Recensione

Danganronpa 1-2 Reload

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Se seguite assiduamente Spaziogames, e magari siete anche possessori di quel piccolo gioiellino sfortunato che è PlaystationVita, saprete quanto ci siano piaciuti i due Danganronpa (in particolar modo il primo, vero e proprio fulmine a ciel sereno), usciti in Europa nel 2014 e rimasti finora confinati alla piccola console di casa Sony.
Se, da un lato, l’esclusività era un motivo di vanto per gli affezionati della macchina portatile, dall’altro rischiava di limitare, quantomeno in occidente, l’appeal di due titoli che hanno riscosso grandissimo successo in Giappone, tanto da generare uno spin off (anch’esso in arrivo prossimamente su PS4), merchandise e una serie animata.
Se vi siete persi queste due bizzarre avventure, Danganronpa 1-2 Reload vi offre la possibilità di rimediare.
The Monokuma Game
Non possiamo che rimandarvi alle recensioni dei due giochi già pubblicate su queste pagine in versione PSVita (qui la prima, e qui la seconda), visto che questa collection non offre nulla di inedito rispetto a quanto già visto ma propone semplicemente due eccellenti visual novel ad un prezzo budget per il pubblico PS4.
Per chi non possedesse Vita o si fosse perso i due articoli al tempo della loro pubblicazione (male, rimediate!), parliamo di due racconti eccentrici e brillanti, che ruotano attorno a concetti come l’omicidio, il rapimento, la fiducia nel prossimo e fino a che punto un umano può spingersi per riacquistare la propria libertà.
Argomenti affatto banali, affrontati con un inconfondibile piglio giapponese, che riesce a non far mai scadere la narrazione né nel folle teatrino di macchiette degli episodi meno riusciti della saga di Ace Attorney né nel pessimismo cosmico dei due (comunque splendidi) episodi di Steins;Gate: il risultato è un miscuglio peculiare di generi, con predominanti elementi da visual novel ma anche dinamiche da puzzle game e da avventura investigativa.
Come una ricetta improvvisata con quello che è rimasto in frigo, il brand Danganronpa è composto di sapori noti, ma mescolati in una maniera unica, atipica, che conferisce loro un gusto fresco e assai gradevole.
Star dello show, in entrambi gli episodi, è il malefico Monokuma, androide robotico che agisce per conto della mente dietro il diabolico intreccio che coinvolge dapprima gli studenti della Hope’s Peak Academy, rinchiusi nell’enorme edificio scolastico nel titolo d’esordio, e poi altrettanti sfortunati protagonisti lasciati a morire in un paradiso tropicale, circondato dall’oceano e senza imbarcazioni da utilizzare.
La regola numero uno, che vale per tutti e due i gruppi, è che l’unico modo per uscire vivi dalla gabbia per topi appositamente costruita è uccidere uno dei compagni di disavventura, senza però essere scoperti dagli altri prigionieri: in questo caso, l’assassino riconquista la libertà, mentre tutti gli altri muoiono una morte atroce, una sorta di versione grandguignolesca del contrappasso dantesco.
Se, al contrario, l’assassino viene smascherato, pagherà con la vita il proprio errore.
Con premesse così folli (e così gustose per il giocatore, sadico spettatore) e personaggi scritti magistralmente, il successo dei due giochi non poteva che essere scontato, e infatti, pur considerando le scarse vendite della console ospite, tanto il primo quanto il secondo episodio hanno goduto di amore incondizionato da parte della community e di recensioni variabili dal buono all’eccellente.
Visual rhythm investigation puzzle
Oltre alla bontà della scrittura, ingrediente primario, il successo dei due Danganronpa è derivato anche dall’azzeccato miscuglio di generi di cui si sono fatti latori, tra visual novel (sicuramente quello predominante), sezioni di investigazione per la risoluzione dei singoli omicidi, richiami ai rhythm game durante le sessioni di “corte” ed elementi puzzle sparsi qua e là.
Sebbene ci sia molto più da leggere che non da giocare nel senso più stretto del termine, la passività tipica del genere di appartenenza è scongiurata proprio dall’alternarsi di stralci di gameplay presi in prestito da tipologie differenti di giochi, che riescono, inaspettatamente, a formare un unicum coeso e assai godibile, dando per scontata una certa propensione alla lettura da parte del giocatore.
Sullo schermo della televisione, i testi risultano maggiormente leggibili, affaticando meno gli occhi e prestandosi anche a sessioni più durature di quelle possibili su Vita, ma, nel contempo, il cambio di risoluzione ha creato, in qualche frangente, piccoli problemi nell’aspect ratio e nella qualità dei disegni a mano, che rimangono comunque uno dei punti più alti della produzione.
Il nodo focale, comunque, è rappresentato dall’intreccio, dai personaggi, dalle loro interazioni: continuiamo a sottolinearlo perché l’attuale libreria di Playstation 4 non dispone di titoli simili, con rarissime eccezioni come per i recenti Steins;Gate 0 e Psycho-Pass Mandatory Happiness, comunque entrambi molto più classici nel loro dipanarsi.
Scegliere le diaboliche macchinazioni di Monokuma e delle menti malate dietro di lui aspettandosi un titolo action, com’è invece stato lo spin off Another Episode, anch’esso in arrivo sull’ammiraglia Sony, costituirebbe un errore madornale, che potrebbe portare non solo a spendere male i propri soldi ma anche a giudicare in maniera non corretta due prodotti genuinamente brillanti.
Le fasi dialogiche in entrambi i titoli sono non solo prominenti, ma le vere star della situazione: pensare di saltarne o accelerarne anche solo un paio potrebbe compromettere seriamente la piena comprensione degli eventi, che, soprattutto a ridosso dei due finali, sanno farsi veramente intricati.
Al contrario, se avete una certa propensione alla lettura e l’aspetto narrativo rappresenta una delle prime discriminanti secondo le quali scegliete un videogioco, Danganronpa 1-2 Reload saprà rapirvi come pochi altri prodotti, lasciandovi con il fiato sospeso (e no, non lo farà tramite pigri cliffhanger) per la conclusione della trilogia, in arrivo dalle nostre parti a fine estate.
Arte upscalata
Nessuna aggiunta rilevante nemmeno dal punto di vista tecnico, al di fuori di una nuova lista di trofei, stranamente condivisa tra i due titoli, e l’atteso innalzamento della risoluzione nel passaggio da Vita a Ps4: se, indubbiamente, la straordinaria direzione artistica di cui entrambi i titoli sono dotati viene valorizzata dal passaggio ad un hardware consistentemente più potente, ci saremmo comunque aspettati qualche piccola chicca inedita, come bozzetti preparatori, materiale extra da sbloccare o qualche dietro le quinte inedito, che magari facesse da ponte con il prossimo terzo episodio, in uscita in Europa a settembre.
Coloro che amano il tratto giapponese, colorato e scanzonato, che contraddistingue questi prodotti, ameranno ognuno dei personaggi e si godranno ancora di più la trentina di ore complessive necessarie a vedere i titoli di coda (e a godersi sconvolgenti rivelazioni…) di tutti e due i prodotti.
Chiudiamo con una piccola nota a margine: in considerazione del recente arrivo di titoli come Psycho-Pass Mandatory Happiness e Root Letter e del venturo Zero Escape The Nonary Games, crediamo che il genere delle visual novel, seppure ibridate, si stia finalmente facendo largo anche in occidente, e la cosa non può che farci piacere, vista l’eccellente qualità narrativa media di queste produzioni.

– Personaggi e premesse narrative intriganti

– Scrittura di alto livello

– Character design magnetico

– Due giochi di qualità a prezzo budget

– Nessun extra

– Un genere sempre più apprezzato, ma comunque molto particolare

8.0

Se non siete allergici a titoli dove si gioca (nel senso classico del termine) molto meno di quanto si legga, allora non potete lasciarvi sfuggire Danganronpa 1-2 Reload, perché comprende due delle avventure più frizzanti e narrativamente entusiasmanti degli ultimi anni.

La qualità della scrittura, le inquietanti premesse iniziali, i personaggi al contempo credibili ma tremendamente sopra le righe vi avvilupperanno nella narrazione tanto nel primo (il nostro preferito) quanto nel secondo capitolo.

Certo, qualche extra in più non avrebbe guastato, ma, considerando quanti giochi di primissimo piano sono usciti nelle ultime settimane, il fatto che il titolo sia proposto a prezzo budget ingolosirà i giocatori più incalliti, che potranno investire altrimenti i soldi risparmiati.

La raccolta, poi, funge da ottimo viatico per il terzo episodio, che sbarcherà su PS4 e Vita il prossimo settembre: Monokuma vi aspetta sghignazzante.

Voto Recensione di Danganronpa 1-2 Reload - Recensione


8