Recensione

Colin McRae DIRT 2

Avatar

a cura di andymonza

Nata nel 1998, la saga rallystica del compianto Colin McRae ha visto Codemasters cambiare progressivamente approccio nel corso degli anni: se i primi titoli erano rigorose simulazioni dedicate agli appassionati, lentamente il brand si è aperto ad un pubblico più ampio, arrivando con DIRT ad abbracciare per la prima volta diverse categorie di corse offroad, ed un modello di guida decisamente più arcade.

Welcome to the showDIRT 2 prosegue sullo stesso sentiero, proponendosi apertamente come un prodotto che fa della spettacolarità uno dei suoi punti di forza. Tale proposito è sin da subito esplicitato esplorando le opzioni di gioco: il menu minimalista del predecessore è stato sostituito con un’interfaccia grafica colorata e fracassona che porta il giocatore dritto nei paddock delle corse, permettendogli di esplorare attraverso varie schermate la propria roulotte ed il garage dei veicoli, selezionando ad esempio le gare da una cartina del mondo, o le opzioni da un pannello sul muro.Per quanto accedere agli eventi richieda un po’ più di tempo del normale, questa impostazione contribuisce a rendere DIRT 2 immersivo sin dai primi istanti, senza quei menu testuali che tendevano a creare distacco dal cuore del gameplay e dall’atmosfera corsaiola.

Giro del mondoLe diverse categorie di corse offroad sono state racchiuse in un’unica enorme modalità carriera, il Tour Dirt, che adeguandosi al clichè “da zero a mito” segue passo passo il giocatore in un percorso che va dalle gare amatoriali sino alle vette rappresentate degli X Games, competizioni realmente esistenti che racchiudono il meglio degli sport estremi mondiali. Gara dopo gara il giocatore guadagnerà punti esperienza utili a sbloccare nuove aree del mondo, e le relative competizioni, tutte accessibili dalla medesima mappa. Il parco auto sarà invece ampliabile con un apposito sistema economico: si comincia la carriera con una classica Subaru Impreza, ma per acquistare bolidi sempre più performanti occorrerà accumulare i premi in denaro messi in palio nei vari eventi, ottenibili solo con un piazzamento al primo posto. Più alto sarà il livello di difficoltà selezionato ad ogni inizio gara, maggiore la cifra in caso di vincita.Così come gli eventi, i circa 30 mezzi da gara concessi su licenza sono divisi in categorie, costringendo talvolta ad acquisti forzati per ottenere la partecipazione ad una data competizione. L’anima arcade del titolo non propone molte opzioni per quanto riguarda la personalizzazione ed il tuning dei veicoli: vi sono delle livree preconfezionate sbloccabili con le vittorie, simpatici gadget per personalizzare il cruscotto, ed un semplicistico menu che permette di modificare aspetti di base di motore e trasmissione, ma senza possibilità di approfondimento.

Anima di fangoDove DIRT 2 fa meglio il suo lavoro infatti non è nei menu di personalizzazione, bensì sulle piste sparse per i quattro angoli del globo. Gli eventi della campagna sono oltre 100, divisi per aree geografiche. Si comincia con le classiche gare rally sia in solitaria, sia su circuito con avversari, per poi passare a modalità più estrose a bordo di pick up e dune buggies. Il titolo vanta la partecipazione di esponenti reali del mondo delle corse offroad, tra cui Ken Block e Travis Pastrana: avanzando nei rank del Tour Dirt potremo guadagnarci la stima di questi personaggi famosi, che ci offriranno talvolta sfide dirette, o potranno essere scelti per gareggiare insieme a noi nelle competizioni in modalità Come accennato, oltre alle gare presenti sulla mappa, salendo di livello si avrà accesso anche ai famosi X Games, competizioni speciali consistenti in tre gare consecutive appartenenti a tre diverse categorie: piazzandosi al primo posto si otterranno consistenti premi in denaro e mezzi speciali.Il modello di guida creato dai ragazzi di Codemasters è un buon mix, con una vena arcade particolarmente accentuata che non rinuncia comunque a differenziare con cura le diverse categorie di veicoli e le loro risposte in base al terreno. Per quanto si abbia a volte una sensazione di eccessiva leggerezza e pattinamento dei veicoli sulle diverse superfici, ereditata dal predecessore, il modello è nel complesso godibile, e sarà in grado di divertire chiunque non abbia pretese di assoluto realismo.Ereditata direttamente da GRID è l’opzione Flashback, che permette di “riavvolgere” qualche secondo di gara e tornare indietro nel tempo prima ad esempio di una rovinosa collisione. Tale possibilità è naturalmente limitata o del tutto assente a seconda del livello di difficoltà selezionato ad inizio gara.L’idea di spargere i circuiti per i quattro angoli della terra ha permesso agli sviluppatori di variare molto le ambientazioni dei singoli tracciati, e le relative condizioni della pista. Dalla sabbia del Marocco al verde della Croazia, dai circuiti cittadini del Giappone a quelli selvaggi della bassa California: la varietà è garantita. Il design dei singoli tracciati è perlopiù molto curato, mostrando percorsi alternativi ed insidiosi ostacoli sistemati ad hoc, che andranno ad aumentare l’adrenalina delle gare.L’Intelligenza Artificiale che muove gli avversari è buona ma non eccezionale: i giocatori più smaliziati dovranno settare sin da subito il livello di difficoltà al massimo per ottenere un livello di sfida sufficiente.Per quanto una certa dose di realismo sia riscontrabile negli errori che i piloti commettono lungo i tracciati, essi tendono sempre e comunque a rimanere in un gruppo compatto, facendo sì che ai livelli intermedi di difficoltà il giocatore si trovi a gareggiare spesso in solitaria.

MultigiocatoreLa longeva modalità Tour Dirt è affiancata da un comparto online che supporta sino ad 8 giocatori in competizione tra di loro, con la possibilità di creare gare e tornei completamente personalizzati, scegliendo modalità, categoria di veicoli e tracciati. Tutte le macchine sono immediatamente disponibili, anche se non sono state sbloccate nella modalità Tour Dirt, rendendo le partite online godibili per tutti. Rispetto al predecessore, con DIRT 2 è finalmente possibile gareggiare con altre macchine in contemporanea sullo stesso tracciato, il che regala competizioni combattute ed estremamente dinamiche. Abbiamo testato alcune di queste gare riscontrando la totale assenza di lag ed un downgrade grafico per nulla invasivo. Ottimo il tracciamento delle statistiche, che prevede l’accumulo di punti fama simile al sistema dell’esperienza visto nel Tour singolo giocatore.

Comparto TecnicoL’engine che muove DIRT 2 è il medesimo visto nell’ottimo GRID, ovviamente aggiornato dai ragazzi di Codemasters. A colpire sono senza dubbio le visuali di ampissimo respiro, caratterizzate da un orizzonte vasto e da un buon dettaglio a bordo pista, tra pubblico, strutture e vegetazione.La modellazione dei veicoli è ben fatta, andando a comprendere dettagli interessanti come parti mobili ed animate. Le texture che ricoprono i modelli presentano una qualità altalenante: ottime quelle della carrozzeria, con riflessi in tempo reale, sottotono quelle di alcuni componenti, come gli pneumatici e diversi dettagli dei paraurti. L’effettistica è ottima, a partire dal comparto luci e continuando con i riflessi e gli effetti particellari legati agli scontri. E’ naturalmente presente un completo modello dei danni, che va ad interessare tanto l’estetica, in maniera realistica, tanto le prestazioni dei veicoli. In alcuni punti dei tracciati sono stati aggiunti elementi del paesaggio distruttibili, per donare massima spettacolarità ad alcune sequenze.Il frame rate, una delle maggiori lacune del predecessore, è stato decisamente migliorato e va incontro a sporadici rallentamenti solo in alcune fasi di bagarre selvaggia. Più frequente è invece il tearing dovuto a problemi di vertical sync, che nella versione Playstation 3 da noi testata si è presentato più volte.Per godere al massimo di una gara è possibile rivederla tramite il pratico replay, con ottime inquadrature.Nel complesso un colpo d’occhio di tutto rispetto, forse meno rivoluzionario di quello del predecessore, ma comunque solido e ricco di effetti usati con maestria.Buono anche il comparto audio, caratterizzato da una soundtrack rock su licenza, e da effetti di ottima qualità.

– Menu grafici accattivanti

– Grande varietà di eventi

– Modello di guida divertente

– Multiplayer ben realizzato

– I.A. non eccezionale

– I veicoli non sono molti

– Personalizzazione dei mezzi limitata

8.5

La saga rallystica di Colin McRae trova in DIRT 2 un degno successore, che prosegue sulla strada di innovazione intrapresa dal suo illustre predecessore. Se i puristi del rally potrebbero non essere contenti, va detto che l’inserimento di altre categorie di corse offroad giova non poco alla varietà del gameplay. La longevità è assicurata dalla mastodontica modalità Tour e dal buon comparto online, che diverte e si rivela molto personalizzabile. La natura arcade del modello di guida riesce comunque ad essere appagante ed impegnativa, ed i molti livelli di difficoltà assicurano un prodotto aperto anche a giocatori esperti.

DIRT 2 non ha la stessa carica innovativa del predecessore, ma lima alcuni difetti e stupisce per l’ottima cura al dettaglio, confermandosi come un must buy per tutti gli appassionati di corse offroad.

Voto Recensione di Colin McRae DIRT 2 - Recensione


8.5