Recensione

Cycling Manager 5

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a cura di pWi

Cyanide e il ciclismo su PC La software house francese Cyanide ormai è l’unico mattatore riguardo alle simulazioni di ciclismo su PC, anzi relativamente a tutto il panorama videoludico. Il primo episodio della saga è del 2001. Poi, di anno in anno, altri quattro Cycling Manager hanno fatto la facilità degli appassionati di uno degli sport più tartassati (vedi discorso doping) e nobili in assoluto. Soprattutto Cycling Manager 3 era un grande prodotto, principalmente per le novità che immetteva rispetto ai precedenti giochi della serie e per la grande accuratezza con cui erano realizzati i tantissimi parametri di gioco. Se vogliamo, il quarto episodio fece invece un passo indietro, tanto che è addirittura in dubbio se sia preferibile giocare con quest’ultimo prodotto invece che con lo stesso Cycling Manager 3. Sostanzialmente il software era costellato da tanti bug, molti dei quali riguardanti l’intelligenza artificiale, un fattore assolutamente determinante in una simulazione strategica di ciclismo. Quindi, con questo quinto episodio i ragazzi di Cyanide sperano di mettere una pezza agli errori del passato, riportando ai fasti che merita la loro saga. Nel frattempo, dobbiamo anche velocemente ricordare Chaos League, il gioco che ha separato lo sviluppo degli ultimi due episodi di Cycling Manager in casa Cyanide. Si tratta sempre di un titolo sportivo, ma ad ambientazione fantasy e con regole del tutto originali. E’ all’ordine del giorno picchiare ed uccidere gli avversari, si gioca a turni, si usano magie e armi assolutamente non convenzionali. Purtroppo, Chaos League non raggiungeva risultati qualitativi particolarmente elevati, pur restando un titolo abbastanza godibile e originale. Prima di chiudere questo paragrafo introduttivo, lasciatemi spendere due parole anche su PC Ciclismo. Come sapete, le simulazioni di ciclismo sono poche, si possono contare sulle dita di una mano. Ebbene, la prima che ottenne un successo di buona portata fu proprio la simulazione della software house spagnola, la Dinamic Multimedia. Le note vicende finanziare che la portarono al tracollo le impedirono di continuare quella serie, la quale prometteva invece benissimo visto la qualità, molto elevata, di quel primo episodio. Insomma, non possiamo che iniziare con un nostalgico ricordo di quella primissima simulazione di ciclismo la recensione dell’ultimo esponente di questo appassionante genere.

Dalla televisione ai nostri monitor Come i predecessori, Cycling Manager 5 è una simulazione dell’intero mondo del ciclismo. Si parte con una fase gestionale, nella quale siamo chiamati a gestire i contratti con gli atleti, a pianificare stage di allenamento, a realizzare accordi con gli sponsor, ad occuparci dei materiali per le corse, delle trasferte, dello stato di salute dei corridori e di tanti altri parametri che vedremo nel dettaglio tra un attimo. Il vero fulcro del gioco è poi la pianificazione strategica in tempo reale sulle strade che fanno da protagoniste alle varie corse. Diciamo subito che Cycling Manager 5, come i suoi predecessori del resto, propone tutte le corse della stagione ciclistica, le quali tra l’altro sono riprodotte fedelmente, riportando anche le minime sconnessioni presenti nella realtà. Certo, non aspettatevi che l’ambientazione che ci circonda nel gioco sia proprio la medesima della controparte reale: diciamo che rappresenta un buon grado di simulazione. Il calendario delle corse ne comprende addirittura 450.Iniziamo la nostra analisi partendo dalle novità introdotte da Cycling Manager 5 rispetto ai predecessori. Relativamente alla fase gestionale, sono state introdotte due importanti novità. Adesso la nostra posizione di manager sarà soggetta ai risultati ottenuti direttamente in corsa. Più vittorie otterremo più crescerà la nostra esperienza, più saremo richiesti da altre squadre. All’inizio della partita avremo la possibilità di ripartire un certo quantitativo di punti tra quattro parametri, un po’ come accade nei normali giochi di ruolo. In seguito alle gare, poi, il nostro livello di esperienza salirà in base al numero di vittorie conseguite. Se ci distinguiamo riceveremo anche delle proposte di trasferimento in altri team, più o meno blasonati a seconda del nostro operato. Attenzione, però, perché potremo anche essere licenziati dal team per il quale abbiamo lavorato fino a quel momento. Tutto questo rende la modalità carriera ancora più continua, rendendo l’esperienza di gioco realmente infinita vista la varietà di situazioni che adesso possono capitare. Insomma, la possibilità di poter ambire a squadre più importanti è un ulteriore stimolo, tra gli innumerevoli che la modalità in questione già vanta, per proseguire nel gioco. L’altra grande innovazione alla quale facevamo riferimento riguarda il rapporto con in corridori. Probabilmente, i miei lettori, abituati al dio pallone, in un primo momento potrebbero pensare che il ciclismo, come il calcio, è uno sport nel quale si parla di altissimi indennizzi o di grandi masse di denaro in circolazione. Niente di tutto ciò, molto spesso i manager devono accaparrarsi i corridori liberi, in scadenza di contratto senza poter spendere altissime cifre per il loro acquisto (ehi, chi ha pronunciato la parola Moggi?). Sta proprio qui l’altra succulenta novità: è adesso presente un simulatore di riunioni tra manager e corridore veramente innovativo, mai visto in un altro manageriale roba del genere. Avremo un determinato quantitativo di tempo per risolvere la questione con il corridore a cui vogliamo proporre un nuovo contratto (è la stessa situazione sia per nuovi ingaggi che per semplici rinnovi di contratto). Ci sono quattro parametri fondamentali: stipendi, anni di contratto, ruolo nella squadra, giri da disputare. Dovremmo raggiungere, avendo diverse opzioni per ogni voce, l’accordo su ognuno dei punti che abbiamo citato. Ogni volta che proporremo un’opzione non gradita al nostro interlocutore il tempo a nostra disposizione scenderà sensibilmente. Una volta che sarà arrivato a zero abbiamo perso la possibilità di raggiungere un accordo, ma questo non ci vieta, se l’atleta lo gradirà, di organizzare una nuova riunione. Se la procedura di realizzazione del contratto va a buon fine non vuol dire che avremo acquisito un nostro atleta: solitamente, questi infatti richiederà qualche altro giorno di tempo per pensarci e quindi non è detto che accetti in ogni caso. Inoltre, gli atleti possono rifiutare di prendere parte alle nostre riunioni perché hanno migliori proposte da altri team, perché non vogliono cambiare team o perché considerano la nostra società troppo carente alla luce delle loro ambizioni.Altra novità di grandissimo rilievo è la presenza, da quest’anno, del calendario Pro Tour. Il nuovo Cycling Manager si è adattato molto bene alle novità introdotte nel mondo del ciclismo, rispecchiando tutte le nuove modalità. Spieghiamo velocemente quanto introdotto con il Pro Tour. Mentre in passato ogni classica valeva per la classifica di Coppa del Mondo e queste erano staccate rispetto al resto delle corse della stagione, adesso tutte le gare più importanti fanno parte dello stesso calendario. Ogni corsa, a seconda della sua importanza a livello internazionale, porta dei punti per i migliori piazzati. Alla fine dell’anno si ha un vincitore del Pro Tour e una squadra vincitrice. Non tutte le squadre possono accedere al Pro Tour e quelle con il punteggio più basso alla fine della stagione sono retrocesse. Vi è quindi un sistema di promozione e retrocessione che può portare squadre del Pro Tour a uscirvi e altre ad entrarvi. Tutto questo è pedissequamente riproposto nella simulazione. Dovremo quindi prestare molta attenzione alla classifica Pro Tour se non vogliamo rischiare di retrocedere. La retrocessione è un qualcosa di assolutamente nocivo per la nostra società, in quanto avremo un calo di entrate in termini di sponsor e non potremo partecipare alle gare più importanti della stagione (classiche e grandi giri). Per il resto, sempre restando nel discorso riguardante la fase gestionale, sono state confermate tutte le novità apportate lo scorso anno in merito alla pianificazione degli allenamenti. Nella stagione ciclistica è del tutto fondamentale prepararsi per determinati periodi di tempo, in quanto è escluso che un corridore si mantenga in forma per tutto l’anno. Ciò è impostabile nel software tramite la schermata relativa ai picchi di forma. Potremo sceglierne due per ogni atleta, in modo da poter conseguire almeno due importanti obiettivi all’anno. Non mancano la possibilità di mandare la squadra in ritiro, di scovare nuovi talenti, di scegliere quale formazione schierare per ciascuna delle gare in programma e tutte le altre possibilità gestionali che ci erano proposte nei precedenti episodi. Passiamo adesso alle novità introdotte relativamente alla strategia sulla strada. Come sempre, passando in questa fase, il tutto ci sarà proposto in una veste grafica in tre dimensioni, la quale per altro ha avuto un sostanzioso miglioramento in questa nuova edizione del gioco. Ma di questo ce ne occuperemo nell’apposita sezione, per il momento vediamo le novità a livello di gameplay. A parte la schermata che ci mostra lo stato di salute di ogni corridore relativamente ai fattori fame, energia e sforzo, avremo altre due schermate. Tramite la prima potremo impostare la protezione a cui sottoporre il ciclista di turno e tramite la seconda il suo livello di aggressività. Soprattutto, la prima schermata diventerà presto di fondamentale importanza per le vostre strategie, fino al punto di essere imprescindibile. Potremo, infatti, piazzare un determinato numero di uomini intorno al nostro leader. Questi rimarranno, se ne avranno le energie, sempre al fianco del proprio capitano, scortandolo all’interno del plotone. Se, ad esempio, il capitano si trova in fondo al gruppo e vogliamo che guadagni qualche posizione potremo decidere di farlo aiutare da un certo numero di gregari con l’opzione della protezione. Se, infatti, il capitano rimontasse le posizioni del gruppo da solo spenderebbe molta energia, con l’aiuto invece di alcuni dei suoi compagni consumerà meno risorse. L’opzione protezione la si può usare anche per proteggere il capitano dal vento, qual ora egli si trovasse nelle primissime posizioni del gruppo. Come vedete, insomma, questa possibilità dà adito a diverse realtà strategiche di importanza non indifferente. Per quanto riguarda la schermata aggressività, questa ci permette di impostare il grado di solerzia per ogni corridore alla luce degli attacchi degli avversari. Impostando al massimo livello il fattore aggressività il corridore sarà più rapido a rispondere agli attacchi. Ovviamente, tutto ciò porterà ad un aumento dello sforzo in gara e quindi ad una più o meno rapida diminuzione delle energie residue.Un grande lavoro è stato riposto anche in termini di intelligenza artificiale. Purtroppo, da questo punto di vista, Cycling Manager 4 faceva un passo indietro rispetto al suo predecessore. Succedevano cose come attacchi degli uomini di classifica nei giri a tappe in pianura o eventi strani in presenza delle volate con attacchi dei velocisti negli ultimi chilometri per guadagnare le migliori posizioni. Adesso tutto questo non c’è più e anzi siamo quasi sbalorditi dal livello di intelligenza artificiale raggiunto. Innanzitutto, adesso in pianura tireranno il gruppo diverse squadre. Quindi, non solo quella del leader della classifica, ma anche squadre interessate ad altri scopi. Se, ad esempio, in una tappa del giro d’Italia c’è un arrivo per sprinter vedrete che anche la Fassa Bortolo (per Petacchi) si metterà a tirare, aiutando la squadra del leader della classifica a ridurre il margine di distacco con i fuggitivi. Altre situazioni interessanti sono quelle che si presentano allorché c’è molto vento laterale, con la conseguente creazione dei cosiddetti ventagli. Per chi non fosse avvezzo al mondo del ciclismo, diciamo che si tratta di una particolare posizione in cui si dispongono gli uomini del gruppo per cercare di subire il meno possibile gli effetti del forte vento. Grande attenzione la ritroviamo anche nelle volate, in cui non c’è fortunatamente l’effetto che spiegavamo prima alla luce della conquista delle migliori posizioni per lo sprint finale. Adesso è fondamentale l’uso della squadra, ed è possibile assistere anche alla formazione dei famosi treni. Tutto ciò è possibile tramite la presenza di una nuova opzione, contrassegnata con la dicitura “seguire”. Adesso, vincere una corsa è sensibilmente più difficile rispetto al passato. E’ opportuno dosare con grande attenzione lo sforzo e il minimo errore in fase di pianificazione strategica può farci perdere le ruote degli avversari e, conseguentemente, la corsa. Siamo rimasti leggermente delusi, invece, per quello che succede nelle salite. Tranquillizzatevi, non ci sono più gli enormi bug che c’erano in Cycling Manager 4, ma ancora non raggiungiamo il top da questo punto di vista. Insomma, si ha la sensazione che ciascuno degli uomini di classifica abbia una propria strategia e che non gli importi nulla dei suoi avversari. Così, ognuno persegue i propri obiettivi e non risponde agli attacchi degli avversari diretti. Ciò spezza molto il ritmo di gioco, impedendoci di perseguire strategie volte al contenimento di un particolare avversario: insomma, ben presto saremo costretti ad agire come loro, e quindi ad attaccare in base al nostro stato di salute e non in base a quello che succede nella corsa.Detto questo, il resto è roba già vista. Come al solito, come accennavamo prima, per ogni corridore vi sono tre barre. La prima indica lo stato relativamente alla fame del corridore. Sfamarsi bene è assolutamente fondamentale per la salute in gara di ogni atleta: decidere il momento adatto per farlo è del tutto fondamentale per il buon esito della competizione. La seconda barra indica il residuo in termini di energie. Se è più o meno piena potremmo cercare di attaccare, se è vuota saremo costretti a rimanere a ruota. Infine, la barra dello sforzo indica il livello delle energie residue. Se è completamente piena saremo in crisi e vedremo l’atleta staccarsi dal gruppo al quale appartiene. Si riempie rapidamente anche in caso di sprint, cosa che ci porta a ponderare bene lo sforzo in modo da non esaurire tutta la barra se abbiamo in mente di esibirci in uno sprint. Il livello di consumo delle barre varia in base alle caratteristiche di ogni atleta. Se uno è bravo in salita consumerà meno energia in circostanze in cui le pendenze sono elevate rispetto a chi in salita non è bravo. Il tutto dipende anche dallo stato di forma. Anche un bravo scalatore, se non in forma (ricordatevi il discorso dei picchi di forma), consumerà molte energie e finirà inevitabilmente per staccarsi dai migliori. Rimane immutato, a parte l’opzione “seguire” alla quale abbiamo già fatto riferimento, anche il sistema di interfacciamento per quello che concerne gli ordini in gara: è possibile far muovere i nostri uomini per raggiungere le prime posizioni del gruppo, per farli tirare, per farli attaccare, per far mantenere loro la posizione che già hanno acquisito. Tutto ciò avviene tramite comodissimi tasti nella parte bassa a sinistra della schermata. Ad ogni modo, dal punto di vista dell’interfaccia tutto è rimasto praticamente identico rispetto al passato. Questo è un discorso che va fatto sia per la modalità gestionale che per quella strategica. Insomma, qualche piccolo miglioramento poteva anche starci, visto che l’interfaccia di gioco non è che sia così accurata e di facile uso come in altri giochi di strategia. Identico anche il sistema di controllo per le cronometro con la gestione dei rapporti della bicicletta e della corona.

Ciclisti in tre dimensioni Uno degli aspetti in cui si notano in maniera maggiormente evidente le novità è quello grafico. Se Cycling Manager 4 riproponeva il medesimo motore grafico del predecessore, il nuovo episodio della serie stravolge completamente il rapporto con i predecessori da questo punto di vista. Le ambientazioni adesso sono molto più realistiche rispetto al passato, comprendendo elementi di contorno effettivamente presenti nella realtà e ricostruiti con grande perizia. Ottime anche le animazioni: per la prima volta all’interno della saga esse non appaiono legnose e poco fluide. Sono stati aggiunti anche altri particolari di contorno come una più folta presenza di pubblico e le moto che accompagnano i corridoi (niente ammiraglie ancora…). Ma quelli che ci hanno colpiti maggiormente sono i modelli poligonali dei ciclisti. Questi sono realmente impressionanti, in alcuni frangenti addirittura fotorealistici. Si possono notare le pieghe sulle maglie e anche il numero dei corridori. D’altra parte, i numeri sono distribuiti in maniera molto realistica (ad esempio i numeri che finiscono con 1 come il 21, il 31 ecc. sono dati ai capitani delle squadre). Insomma, la realizzazione dei ciclisti, la quale fa ampio uso del polybump, è veramente eccezionale, realizzando il migliore aspetto dell’intera produzione. Certo, ci sono tanti elementi che non possono che sfigurare rispetto ai giochi graficamente più blasonati, i quali sono realizzati grazie a budget di milioni e milioni di euro. Nella fattispecie, qualche texture o lo stesso pubblico potevano essere realizzati leggermente meglio ma, per il momento, non possiamo che accontentarci. Il gioco resta comunque abbastanza esoso, ma anche da questo punto di vista ci sembra ci sia stato un miglioramento rispetto al passato. I caricamenti sono adesso più veloci e durante le sessioni in 3D non ci sono rallentamenti evidentissimi. E’ comunque necessario almeno 1 GB di RAM per poter giocare senza troppi problemi.Dal punto di vista audio siamo rimasti molto meno favorevolmente colpiti. Se il precedente episodio aveva musiche comunque orecchiabili, adesso la lista dei motivi presenti è stata completamente rivoluzionata, con risultati, a nostro avviso, disastrosi. Le musiche mal si adattano all’atmosfera ciclistica e molte delle quali risultano datate e senza mordente. Insomma, questo aspetto rischia di diventare addirittura ridicolo, considerando anche che gli effetti sonori in game non migliorano di molto la situazione. Non si tratta dell’elemento più importante relativamente ad una simulazione come Cycling Manager, ma certamente poteva essere fatto uno sforzo maggiore in tal senso.

HARDWARE

Requisiti minimi: Processore da 1 Ghz, 256 MB di RAM, scheda video Geforce 2/Radeon 7500, 1,5 GB di spazio libero su hard disk.

MULTIPLAYER

Cycling Manager 5 offre una modalità multiplayer con le stesse caratteristiche del gioco in singolo.

– La più accurata simulazione ciclistica sul mercato

– Quanto di buono avevano fatto vedere i predecessori

– Elevatissima longevità

– Interessanti innovazioni

– Intelligenza artificiale migliorata

– Interfaccia di gioco immutata

– Qualche bug di troppo

– Non adatto a tutti

7.2

Cycling Manager 5, per gli appassionati di ciclismo e di simulazione, è un acquisto praticamente obbligatorio. Le migliorie rispetto ai precedenti episodi sono evidenti sia dal punto di vista relativo all’intelligenza artificiale sia per quanto concerne le innovazioni vere e proprie. Ci hanno soddisfatto il sistema di rapporti con i ciclisti, la possibilità di imbastire strategie diverse rispetto al passato grazie alla presenza di nuovi tipi di ordini ai corridori, le nuove modalità introdotte con il Pro Tour. Insomma, Cycling Manager 5 è uno di quei giochi capaci di farti dimenticare la vita sociale, grazie ad una modalità carriera dalla longevità praticamente sterminata, corroborata adesso anche dal fatto che il nostro ruolo di manager è soggetto alle ripercussioni dovute ai risultati ed alla posizione degli altri team. Certo ci aspettavamo delle novità in termini di interfaccia, la quale non è mai stata pienamente soddisfacente. Abbiamo notato anche diversi bug e addirittura dei crash a Windows. D’altra parte, Cyanide sta già sfornando diverse patch, la cui installazione è assolutamente obbligatoria. Gli unici a cui non ci sentiamo di consigliare Cycling Manager 5 sono coloro che non stimano lo sport più nobile e appassionante…

Voto Recensione di Cycling Manager 5 - Recensione


7.2