Anteprima

Cuphead, nuova prova del platform dei fratelli Moldenhauer

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a cura di Gottlieb

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cuphead
Cuphead
  • Sviluppatore: StudioMDHR
  • Piattaforme: PC , XONE , SWITCH
  • Generi: Piattaforme , Sparatutto
  • Data di uscita: 29 settembre 2017

Della propaganda degli anni ’30 oramai sappiamo tanto, forse tutto. Max Fleischer, con la sua Betty Boop, era riuscito a dar vita a un’animazione americana che anticipò di molto il grottesco e quelle venature molto oscure che Walt Disney provò a replicare con il suo sinestetico Dumbo: la danza degli elefanti rosa, il palesarsi di ciò che gli occhi di un elefante brillo vedevano fu uno degli esempi più coloriti e sorprendenti delle teorie di Kandisnkij, nonostante quella censura che placò completamente l’animazione in bianco e nero. A distanza di un secolo, però, il politically correct che ha colpito gran parte della produzione americana, non ha fermato i fratelli Moldenahuer, che tra poche settimane ci mostreranno un grottesco e dinamico Cuphead.

Preferisco il bossAbbiamo avuto la possibilità di provarlo nella sua versione praticamente finale, per poter apprezzare quelle che sono le dinamiche offerte dal platform game, divenuto sempre più grande e importante nella line up di Microsoft negli ultimi mesi. Al di là di quella che è una world map che conduce, di porta in porta, ai diversi scenari, abbiamo provato l’interazione anche con lo shop e con gli NPC: per questi ultimi non aspettatevi nessuna sub-quest di sorta, ma semplicemente dei dialoghi con dei personaggi che vogliono mettere sotto il nostro naso degli easter egg e delle citazioni di quell’animazione che citavamo in apertura, così da poter rendere onore a quella che è un’ispirazione dichiarata e confermata, ossia Max Fleischer. Per quanto riguarda lo shop, la mercante ci ha messo a disposizione degli oggetti che possono usati per ottenere dei perk durante i livelli giocati: per esempio lo smoke dash che rende invincibili durante il dash, una delle mosse fondamentali contro alcuni boss, o anche il caffé, che vi permetterà di avere un boost energetico che, però, non siamo riusciti a sperimentare per mancanza di fondi nell’acquisto. Controllati questi aspetti sulla mappa, che onestamente non hanno aggiunto nulla di particolarmente avvincente, ma che siamo sicuri che, soprattutto per quanto riguarda lo shop, si riveleranno utili nel corso dell’avventura, ci siamo fiondati subito contro i boss proposti. Non abbiamo affrontato livelli di puro platforming, concentrandoci sull’anima battagliera del titolo, che ci ha saputo dare grandi soddisfazioni.

Fermate quel tubero!Dal punto di vista dei controlli Cuphead si basa sulle basi del platform, con la possibilità di switchare dal colpo normale a quello potenziato, che può essere utilizzato in qualsiasi momento: il basico non è altro che un colpo sparato a proiettile unico, mentre l’altro prevede tre colpi, di colore rosso, che vi permettono di andare a colpire anche i nemici in diagonale, oltre che in linea retta dinanzi a voi. Chiaramente potrete mirare sia verso l’alto che verso il vostro senso di marcia, oppure in basso saltando: non ci sono limiti, così come non ce ne sono nei movimenti, che potranno essere eseguiti in qualsiasi modo vogliate. Molto importante resta il timing, perché oltre alla possibilità di far tornare in vita il vostro compagno – che però non abbiamo potuto testare – saltandogli in testa al momento giusto, è fondamentale anche evitare i proiettili e gli altri avversari che compariranno a schermo: Cuphead, d’altronde, è un’esplosione di colori, di contenuti, di elementi a schermo, che non provocano alcun tipo di rallentamento e che non infastidiscono mai, andando ad aumentare soltanto la difficoltà. Come se fosse una cosa da poco, insomma. Però tutto perde la connotazione del frustrante, perché sbagliare vi porterà a capire cosa fare e dove avete, effettivamente, sbagliato: un trial & error che non farà altro che spingervi a ripetere la boss battle dall’inizio (non vi sono checkpoint, chiaramente, contro i boss) e perfezionare la vostra strategia: dovrete dosare il supercolpo, che partirà soltanto dopo aver completato la barra dell’indicatore, che consta di quattro carte francesi, capire quando cambiare arma, indovinare il timing del salto, imparare i pattern d’attacco degli avversari, affidarvi al dash. Quest’ultimo è fondamentale, perché con la pressione del tasto Y potrete spostarvi rapidamente da un lato all’altro della mappa, evitando così tutti gli avversari che vi caricheranno come se fossero degli arieti da sfondamento: saltare non basterà e quindi dovrete capire se superarli “in volo” o passando loro sotto le gambe rapidamente. Insomma, nella frenesia dei contenuti sarà fondamentale prendere una decisione tempestiva. Tenendo ben presente che i boss sono diversi e con essi vi saranno strategie diverse da applicare: contro quelli volanti, che ci porteranno a pilotare un monoelica, dovremo chiaramente gestirci con dei movimenti sull’asse Y, evitando tutto ciò che ci volerà addosso e nel mentre sparare verso il nostro nemico. Contro i numerosissimi ortaggi che spunteranno dal terreno, dalle patate alle carote, dovrete essere attenti a non farvi scaraventare in aria dal loro ascendere al suolo, e così via. Dal circo all’orto citato poc’anzi, anche le ambientazioni riescono a diversificarsi e rendere molto dinamica l’azione, ma ovviamente dovremo capire in che modalità andremo ad affrontare i nostri avversari: nella nostra build la world map era completamente aperta, con la possibilità di andare da una regione all’altra senza difficoltà, ma ipotizziamo che nella versione finale arriveremo a dover avere delle scelte precise da compiere di missione in missione. Alla fine della battaglia col boss, in ogni caso, vi sarà un sistema di punteggi e di ranking che vi indicherà quanto bravi siete stati: nonostante il team di sviluppo ci abbia fatto presente che ci siamo distinti, nel corso della Gamescom, per il nostro risultato (ironizzando sul fatto che una persona di nome Mario non può non essere portato per i platform), il nostro risultato non è andato oltre una D. Insomma, c’è tanto da lavorare da parte nostra, ma non vediamo l’ora davvero.

– Non c’è frustrazione

– Boss battle diverse e pronte a sorprendere

Cuphaed è un platform davvero affascinante, che per come si presenta e si mostra convincerebbe chiunque: il problema risiede in ciò che non mostra e in ciò che non ci permette ancora di carpire, perché le fasi di platforming pure e ciò che si cela dietro il boss non ci è ancora noto. Vorremmo non fosse una patina che finirà per sparire, perché confidiamo tantissimo in questo progetto e non vediamo l’ora di arrivare ad avere la versione finale tra le nostre mani.