Daedalic Days

Avatar

a cura di Pregianza

A inizio anno, in generale, è tempo di eventi. Le uscite sono poche, quindi per mantenere alta l’eccitazione e avere un po’ di visibilità facile è cosa buona e giusta organizzare delle preview per riempire le desolate pagine dei siti specializzati. Daedalic però non si limita a presentare un paio di progetti alla volta, a gennaio tende a fare le cose in grande, e a rivelare la sua intera lineup, nessun titolo escluso. Siamo dunque stati invitati ad Amburgo, in una bella location dove abbiamo potuto osservare tutto ciò che la talentuosa casa tedesca ha da offrire. Avventure grafiche principalmente, come prevedibile, ma le sorprese non sono mancate e più di un progetto ci ha stupito. Oggi ve li descriveremo tutti qui sotto, cercando di essere il più dettagliati possibile. Se amate le punta e clicca, o anche semplicemente date importanza all’art direction in un gioco, è il caso di leggere i prossimi paragrafi.
The Devil’s Men
Potete leggere la nostra preview sul gioco QUI
The Whispered World 2: Silence
Chiaramente il progetto principale di Daedalic insieme a The Devil’s Men, l’unico motivo per cui non ha avuto una preview a parte come il titolo appena citato è legato al fatto di non essere altrettanto complesso e di voler puntare principalmente su narrativa e impatto visivo. Silence è un seguito diretto del primo, bellissimo, The Whispered World, ma se ne distacca proponendo una struttura ora più vicina a quella delle avventure Telltale, con enigmi piuttosto semplici, niente inventario (al di fuori di un singolo oggetto trasportabile per volta) e una chiara volontà di tenere impegnati più gli occhi che il cervello. Gli sviluppatori di Daedalic ci hanno confermato di aver fatto questa scelta per rendere il gioco appetibile a un pubblico più ampio, e di essere consapevoli del fatto che i vecchi fan potrebbero non apprezzare il cambiamento. Dopo aver visto il titolo in azione crediamo comunque che sia il caso di dargli una possibilità, poiché graficamente è davvero splendido, è ricco di personalità e fonde alla grande personaggi tridimensionali e ambientazioni che sembrano disegnate ad acquerello. 
AER
Il “progetto sorpresa” dell’evento, AER è l’unico gioco presentato a non essere una punta e clicca, ma non è sviluppato da Daedalic, bensì da un piccolo studio indipendente svedese di nome Forgotten Key che punta sulla casa tedesca per la distribuzione in Europa. Nei panni della giovane Auk, dovrete iniziare un lungo pellegrinaggio tra isole fluttuanti e antiche rovine. Auk non si limiterà peraltro a camminare, ma potrà trasformarsi in un volatile a piacere, e svolazzare da un’isola all’altra. Si tratta di un adventure dallo stile unico e minimalista, praticamente privo di texture ma comunque molto piacevole e ispirato. Non ci sarà violenza nel gioco, e all’interno delle rovine Auk non potrà volare, ma nel prodotto finito saranno presenti un sistema stealth per evitare i pericoli e svariati puzzle da risolvere per avanzare. Indubbiamente si tratta di un lavoro molto interessante, di quelli da sessione di gioco calma e meditativa. Siamo curiosi di sapere fino a che punto questi ragazzi saranno in grado di ampliarlo. 
Fire
Un’avventura volutamente semplicissima, Fire è un gioco che ci ha conquistato con la sua simpatia e demenzialità. Nei panni del cavernicolo Ungh dovrete interagire con vari elementi del paesaggio per risolvere enigmi basilari, o completare divertenti minigiochi per avanzare verso le lucciole sparse per ogni quadro. Lo scopo finale è riaccendere il fuoco della propria tribù, spento per sbaglio dal protagonista. Potrà sembrare una descrizione da titolo per tablet (e in effetti Fire è molto adatto ai dispositivi mobile e arriverà su quelli Mac) ma non è il caso di sottovalutare Fire: è coloratissimo, spassoso e ricco di buon umore, e tutto questo pur essendo privo di dialoghi.
Dead Synchronicity
Sviluppato dal team spagnolo Fictiorama, Dead Synchronicity: Tomorrow Comes Today è un’avventura di una brutalità inaudita, ambientata in un mondo post apocalittico dove una pandemia ha trasformato parte dell’umanità nei “Dissolti”, malati che si dissolvono in una macchia di sangue dopo anni di sofferenza, ma guadagnano poteri mentali prima di crepare. Nei panni di Michael, un poveraccio che non ricorda nulla del suo passato, dovrete esplorare un pianeta sull’orlo del collasso, circondati da morte, violenza e situazioni tragiche. Graficamente il titolo non è nulla di speciale, ma il suo immaginario crudo e certe situazioni colpiscono dritti nelle budella. Un’avventura classica per gli amanti di tutto ciò che è dark e maturo.
I progetti segreti: I Pilastri della Terra e The Long Journey Home
A fine giornata i Daedalic hanno pensato bene di presentare anche altri due grossi progetti in lavorazione, di cui però non hanno potuto mostrare praticamente nulla di concreto. Il primo si basa su una licenza molto importante, ovvero I Pilastri della Terra, di Ken Follett. Sarà anche in questo caso un’avventura grafica, ma al di fuori di un bell’artwork non abbiam visto un singolo pixel. Il nome di Follett non è certo da poco, e anche se ormai il libro ha una certa età crediamo possa avere ancora presa sul pubblico pagante.
The Long Journey Home è invece un progetto estremamente diverso. Ispirato da Star Trek: Voyager, vi vede al comando di un equipaggio di 4 membri, finito dall’altra parte della galassia dopo un salto nell’iperspazio andato male. Non si tratta dell’ennesimo simulativo spaziale in prima persona, bensì di una sorta di gestionale, o almeno così sembrerebbe, visto che anche in questo caso il materiale era pari a zero. Sono stati comunque confermati incontri con razze aliene, fenomeni galattici di vario tipo, e la presenza di navi modificabili e di pianeti esplorabili. Pare che anche The Long Journey Home farà uso delle tecnologie procedurali che stanno tanto tornando di moda ultimamente.

Daedalic ha chiaramente molti assi nella manica quest’anno, anche se la stragrande maggioranza di questi riguarda il genere in cui la software house tedesca è regina, le avventure grafiche. Progetti come AER e The Long Journey Home comunque assicurano una certa varietà all’interno della lineup, senza contare che la qualità delle punta e clicca mostrate ci è sembrata molto alta. Chissà se questa casa sarà in grado di crescere ancora, le premesse indubbiamente ci sono.