Recensione

Crash Bandicoot - The wrath of Cortex

Avatar

a cura di Imperatore

Finalmente il peramele più famoso della storia dei videogiochi (direi anche l’unico) è tornato, e questa volta, più agguerrito che mai, deciso fino in fondo a sconfiggere definitivamente il suo avversario di sempre, il dottor Neo Cortex. Durante una riunione, il perfido Uka Uka, la maschera gemella di Aku Aku, chiama a raccolta gli altri cattivoni del gioco per illustrare tutti i fallimenti da loro riportati contro il loro nemico Crash. Ma la mente malata del dottor Cortex ha partorito una nuova, potente e terribile creatura per sconfiggere il marsupiale. Un super bandicoot di nome Crunch dall’aspetto poco rassicurante e pronto a fare a fette il suo cuginetto buono. Riuscirà il nostro eroe a riportare la meglio anche sta volta? Chissà…….

GraficaInnanzi tutto bisogna dire che per realizzazione tecnica, questa versione per X-Box risulta migliore rispetto a quella PS2: la grafica, coloratissima come d’altronde in rispetto alla tradizione dei giochi di Crash, è ricchissima, infarcita di poligoni e soprattutto fluida da far schifo, coi suoi sessanta fps puliti e costanti, e senza rallentamenti. Crash è qui finalmente reso al meglio, con convincentissime animazioni, movimenti ed espressioni facciali (o del muso, se preferite), alcune delle quali fanno veramente scompisciare. È infatti con la simpatia che questo ultimo capitolo, in accordo con i predecessori, cerca di conquistare una buona fetta di pubblico e le varie movenze del nostro eroe sono tra le più divertenti mai viste. Il protagonista, ha un’ottima caratterizzazione e ha assunto una fisionomia più definita che negli altri capitoli, e nello stesso capitolo per PS2. Ora il nostro simpatico marsupiale oltre ad avere un aspetto decisamente più “rotondo” ha anche la criniera ondeggiante e una leggera peluria che, per esigenze di macchina, prima non era presente. Anche la vispa sorellina Coco, che in questa avventura più che in ogni altra farà da spalla a Crash, mostra dei decisi miglioramenti nella caratterizzazione delle sue fattezze. Per par condicio anche i “cattivi” dell’avventura sono realizzati con una buona cura per il particolare, da Uka Uka, al dottor Cortex, fino ai semplici avversari che popolano i livelli. I livelli, dalle più svariate ambientazioni, a loro volta sono assolutamente il trionfo del colore e della fantasia, pieni di ogni diavoleria in puro stile Crash. La gestione delle telecamere è predefinita e le visuali si alterneranno facendo cambiare la direzione di marcia del nostro beniamino.

GameplaySe da una parte sono stati introdotti nuovi elementi, ad esempio incrementando il numero dei mezzi con cui portare a termine i livelli, dall’altra bisogna dire che le novità non sono poi tante e che questo CB, in definitiva segue fedelmente quello che è il leitmotiv della serie. Come tutti gli altri CB, in questo ci si potrà muovere con scarsa libertà, entro limiti precisi che sono la prerogativa di quasi tutti i livelli (tranne quelli di volo, dove è possibile spaziare). Infatti, Crash, si differenzia da tutta quella serie di platform esplorativi, per un approccio più veloce, frenetico e adrenalinico. Il gioco è composto di trenta livelli, a loro volta articolati in 5 differenti aree e si svolgerà nel seguente modo: all’inizio sarà disponibile una sola area nella quale, non seguendo un ordine prestabilito, bisognerà portare a termine i primi 5 livelli. Terminati questi si prenderà parte al livello finale dell’area, dove dovremo battere il perfido cattivane di turno, per sbloccare l’area successiva ed apprendere una nuova abilità. I livelli saranno diversi tra loro come impostazione. Ce ne sono di tutti i tipi: quelli più comuni sono quelli in cui guideremo Crash a piedi; poi ce ne sono alcuni in cui finalmente potremo guidare Coco, che questa volta potremo comandare proprio come Crash, mentre nei precedenti episodi della serie era possibile controllarla nelle sezioni di corsa in groppa al simpaticissimo tigrotto. Poi è presente tutta una serie di livelli da portare a termine coi mezzi più disparati come l’aliante, il sommergibile, la jeep, il robot e il monopattino guidato da Coco. Per portare a termine il gioco in maniera definitiva, bisognerà terminare i vari livelli diverse volte, al fine raccogliere tutte le casse, raccogliere tutti i frutti Wumpa, e terminare le sezioni a cronometro.

SonoroIl comparto sonoro che accompagna questa nuova avventura di Crash, non ha sostanziali novità da registrare rispetto agli altri capitoli della serie. In parole spicciole, possiamo dire che gli effetti sonori sono più o meno gli stessi, assolutamente fuori di testa, ma sempre gli stessi. Le musiche sono decisamente buone e a tema. Inoltre Il parlato dei vari filmati, dalla presentazione agli intermezzi di caricamento è completamente in italiano.

LongevitàLa durata, è a mio avviso sempre stata un mezzo punto debole dei giochi di Crash, forse a causa dei rigidi schemi entro i quali si devono portare a termine i vari livelli, che fa puntare dritto ai vari obiettivi. I livelli di questo CB (30), non sono tanti e, cosa più importante, sono abbastanza corti, tanto che anche senza troppi sacrifici, in una serata li si porta a termine tutti almeno una volta, mentre per terminare il gioco al cento per cento basteranno altri due giorni. Una volta finito, il gioco difficilmente sarà rigiocato, se non per migliorare le proprie prove a cronometro.

– Personaggi esilaranti

– Divertimento allo stato puro

– Semplice e immediato

– Tanti mezzi da usare

– 30 livelli non sono poi troppi

– Troppo corto quindi…

7

Squadra che vince non si cambia, filosofava un tale, e da questa citazione hanno preso spunto i programmatori che hanno ben pensato di elevare a potenza quelli che erano i fattori chiave di questa saga, ovvero un divertimento immediato e tanta semplicità, mantenendo invariato il resto. Se quindi dal punto di vista del gameplay non troviamo sostanziali novità, il gioco risulta sempre godibile e mai frustrante fino al termine, termine che purtroppo arriva troppo velocemente. Va comunque detto che fattori quali una scarsa longevità non vanno a danneggiare in modo drastico l’economia del prodotto, e sarebbe davvero ingeneroso non lodare il lavoro svolto dai programmatori. Promosso.

Voto Recensione di Crash Bandicoot - The wrath of Cortex - Recensione


7