Recensione

Crown of Glory: Europe in the Age of Napoleon

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a cura di umbojami

Nell’ambito degli strategici, uno dei periodi storici che meglio si presta ad essere rivisitato è quello Napoleonico, dove grandi potenze si sfidavano per il dominio del vecchio continente. Anche questo Crown of Glory sceglie l’800 come punto di partenza e ci permetterà di prendere il controllo di sei grandi nazioni tra cui Russia, Inghilterra ed ovviamente Francia.

Controllo completoIl gameplay si distingue in positivo per la immensa quantità di operazioni a disposizione. Prendendo il comando di una grande nazione, saremo chiamati a decidere non solamente gli aspetti militari della vita del Paese ma, anzi, ogni più piccolo elemento andrà tenuto in considerazione: la diplomazia dovrà cercare di produrre solide alleanze e i ministeri dovranno prendersi cura dello sviluppo, economico e culturale, della popolazione. Dovremo quindi essere dei leader a tutto tondo.Entrando nello specifico, il progresso economico sarà strettamente legato alle conquiste territoriali che porterete a termine. Dovrete infatti costruire strade e città, creare servizi e fare tutto quanto in vostro possesso per dare benessere e quindi stimolare l’aumento demografico. Ovviamente parte delle risorse vanno dirottate negli sforzi bellici, cuore pulsante del gioco, e non è per nulla facile decidere come meglio bilanciare questa suddivisione.Abbiamo già accennato come una buona diplomazia possa dare risultati eccellenti, spesso migliori di un intervento militare. Da questo punto di vista le opzioni sono moltissime: si possono decidere i termini di ingaggio delle battaglie, come determinare i compensi o le perdite in base all’esito delle guerre, arrendersi o chiedere la resa. È stata inoltre inserita la possibilità di mandare i propri diplomatici nelle diverse nazioni con lo scopo di stringere alleanze doppiogiochiste, così da creare situazioni di incertezza e maggior instabilità.Se poi qualcuno non dovesse apprezzare certe sessioni di gioco, ad esempio quella militare o quella di gestione economica-sociale, è possibile saltarle, affidandosi alle sagge mosse decise automaticamente dalla IA per dedicarsi solamente agli aspetti più graditi. Opzione analoga è quella che permette la gestione automatica di una certa area di gioco: se per esempio quella sperduta landa desolata e gelida non vi interessa, la potrete far gestire in automatico.Se quindi la grande disponibilità di opzioni ci ha soddisfatto e denota impegno, sono da rilevare determinati problemi, alcuni dei quali anche gravi. Innanzitutto il genere strategico a turni potrebbe non piacere a molti, è estremamente riflessivo e lontano da quanto visto in giochi in real time come gli Age of Empires, a questo aggiungete una dinamica molto lenta e delle sessioni di combattimento estenuanti come mai fino ad ora mi era capitato di provare. Tutto questo dona enorme longevità ma costringe a dover aspettare molti giorni prima di poter verificare se questa o quella scelta si riveleranno azzeccate fino in fondo. Anche le battaglie, che si presentano realistiche e fortemente influenzate dalla morfologia del terreno e dalle condizioni climatiche, presentano problemi di fondo. La sconfitta del nemico, ad esempio, non è determinata dalla distruzione totale delle sue truppe ma dalla sua volontà di ritirarsi: chi di voi quindi desidera i classici combattimenti all’ultimo sangue deve tener presente che, a meno che non voglia perdere moltissimo tempo, la strategia migliore è quella che demoralizza l’avversario e lo porta alla ritirata. Molto filosofico e Sun Tsuiano, poco divertente però. In alternativa, per tutti coloro che non volessero combattimenti dalla durata costante superiore ai 40 minuti, è disponibile una modalità più rapida che, dopo la sistemazione delle truppe su una sorta di scacchiera e scelte alcune opzioni, simula rapidamente lo svolgersi degli eventi. A prescindere dai gusti, sarà molto utile quando lo scontro è evidentemente sbilanciato da una parte e il risultato sembra essere scontato.La varietà è garantita dalle diverse nazioni utilizzabili, mentre una modalità multiplayer sarebbe stata gradita anche se di difficile implementazione, dati i lunghissimi tempi richiesti per una partita.

Grafica e Sonoro ‘800eschiLa resa grafica è davvero qualcosa di triste, seppur funzionale. La mappa è scarna con colori davvero troppo contrastanti ed accesi: se l’obiettivo era quello di evidenziare le differenti aree ci sono riusciti, assieme ad un simpatico effetto optical anni ’70. Totalmente assenti gli effetti e le animazioni mentre se i modelli dei soldati riescono appena a salvarsi, case, alberi e tutto quanto crea l’ambientazione è molto poco definito, vario e più in generale accettabile. Il sonoro è appena sufficiente, i motivi sono carini anche se poco vari mentre i suoni relativi ai combattimenti accettabili.

HARDWARE

Hardware minimo Pentium III 200, 128 MB RAM, 600 MB HD. Hardware consigliato Pentium III 500, 256 MB RAM, 600 MB HD.

MULTIPLAYER

Assente.

– Molte opzioni

– Longevo e profondo

– Economico

– Spesso troppo lento

– Tecnicamente poco curato

– Decisamente non per tutti

6.5

In conclusione Crown of Glory potrà soddisfare tutti coloro i quali sono in cerca di una strategico a turni profondo e ragionato, che possa impegnare a lungo ma con il grave difetto di risultare troppo spesso ripetitivo e molto dispendioso in termini temporali. Le sei nazioni a disposizione e i molti territori da conquistare, uniti ad un’articolata gestione dello stato, bilanciano la mancanza di un maggior numero di modalità che non siano la Campagna. Tecnicamente poi dovrete passare sopra gravi lacune, soprattutto grafiche, che faranno la gioia di tutti coloro non sono in possesso di un PC di ultimissima generazione.

Un plauso va invece dedicato alla scelta del prezzo, budget, attorno ai 20 euro.

Voto Recensione di Crown of Glory: Europe in the Age of Napoleon - Recensione


6.5