Recensione

Corvette

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a cura di Ulisse

Non è certo una novità trovarsi ad esaminare un nuovo gioco d’auto dedicato ad un modello di automobile specifico ed infatti, dopo alcuni titoli come Ferrari F355 e Ford Racing, finalmente è giunto il momento di dedicare un titolo alle famosissime Corvette. La celebre auto prodotta dalla Chevrolet festeggia il suo cinquantenario e in suo onore la Take Two Interactive ci ha permesso di guidare e apprezzare tutti i modelli prodotti sino ad ora.

Un sogno che non tramonta mai!Ogni volta che sentiamo pronunciare il nome Corvette pensiamo all’America, alle fantastiche ville di Los Angeles, a Hollywood o alle mitiche star che tutti ammiriamo in tv: si evoca un mondo di lusso e di potenza, di sfarzo e di tecnologia che supera i confini del tempo. Ebbene sì, le Corvette ormai sono diventate uno dei simboli degli Stati Uniti, sono entrate a far parte della storia di questo paese tanto da occupare posti di riguardo in musei, siti internet, libri e saloni di automobili, un culto che con la sua forza dirompente e con il suo successo ha addirittura superato in importanza la casa che gli ha dato vita in partenza la Chevrolet.Questa leggenda prende vita proprio negli anni ’50 quando i soldati americani tornarono dall’Europa con fantastiche auto che rappresentavano una forte concorrenza ai prodotti locali: allora la sfida fu raccolta da Harley Earl e da Ed Cole, ingegnere capo della Chevrolet. La leggenda narra che Earl ebbe l’idea assistendo ad una corsa d’auto; quindi, tornato a Detroit con Cole, lavorò a questo nuovo progetto: una vettura scoperta biposto. Nel giro di poche settimane nacque un modellino tridimensionale dalle linee tondeggianti, con un parabrezza avvolgente e un accenno di pinne posteriori che davano slancio alla coda. Il modellino venne presentato ai managers della General Motors che lo approvarono subito dando il via libera alla realizzazione. Questa nuova auto ebbe subito un gran successo e venne identificata con il nome di “C1”, però non poteva essere definita sportiva alla maniera di quelle europee ma portò significative evoluzioni nel campo dell’automobilistica. Da allora sino ad oggi verranno prodotti tanti altri modelli che sono stati sempre più perfezionati e ornati da accorgimenti fondamentali e personalizzati.

ModalitàA parte la Quick Race, le modalità disponibili sono due, Arcade e Carriera che, pur avendo un nome differente, hanno più caratteristiche in comune che non il contrario: in entrambe, infatti, si devono affrontare delle gare cercando di conseguire l’obiettivo che è stato prefissato in partenza con una delle auto disponibili (nella modalità carriera la scelta viene fatta dal computer), anche il modello di guida è identico e lo esamineremo successivamente. L’unica differenza tra le due modalità è la disposizione delle gare che risulta più articolata nella carriera. Per di più, una volta ultimate queste due modalità, si potrà accedere ad una quarta modalità speciale in cui si devono affrontare delle prove differenti (gare a tempo, sfide con un unico opponente ecc.).

Le macchineLe varie automobili presenti nel gioco, in realtà, lasciano un poco perplessi poiché, a parte la velocità, che cambia in base all’anno di produzione della stessa auto, il modello di guida ed il comportamento in gara non è per nulla differente da una vettura all’altra; questo se da un lato può essere un aspetto positivo perché non si deve ogni volta imparare il nuovo stile di guida, dall’altro è piuttosto deludente per chiunque volesse scoprire le differenze fra i vari gioiellini di casa Chevrolet. Addirittura i vari pezzi che dovrebbero migliorare le prestazioni di una macchina e mutare il loro comportamento in gara non vengono mai mostrati e inseriti dallo stesso computer senza permetterci di interagire; dovrebbero perché in realtà questi cambiamenti non si notano per nulla se non riguardo alla velocità come già detto.Il modello di guida di ogni auto è abbastanza realistico – se infatti non si è abbastanza esperti o se non si è fatta un po’ di pratica si corre il rischio di fare una figuraccia – poiché spesso la macchina sbanda e quindi bisogna tenere con una certa costanza il dito pronto a pigiare il freno, a volte persino il freno a mano, questo rende il gioco poco paragonabile alla realtà.

GiocabilitàLa giocabilità non è certo tra le più semplici che abbia mai provato: basta infatti un curva presa leggermente più larga o una casuale escursione sull’erba che fa da contorno alla pista per dar vita a incredibili sbandate che ci fanno perdere tempo prezioso per ultimare la gara ad una buona posizione. L’intelligenza artificiale degli avversari purtroppo è molto bassa, difatti anche se, a causa del difficoltoso sistema di controllo, può capitare di sbandare e di perdere parecchio terreno dalle altre auto, bastano un paio di curve per riacciuffarli, neanche avessimo in dotazione una macchina per il teletrasporto; questo “effetto elastico” può anche rendere il gioco più piacevole, almeno all’inizio, ma a lungo andare diventa poco stimolante nonostante la possibbilità di alzare il livello di sfida selezionando una difficoltà più elevata.Un altro aspetto negativo della giocabilità è il multiplayer: mentre nelle gare singole si riesce ad avere una buona visibilità che migliora le prestazioni in pista, nelle sfide a due il gioco impone una visuale interna alla vettura (quindi senza poter vedere la vettura dalle sue “spalle”) che rende molto più complicato guidare di quanto non sia già.

Grafica e SonoroIl motore grafico riesce a riprodurre con un buon risultato i paesaggi che fanno da sfondo alle corse, dai deserti più afosi alle fabbriche, dai tracciati ovali tipici delle corse americane alle montagne rocciose passando per le vie di tecnologiche città. Le animazioni del pilota, però, presentano qualche pecca poiché ogni volta che colpisce un’altra auto non fa altro che alzare il braccio, un movimento meccanico ed innaturale, e lo stesso volante anche se si sta affrontando una difficile curva non gira quanto dovrebbe come nella realtà. Un’altra pecca è rappresentata dall’effetto blur motion che mentre nei giochi più blasonati come Need For Speed Underground si attiva alle velocità più elevate, qui lo si può notare anche a velocità piuttosto basse. Anche i raggi del sole e i loro effetti non sono ben curati sia quando all’ombra l’auto è ancora lucida anche se non è colpita dai suddetti raggi e sia quando il riflesso del sole è messo lì a caso senza pensarci su.Il sonoro non regala, purtroppo, grandi emozioni poiché oltre che a sentire il rumore del motore non si riesce ad udire nessun altro suono che provenga dall’esterno, anche quando ad esempio nel circuito dell’aeroporto ci passando letteralmente gli aerei in testa è come se non fosse successo nulla, in qualche circostanza viene riprodotto lo scontro contro una vettura o un ostacolo.

LongevitàIl gioco a dire il vero annoia poiché mentre le gare sono poco durature, due giri di solito o tre al massimo, i caricamenti sono eccessivamente lunghi in particolare quando si vuole riavviare una gara mal riuscita.

– Vasta scelta d’auto

– Buoni paesaggi

– Blur motion

– Caricamenti troppo lunghi

– Sonoro troppo monotono

6.0

Corvette senza dubbio non riesce ad elevarsi al livello dei giochi d’auto più blasonati usciti fino ad oggi ma, per chi voglia provare le auto di casa Chevrolet, che hanno fatto un pezzo di storia dell’America, è il gioco giusto anche se dovrebbe marcare maggiormente le differeneze tra le varie vetture. Dal punto di vista tecnico lascia molto a desiderare sia nella grafica che nel sonoro mentre la giocabilità è in alcuni tratti irreale e rende il gioco abbastanza complesso, la longevità è garantita invece da una vasta gamma di modalità che aspettano solo di essere scaricate.

Voto Recensione di Corvette - Recensione


6