigante, “dark”. Non si possono tuttavia trarre conclusioni affrettate prima di aver provato la versione finale del gioco, la quale darà tutte le risposte di cui abbiamo bisogno. Il titolo promette a prima vista un mix di alcuni dei “topos” più cari delle ultime generazioni di giochi, cercando di non perdere credibilità nei confronti dei giocatori, vecchi e nuovi. Certamente è un titolo da tenere d’occhio. Per ora non ci rimane che affilare le lame e tenere duro.

Andrea “Andross” GuagniniAlessandro “Hicestabe” Abeni