Recensione

Cognition - The Oracle

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a cura di Francesco Ursino

Il mondo delle avventure grafiche è un piccolo universo che ruota attorno a grandi aree tematiche; c’è chi le interpreta in chiave fantasy, chi in maniera più umoristica, magari rifacendosi ai grandi classici del passato, e chi ancora si allaccia al grande filone investigativo.Se si pensa alle avventure in cui si impersona un detective o comunque un qualsiasi soggetto dedito alla ricerca dell’assassino di turno, l’elenco si popola in maniera estremamente veloce: Still Life, Art Of Murder, volendo mantenersi larghi la serie di CSI, e se si vuole dare uno sguardo in casa nostra i capitoli di Julia – Innocent Eyes.Insomma, il fascino del male ben si associa con i ritmi tipici della narrazione delle avventure grafiche; appare allora più che giusto andare ad analizzare una serie di avventure che si concentrano proprio su assassini e criminali: parliamo, nello specifico, di Cognition: An Erica Reed Thriller, e del terzo episodio della serie, intitolato The Oracle.

Combattere il crimine con i poteriGli avventurieri più accaniti conosceranno sicuramente il nome di Erica Reed e della sua serie di avventure sviluppata da Phoenix Online Studios, studio che può annoverare collaboratori illustri come Jane Jensen (Gabriel Knight, Gray Matter) e il fumettista Romano Molenaar (Batman, X-Men). The Oracle, dunque, è il terzo capitolo della serie iniziata con The Hangman e proceduta con The Wise Monkey. Cercando di spoilerare il meno possibile, è pur giusto dare una contestualizzazione degli eventi che portano all’inizio del capitolo: sulla scia degli eventi dell’episodio precedente, la detective Erica Reed è inizialmente al capezzale del proprio collega John. Raggiunta al telefono dal suo nuovo capo, la nostra lascia il partner alle cure di suo padre per seguire una nuova traccia che porta dritta alle Enthon Towers, luogo sul quale si è appena consumato un delitto misterioso. Arrivata sul posto, e aiutata dai suoi consueti poteri post-cognitivi (che le consentono, ad esempio, di scoprire i particolari di un certo evento passato semplicemente venendo a contatto con una persona o un oggetto), Erica comincia a indagare sul passato di quella che ormai è diventata la sua nemesi, figura peraltro già conosciuta nei capitoli passati e dotata anch’essa della possibilità di avere visioni.L’intera narrazione si consuma quindi all’interno delle torri, sebbene in tempi e piani temporali differenti: i poteri di Erica hanno permesso agli sviluppatori di poter sfruttare sostanzialmente la stessa location, ma anche di introdurre nuovi personaggi, figure legate alla nemesi della protagonista. Sebbene le vicende narrate non sembra abbiano un grande ritmo, la qualità del plot è sostenuta dallo spessore dei personaggi: Erica, in particolare, è una protagonista forte, determinata ma al tempo stesso vittima del proprio passato (su cui più volte il titolo è tornato nei precedenti episodi) e della forza delle proprie capacità cognitive, che il più delle volte riesce a comandare ma in alcuni frangenti sembrano sfuggirle.

Una struttura articolataAbbiamo interrotto prematuramente l’analisi della narrazione perché, per procedere nelle nostre riflessioni sul plot, è necessario fare qualche accenno al gameplay della serie.Il titolo è dunque un’avventura grafica che si basa sull’esplorazione degli ambienti, ma soprattutto sulla possibilità di sfruttare i poteri dei due personaggi principali, entrambi controllabili in differenti frangenti.Dicevamo prima che Erica può tornare indietro nel tempo e, durante le sue visioni, impersonare i protagonisti di questi frammenti di memoria, mentre i poteri cognitivi della sua nemesi saranno rivolti al futuro. Tutto ciò crea un intreccio spazio-temporale di affascinante complessità, che aiuta non poco a capire come si sia evoluta l’intera vicenda narrata. La risoluzione di enigmi, dunque, lascia spesso il passo all’interpretazione di questi frangenti di gioco, in cui bisognerà percorrere spesso a ritroso gli avvenimenti passati per poter dare poi una spiegazione a quelli futuri. Scritto così sembra essere una dinamica un po’ astrusa, ma nel momento in cui si impugna il mouse l’intreccio riesce a dipanarsi in maniera convincente: non è la storia in sé a suscitare il maggiore interesse, quanto lo spessore di alcuni personaggi e la possibilità di visionare la storia da differenti angolazioni sia temporali che caratteriali. Gli stessi particolari di una particolare schermata, ad esempio, verranno analizzati in modo differente da Erica, detective dai modi diretti e senza particolari peli sulla lingua, e la sua nemesi, dai gusti più ricercati e dai modi più eleganti.Per quanto riguarda gli altri aspetti del gameplay, completamente mutuati dai capitoli precedenti, si segnala l’articolata impostazione dell’inventario, presente sul lato destro dello schermo, il quale ospiterà un numero medio-basso di oggetti che, però, sarà sempre bene ispezionare per bene, visto che alcuni dei poteri di Erica potranno essere utilizzati anche su oggetti già raccolti.La gestione delle capacità post-cognitive, invece, cosi come il passaggio tra le varie visioni di Erica, si rivela tutto sommato intuitiva, affidata ad alcune icone presenti nella parte bassa dello schermo.Accennavamo prima al fatto che i puzzle spesso lasciano il passo all’interazione tra le varie visioni passate e future, ma è pur vero che in alcuni casi sapranno ritagliarsi uno spazio principe: soprattutto verso il finale del capitolo, infatti, un particolare enigma si rivelerà veramente ben congegnato, e ottimamente incastonato nel turbinio di visioni e frammenti narrativi che faranno vedere gli eventi proposti (e magari già intravisti in qualche episodio precedente) sotto una luce diversa ed emotivamente importante.

Tecnica altalenanteConsiderato il raffronto tra un episodio all’altro, è evidente come il comparto tecnico di The Oracle non si distanzi praticamente in nessun particolare dai primi due episodi della serie. Visto però che su queste pagine stiamo considerando per la prima volta Cognition: An Erica Reed Thriller, sembra giusto soffermarsi sugli aspetti maggiormente pratici della produzione Phoenix Online Studios.Il titolo si poggia su un motore bidimensionale il quale restituisce una resa visiva che, sostanzialmente, svolge il suo lavoro senza far gridare al miracolo, soprattutto se si torna con la memoria ai bei fondali disegnati a mano di alcune avventure recenti (il pensiero va a quanto visto in The Dark Eye: Memoria, di Daedalic Entertainment). In ogni caso, non si tratta di un difetto tanto grave, così come è pur vero che i giocatori di avventure grafiche sono abituati ai movimenti legnosi e spesso robotici dei modelli tridimensionali dei protagonisti, che in questo The Oracle si presentano molto spesso. Sempre parlando dei personaggi, va sottolineato come la loro realizzazione sia in cel-shading, particolare tecnico che contribuisce all’avvicinamento dello stile del titolo a quello del fumetto; a confermare ciò ci pensa anche la presenza delle positive scene di intermezzo: la mano di Molenaar, in questo senso, sembra essere dunque ben visibile.Appare un po’ più grave, invece, sottolineare la presenza di alcuni problemi di natura tecnica che, sebbene non vadano ad inficiare l’esperienza di gioco, ci hanno fatto alzare qualche sopracciglio: durante le nostre prove, ad esempio, è capitato di controllare un personaggio situato a un livello superiore rispetto al terreno. Sebbene si potessero raggiungere tutte le locazioni, il protagonista si ritrovava a camminare in aria per un breve lasso di tempo.Per quanto riguarda il comparto audio, il doppiaggio inglese si presenta sufficiente: nello specifico, la punta di diamante risulta essere la convincente interpretazione del personaggio di Erica, da cui riesce a trasparire in pieno il carattere del personaggio.Per quanto riguarda la musiche di sottofondo, c’è da dire che la loro presenza sarà sempre costante durante le fasi esplorative tra i vari ambienti: sebbene anche questo particolare non si segnali in modo particolare, c’è da dire che l’accompagnamento sarà quasi sempre godibile e adeguato all’atmosfera dell’avventura.

HARDWARE

Sistema operativo: Windows XP/Windows Vista/Windows 7/Windows 8CPU: 2 GhzMemoria RAM: 2 GBSpazio libero su Hard Disk: 2.5 GBScheda Video: ATI o NVidia con 512 MB RAM (non è raccomandata la fruizione su sistemi Intel con grafica/audio integrato)Scheda Audio: DirectX compatibleExtra: DRM-Free

– Buona caratterizzazione dei personaggi

– Narrativa aiutata dalla struttura del gameplay

– Qualche piccolo problema tecnico

7.5

The Oracle rappresenta una buona evoluzione dei primi due episodi di Cognition: An Erica Reed Thriller. La possibilità di osservare le vicende di gioco da differenti angolazioni, data anche dai poteri post-cognitivi dei protagonisti, dà alla narrazione una “rotondità” che convince e soprattutto spinge a voler giocare il prossimo, nonché ultimo, episodio, che nel momento in cui scriviamo è da poco uscito sulle varie piattaforme di distribuzione digitale.

Le piccole problematiche tecniche, cosi come il comparto grafico non trascendentale, non inficiano il giudizio su quello che rimane un più che discreto episodio che va a collocarsi in una serie dal sapore thriller sicuramente positivo.

Voto Recensione di Cognition - The Oracle - Recensione


7.5