Recensione

Conflict: Desert Storm

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a cura di OldBoy

Forse i più giovani non si ricorderanno quello che avvenne tanti anni fa in Kuwait, nel ’90 se non erro. Una bella mattina d’estate, quel buffone di Saddam Hussein si alzò dal proprio letto e, di sana pianta, decise di occupare illegalmente il minuscolo stato del Kuwait. Perché tutto ciò? All’epoca avevo dodici anni e benché non me ne importasse poi molto, credo che tale mossa fu attuata al solo scopo di favorire i suoi commerci petroliferi.

Una mission Impossible? Di più!Immediatamente ci fu la risposta dell’ONU che, grazie alla gentile collaborazione degli Stati Uniti di Bush [Bisogna Uccidere Saddam Hussein – ndOldBoy] ed altri stati tra cui l’Italia, non tardò ad entrare in azione rifilando una sonora batosta all’antipatico dittatore iracheno. Proprio da questo spiacevole e, per fortuna, breve evento, la Pivotal Games ha preso spunto per sviluppare il giochino che andremo ad analizzare.Come prima cosa, vorrei avvertire il nostro gentile pubblico che non amo questo genere di giochi. L’unica volta che sono stato letteralmente rapito da questo genere di prodotti è stato quando, all’incirca tanti, tantissimi anni fa, misi le mie manacce su un gioco dei Sensible Software, un certo Cannon Fodder. Che gioco ragazzi… mai la guerra era stata così bella! Avvicinandomi con occhio più acuto al parto della SCI, ho notato però che il gioco aveva ben poco a che fare con CF. Se devo essere sincero la meccanica di gioco assomiglia più a quella di Hidden & Dangerous, un titolo pubblicato su PC parecchio tempo fa e che personalmente ho provato su Sega Dreamcast.Allora… vi piacerebbe che vi descriva infine il gioco in sè per sè? Subito. Se anche voi, come il sottoscritto, non andate pazzi per questo genere di giochi, sappiate che appena lanciato Conflict Desert Storm verrà in vostro soccorso un ottimo training mode, il quale più che utile vi sarà vitale per familiarizzare con i comandi. Seguite attentamente le indicazioni sullo schermo e in men che non si dica sarete perfettamente addestrati e pronti per affrontare la Tempesta nel Deserto. Scordatevi completamente di tuffarvi nel bel mezzo del conflitto senza il minimo addestramento, la vostra carriera da soldato non durerà a lungo. Dato che ci siete, scordatevi anche di andare a zonzo sparando a tutto ciò che cammina… dovrete pianificare ogni minima azione. Per fortuna col tasto apposito è possibile attivare la mappa ed osservare la vostra posizione, inoltre, per aver un buon senso dell’orientamento, sarà sempre presente in alto a destra un’utilissima bussola. A proposito di informazioni su schermo, in basso saranno visualizzati lo status del nostro eroe ed il suo inventario, rispettivamente a sinistra e a destra.La longevità è abbastanza elevata anche perché ci sarà data la possibilità di affrontare le numerose missioni sia nei panni delle US Delta Force americane oppure in quelli delle SAS britanniche, a voi la decisione… non mi sembra che il Multiplayer mode contribuisca più di tanto ad allungare la vita del gioco in esame, va detto che esso si affronta in cooperazione, scordatevi quindi i Death Match.

Tecnicamente parlandoDal punto di vista tecnico, Conflict: Desert Storm è un gioco che oscilla tra il discreto ed il buono. La cosmesi grafica è sicuramente al di sotto delle potenzialità di una console come quella di Zio Bill, e, per quanto riguarda il cubetto, beh, la situazione non è certamente migliore, se poi qualcuno aveva iniziato a pensare al tanto sognato e desiderato fotorealismo, considerate il fatto che siamo proprio fuori strada. I modelli poligonali dei simpatici soldatini sono stati realizzati a dovere, anche le strutture quali avamposti, torrette e veicoli vari non sono poi niente male. Mi sembra doveroso segnalare che sul cubetto, come per la versione per PS2, è presente fra le opzioni il selettore per i 60 hz, ma, a dir la verità, in giochi come questi non se ne sente mai il bisogno. Discorso simile per il lato sonoro, le vocine dei soldati sono state campionate in maniera del tutto precisa, sentire i vari iracheni che lanciano l’allarme gridando “Americans” nel loro inglese storpiato rende perfettamente l’atmosfera, al contrario penso che gli uomini della Pivotal si potessero sforzare un po’ di più per i differenti effetti sonori, per fortuna i vari motivetti ben si legano all’ambiente di guerra che pervade il gioco.

Consigli per gli acquistiBasta, basta, non voglio annoiarvi troppo, chiuderò questa rece dicendovi solamente che il gioco è localizzato in tutte le lingue, italiano compreso. Di giochi come questi non ce n’è una gran varietà [a parte i vari Army Men che non mi sembra il caso di considerare dei giochi – ndOldBoy], è proprio per questo motivo che non posso esimermi dal consigliare C:DS a tutti i guerrafondai muniti di XBox e GameCube.

– Buona ricostruzione del conflitto.

– Divertentissimo in multiplayer…

– …ma in single è di breve durata.

7.5

In definitiva Conflict: Desert Storm è un buon gioco, inizialmente da me sottovalutato, ma in seguito rivalutato al meglio grazie alle sue indubbie doti. Probabilmente il mio astio verso questo genere di giochi per questa volta si farà da parte, non sarebbe giusto dargli solo più della classica occhiata.

Voto Recensione di Conflict: Desert Storm - Recensione


7.5