Recensione

Command & Conquer: Red Alert 3

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a cura di AP

Quando nel 1996 apparve Red Alert fu subito un successo. Questo action RTS nacque dcome spin-off della serie Command & Conquer e si proponeva di raccontare una storia in cui era necessario eliminare Hitler attraverso una macchina del tempo che consentisse di bloccarne l’ascesa al potere. Ciò evitò il pericolo nazista, ma fece nascere quello sovietico che diede vita ad una guerra immaginaria che i giocatori di vecchia data ricordano ancora con piacere. Il suo seguito impiegò altri cinque anni prima di palesarsi nei negozi, ma l’attesa ripagò pienamente i fan apportando novità sostanziali e un gameplay arricchito e migliorato.Dopo sette lunghi anni è ora il momento del terzo capitolo che, in contemporanea con la sua uscita su PC ,si mostra anche su Xbox360 come fece a suo tempo anche la terza incarnazione di Command & Conquer 3: Tiberium Wars.La tipologia di gioco e la necessità di assegnare ordini alle truppe e agli edifici di costruzione agevola notevolmente l’uso del mouse proprio della versione PC. Per portare questo gameplay su console permettendo a chiunque di giocarci comodamente sul divano occorre un sistema di controllo che metta tutto a portata di mano senza rallentare le operazioni appena descritte. Questa è stata una delle maggiori preoccupazioni del team di sviluppo per questa conversione. Vediamo com’è andata questa operazione di adattamento.

Non c’è due senza treLa modalità principale vi permetterà di scendere in campo scegliendo tra tre fazioni avversarie piuttosto ben bilanciate. Se per i conoscitori della serie gli alleati e i sovietici sono un gradito ritorno, fanno per la prima volta la loro apparizionein questo conflitto planetario anche gli imperiali, esercito appartenente all’Impero del Sol Levante che rifà le tecnologie e armamenti ad alcune unità particolarmente nipponiche.Ogni campagna è suddivisa in una decina di missioni collegate tra loro da una trama che si rifà spesso ad elementi e sviluppi degni di un film di serie B. Ogni spezzone che sviluppa la storia, come da tradizione della serie, è recitato da attori in carne ed ossa con sullo sfondo tecnologie ed ambientazioni spesso create in computer grafica. La qualità della recitazione è garantita da personaggi provenienti dal mondo del cinema del calibro di Tim Curry nel ruolo del leader dei sovietici, di J.K. Simmons nel ruolo del presidente della confederazione degli alleati e di George Takei in quelli dell’imperatore delle truppe giapponesi. Non mancano altri volti noti come Jenny mc Carthy, Peter Stormare e Johnathan Pryce a completare un quadro artistico di sicuro valore nonostante la trama sia stata costruita su avvenimenti che finiscono per prendersi in giro con ironia.Per chi fosse a digiuno di RTS (Real Time Strategy) occorre spiegare brevemente come affrontare le varie sfide che vi verranno proposte. In una mappa che verrà visualizzata dall’alto attraverso una visuale ingrandibile e ruotabile, vi verranno assegnate delle unità con le quali cominciare a costruire la vostra base. Da qui guadagnando denaro e procedendo con l’acquisizione di risorse, potrete reinvestire il capitale per costruire edifici capaci di addestrare soldati e creare mezzi militari con i quali verrà poi condotta la battaglia che vi porterà a completare gli obiettivi che vi verranno assegnati e che vi porteranno alla missione successiva. Quello che ha sempre svolto un ruolo di assoluta importanza in un gioco di questo tipo è l’equilibrio strategico per le diverse fazioni in lotta, garantendo comunque un’identità propria capace di diversificare l’esperienza di gioco da una campagna all’altra. In questo ambito Command & Conquer: Red Alert 3 svolge un affinato lavoro di diversificazione promettendo varietà non solo nelle diverse unita disponibili e nel design degli edifici, ma anche nei diversi metodi di costruzione di questi ultimi. Se un tempo selezionando una struttura partiva una sorta di timer che indicava la percentuale di completamento prima di poterla dislocare, ora questo sistema rimane attivo solo per gli alleati. I sovietici potranno, invece, sceglierla e immediatamente indicare dove costruirla, facendo partire un processo in tempo reale nel quale verrà edificata la costruzione prescelta. Discorso ancora diverso per gli imperiali, che grazie alla tecnologia dopo un timer identico a quello degli alleati vedranno uscire dal loro quartier generale un veicolo che potrà muoversi ovunque per lo schermo e che potrà essere “aperto” ovunque sulla mappa, trasformandolo nell’edificio corrispondente. Inoltre se voleste spostarlo potrete richiuderlo per poi muoverlo nuovamente tramite la sua selezione e la pressione del tasto X.Questo tasto è deputato a modificare molte unità facendole passare da una posizione d’attacco ad una di difesa nel caso si parli delle più classiche unità di fanteria, fino a vere e proprie trasformazioni quando si interagisce con tecnologie nipponiche avanzate.

Il mio mondo per un mousePer comandare le vostre truppe dovrete selezionarle e poi potrete dividerle in quattro gruppi distinti per ordinare attacchi combinati con maggiore velocità e precisione. Potrete formare code di produzione nel caso vogliate che venga assemblata più di un’unità di un determinato tipo e potrete indicare un punto specifico della mappa nel quale mandare automaticamente le truppe una volta uscite dalla fabbrica. Avrete poi diverse altre possibilità come quella di decidere il profilo che deve mantenere una o più unità rendendole aggressive, attendiste, o permettendo loro di pattugliare una strada facendole sempre andare avanti ed indietro da un punto A ad un punto B.Tutte queste possibilità sono assolutamente ben accette, ma aprono le porte al più grosse problema di questo titolo, ossia il sistema di controllo. Se sul computer si può gestire tutte queste possibilità muovendo il cursore e cliccando qua e la senza particolari difficoltà, muoversi attraverso lo stick analogico del joypad dell’Xbox 360 è tutta un’altra storia. Al di là di una velocità di fondo capace di disorientare il giocatore alle prime armi, la marea di opzioni che si prospettano davanti all’utente sono davvero numerose e rischiano di creare parecchia confusione. Per visualizzare, ad esempio, le diverse unità che possono essere prodotte, occorre portare il cursore sulla struttura adibita alla creazioni di quelle particolari unità, in seguito evidenziarla premendo il tasto A, e poi tenendo premuto il grilletto destro si apre un cerchio con diversi spicchi all’interno dei quali sono rappresentate le unità che possono essere messe in produzione. Selezionandole muovendo lo stick in modo da evidenziare lo spicchio corretto e confermando tramite il pulsante A si manda in produzione quella determinata unità. Tutte queste operazioni e molte molte altre saranno spiegate abbastanza bene durante i diversi tutorial completamente in italiano nei quali verrete accompagnati a conoscere le unità e le loro peculiari caratteristiche. Come presto intuirete però, questo sistema si rivela piuttosto macchinoso nonostante dopo aver fatto un po’ di esperienza ed essersi abituati a queste azioni il titolo si lasci giocare. Ci preme sottolineare questo difetto proprio delle conversioni di questo tipo di giochi su console casalinghe prive di mouse e incapaci per questo di garantire quell’immediatezza in cui certi giochi nati su PC sono avvantaggiati.Per il resto le trenta missioni che compongono le tre campagne risultano divertenti e coinvolgenti riuscendo sempre a proporre qualcosa di nuovo che spinga il giocatore a continuare. Grande novità di questo capitolo è la presenza di un secondo comandante vostro alleato presente per aiutarvi e facilitarvi il lavoro. Questo ruolo può essere svolto da un’intelligenza artificiale piuttosto buona, oppure da un vostro amico che, tramite Xbox Live, potrà intraprendere una campagna insieme a voi e collaborare al successo delle missioni che affronterete. Purtroppo, però, per poter affrontare la modalità co-op dovrete avere un amico nella vostra lista che possieda il gioco, visto che non è possibile giocare con sconosciuti tramite il matchmaking. Il supporto online fino a quattro giocatori per le battaglie skirmish completa le modalità multiplayer senza apportare però alcuna novità su questo versante.

Allarme rosso in sala truccoGiocare a C&C:RA3 significa avere spesso lo schermo invaso da unità di ogni genere capaci di combattere con colpi ed esplosivi di ogni tipo. La mappa, totalmente in 3D, permette di apprezzare delle ambientazioni che prese senza veicoli non stupiscono, ma percorse da unità aeree, terrestri e navali, assurgono perfettamente allo scopo di fare da teatro a battaglie davvero grandi e movimentate. Il design dei veicoli e delle costruzioni rispecchia fedelmente la fazione di appartenenza, garantendo potenza e forza bruta per quanto riguarda i sovietici, e tecnologia avanzatissima per quanto riguarda gli imperiali. Il lavoro svolto è decisamente accurato, ma spiace notare colori meno accesi e fumettosi rispetto alla controparte PC ed alcuni rallentamenti riscontrabili nelle fasi più concitate degli scontri.Gli effetti sonori sono piuttosto vari dovendo coprire le moltissime unità presenti ma le frasi che continueranno ad essere pronunciate dalle truppe selezionate potrebbero venire presto a noia. Davvero valido il doppiaggio, anche se il comparto più riuscito risultano essere le musiche che vedono brillare musiche riarrangiate dai vecchi capitoli con in testa una Hell March davvero carica di potenza.La longevità è garantita dalla presenza delle tre diverse campagne da affrontare da soli o in compagnia e dalla possibilità di affrontare, sia offline che su Xbox Live, battaglie skirmish su una ventina di mappe diverse scegliendo parametri come il numero di risorse all’inizio della partita e il numero di avversari o alleati che prenderanno parte ad essa.

– Vario ed equilibrato

– Tre diverse campagne

– Coop online

– Tecnicamente valido…

– … seppur non impressionante

– Sistema di controllo un po’ macchinoso

– Modalità online ridimensionate rispetto alla versione PC

– Visivamente meno fumettoso

7.2

Purtroppo C&C:RA3 non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale su Xbox 360, principalmente a causa di un sistema di controllo studiato con cura ma incapace di sostituire il caro vecchio mouse, rendendo alcune operazioni, solitamente molto semplici e veloci, meno fluide e più macchinose del previsto. Superato con la pratica questo scoglio e preso atto di alcune limitazioni proprie del gioco online, il prodotto EA si mostra ai giocatori proponendo tutte le caratteristiche che lo hanno reso un fenomeno degli RTS, più alcune novità che non possono che essere ben accette. Se amate questo tipo di gameplay e non avete la possibilità di acquistare la versione per PC, mettetelo senza patemi nella vostra lista della spesa.

Voto Recensione di Command & Conquer: Red Alert 3 - Recensione


7.2