Recensione

Crash Bandicoot: Il Dominio sui Mutanti

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a cura di Melkor

Quando Sony iniziò timidamente ad inserirsi nel mercato videoludico, Crash fu uno dei simboli di quella che ben presto si sarebbe rivelata come una rivoluzione vera e propria. Sono passati diversi anni ed ora il nostro eroe sembra godere di una nuova gioventù approdando stabilmente su ogni console e ricevendo anche consensi. Il simpatico marsupiale, dopo aver domato i titani in un episodio tutt’altro che indimenticabile su Wii, si presenta nella sua ultima avventura al comando di una schiera di mutanti pronti a tutto. Ecco a voi Crash Bandicoot: Il Dominio sui Mutanti.

Ricomincia l’avventuraIl secondo episodio della nuova saga di avventure di Crash inizia con il ritorno di due cattivi di tutto rispetto ossia Dr. Neo Cortex e Dr. Nitrus Brio che, dopo un lungo periodo di riposo, tornano ad applicare i loro piani di conquista del mondo. Il mezzo questa volta sarà la produzione e la distribuzione in massa di un curioso casco multimediale che ben presto metterà K.O. la popolazione e che consentirà ai due malefici scienziati di agire indisturbati. Tuttavia il destino permetterà a Crash di non cadere nella trappola cibernetica (il marsupiale non risulta molto simpatico al casco) ed ecco che l’unico ostacolo verso la riuscita del piano sarà ancora una volta lui. La vostra avventura partirà nella casa del curioso eroe tramite la quale, interagendo con determinate strutture, potrete accedere a numerose funzionalità quali i potenziamenti (di cui parleremo successivamente) e nuovi gadget, per risultare sempre alla moda, passando per i classici filmati ed artworks. Una volta usciti dall’abitazione verrete catapultati nel mondo dove si svolgeranno gli eventi e ben presto dovrete accedere alla vostra prima missione di training. Il gioco può essere definito come un platform caratterizzato dallo stile tradizionale che hanno reso famoso il marchio ed ogni elemento che incontrerete richiama in qualche modo gli standard che i possessori della prima PlayStation non avranno sicuramente dimenticato. Durante ogni sessione dovrete affrontare numerosi elementi immancabili in ogni titolo del genere, come piattaforme sospese o burroni da scalare a suon di slanci da equilibrista. Quello che noterete fin dai primi minuti sarà un ambiente che potrebbe sembrare vasto ma in realtà é formato da percorsi che si susseguiranno secondo un preciso livello di quest. Vi troverete quindi a dover superare semplicemente una serie di livelli i quali sembreranno collegati tutti tra di loro, ma che saranno ben distinti l’uno dagli altri rendendo l’azione non sempre lineare. Tale aspetto, che potrebbe essere considerato negativamente per molti giochi, in questo caso risulta voluto in modo da richiamare la giocabilità dei classici Crash, anche se alcune persone potrebbero non gradire tale scelta.

L’arte del potenziamentoQuello che distingue questo episodio dal precedente è l’interessante sistema di potenziamento implementato dagli sviluppatori. Fin dalle prime battute potrete infatti collezionare vari elementi distribuiti nel corso dei livelli chiamati Aura. Una volta raggiunto un numero consistente noterete il vostro eroe potenziarsi acquistando varie caratteristiche che risulteranno più o meno utili. Ad esempio, se all’inizio una breve giravolta su sé stessi comporterà ad un duraturo stordimento, nel corso dell’avventura guadagnerete una resistenza superiore in modo da affrontare in maniera distruttiva le orde di nemici che vi si pareranno dinanzi. Inoltre, come il nome dei titolo lascia intuire, il fulcro della giocabilità questa volta sarà la possibilità di controllare numerosi mutanti che incontrerete in vari momenti. Colpendo ripetutamente uno di questi giganti ne assumerete il controllo proprio come succedeva in Crash of the Titans ma, a differenza di quest’ultimo, potrete letteralmente catturarli e portarli sempre con voi per utilizzarli nel momento più indicato. Questa possibilità contribuisce molto alla creazione di un gameplay vario e ad un’interazione con i livelli sicuramente interessante. Come se non bastasse, oltre che potenziare voi stessi potrete incrementare anche le caratteristiche dei mostruosi esseri semplicemente raccogliendo Aura mentre li utilizzate. E’ possibile quindi scegliere se aumentare i valori di Crash o se rendere indistruttibili i vostri “compagni” in modo da superare gli ostacoli in maniera totalmente soggettiva. Se pensate che potreste annoiarvi a giocare da soli, sappiate che è possibile affrontare l’avventura in compagnia di un amico, il quale prenderà il controllo di Coco, sorella di Crash. Decisamente un buon passo in avanti rispetto alla precedente dinamica di gioco.

Uno stile mutevoleDal punto di vista grafico il gioco non fa sicuramente gridare al miracolo, proponendoci una serie di ambientazioni ricche di chiaroscuri e con texture che sembrano provenire dalla tavola di un fumetto. I dettagli a schermo sono numerosi, ma gli elementi poligonali risultano a volte elementari e poco caratterizzati, difetto che presenta anche lo stesso protagonista. Lo stesso stile fumettoso si riflette anche sui fondali, i quali sembreranno il più delle volte semplicemente disegnati, fornendo quindi una totale assenza di profondità. Come se non bastasse, nonostante il semplice compito affidato al motore poligonale, noterete alcuni cali di fluidità ad intervalli inaspettati, conseguenza di un lavoro tecnico che poteva sicuramente essere svolto meglio. Divertente è la narrazione degli eventi della trama, presentata mediante degli intermezzi che richiameranno più di uno stile passando dal classico cartone animato ad un visuale basata sulle ombre. Il sistema di controllo cerca di sfruttare le potenzialità di Wii Remote e del Nunchuk non lasciando comunque il segno più di tanto. Il controllo è affidato come sempre alla leva analogica, mentre il puntatore funge da bersaglio a schermo tramite il quale collezionare Aura troppo lontana dalle vostre acrobazie. Avrete a disposizione un doppio salto da compiere mediante la pressione del tasto A, mentre con B inizierete a prendere i nemici a pugni. Il Nunchuk vi consente di sferrare un violento attacco tramite il tasto Z, mentre con C attiverete una barriera capace di evitare colpi durante la battaglia. Non poteva mancare la classica trottola del protagonista e potrete compierla mediante il movimento del Wii Remote, azione che sarà fondamentale inserita in diversi contesti, come quando dovrete planare o effettuare un salto più potente della norma. Ovviamente una volta preso il controllo di un mutante gli effetti elencati cambieranno, ma lo schema di controllo rimarrà pressoché lo stesso. Uno degli aspetti che maggiormente vi farà compiere un salto nel passato è quello legato al sonoro. Ogni vostro passo è infatti accompagnato da una musichetta allegra e ritmata che non ha niente da invidiare ai primi episodi e che molte volte vi farà dimenticare alcuni momenti frustranti. Da segnalare la totale localizzazione in italiano, cosa sempre lieta e degna di nota. Fino a questo momento sembrerebbe tutto privo di difetti sostanziali, ma purtroppo come spesso accade basta una singola lacuna a far crollare quanto di buono era stato fatto. Noterete infatti fin dalla missione di training che il sistema di telecamera utilizzato è fisso e che non potrete modificarne in nessun modo la prospettiva, con tutta una serie di scomode conseguenze. In primo luogo la mancanza totale di visione verso la parte bassa dello schermo sarà fonte di un avanzare sempre “incerto” in quanto non saprete mai se ad attendervi sarà una via sicura o un burrone immenso. La staticità, inoltre, si risente anche nel controllo e molte volte vi troverete tra due piattaforme distanti in profondità senza riuscire a delineare la corretta prospettiva. Un vero peccato in quanto tutto sembra venire corrotto da una pessima implementazione della visuale. I fattori positivi sono comunque presenti ed i fans del marsupiale dai tratti umani non potranno fare a meno che affrontare questa ultima avventura, sicuramente non eccelsa ma sufficiente a far trascorrere qualche ora di spensierato divertimento. Il tutto senza aspettarsi un capolavoro.

– Atmosfera coinvolgente

– Migliorato rispetto all’episodio precedente…

– Sistema di potenziamento ben implementato

– Sistema di telecamere troppo limitativo

– … ma c’è ancora da lavorare

– Qualità dei livelli discontinua

6.5

Tirando le somme ci troviamo davanti a un titolo sicuramente divertente e dallo stile inconfondibile, che purtroppo presenta alcuni difetti sui quali difficilmente si può passare oltre. Il sistema di telecamere è a dir poco impreciso e sicuramente dal punto di vista tecnico si poteva fare molto di più. Ciò nonostante lo stile è quello di un tempo e molti saranno tentati positivamente dall’acquisto. Le atmosfere e le dinamiche presenti in questo episodio sono discretamente coinvolgenti e il passo in avanti fatto dagli sviluppatori è indiscutibile. Non vi resta quindi che comandare i mutanti in attesa di un terzo capitolo che continui (speriamo) sulla buona direzione presa.

Voto Recensione di Crash Bandicoot: Il Dominio sui Mutanti - Recensione


6.5